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Autore: Sia_    17/02/2014    14 recensioni
- Fa bene, tornare indietro dico. - Hermione gli aveva preso la mano, baciando le dita una ad una, - E poi ci sarebbe una cosa che vorrei chiederti qui, qui dove ti ho conosciuto bene, qui dove ti ho urlato dietro tante volte, qui dove poi ti ho baciato e amato. -
Fred aveva sorriso, spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio, perdendosi poi nei suoi occhi nocciola, - Sarebbe? -
- Vorrei solo chiederti di continuare ad amarmi, di continuare a farlo per tutto il resto delle nostre vite. - aveva sussurrato Hermione.
- Mi stai chiedendo di sposarti? -
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo sedici.
 
Ginny si era resa improvvisamente conto dell’interminabile tempo che aveva passato all’interno di quelle mura.
Era arrivata all’ospedale esattamente la sera prima in preda ad una crisi isterica, cerando di non sembrare troppo sciolta; i ricordi, dopo le sue urla, erano completamente annacquati.
Erano nitide però le immagini di un Harry sorridente, delle loro mani intrecciate e di una accecante luce. Il resto era solamente dolore e odore di disinfettante. Lei odiava il disinfettante.
Aveva provato a descrivere il parto, prima che questo accadesse, ma non ci era mai riuscita. Aveva cercato qualche notizia in giro – la fonte principale era stata soprattutto sua madre, la quale, poveretta, aveva partorito ben sette figli -, ma ciò che le era arrivato era solamente la parola “dolore”.
Lei non aveva paura e non provava facilmente dolore, ma mai avrebbe creduto che il parto fosse una cosa così difficile, quasi come se un cocomero, dotato di grandezze stratosferiche, fosse uscito dalla tana di un topo. Grandioso e inquietante allo stesso tempo.
Riavvolta per un attimo la memoria del giorno prima, si era concentrata ad esaminare la stanza dalle pareti rosa e aveva immaginato suo figlio; sperava che avesse gli occhi del padre e i suoi capelli, perché amava i suoi capelli, anche se quelli di Harry erano molto soddisfacenti. 
Anche perché, se avesse avuto capelli differenti non sarebbe mai stata la stessa cosa, i suoi occhi non sarebbero mai risultati così tanto e a lei i suoi occhi verdi piacevano davvero.
Prima di poter finire la descrizione mentale di suo figlio, Harry era entrato munito di una piccola carrozzina; all’interno ci si ritrovava un piccolo fagotto di coperte blu.
-E’ lui?- aveva sussurrato appena lei sorridendo.
Harry, senza neanche rispondere glielo aveva adagiato tra le braccia e  si era seduto in fondo al letto.
-E’ perfetto…- Ginny aveva perso la voce, come se l’emozione fosse entrata nella sua gola e le avesse tranciato le corde vocali, ma probabilmente voleva solamente evitare di svegliare la piccola creatura.
A differenza di quello che si sarebbe aspettata, il piccolo aveva dei radi capelli neri, ma per i suoi occhi avrebbe dovuto aspettare ancora qualche mese perché sarebbero rimasti azzurri per molto tempo.
-Per forza, è nostro figlio.- Harry aveva sorriso, - Il nostro perfetto James Sirius Potter -. Era vero. James Sirius Potter era il bambino più bello che lei avesse mai visto e, nonostante avesse passato nove mesi di inferno, tenerlo fra le baccia significava che ne era valsa la pena; probabilente anche provare un po' di dolore ne valeva pena, ma solo un pochino. 
-Harry caro, quanti figli vorrai avere!?- si era affretta a dire allarmata, cercando di contenere un attimo la voce, per evitare di svegliare il nuovo Potter.

 
***
 
Hermione era stata chiamata, o più precisamente richiesta e quando una persona è richiesta, specialmente da Ginny Weasley che aveva appena partorito, è obbligata a presentarsi, naturalmente non che non ci volesse andare.
Esattamente come la neomamma, si era documentata sul parto nella speranza di poter essere utile, ma il fatto che non fosse stata chiamata la sera prima le aveva sollevato una pena dal cuore. Harry aveva provato a scusarsi con frasi simili a “non c’è stato tempo” oppure “era grave”, ma non le importava. Aveva avuto altre gatte da pelare.
-Ginny…- Hermione era entrata nella stanza e l’aveva trovata ad occhi chiusi.
-Hermione.- la voce della ragazza non si era fatta attendere, sebbene avesse una strana voglia di dormire. Da quando Harry era uscito per andare a chiamare tutti i parenti lei era rimasta sdraiata a tenere la mano del piccolo James.
-E così è lui.- aveva detto la riccia avvicinandosi per osservare meglio il figlio dell’amica.
-Esattamente.-
Per quanto Ginny si fosse già sposata e avesse già un figlio, Hermione la ricordava ancora come una piccola ed innocente ragazza che se ne andava in giro alla ricerca di prede. Si era messa a ridere.
-Cosa succede?-
-E’ tutto così surreale, sei già diventata mamma nonostante qualche anno fa fossimo in una situazione ben peggiore.-
-Tu ora sei in una brutta situazione.- aveva dichiarato Ginny evitando di urlare.
-A cosa ti riferisci?-
-Ho chiamato a casa tua e non c’eri.-
-Hai chiamato tu?-
-Harry. Ma sta difatti che non c’eri.-
-Ero da Felix.- aveva detto sospirando. Incredibile come una ragazza della sua età dovesse dar conto anche delle sue nottate.
-Appunto, non dovevi essere da Felix dopo quello che mi hai detto.- il ricordo della chiacchierata con l’amica sul fatto che “il suo ragazzo” avesse provato a baciarla era durato una lunga mezz’ora e si era concluso solamente quando Fred aveva fatto irruzione nel suo appartamento.
-Ti rendi conto che hai appena partorito, vero?-
-Ho partorito ieri sera e non cambiare il discorso.-
-Ma io lo voglio cambiare.-
-Perché?- Ginny si era sistemata meglio sul letto per poter sentire ogni dettaglio.
-Non sono affari tuoi.-
-Sono affari che riguardano mio fratello e la mia migliore amica, per questo ne ho il diritto.-
-Tuo fratello mi ha baciato e la stessa sera l’ho trovato nelle braccia di un’altra. Ha anche cercato di farmi cambiare idea su Felix.-Hermione aveva pronunciato quelle parole con una tale rabbia che avrebbe potuto rompere un muro, ma l'unica conclusione era che, nemmeno lei, aveva un'idea precisa di Felix.
-Divertente.-
-Non che non lo è!- aveva urlato Hermione sedendosi sul letto prima di essere zittita da Ginny. 
-Già non dormirò per molto tempo, risparmiami almeno adesso.- aveva detto controllando che James non si fosse svegliato, - e comunque ci sarà stato un motivo.-
Hermione aveva scosso la testa ricordando lo sguardo vuoto del ragazzo quando aveva aperto la porta. Ricordando le braccia dell’altra ragazza intorno al suo collo. Gli occhi che si era ritrovata davanti la sera prima non erano i suoi, erano vuoti, ghiacciati quasi. Consumati da qualcosa.
-Mi piacciono di più gli occhi di Felix color ambra che quelli di Fred, i suoi sono freddi.-
-Questo non cambia le cose.- Ginny avrebbe voluto poter continuare la frase per difendere il fratello, ma questa volta era l'altra che l'aveva zittita.
-Ma potrebbe cambiarle, tu in realtà non lo sai, non sei un’indovina cara mia, almeno per quanto ne so io.-
Ginny era rimasta in silenzio tenendo ancora stretta la mano di James.
-Fai come credi, non sono io decido.- aveva detto qualche attimo prima che Ron e Hanna entrassero nella stanza con un sorriso enorme per precipitarsi sopra il piccolo bambino e farlo così piangere.
 
***
 
-Incredibile, se la sono svignati tutti quando ha cominciato a piangere.- aveva detto Hanna con in braccio James. Effettivamente avrebbe gradito un minimo aiuto da Hermione, ma anche lei era sgattaiolata fuori dalla stanza con qualche scusa.
-I bambini fanno quest’effetto a tutti.- aveva detto Ginny provando ad alzarsi.
-Avrei potuto scoprirlo anche io se quel…-
-Niente parolacce, Hanna.-
-Niente parolacce, ma se tra me e Felix fosse andata diversamente…-
-Felix?- aveva chiesto.
-Sì, Felix. Proprio non capisco perché in questi giorni ne siate tutti interessanti. Eppure tu Ginny conoscevi già il suo nome.- La ragazza dai capelli rossi era tornata indietro con la memoria e aveva visto, nella sua mente, le labbra di Hanna muoversi per formare quel dannato nome, possibile che fosse davvero così ingenua?
-Chi altri te l’ha chiesto, scusa?-
-Fred.- aveva detto lei mettendo giù James e scollando le spalle, - Sai, credo che io e il piccolino diventeremo grandi amici.-
-Felix ha gli occhi color ambra?-
-Non capisco tutte queste domande… però i suoi occhi erano unici.-
-Quindi color ambra?-
-Si Ginny, erano color ambra. Non che poi sia così importante.-
-Certo che è importante, Hermione esce con Felix, senza saperlo, ma ci esce lo stesso.-
Hanna l’aveva guardata come pietrificata, incapace di proferire parola. Felix era stato un capitolo chiuso della sua vita. Da quando aveva Ron le cose cominciavano finalmente a funzionare, ma se Felix era nella stessa città e frequentava una persona vicina non era normale. L'aveva letteralmente cacciato dalla mente nella speranza di dimenticarlo, ma ora che Ginny aveva avuto un bambino e Felix era di nuovo così vicino cos'avrebbe dovuto fare? Avrebbe dovuto parlarne ad Hermione, provando a farla ragionare?
-Per questo Fred voleva parlare di Felix, perché l’aveva capito. Ma quanto è scema Hermione? E quanto sono scema io? Sono io che prevedo le cose, sono o quella che capisce. Come ho fatto a non capirlo?! Certo che però Fred avrebbe potuto anche avvisarmi.- aveva detto Ginny andando avanti e indietro per la stanza, - Anche se fosse entrato in sala parto, e questo avrebbe potuto traumatizzarlo, io l'avrei ascoltato. Sono brava ad ascoltare e poi avrei parlato con Hermione, ma certo. Lui deve sempre fare le cose a modo suo, senza avvisare nessuno. Ed ecco che mi rovina tutto: è solo uno stupido babbano!-
-Quando intenderai dirglielo?.- aveva chiesto Hanna, tornando improvvisamente alla vita.
-Appena esco da questo posto.- aveva sentenziato prendendo in braccio James che, nel frattempo, aveva ricominciato a piangere
 
***
 
 
Hermione non credeva alle coincidenze, credeva più che altro nella sfiga eterna. Da quando se ne era andata da casa di Fred ogni suo minimo pensiero era rivolto a lui. Al modo in cui l’aveva avvicinata, al modo in cui l’aveva baciata. E poi brividi.
Eppure non aveva pensato che, andare all’ospedale, avrebbe comportato una doccia d'acqua gelata.
-Fred.- aveva detto lei abbassando gli occhi.
-Granger.- la sua voce era bassa, tormentata da rimorsi, - vorrei chiederti scusa…-
-Non serve, davvero Fred. Va bene così, probabilmente era destino.-
-Che brutto destino.- aveva sussurrato lui, -Sai dirmi dov’è la stanza di Ginny?- la voce di Fred era tornata calda e luminosa e per un breve momento ad Hermione parve di rivedere un ragazzino che vendeva merendire ai primini. Lui era così, era sempre stato così. Fred Weasley, nel bene o nel male, non avrebbe mai potuto trovare una persona con cui passare tutta la vita e già il fatto che, dopo aver vissuto con lui per almeno un anno, senza che lui ci avesse provato era un gran traguardo. Ma questo poteva benissimo significare che lei era una racchia. 
-Se vuoi ti accompagno…-
-D’accordo.- 
-Ammettilo, non ti eri mai trovato in una situazione del genere con una ragazza.- aveva detto lei ridendo appena.
-Stai cercando di sdrammatizzare per caso?-
-Almeno io ci provo.- aveva detto lei scollando le spalle.
Fred era rimasto zitto a fissare il pavimento, sapendo esattamente che ogni altra parola avrebbe solo potuto peggiorare la situazione. L'aveva vista piangere e la causa del suo pianto era lui. Non avrebbe mai potuto sdrammatizzare in una situazione del genere.
-E’ questa la stanza.- aveva detto lei dopo un po', fermandosi davanti ad una delle porte del corridoio. 
-Grazie Granger.-
-Prego.- aveva detto provando a sorridere, anche se quando si parla con un umomo che ha già esplorato le tue labbra un po’ difficile, -Ci vediamo in giro.-
-Certo Granger.-
Granger… quasi fossero diventati dei perfetti sconosciuti.
 



Angolo autrice:

Alcune persone mi hanno chiesto di aggiornare e allora eccom qui. E' passato un tempo decisamente lungo dall'ultima volta che hoaggiornato questa storia. Perché? Non avevo voglia, mi sentivo staccata dalla storia e non la sentivo mia. E questo accade anche adesso che vi sto scrivendo. Non sono più convinta, ma magari comletandola potrei ricredermi. 
Detto questo vi ringrazio per il supporto e per le recensioni che mi arrivano ogni volta, sono davvero molto felice. 
Vorrei anche chiedere scusa a fede009 per la risposta che le ho lasciato: credevo che avrei aggiornato tra mesi eppure, aprendo il file su World ho trovato il capitolo praticamente pronto e ho deciso di pubblicarlo oggistesso. 
Grazie ancora, 
Sia 



 
   
 
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