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Autore: MarmeladeFever    18/02/2014    1 recensioni
Dalle ceneri del settimo anno ad Hogwarts sorge un fiore, quello di un nuovo anno, l'Ottavo. Hermione Granger ed altri sette studenti ritornano a scuola per il loro ultimo anno.
Non avrebbe mai pensato che Draco Malfoy si sarebbe rivelato essere un petalo di quel fiore.
Storia originale in inglese, scritta da Marmalade Fever (Eight and the Eighth). Vincitrice del DRAMIONE AWARDS.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Una profezia poco profetica


Draco si costruì nella mente l'immagine della professoressa Cooman che fissava sbalordita la Granger, con gli occhi ingigantiti da quegli assurdi occhiali con le lenti spesse come fondi di botttiglia.

“E' chiaro che lei non riesce a comprendere il delicato equilibrio che costringe, colui che ha il dono della Vista, a celare alcune profezie nei meandri della propria mente o a sentire il bisogno di rivelarne delle altre.”

“Oh, quindi aveva dimenticato, vedo”, replicò acida la Granger. Per qualche strano motivo, Draco si era convinto che la Grifondoro dimostrasse astio solo verso i Serpeverde e le giornaliste della Gazzetta del Profeta. Evidentemente si era sbagliato.

“No, mia giovane ragazza, il problema è che lei non puoi vedere”, la corresse la donna, tirando su col naso. “E non mi sono dimenticata di niente. È solo una questione di decidere quali profezie sono migliori di altre, per convincere quelli come voi che ne avete di fronte una? Le persone cieche, come lei, non gradiscono sapere come andranno gli eventi nella loro vita, e per questo preferisco sempre non allarmarli facendogli conoscere troppe cose, troppo presto.

“Quindi mi stava proteggendo, fingendo di non sapere perchè fossi qui?” tradusse la Granger.

“E' assai più complicato mia cara, ma in parole povere, sì.”

“Quindi non dovrebbe avere dubbi riguardo quello che io e Malfoy stiamo facendo qui e sul perchè non siamo in classe.”

“Malfoy?” chiese la Cooman. “Oh”. Sembrava aver visto anche Draco, alla fine.

“Forse ha nascosto anche la sua presenza in fondo alla sua mente, professoressa?” chiese la Granger, malignamente.

“L'Occhio vede quello che l'Occhio vuole,” rispose leggera la Cooman.

La Granger si zittì un momento, ma Draco fu abbastanza sicuro che stava battendo il piede a terra con impazienza. “Bè, credo che dovrebbe provarlo”, disse infine.

Provarlo?” chiese la Cooman.

Draco grugnì, sedendosi per terra con la testa tra le mani. Questa questione della temporanea cecità non era poi più tanto temporanea.

“Predica qualcosa” disse la Granger “e vedremo se si avvera”. Era la sua immaginazione o il tono della Granger aveva assunto un qualcosa di diabolico?

La Cooman rimase un attimo interdetta prima di prendere una gran respiro. “Se insiste” disse. La sua voce divenne profonda e drammatica come non mai. “Prima della fine di quest'anno” scandì lentamente la donna, “ lei e il signor Malfoy scoprirete quello che il cuore cerca ma la mente rifiuta.”

La testa di Draco scattò in direzione della voce della Cooman, non appena si sentì chiamato in causa.

“Per le mutande di Merlino, che cosa diavolo vorrebbe insinuare?”, chiese, la voce stridula.

Sentì che la Cooman tirava di nuovo su col naso. “Significa, signor Malfoy, che lei e la signorina Granger v'innamorerete, che vi piaccia o no.”

Draco avvampò per un secondo, prima di scoppiare in una grassa risata. “Cosa? Lei è tutta matta!” sopra di lui, la Granger aveva anche lei iniziato a ridere.

“Questo è... davvero... non poteva uscirsene fuori con qualcosa di più credibile?” chiese mentre annaspava in cerca di aria, tra una risata e l'altra.

“Non me esco proprio con un bel niente, signorina Granger.” berciò. “Lei, mia cara ragazza, è completamente cieca all'Occhio Interiore, e la sua mente sta già iniziando a rifiutare l'inevitabile. E poi, quale profezia potrebbe mai convincerla? Se avessi predetto che avrebbe preso una O per il compito di Pozioni, e sarà così, avrebbe pensato fosse una coincidenza, non è così?”

La Granger grugnì. “Suppongo sia vero”. Ci fu una breve pausa. “Oh no! Forza Malfoy, dobbiamo tornare in classe.” Con sua gran sorpresa lo afferrò per una mano e lo aiutò a rimettersi in piedi, poi lo spinse su per le scale questa volta con un'andatura più calma.

“Bè, è stato interessante,” borbottò, non appena svoltarono un angolo ritrovandosi in un ampio corridoio. Interessante, perchè mai poi continuava a ripeterlo? Era una parola neutra, quasi sicura, si disse. Di facile e varia interpretazione, a seconda del bisogno.

“Non avevo idea che i rapporti tra voi due fosero così tesi. Credevo che andassi in giro tutto il giorno a leccare le scarpe di qualsiasi professore ti capitasse a tiro.”

“Notizia bomba, Malfoy” echeggiando alle sue parole di poco prima, “rispetto solo chi se lo merita”.

“E com'è che la stramba Veggente ha perso la tua stima, mh?”

“Preferirei non parlarne”, borbottò, “Sebbene potrebbe farti piacere sapere che è stata uno dei motivi di stress che ha contribuito a farti schiaffeggiare al terzo anno.”

“Un'altra notizia bomba per te. Se ci tieni a passare questo esame, ti conviene evitare di ricordarmi quante buone ragioni ho per odiarti.”

“Oh, una povera ragazza indifesa, ti ha fatto male Malfoy?” chiese.

“Indifesa, un par di scarpe.” si fermò, ma senza impuntarsi all'improvviso come poco fa, non voleva che gli franasse addosso di nuovo. “Un'ultima cosa prima di rientrare”, disse lentamente.

“Se ti farai uscire dalla bocca anche una sola parola che quella pazza pipistrella ha profetizzato, ti farò rimpaingere il momento in cui hai ricevuto la tua lettera per Hogwarts otto anni fa.”

Lei sbuffò. “Come se impazzissi dalla voglia di dire a tutti che la Cooman ha appena partorito una stupida profezia su noi due che finiamo per innamorarci. Ho una reputazione da difendere, Malfoy proprio come te.” lo prese di nuovo per il polsino e se lo porto dietro, finchè pochi minuti dopo non sentì le voci degli altri compagni.

“Eccovi qua, finite incantatem”, disse la Amorell. La luce investi Draco, che si sentì colto da un'ondata di sollievo. Strattonò il polso e si liberò dalla stretta della Granger.

“Adesso” continuò la Amorell “ ecco il foglio per prenotarvi all'incontro sulla Consulenza sul Dolore, diversi posti sono già stati presi dagli alunni degli altri anni, vi avverto. Inoltre voglio che leggiate l'introduzione e primi due capitoli di Lutto per l'Anima, ce l'avete tutti? Bene” la donna annuì e lasciò il foglio sulla cattedra.

Draco gemette. Consulenza sul dolore? Con quella lì? Oh, ci sarebbe stato da divertirsi un mondo.

La Granger gli urtò la spalla per superarlo nella fila e firmare il foglio.

Aggrottò la fronte: cos'è che aveva blaterato quella svitata della Cooman? Lui, innamorarsi della Granger? Era l'idea più stupida e ridicola che poteva venirle in mente.

La Granger si chinò sul foglio per scarabocchiare la sua firma; con i capelli selvaggi a coprirle il volto, un piccolo pezzo di pelle color pesca s'intravedeva dal suo colletto della camicia.

Draco si morse le labbra prima di trovarsi un posto nella fila.

Appenà fu il suo turno, vide che la maggior parte delle sedute da lì a qualche giorno erano già tutte occupate. Pure la Granger si era scelta una seduta durante quella settimana.

Lui sbuffando, scelse una data a caso: 19 settembre.
 



Le lezioni di Pozioni erano parecchio diverse da quelle a cui erano abituati a frequentare con Piton e poi con Lumacorno. Il professor Candaver – e draco notò con arguzia che se toglievi la n, il suo cognome somigliava molto alla paola cadavere, - era un tipo proprio pigro. Le sue istruzioni si riducevano in: “Cercatevi qualcosa sul libro e tenetevi occupati. Non create problemi o vi punirò tutti, chiaro? Ora schiaccio un pisolino.” detto questo, metteva la testa pelata sulle braccia piegate a mo' di cuscino, e nel giro di cinque minuti russava rumorosamente.

Potter e la Weasley parlavano a bassa voce qualche banco più indietro. Potter era appena diventato rosso in viso per qualcosa che la Weasley aveva mormorato.

La Granger e la Donnola se la cavavano leggermente meglio. Chiaramente lei si rifiutava di oziare durante l'ora di lezione, e stava preparando l'ultima pozione che aveva trovato sul libro, notò Draco mentre con svogliatezza, sfogliava le pagine del suo libro di testo.

Gli altri tre Serpeverde che erano con loro a lezione, non li conosceva. C'era una ragazza, si chiamava Una Maroo, che aveva dei lunghissimi capelli biondi, una frangia orribile e i denti superiori troppo sporgenti.

C'era un ragazzo, Gavin Woolsey e la sua gemella Margaret. Erano talmente riservati, che era sicuro di averli visti solo qualche volta al bagno e in giro per la sala comune. Erano due tipi proprio uniti: lui teneva sempre la mano di sua sorella, e c'era qualcosa nel modo in cui lei gli passò la bile di rospo, che fece venir voglia a Draco di vomitare nel suo calderone.

I minuti passavano troppo lentamente, e per impegnare il tempo decise di iniziare una pozione. Scelse una Pozione di Agilità, particolarmente utile per quando si vuole acquisire delle migliori prestazioni fisiche, sulla scopa ad esempio.

Ron!” la testa di Draco si voltò in direzione del suo presunto futuro amore, che aveva gli occhi spalancati e il mestolo ancora sollevato, da cui gocciolava un liquidi vischioso color albicocca.

Bisbigliò: “Non mentre sto lavorando! E di certo non in classe!”

Wealsey aggrottò la fronte. “Mi dispiace” sussurrò.”Era solo un bacio sulla guancia. Non ti agitare.” Il Rosso si voltò nella sua direzione. “Che hai da guardare, Malfoy?”

“Non molto, a quanto pare”, sputò lui. “Oh, Granger la tua pozione sta diventando sulfurea, dovresti prestargli più attenzione.” Stropicciò il naso per l'odore pungente. La Granger strillò e buttò dentro al calderone due foglie di alloro, mescolando la pozione come una forsennata.

Nel frattempo Candaver biascicò qualcosa tipo: “Sudici ragazzetti cenciosi”.

Appena Draco si voltò verso la sua pozione, con ancora i sibili della Granger che cercava di rimediare alla sua pozione, un'idea potenzialmente rischiosa gli attraversò la mente.

C'era solo un modo per guadagnare un po' di rispetto contando solo sulle proprie forze, e siccome era solo il primo giorno di scuola non era troppo tardi per cominciare.

Doveva riuscire ad essere migliore della Granger.

Aveva abbastanza intelligenza, anche se spesso si dimenticava di farne uso. Significava stare ore sui libri a studiare, ma non sembrava che avrebbe avuto molte occasioni per partecipare ad eventi di socializzazione quest'anno. Aveva bisogno di qualcosa per tenersi occupato.

Se solo fosse riuscito ad eguagliare o persino a superare i voti di quel topo di biblioteca della Granger, avrebbe provato una volta per tutte il suo valore.

Quando finalmente Candaver si destò, e si alzò per ispezionare le pozioni degli studenti, assegnò cinque punti a Serpeverde per la sua Pozione d'Agilità e sei a Grinfondoro per la pozione Cura-Agorafobia della Granger.

Era l'inizio della sua strada verso il succceso. O verso il disastro.
 



A cena Hermione era silenziosa, guardava distratta le teste degli altri studenti. Vedere così posti vuoti le provoco un lungo brivido lungo la schiena. Molti di loro erano morti, oppure avevano lasciato il paese con le loro famiglie, in cerca di un futuro migliore.

Neville, Lavanda, Seamus e moltri anni del sup stesso anno avevano lasciato la scuola l'anno precedente, e non era convinta che avessero avuto modo di studiare e imparare molto durante quell'anno terribile.

Pochi altri, sopratutto Serpeverde, erano ad Azkaban, Pansy Parkinson inclusa. Non era riuscita a gioirne quando aveva letto la notizia sul Profeta; sebbene non fossero mai andate d'accordo, Pansy era ancora pur sempre una bambina.

Gli elfi che lavoravano nelle cucine, avevano cucinato una fondue di formaggio buonissima. Ron aveva schizzi di formaggio dovunque. Gli porse un tovagliolo e lui grugnì un ringraziamento tra un boccone e l'altro.

Gli occhi di Hermione si posarono sul tavolo dei Serpeverde, dove Malfoy stava mangiando la sua fonduta con coltello e forchetta. Tra lui e Ron, non aveva ancora deciso chi fosse il più ridicolo.

“Allora,” disse Harry dall'altro lato del tavolo, “non indovinerete mai cosa mi ha chiesto la Mcgranitt dopo Trasfigurazione”.

Hermione lo guardò. “Cosa?”

“Prima di tutto, queste Consulenze sul Dolore sono temporanee, sembra. Dovrebbe tornare la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, ma per adesso c'è un grande carenza di personale e nessuno sembra molto entusiasta di ricoprire questa posizione. Comunque la Mcgranitt mi ha chiesto se mi piacerebbe”, sbuffò, “essere il prossimo insegnante per il prossimo anno”.

Hermione spalancò la bocca. “Oh Harry! È meraviglioso!”

“wow 'rry! È 'tupendo 'avvero!” disse Ron, sputacchiando fonduta dappertutto.

Harry aggrottò la fronte. “Potrebbe essere una bella esperienza, credo. Un po' come essere di nuovo nell'ES, ma... sai quanto divento nervoso davanti alla gente”.

Ginny aprì la bocca, ma la richiuse subito attenta a moderare le parole. “Hai mai notato” mormorò “che nessuno tra i professori si è mai sposato?” e dicendolo le sue guance si tinsero delicatamente di rosa.

Harry si allentò il nodo alla cravatta, “E' un'altro punto a sfavore. Non credo che potrei venirvi a trovare spesso, tranne il fine settimana e durante le vacanze.”

“Bè, di sucuro troverai una soluzione” disse Hermione. Non voleva certo rinunciare così facilmente ad un'occasione del genere!

“Bene” disse Ron, dopo aver ingoiato tutta la sua cena, “la Mcgranitt ha detto che sta cercando anche qualcuno per lasciare in consegna Trasfigurazione il prossimo anno. Come te la cavi a trasformare un topo in un cavolo, Gin?”

Ginny alzò gli occhi. “Meglio di te, ma probabilmente non è abbastanza”.

Borbottò qualcosa riguardo un certo Woozy Wilkes e si alzò da tavola, salutandoli.

Hermione intinse pensierosa un pezzetto di pane nella fonduta.

Una piccola parte di lei, era per la prima volta in questi anni gelosa di Harry.

  
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