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Autore: MarmeladeFever    18/02/2014    6 recensioni
Dalle ceneri del settimo anno ad Hogwarts sorge un fiore, quello di un nuovo anno, l'Ottavo. Hermione Granger ed altri sette studenti ritornano a scuola per il loro ultimo anno.
Non avrebbe mai pensato che Draco Malfoy si sarebbe rivelato essere un petalo di quel fiore.
Storia originale in inglese, scritta da Marmalade Fever (Eight and the Eighth). Vincitrice del DRAMIONE AWARDS.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Quell'adorabile testolina di capelli

Draco si diresse verso il bagno attiguo al suo dormitorio, ancora intontito a causa del poco riposo di quella notte. Ogni volta che sembrava sul punto di crollare, sentiva uno dei letti vicini scricchiolare in modo sinistro. Sebbene né lui, né Potter né Wealsey avessero interagito più del dovuto il giorno precedente, non era sicuro che – sopratutto la maledetta Donnola- avrebbero rinunciato ad attuare qualche infimo piano di vendetta durante la notte. Fu l'ultimo ad alzarsi, gli altri si erano già diretti in Sala Grande per fare colazione.

Si fece la doccia, lanciando sguardi schifiti alla matassa di capelli castani e riccioluti, neri e spessi e rossi e sgargianti che si erano aggrovigliati nello scarico. Non c'erano stati gli elfi domestici a pulire lì intorno? Lanciò un grattta e netta fra i suoi piedi e uscì svelto dalla doccia.

Dopo che si fu vestito di tutto punto, si asciugò i capelli a colpi di asciugamano, li pettinò e poi aprì l'armadietto sopra il lavandino. La mano rimase sospesa tra variopinte boccette di vario genere, le sopracciglia aggrottate in segno di confusione.

Di tutte le cose meschine e i colpi bassi, quell'idiota di Weasley gli aveva nascosto il suo gel per capelli.

La sua adorabile testolina di capelli, quel giorno sarebbe stata au naturale.

Finì di asciugarsi per bene i capelli e li spazzolò con cura, prima di dirigersi verso la Sala Grande.


Hermione aveva sollevato il suo bicchiere ricolmo di suco di zucca, quando sentì Ron esplodere in una risata sguaiata. Le andò il succo di traverso per la sorpresa, e tutto quel sapore acido le fece lacrimare gli occhi. Lui smise di ridere e le assestò un paio di colpi vigorosi sulla schiena: “Stai bene?” le chiese. Lei annuì, schirendosi la gola con qualche colpo di tosse.

“Che c'è di tanto divertente?” chiese Harry, versando un calice d'acqua e porgendolo ad Hermione.

Ron si fermò con la mano in aria, ridacchiando soddisfatto. Con un gesto molto plateale che ricordò a Hermione gli spettacoli di magia babbana in tv, infilò la mano sotto il mantello e tirò fuori dalla tasca interna un tubetto di plastica azzurra. “L'ho preso dall'armadietto sopra il lavandino, stamani.” disse, e lo lanciò a Harry da sopra il tavolo.

“Gel per capelli?” chiese.

“Gel per capelli”, annuì Ron, “da quel negozio spocchioso a Diagon Alley. Gli sarà costato almeno un galeone, se non di più.”

Harry scoppiò a ridere. “Hai rubato il gel di Malfoy?”. Si voltò e lanciò uno sguardo al tavolo dei Serpeverde, con Ron e Hermione che si sporsero anche loro per vedere.

Malfoy era seduo al tavolo di Serpeverde due posti più giu della giovane Greengrass, coi capelli morbidi e flosci che gli sfioravano la fronte e le orecchie. Lo facevani sembrare diverso, realizzò Hermione. Un po' come quando vedeva Harry senza occhiali. Sembravano persone totalmente diverse e quello laggiù poteva sembrare il fratello di Malfoy, magari.

Senza i capelli tirati indietro dal gel il mento sembrava anche meno appuntito, come se quella acconciatura gli avesse accentuato quel difetto in tutti quegli anni.

Inghiottì con lentezza un altro piccolo sorso di succo. Sembrava... carino. Un riccioletto biondo accarezzava il suo orecchio e gli sfiorava delicatamente il collo.

“Verso la decandenza, un passo per volta non vi pare?” chiese Ron, soddisfatto. “Da principino a popolano, inizia la discesa del povero Malfoy.”

Harry grugnì e iniziò a leggere l'etichetta della confezione. “Se mia zia Petunia avesse saputo della sua esistenza, scommetto che me lo avrebbe spiaccicato tutto sulla testa.” Cercò di abbassarsi la frangia ribelle che nascondeva parzialmente la cicatrice.

“Beh, non ho intenzione di restituirglielo. Puoi provarci se vuoi.”, disse Ron ritornando al suo budino.

Harry scosse la testa. “Nah. Va bene così.” e passò il tubetto a Ron. “ E' meglio se ne resto fuori. Non dimenticarti di torgliere le mie impronte digitali.”

Ron lo guardò confuso.” Impronte digitali?”

Hermione roteò gli occhi, esasperata. “Te lo spiegherò dopo. Ora penso sia meglio se mi dai quel gel per capelli.”

“Perchè?”

“Perchè,” disse, assumendo la postura eretta e la voce chiara di quando si preparava ad una ramanzina. “Ti stai comportando da idiota. Malfoy non ti ha quasi mai provocato, ed in più è vulnerabile adesso. Non ha la sua bacchetta.”

Ron grugnì. “Vulnerabile? Hermione è solo del gel per capelli. Non è una tragedia e non gli procurerà nessun male non averlo.”

“E come ti sentiresti tu Ron, se tuo padre fosse stato appena condannato a ricevere il bBcio, se tu potessi usare la magia solo durante le lezioni, non avevssi nessun amico e in più qualcuno andasse in giro a rubrati i tuoi prodotti per capelli?”

“Ha degli amici!”

Hermione lo gurdò scettica. “Ne sei sicuro?” tutti e tre lanciarono un altro sguardo al tavolo dei Serpeverde, dove Malfoy consumva il suo pudding evitando il più possibile il contatto visivo con gli studenti della sua casa.

“Okay, “ le concesse Ron. “Forse hai ragione... solo un po'- ma non ho comunque intenzione di ridarglielo”.

“Oh, certo ce non lo farai. Ecco perchè lo farò io al tuo posto.” afferrò la confezione di gel e dopo una breve battaglia di tira e molla, Ron cedette e gli consegnò il tubetto.


Astoria Greengrass lo stava fissando, e non era molto sicuro del perchè lo stesse guardando con così tanta insistenza. Aveva iniziato mentre mangiava le uova, continuato mentre si beveva il suo caffè e ancora mentre si era asciugato la bocca col tovagliolo e si era voltato nella sua direzione, con il sopracciglio più sollevato possibile. “Qualcosa ti ha per caso incantato gli occhi, Greengrass?”

“Hai qualcosa di diverso, stamani. I capelli, forse?” chiese lei, le labbra arcuate e il tono tutto fuorchè innocente.

“Ho perso il mio gel per capelli.”

“Mmh,” fece lei. “Mi piacciono” disse e con un gesto sinuoso si voltò facendo ondeggiare la sua chioma e riprese a parlare con una sua amica, che ghignava sotto i baffi.

Draco scosse la testa. Se questo secondo lei era una tentativo di approccio, doveva affinare decisamente la sua tecnica.

Non era una brutta ragazza. Aveva dei lunghissimi capelli color grano e il viso rotondo. Era troppo giovane, però. Se avesse avuto la possibilità di uscire con qualcuno avrebbe preferito qualcuna del settimo anno, a meno che non avevsse suscitato l'interesse della gemella Patil.

Non sapeva un granchè di Astoria. Aveva frequentato lo stesso anno con sua sorella maggiore, Daphne Greengrass, che compiaceva ogni capriccio di Pansy Parkinson come una versione femminile di Goyle.

O Tiger.

All'improvviso la sua colazione non sembrò più invitante, il caffè che gorgogliava nello stomaco.

La morte di Vincent Tiger era stato uno shock per Draco, a dirla tutta.

Non aveva mai visto il suo amico così... sicuro di sé stesso? Aveva disubbidito ai suoi ordini, lo aveva trattato da codardo, agendo senza cervello, berciando Maledizioni Senza Perdono a destra e a manca come se soffiasse sulle candeline della sua torta di compleanno. E poi, a causa di un suo stesso errore, Tiger era morto.

Ma quello che lo infastidiva era che, dopo appena una settimana, non gli importava che Tiger fosse morto. All'inizio aveva pensato alla loro come un' amicizia di convenienza, anni in cui Tiger era stata una fedele guardia del corpo, se così si poteva definire.

Si era anche ricordato di quella volta in cui al secondo anno i capelli di Tiger erano stranamente diventati rossi quasi del tutto.

Dopo una settimana aveva capito qualcosa di vitale importanza. Erano stati solo un'ombra di una vera amicizia. Non erano mai stati dei veri compagni. E il modo in cui Tiger aveva agito durante quell'ultima battaglia, come se si trovasse davanti uno sconosciuto invece che un amico, glielo avevano confermato.

L'ansia lo travolse come un'onda quando si rese conto di quanto era solo quest'anno. Non aveva amici, non aveva nessuno. Gli alti Serpeverde lo ignoravano, magari gli imputavano le colpe di come erano andate le cose durante la guerra. Avevano capito che il suo momento di gloria era giunto al termine. Era stato spodestato dal suo trono, come si suol dire, e adesso annaspava nel fango esattamente come gli altri.

Finora, la conversazione civile più lunga che aveva avuto dopo aver lasciato sua madre al binario era stata con Hermione Granger, che era in assoluto la persona più fangosa di tutti.

A quel pensiero i suoi occhi vagarono sul tavolo degli insegnanti, dove la Cooman si stava versando una dose extra di brandy nel caffè mattutino. La McGranitt la guardava con sdegno, incerta se obiettare o meno.

Di certo quella donna era una pazza completa. Non sembrava nemmeno lei convinta di quel che stava dicendo, mentre spiattellava quella stupida profezia.

Aveva sentito una profezia una volta. La sua bisnonna Malfoy aveva predetto una crisi di babbani riguardo qualcosa dal nome Y2K Bug.

Ma, siccome era ancora il 1998, doveva ancora scoprire se si sarebbe verificata o meno questa profezia.

Per caso i suoi occhi si posaroso sul tavolo dei Grifondoro, dove l'oggetto della falsa profezia stava imburrando una fetta di toast. Accanto a lei, Wealsey era grigio di rabbia per qualche sconosciuto motivo.


Hermione prese posto nel suo solito banco, nell'aula di Aritmanzia, tirò fuori i suoi libri, piuma e inchiostro e iniziò a leggere I viaggi di Gulliver mentre aspettava l'inizio della lezione. L'isola dei Lilliput era stata appena descritta, quando la porta della classe si aprì. Alzando lo sguardo non fu molto sprpresa di vedere il suo partner in Consulenza Unione e Tolleranza fa le case fare il suo ingresso in classe.

Malfoy le lanciò un breve sguardo pima di dirigersi verso l'ultimo banco in fondo all'aula.

Hermione si schiarì la voce: “ehm, Malfoy?” chiese.

Si voltò. “Che vuoi?”

Hermione frugò dentro la sacca dei libri e pescò il tubetto di gel per capelli, mostrandolo al suo legittimo proprietario. Glielò lanciò con poca grazia, ma lui riuscì ad afferrarlo lo stesso.

“ Ho pensato ti avrebbe fatto piacere riaverlo indietro”, disse semplicemente. Si voltò e tornò a leggere il suo libro. Rimasero in perfetto silenzio per circa due minuti.

“E quindi?” le chiese. “Tutto qui? Nessuna spiegazione? Nessuna scusa per il tuo ragazzo cleptomane? Nemmeno un misero senso di colpa?”

Si voltò di nuovo verso di lui. “Io non ti devo niente. Ti ho riportato il tuo stupido gel per capelli, dovresti esseremene grato.”

“Oh, si. Grazie davvero, Granger. Riavere indietro mezzo tubo di gelatina risolve tutti i problemi della vita. Grazie tante, sarò per sempre in debito con te.”

“Bene, sono felice che è tutto risolto, allora.” finirono in un teso e ostinato mutismo, aspettando l'inizio della lezione.

La professoressa Vector iniziò la lezione come al solito, scarabocchiando sulla lavagna una tabella piena di numeri, e dando loro il tempo di riflettere e calcolare la soluzione. Hemione aveva appena finito di calcolare il risultato, e si stava apprestando ad alzare la mano quando Vector disse qualcosa che le fece spalancare la bocca per la sorpresa: “Si, signor Malfoy?”

Hermione si girò sulla sedia. Non era mai stata la seconda a finire una tabella, mai!

“La proprietà del cinque, in relazione al sistema di elementi è uguale alla somma delle particelle magiche presente in ogni grammo dato di polvere di ali di pipistrello.”

Hermione controllò furiosamente sulla sua pergamena.

Che Merlino la aiuti, aveva ragione!

“ Molto bene signor Malfoy! Dieci punti a Serpeverde. Ora, voglio che prendiate il libro e lo apriate a pagina 327...”

Hermione stava solo parzialmente facendo attenzione quando aprì la sua copia di Numeri e proprietà: una guida avanzata all'Aritmanzia.

Non era la fine del mondo. Pure lei aveva scritto la risposta esatta. Ma qualcuno aveva comunque fatto prima di lei a risolvere la tabella, e quel qualcuno era Malfoy, fra tutti! Di solito rispondeva alle domande solo se Vector lo interrogava e talvolta era impreciso nelle sue rispose dato che era pigro nel prendere appunti.

Gli altri nove studenti erano impegnati a copiare dalla lavagna, i Tassorosso scrivevano con foga, mezzi impazziti.

Hermione si costrinse a concentrarsi sul diagramma che stava scrivendo Vector alla lavagna.

“Mi scusi, professoressa?”

Vector si fermò con la mano ancora a mezz'aria, e guardò oltre la testa di Hermione. “si?”

“Credo che la X dovrebbe trovarsi accando al due, non al quattro.”

Vector era sorpresa, proprio come Hermione. “Oh, si, in effetti dovrebbe. Altri cinque punti a Serpeverde” mentre la professoressa cancellava e riscriveva,Hermione gettò un rapido sguardo oltre la sua spalla. Malfoy alzò lo sguardo dal suo foglio pieno zeppo di appunti e le rivolse un ghigno dei suoi, il sopracciglio sinistro alzato.

Non era certa di come sarebbero evolute le cose, ma la volta successiva che Vector fece una domanda alzò il braccio così veloce che le scrocchiò il gomito.

“Si, signorina granger?” chiese la donna, ed hermione snocciolò la risposta così velocemente che non prese nemmeno fiato, facendo guadagnare cinque punti a Grifondoro.

Appena finì la lezione, Hermione si sentì davvero sfinita. Rimise apposto i sui libi nella cartella, con i capelli che gli svolazzavano di fronte al viso. Malfoy la superò di fronte al suo banco e fermandosi lì accanto, le mormorò: “Devi fare più attenzione, Granger. Ti prenderai un colpo di frusta a forza di alzare il braccio così veloce. Sarebbe un peccato non poterlo più alzare, vero?”

Non gli rispose. Tutto quello che sapeva era che dovera stare in guardia, da adesso in poi. Studiare sarebbe stata la sua priorità. Battere Draco Malfoy sarebbe stata la sua preorogativa.

 


NdT.

Il Y2K bug è il millennium Bug del 2000!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, sono in ritardo lo so! Vi mando un bacio e spero di far prima stavolta! Il prossimo capitolo è molto simpatico!

Buona lettura,

char

  
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