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Autore: annies    17/02/2014    3 recensioni
«E io sono Harry Styles, supervisore di articoli e stagisti, quindi, tuo superiore».
Il modo pungente in cui pronuncia la parola "superiore" fa rimangiare tutti i pensieri carini che Kara aveva avuto su di lui fino a dieci minuti prima e le fa assumere un'espressione contrita; la stessa che Zayn odia, la stessa che sua madre fa fatica a sopportare e la stessa che mette su quando non le piace qualcuno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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It's going
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5.

Kara ha sempre pensato che partecipare ad eventi come la fashion week, come le sfilate Burberry o Ralph Lauren che siano, fosse divertente, eventi elettrizzanti e carichi di emozioni, ma dopo cinque estenuanti giorni di chiacchere, sorrisi un po' falsi, il sedere quasi appiattito dalle scomode sedie e la troppa vicinanza con il suo capo, ha cominciato a immagazzinare l'idea che no, forse non è poi così divertente.
Sono cinque giorni che non vede come si deve Zayn, cinque giorni che non gli prepara la cena ma mangia una mela al volo e si mette a letto come se avesse faticato in miniera, cinque giorni che non accende il pc per controllare le mail e cinque giorni che non chiama sua madre o sente Ryah; e tutto ciò è anormale.
«Ti stai distraendo. Potresti perderti i preziosissimi bottoni placcati in oro della nuova collezione!» esclama Harry, dando una gomitata a Kara e risvegliandola dai suoi pensieri malinconici. A volte rimpiange il fast food e l'aria di fritto, anche se poi si rimangia tutto quando si guarda i piedi e nota due preziose Manolo.
Certo, il fatto che Harry Styles, l'essere più fastidioso e lunatico del pianeta, sia costantemente accanto a lei, non è affatto un vantaggio del suo lavoro, ma sin dal primo giorno ha capito che farselo piacere è l'unico modo per sopravvivere là dentro. Certo, il piacere è tutta un'altra cosa, ma ignorarlo non è poi così male. 
«Styles, come ti ho ripetuto più volte, preferirei che non interagissi con me» sbuffa la mora, portando la mano destra sotto il mento e facendo roteare gli occhi.
Harry nei giorni precedenti, aveva cominciato a rivolgerle qualche strana attenzione, ovviamente sempre facendo commenti sprezzanti o cose del genere, e Kara si era un attimino stranita: perché dal nulla aveva cominciato a parlarle?
Le pizzica il fianco e sorride sornione, in fondo, anche se non lo ammetterà mai neanche a sé stesso, gli piace stuzzicare Kara, gli piace il suo naso che si arriccia e la sua permalosità esagerata.
«Sei la mia schiava, non puoi non parlarmi» le sussurra il riccio, ridacchiando e facendo solo infuriare di più la ragazza.
Harry si diverte, si diverte e pensa anche che, se sposta l'attenzione su altro, e non su sé stesso forse riuscirà a sfuggire alle interpretazioni di Kara. Cinque giorni prima l'aveva stupito, zittendolo con un discorso sul rispetto nei propri confronti e da allora ha solo pensato di non esporsi troppo.
«Eh, ti prego, non sei divertente» Kara sta cominciando a stufarsi delle continue ironie di Harry e il suo unico desiderio - seppur incredibile - è quello di togliersi le decollete killer, mettersi il suo pigiama antiestetico e infilarsi sotto le coperte con Zayn. 
«Credo ti stia squillando il telefono, tesoro» Harry le sorride e le indica il display illuminato all'interno della sua borsa, ancora semi aperta.
«Non chiamarmi tesoro, sembri un idiota» dice, afferrando l'iPhone «anzi, veramente lo sei proprio».
«Forse stai sbagliando persona, parli di te stessa per caso?» ancora quel sorriso e Kara ha ancora voglia di spaccargli la faccia.
Eppure a volte sente qualcosa. Sente una sensazione strana, alla bocca dello stomaco, e sì, lo sa che non vive in un telefilm sdolcinato, ma non riesce a fare a meno di pensarci. Già, è strano come Harry, i suoi occhi e il suo sorriso magnetico a volte le ingarbuglino il cervello così tanto che quasi non le sembra neppure di essere in sé. Insomma, lei odia Harry, ed Harry odia lei, allora perché continua ad arrossire involontariamente - nessuno glielo fa però mai notare - ogni volta che lo vede e ad arrabbiarsi per qualsiasi cosa che le dice?
No, non è possibile. Non può minimamente provare attrazione - o qualsiasi altra cosa sia - verso uno spocchioso, irascibile ragazzetto di un paio di anni più grande di lei che si ostina a chiamarsi suo capo e a credersi più in alto di chiunque altro. E poi c'è Zayn: non ha mai neanche lontanamente immaginato di provare interesse verso altri se non Zayn Malik, e anche adesso, se ci pensa, scuote la testa e afferra il telefono senza ripensamenti. Sul display c'è una Z seguita da un cuoricino blu e sa che Harry la sta prendendo in giro mentalmente.
«Perché non rispondi?»
«Saranno anche fatti miei, Styles?» 
«Che c'è, hai litigato con il tuo super fidanzato perfetto?» domanda puntiglioso lui, lasciandola un attimo di stucco: come diavolo fa a saperlo?
«Potrebbe anche essere mio fratello, per quanto ti riguarda»
«Ma non lo è!»
«Puoi farti gli affari tuoi una buona volta?» e il telefono ancora squilla.
Il telefono squilla e a Kara sudano le mani perché sa che Zayn odia quando non risponde al telefono; e lo odia perché la crede in difficoltà, magari in pericolo e si preoccupa sempre inutilmente. Sempre. 
«Io mi faccio gli affari di chi voglio, Wright, dovresti saperlo» Harry le è un po' troppo vicino, e adesso, anche quella stupenda camicia retrò Jenny Packham scompare se la confronta a quei maledetti occhi furbi «avanti, rispondi».
«Sei solo un invadente» a Kara sembrano passati più di dieci minuti dalla sua risposta e si sente soltanto immensamente ridicola. 
Spegne l'iPhone senza smettere di fissarlo sprezzante e lo rigetta in borsa, cercando di concentrarsi sulla sfilata e su Lily Aldridge - una delle sue modelle preferite in assoluto - a pochi centimetri di distanza da lei. Lo guarda solo quando è sicura di non essere altrettanto fissata, e cerca di capire cosa mai gli possa passare per la testa: Kara è sicura che ci sia qualcosa di tremendamente brutto nel suo passato o qualcosa che magari da bambino l'ha in qualche modo ferito. Tutte le persone che sembrano totalmente sicure poi si rivelano essere le più fragili, e Kara sente che Harry è così, lo percepisce dal suo sguardo fugace e dai suoi occhi che celano sempre quel velo di tristezza mi
sta a rabbia che la stupisce sempre un po'.
«Z non si arrabbia?» domanda all'improvviso, spezzando il religioso silenzio riuscito ad ottenere in quel buon quarto d'ora.
«Edward, io credo che tu debba pensare ai tuoi problemi, non ai miei» 
«Io non ho nessun Z a cui tener conto, però!» si difende lui, alzando le mani e facendo risaltare i suoi muscoli ancora poco definiti. Odia quel cappotto verde di velluto che ha messo oggi, ma forse odia ancor di più come questo gli risalti maledettamente gli occhi. 
«Ma chi ti prende, Styles? Hai troppi segreti» e lo dice ancora con troppo menefreghismo, con troppa poca attenzione per accorgersi dello sguardo buio di Harry, dei suoi pugni che si stringono e del suo respiro accelerato.
Non ha dei segreti. Harry ha delle ombre.
E ha delle ombre che purtroppo nessuno ha mai cercato di dissipare; neanche Gemma, neanche Anne e neanche Nick, che era il suo migliore amico. Già, Nick.
Prova l'istintiva voglia di alzarsi, camminare in mezzo a tutta quella gente annoiata e urlare, urlare. Urlare perché, Dio, ha trovato una persona che senza volerlo sta scoprendo ogni lato del suo schifoso carattere e lui cerca solo di allontanarla; ma resiste, e resiste perché Kara è una bambina, ancora, e lui non può più combattere.
«Non dirmi che te la sei presa» Kara gli dà una gomitata, ma stavolta Harry non è pronto. Non attutisce il colpo.
Gira lo sguardo e semplicemente guarda meccanicamente i piedi di altre venticinque modelle e tre modelli. Non nota la delusione negli occhi di Kara, le sue mani che si annodano e i suoi occhi che diventano pesanti. Nota soltanto che forse il suo cuore sta cominciando a battere in maniera anormale, che sente freddo alle punta delle dita e che forse qualcosa sta lentamente cambiando.
Ingranaggi che schricchiolano.

Gemma odia tornare a casa e non trovare il pranzo o la cena che siano, pronti. Lo odia perché lei va all'Università, non lavora in uno stupido giornale per ragazzine frivole e magari studia invece di andare a delle sfilate di moda per finocchi. Si, perché sia lei che sua madre pensano questo dell'occupazione di Harry: lui avrebbe dovuto studiare, avrebbe dovuto fare giurisprudenza e prendere il posto di Robin, il suo patrigno. Ma no, siccome Harry è sempre stato strano, sempre con le sue paure, gli occhi rossi del giovedì notte e Nick che non c'è, ha deciso di prendere una strada che non lo porterà a nulla.
Posa il mazzo di chiavi sul mobile dell'ingresso e sospira, gettando la borsa sulla prima poltrona. Si sente davvero stanca. Stanca di questa instabilità perenne, stanca di Londra e della vita frenetica che conduce. 
Le manca Holmes Chapel, il verde del Cheshire e la tranquillità di quel piccolo paesino inglese. Londra è una metropoli che potrebbe anche staccarsi dall'intero Regno Unito; trovi gente di tutte le etnie, di tutti i paesi, e gli inglesi, amanti del silenzio, delle parole dette a bassa voce e del thé caldo delle cinque, forse stanno imparando ad odiarla un po'. Soprattutto Gemma.
Si lascia cadere sul divano, mettendosi le mani sulla fronte e pensando a quanto vorrebbe scappare da quella casa apparentemente perfetta ma le cui mura, le cui fondamenta, le sembra che si stiano sgretolando pian piano. 
Harry, si sta sgretolando pian piano. E forse sono l'assenza di Nick, l'allontanamento repentino di Fizzie e la partenza di Anne che stanno agendo passivamente su di lui; Gemma non lo sa, ma sa che qualcosa deve cambiare perché suo fratello cominci a vivere una vera vita lontano dal suo musone e dalle sue strane convinzioni.
Lo sa che il cervello di Harry è ingrovigliato come le cuffie del suo iPod. Lo sa.
E forse lo sa anche lui stesso, che dovrebbe imparare a sorridere di più, ad amare di più, a ricominciare.
Già, ricominciare.



Beh, eccomi qui ragazze! Sono tornata - forse un po' in ritardo - con questo capitolo che in realtà non mi piace particolarmente. Tuttavia ho deciso di pubblicarlo ugualmente perché secondo me qui ci sono informazioni velate particolarmente importanti su Harry che man mano comincerete a capire.
Spero vi piaccia, anche se è cortino e poco interessante, da un certo punto di vista. Nick è un personaggio fondamentale nella vita di Harry, e no, non c'è assolutamente nessuna traccia di un eventuale amore o robacce simili, quindi accantonate ahah 
Vi mando un bacio e vi ringrazio, perché ho saputo che la mia storia sta avendo una "critica" positiva ahah ed è tutto merito vostro!
Ah, ho cominciato a scrivere una nuova long che mi prende molto, la pubblicherò quando finirò Noel. Non vedo l'ora di sapere che ne pensate.
Ari

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