P.O.V.
Nami
Stavo
galleggiando nel vuoto, che era successo? Ah giusto
avevo dato più della metà della mia anima a Rufy,
ma non avevo calcolato che il
bosco mi toglieva costantemente un po’ d’ anima e
così ero rimasta a secco in
fretta, grazie anche alla ferita aperta, fosse stata chiusa io sarei
ancora
viva, con poca anima, ma sarei ancora in vita, uff, sospirai, avevo i
miei
soliti abiti, ma qualcosa non andava, dove ero?!, solo bianco, era
quello il
paradiso? O forse…? Ma certo! Ero nell’ inferno! Aspetta, era abbastanza
improbabile, insomma,
tutto bianco? Nemmeno una punizione? Forse l’ inferno di
Dante mi aveva montato
la testa, sospirai ancora e sentì una voce che urlava
“Nami!!! Svegliati!!!” la
voce era lontana, ma neanche troppo, ma certo! Ero nel Limbo!!!, posai
i piedi
in quello che credevo fosse il terreno ed esso si colorò
completamente di verde
e spuntarono fili d’ erba e fiori, mi spaventai e tornai a
svolazzare, mi stavo
allontanando verso l’ alto “no! Aspetta!”
dissi cercando di arrivare verso l’ erba,
tornata a toccare la gravità tornò normale, ora
c’ era più colori, ma cosa
mancava? Ma certo il cielo!, alzai un braccio e sopra di me vidi il
bianco
colorarsi completamente di azzurro, guardai ai miei lati, ancora
bianco, ci
volevano… le montagne da un lato e un lago bellissimo
dall’ altro, misi un
braccio in una direzione e l’ atro in quella opposta, ed ecco
un bellissimo
lago e delle montagne, del lago non vedevo l’ orizzonte, era
tutto azzurro, non
si distingueva il lago dal cielo!, guardai in giro “il
sole!” dissi alzando le
braccia al cielo e vidi un bellissimo sole spento però
“allora… la luna!” dissi
“e le stelle!!” e così ecco il cielo
colorarsi di blu con qualche luce piccole
più una grandissima, anzi, quella era la luna, mi sedetti
vicina al lago,
arrivarono le lucciole, ne presi una in mano “che bello
qui” disse la lucciola,
non riuscivo a stupirmi, chissà perché
“vero” dissi io “ma tu non vuoi
andartene?” chiese quella piccola lucciola
“perché?” chiese io “per le
voci”
disse la lucciola “Nami!”
“SORELLINA!!!” “Nami!!!”
“Nami!!” “NAMI
SVEGLIATI!!!!!!” avevo gli occhi lucidi “Rufy,
Eliza, ragazzi!!!!!!” dissi
iniziando a piangere, la lucciola si posò a terra, e
poi… si trasformò
“ma-mamma?!” dissi vedendo la lucciola trasformarsi
in mia mamma, la abbracciai
“mamma!! Mi sei mancata!!!” dissi io
“piccola, devi ancora portare i ragazzi
nel mondo di Corba, non puoi morire, e guarda, l’ orologio
sta impazzendo”
disse indicando un orologio apparso dal nulla
“SVEGLIA!”.
Mi
svegliai e presi un respiro grande, mi sentivo come appena
riemersa da una apnea “NAMIIII!!!” sentì
urlare e poi Rufy che mi abbracciò
“sto…
sto bene” dissi io, bene non proprio,
però… “dobbiamo fare in fretta,
l’
orologio è impazzito!” dissi io “no,
devi riposare” disse Eliza “dove sono?”
chiesi io “sei nella mia camera, hai dormito due ore, hai
sognato qualcosa di
bello?” chiese Eliza “non c’è
tempo, dove sono gli altri?” chiesi io calma
“sono fuori, ci sono dei feriti, non gravi come te, ma ci
sono” disse la mia
sorellina “Rufy, tu stai bene?” chiesi io
sorridendo “bene, ma perché dobbiamo
fare in fretta?, per cosa???” chiese lui curioso, sorrise
anche lui, “be, vedi,
ti racconterò tutto dall’ inizio, ma
farò molto velocemente, non abbiamo abbastanza tempo, un
giorno per prepararci, uno di viaggio e il terzo è l'
ultimo, ok, inizio, tutto iniziò quando sulla terra vivevano
i
draghi…” “I DRAGHI?!?!?!”
“Si, potresti non interrom…”
“FORTEEEEE!!!!!!!” *facepalm* “come ti
dicevo… i draghi dominavano sulla terra,
gli umani erano una razza inferiore, ma una ragazza e un drago si
innamorarono,
il drago la venerava come una dea cosa che invece dovevano fare gli
umani, il
padre dell’ umana decise di intrappolarla in questo bosco, il
drago infuriato
per l’ affronto ruggì sopra alla città
del padre della sua amata distruggendo
molte case, poi sputò fuoco su tutta la città
uccidendo tutti, quando il drago
ritrovò la ragazza e le spiegò tutto, lei
scappò, il drago si mise sulle sue
tracce, non l’ avrebbe lasciata facilmente, ma lei
trovò un tempio, ci entrò e
vide davanti all’ altare una botola per terra, ci
entrò e vide con suo stupore
un mondo tutto bianco, creò il cielo il terreno e tutto
ciò che si può
immaginare, e poi creò un mostro, un guardiano in
realtà, lo chiamò come il suo
regno, Corba, era un gigantesco serpente rosso, solo una cosa
stonava, sul suo capo cerano tre lettere gialle V. e M. stava per
<
Note
d’
autrice
Sally:
scriverò io le note perché Layla sta malissimo,
quindi, inizio con lo scusarmi
per il ritardo, ringrazio tutti, Layla sta male da quasi una settimana
e ho
dovuto scrivere io il cap e non sapevo minimamente cosa fare, grazie a
tutti
anche solo per leggere, Ciao, Layla mi chiama