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Autore: Imyoursmaljk    18/02/2014    5 recensioni
Nella vita di Sunshine non c'era mai stato molto per cui sorridere: la perdita di suo padre, madre e nonna costantemente in conflitto e l'adozione di una sorella le rendevano la vita praticamente impossibile. La sua vita era dipinta su era tela monotona che comprendeva i suoi corsi di letteratura all'università e le chiacchiere inutili con il suo migliore amico Zayn. La sua vita cambiò radicalmente all'arrivo del nuovo vicino, Louis Tomlinson; un ragazzo solare, pieno di vita e sempre con un sorriso stampato sulle labbra. Ma, dietro quel sorriso che tanto ostinava far vedere a tutti, nascondeva qualcosa? 
 
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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-BUILD-

Day One.

I vari camerieri attraversavano i tavoli a passo spedito, sperando di ricevere una buona mancia per aver portato l'ordinazione dopo un massimo di cinque minuti.
«Allora, hai fatto come ti ho detto?» ripeté per l'ennesima volta Louis, schioccando le dita davanti il viso del moro e cercando di attirare la sua attenzione.
«Cristo, sì! Le ho mandato quel maledetto messaggio e le ho dato buca, come hai detto tu.» replicò scazzato Zayn. Louis aveva chiesto all'amico di invitarla ad un bar, mandandole un messaggio con scritto: 


Hei Sunny, quanto tempo è passato? Vediamoci al solito bar e facciamoci due risate come i vecchi tempi. Z. xx

Tutto ciò era successo domenica pomeriggio ed inaspettatamente la ragazza si presentò, Zayn no. Dalla vetrina, Zayn, aveva osservato la ragazza seduta sola a quel tavolo, vedendola controllare insistentemente l'orologio e girare nervosamente la cannucia del suo frappuccino. Probabilmente Sunshine aveva davvero sperato che Zayn sarebbe venuto in modo da poter dimenticare quella notte e ritornare come prima, ma Louis non glielo aveva permesso di entrare perchè diceva che faceva parte del Six-day-plan. Dopo ben cinquanta minuti la ragazza abbandonò il bar, dandosi dell'idiota per essere venuta. Sempre sotto il comando del castano, Zayn, successivamente le mandò un altro messaggio, scusandosi per averle dato buca e che si sarebbero visti l'indomani a lezione. Ed eccoli là, lunedì mattina, seduti al bar di fronte all'università ad osservare nuovamente Sunshine che non faceva altro che controllare l'orologio e passare lo sguardo da destra a sinistra.
«Mi sta aspettando da venti minuti, posso andare finalmente da lei prima che cambi idea?» piagnucolò il moro. Louis scosse semplicemente la testa, facendo sbuffare l'amico.
«Sei sicuro che riuscirai a farci mettere insieme con questi metodi?» dubitò Zayn.
«Ascolta, ho la mia teoria sulle donne: più le corri dietro, meno le interessi. Ma se invece sei tu a mostrare disinteresse, le confondi. E proprio questa confusione che si crea dentro la loro testolina, le incuriosisce a sapere il motivo ed a quel punto dobbiamo affondare la nave» spiegò con molta cura Louis. Zayn ci rifletté su qualche istante per capire tutto l'intreccio che gli aveva appena spiegato l'amico.
«E quindi?» Louis alzò le spalle con noncuranza e infilò la mano dentro la tasca del suo giubbotto.
«Tieni, infilati questo» disse, passando al moro un auricolare,«questo aggeggio è collegato al mio cellulare, per tenerci in contatto. Qualsiasi cosa ti dica, fallo. Ora vai e fa l'uomo!» Zayn velocemente s'infilò l'auricolare e si alzò dalla sua sedia, dirigendosi verso l'università.
«Zayn, mi senti? Sei entrato in aula?» Chiese Louis, parlando attraverso il cellulare.
«Ti sento forte chiare. Sono dentro.»
«Riesci a vedere Sunshine?»
«Sì» Sorrise.
«Allora chiudi quella boccaccia e siediti accanto e Lei. Ma ricorda: ignorala!»
Zayn si avvicinò a Sunshine per prendere posto accanto a lei e, senza nemmeno degnarla di uno sguardo, si sedette alla sua destra.
«Si può sapere dove diavolo sei stato?! Prima mi inviti e mi dai buca, poi ti scusi dicendo di vederci prima dei corsi e arrivi con mezz'ora di ritardo?... Cazzo, guardami negli occhi quando parlo con te!» lo rimproverò Sun. Il moro si sentiva uno schifo, avrebbe voluto abbracciarla e dirle quanto era dispiaciuto e quanto ci teneva a lei ma era costretto a stare in silenzio. Titubante alzò lo sguardo verso ragazza.
«Non devi guardarla!» gli ricordò Louis. Il moro riportò subito lo sguardo verso il lato opposto ma la ragazza continuava a scuotergli il braccio.
«Non guardarla. Fissa il tetto. Ora per terra. Adesso di lato. Non verso di lei, idiota. Copriti il viso con la mano!» Zayn eseguì tutti i suoi ordini, sentendosi come un perfetto ritardato mentale.
«Che succede, sto parlando con te. Mi rispondi?!» insistette lei, cercando di togliere la mano dal viso del pakistano ma lui continuava a tenere la testa bassa.
«Ora girati di colpo con una faccia incazzata!» disse velocemente Louis. Detto e fatto. Zayn di scatto ritirò la mano e le lanciò uno sguardo omicida, facendola sobbalzare. Questo le bastò per farla smettere di porre altre domande. Attraverso l'auricolari il moro riusciva a sentire l'amico ridere.


* * * 

Day Two.

Zayn varcò la porta dell'aula, adocchiando subito Sunshine; la ragazza era intenta a sistemare i suoi appunti della scorsa lezione dentro la sua grande cartella. 
«Bene Casanova, ora vai prendere posto» disse Louis, parlando come il giorno precedente attraverso il cellulare.
«Vicino a Lei?» chiese il moro. Non ricevendo risposta da parte dell'amico si avviò verso Sun, che non appena lo vide cambiò espressione.
«Non ti azzardare di sederti accanto a Lei, oggi. Non c'è una dentro quell'aula che sembra sexy?» Zayn cercò con gli occhi una ragazza che avesse il posto accanto libero e che avesse un aspetto decente.
«Trovata» sussurrò. Si allontanò da Sun e si incamminò verso la bionda che stava alcune file più avanti. Le sorrise con un cenno e si accomodò accanto a lei. Da quel posto Sunshine poteva perfettamente vedere quei due ed in quel momento Zayn capì: ieri il piano era per provocare l'interesse, oggi per provocare gelosia.
«Attacca bottone, dille che oggi è il tuo compleanno» suggerì Lou. Il moro foggiò un sorriso e richiamò l'attenzione della bionda.
«Sai, oggi è il compleanno, ma non credevo che avrei trovato il mio regalo già scartato, qui. Comunque sono Zayn» disse facendo l'occhiolino e la ragazza gli sorrise con malizia.
«Allora tanti auguri. Sono Dafne.» Sunshine, da conto suo, era parecchio irritata. Sapeva benissimo che oggi non era il suo compleanno e trovò questa azione squallidissima.
«Porgerle la guancia.» Zayn porse le guancia e senza esitare, la bionda la baciò. Quando il professore varcò la porta Zayn s'imposto meglio al suo posto.
«Ci sei? Zayn, riesci a vedere se indossa una gonna? Se sì, tossisci.» Il moro spostò lo sguardo verso la bionda alla sua sinistra, sbirciando sotto il banco. Tossì.
«Ottimo. Toccale, o meglio, palpale la coscia» ordinò. Zayn perse un battito, avrebbe dovuto toccarla e per giunta sotto gli occhi di Sunshine? Schifato premette il pulsante dell'auricolare.
«S..sei sicuro? Insomma, non credi che sia esagerato?» sussurrò.
«Zitto e fallo!» insistette Louis e con malavoglia il moro iniziò a sfiorare con le dita la coscia della bionda, che finse di non accorgersene. Il suo sguardo saettava dalla coscia al viso di Dafne, sperando che non lo prendesse per un maniaco, ma inaspettatamente le sue labbra si curvarono in un sorriso, segno che non le infastidiva per niente. Cogliendo l'opportunità Zayn strinse la coscia di Dafne vedendo la ragazza mordersi il labbro. Spinse la mano verso l'interno, sfiorando adesso l'inguine. Le scappò un piccolo gemito, ma abbastanza forte da farlo sentire a Sunshine che, non volendo vedere altro, raccolse il suo materiale ed uscì dall'aula. Ritirò subito dopo la mano dalla coscia della ragazza, cercando di concentrarsi ora al corso di letteratura.


* * *

Day Tree.

Si controllò per l'ultima volta davanti lo specchio prima chiudere la porta alle sue spalle e scendere velocemente per le scale; era in ritardo come al solito.
«Dannazione!» imprecò, accorgendosi di aver dimenticato l'auricolare che Louis gli aveva dato in casa. Risalì velocemente le rampe di scale, sobbalzando per lo spavento quando si ritrovò quest'ultimo davanti la porta.
«So di non essere una meraviglia di prima mattina ma addirittura farti spaventare. Mi sento lusingato» scherzò su il castano. Senza replicare il moro infilò la chiave nella serratura per entrare nuovamente nel suo appartamento.
«Sono in ritardo, lo so. Prendo l'auricolare e corro subito a lezione, così possiamo continuare il tuo piano» disse, cercando dentro il comodino l'oggetto.
«Lascia stare, oggi non andrai a lezione.»
«Come non ci vado? A me piace andare a lezione!» piagnucolò, ma il castano scosse la testa.
«Amico mio, non ci siamo proprio. Possibile che in questi tre giorni tu non abbia imparato niente?» Zayn ci pensò su, cercando di ricordarsi qualcosa di importante che gli aveva detto. "Più le corri dietro, meno le interessi. Ma se invece sei tu a mostrare disinteresse, le confondi. E proprio questa confusione che si crea dentro la loro testolina, le incuriosisce a sapere il motivo e a quel punto dobbiamo affondare la nave." Affondare la nave, giusto.
«Quindi che hai mente di fare alle otto di mattina, genio?» domandò Zayn. Louis sorrise, come se non aspettasse altro che l'amico gli facesse proprio quella domanda. Sempre col sorriso stampato in faccia, andò verso la cucina, aprendo il frigorifero ed uscendo due lattine di birra, lanciandone una al moro.
«Birra. Alle nove. Sei serio?» scandì Zayn. Louis non rispose subito, si accomodò sul divano e si gustò il primo sorso di birra.
«Hai un'idea migliore?» rispose, infine. Zayn in effetti non aveva idea di cosa fare quindi strinse le spalle e seguì Louis, aprendo la lattina e gettandosi sul divano. Passarono varie ore, tra lattine e partite di basket in tv, finchè entrambi, ormai brilli, iniziarono a urlarsi contro.
«E' un piano di merda, sono tre giorni che non le parlo!» lo accusò Zayn, tirando senza successo un pugno al braccio di Louis.
«Oh, tre giorni! Quasi quasi mi scende una lacrima. Idiota, io nemmeno le ho parlato in tutti questi giorni!» rispose a tono, spingendolo. Il moro perse l'equilibrio e si accasciò su un fianco nel divano, segiuto qualche secondo dopo da Louis. Zayn non aggiunse altro, non ci riusciva. Sapeva che Louis stava facendo tutto ciò per aiutarlo, ma starle lontano lo stava distruggendo. Aveva già sprecato un mese intero a non parlare perchè era troppo orgoglioso -e occupato con Heather- per contattarla. Ma ora, grazie all'aiuto dell'amico, gli sembra di vedere finalmente la fine di un tunnel oscuro ed ecco che sprofonda nuovamente in una voragine. Raccontargli ciò che era successo quella notte era stato terribile perchè, in fondo, era stato lui a provocare questo. Si mise a sedere, passandosi la mano tra i folti capelli corvini, spettinandoli.
«Adesso la chiamo» annunciò, stendendo la mano per allungarla verso il tavolo e raccogliere il cellulare.
«No, non lo farai» protestò Louis, posizionando le sue gambe sulle cosce del moro, in modo da non farlo alzare più di tanto per prendere il cellulare.
«Invece lo farò» ringhiò, spostando sgarbatamente le gambe del castano, che subito le riportò alla posizione precedente.
«Ti ho detto di no» ripeté. Si fissarono per qualche attimo negli occhi, fino a quando il cellulare sul tavolo iniziò a squillare. In un colpo di fulmine, Zayn si tolse da addosso le gambe del castano e rispose al cellulare.
«Sunshine, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dis-» parlò a raffica, bloccandosi all'improvviso e guardando Louis. Il castano già si aspettava il peggio, che avesse rovinato il suo lavoro in tre secondi di chiamata.
«E' tuo Zio» mormorò deluso, passando il cellulare all'amico.
«Oh Zio, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace-» ripeté, prendendo chiaramente in giro Zayn. Con la mano incrociò le dita, gesto che non passò inosservato. «Sì Zio, certo che ho preso le pillole. Ovviamente anche quelle pomeriggio, Zio... Tranquillo, prenderò quelle della sera appena torno.... Sì, buonanotte» riattaccò la chiamata e posò il cellulare sul tavolo.
«Cos'è questo?» chiese Zayn, indicando le dita ancora incrociate.
«Questo, mio caro Zayn, si chiamano dita» disse, sciogliendole e mostrandole come se fossero una nuova scoperta.


* * *

Day Four.

"Oggi parlerai con Sunshine, e le dirai ciò che abbiamo deciso."
Queste erano le parole che ronzavano tutto il tempo in testa a Zayn. Finalmente le poteva parlare. Finito il corso cercò con lo sguardo la chioma scura che tanto desiderava, finchè la trovò. Stava salutando dei ragazzi che frequentavano pure quel corso, iniziando a scendere i gradini. Con passo spedito si avvicinò a Lei e le picchiettò la spalla.
«Ciao Sunshine» le sorrise. L'espressione tranquilla e serena sparì, diventando dura alla vista del ragazzo.
«Perdonami, ma devo andare» si affrettò a dire, cacciando la mano del ragazzo sulla spalla ed allontanandosi da Lui. Velocemente il moro l'afferrò per l'avambraccio, fermandola e sperando di poterle finalmente parlare.
«Sono giorni che cerco di parlarti...» provò a dire il moro.
«Non dire stronzate. Non so cosa tu abbia: forse stai male, ti sei preso un virus oppure hai sbattuto violentemente la testa ma sono tre giorni che cer-... Zayn, dove sei stato tutto questo tempo, dove sei stato quando avevo bisogno di un amico, dove?!» gli rinfacciò senza pensarci due volte.
«E' questo il mio problema; sono stufo di fare l'amico!» «C...cosa?» balbettò lei. «Come cosa?! Per fare l'amico vado bene ma per altro no? Non ho più voglia di stare al gioco di tutti, chiaro?» sputò. Ecco, finalmente l'aveva detto.
«Zayn, sei sicuro che va tutto bene?» domandò la ragazza con gli occhi sgranati.
«Un cazzo va bene, ora tu mi ascolti. Io e te siamo amici, giusto?» sunshine annuì. «Bene. Ti ricordi cosa ha spiegato un volta il nostro professore lì dentro?» domandò indicando con l'indice l'università. Sunshine scosse la testa.
«Spiegò che con l'amicizia inizia e finisce l'amore. Questo passo manca... Tra noi due.» Zayn era serissimo, perfino la ragazza non osava rispondere, scossa appunto dalla sua serietà. «Sun, azzarda questo passo. Ti prego, pensaci, pensaci con calma; hai tutto il tempo che vuoi. Aspetterò tutta la vita se necessario, basta che tu venga da me, pensaci, ok?» Sunshine annuì semplicemente, cercando di elaborare le parole del moro. Con un piccolo cenno, Zayn si allontanò curvando leggermente le labbra in un sorriso.

Da quel momento tutto cambiò. Zayn non era più semplicemente un amico, ma bensì qualcosa di più; quanto in più non lo sapeva nemmeno lei.

 


 

LOOK AT ME

Hola ragazze. :3
Come state, spero bene!
Questo capitolo lo trovo particolarmente divertente...
Insomma, Louis e Zayn si mettono a fare gli idioti!
Credo che sia ovvio che il piano non è ancora giunto al termine essendo che sono sei i giorni
e in questo capitolo sono solo 4..
Mi sono fermata lì, altrimenti sarebbe uscita una pergamena e volevo evitare.
Comunque... Ah, sì!
Volevo ringraziare a tutte le persone che leggono e seguono la mia storia.
Anche alle lettrici silenziose che non si fanno sentire ma che mi aiutano andare avanti, indirettamente.
Anche grazie a loro il primo capitolo ha raggiunto i 330 visualizzazioni, VI AMO!
...Adesso passo e chiudo...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi lasciate qualche recensione con tanto love. <3
A presto, Cristina.



  
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