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Autore: _Becky    19/02/2014    1 recensioni
Megan: Giornalista ventenne che sta cercando di sfondare nel lavoro, felice della sua vita e con un ragazzo che ama;
Harry: Una delle cinque star -chiamasi One Direction- più popolari e amate del momento e spirito libero.
Due caratteri forti che si scontreranno in un servizio per il giornale dove lavora lei che consiste in due mesi di convivenza, nei quali lei dovrà cercare di conoscerlo meglio e inviare ogni settimana alla redazione e pubblicare un articolo su cosa ne pensa di lui e come procede.
Riusciranno i due ad avere un rapporto professionale e a non lasciarsi trasportare dalle loro emozioni?
Dal primo capitolo:
[...] «Okay, ci sto.»
«Va bene Megan, sono così orgoglioso di te!» disse Paul allungando una mano dall’altro lato della scrivania e poggiandomela sulla spalla, poi si mise a sedere.
«Ti chiedo solo una cosa.»
«Qualunque cosa» risposi sorridente.
«Non innamorarti Meg.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO TREDICI

La mattina dopo Harry mi accompagnò a Londra,anche se questo gli costò uno sforzo innaturale,svegliarsi prestissimo era troppo stressante e impegnativo a sua detta.
Quando arrivammo da Kate erano ormai le 10 e subito mi liquidò prima che gli dicessi grazie dicendo che tanto non l’aveva fatto per me,ma perché aveva un’intervista con i ragazzi a Londra. Lo fulminai con lo sguardo ed entrai in casa da Kate,che mi abbracciò calorosamente ed entro pochi minuti uscimmo alla volta di qualche negozio di abbigliamento.
Dire che ci allontanammo un bel po’ da casa sua è un eufemismo; ero entrata in qualsiasi negozio che avevamo trovato a portata di mano,ma non avevamo trovato ciò che almeno io cercavo.
 
«Non hanno invitato anche te e Zayn e gli altri ragazzi?» domandai a Kate.
 
«In verità si,però io e Zayn abbiamo deciso di non andare,vorremmo passare una serata tranquilli,senza telecamere,riflettori,paparazzi..»
 
Sorrisi guardando il suo sguardo sereno e innamorato.
 
«Fate la cosa giusta.» le sorrisi.
 
«Però gli altri li hanno invitati. Vanno tutti e penso che Abbey e Lou vengano,anche se non ne sono del tutto sicura.»
 
«Ah beh,almeno ci sarà qualcuno che conosco,altrimenti mi sentirei a disagio.»
 
«Ma c’è Harry!» disse lei quasi incuriosita dalla mia frase.
 
«Si lo so,ma non so,se poi mi lascia sola?» dissi titubante; in fondo l’aveva già fatto.
 
Il telefono in quel momento squillò; Lo estrassi dalla borsa e vidi chi era: Harry.
 
«Ciao Harry.»
 
«Hey giornalista! Come sta andando?»
 
«Così così,siamo state in molti negozi e non trovo un vestito che mi piaccia!»
 
«Come sei complicata!»
 
Ridussi gli occhi a fessura.
 
«Io non sono complicata!» sbottai e Kate mi guardò perplessa.
 
Le lanciai uno sguardo e ritornai poi ad un punto indefinito davanti a me.
 
«Bella storia.» disse prendendomi in giro.
 
«Sei un fottuto ragazzino cretino!»
Kate allora scoppiò a ridere,mentre io scoppiavo di rabbia.
 
«AHAHAHAHAAH non ti arrabbiare giornalista,è la verità!»
 
«E’ la verità un corno! Hai chiamato per rompermi le palle?»
 
Non riuscii a sentire la risposta che Kate mi tirò il cellulare da mano.
 
«Harry?..No,la fata turchina..Comunque,ti tiene testa eh,la giornalista,come la chiami tu!» disse facendomi l’occhiolino.
 
«Per forza!» le risposi io.
 
«Si..no..Harry,ti ricordi quando ti dissi…Okok,non lo dico più..Non è vero,è la prima volta che te lo ricordo! Ok..ciao..»
 
E mi ripassò il telefono.
Dire che non ci capii niente di quella conversazione era davvero poco.
 
«Giornalista,ci sei?»
 
«Si.» sospirai.
 
«Ah,io pensavo ci sette.»
 
Rimasi perplessa mentre il cretino rideva dall’altro lato del telefono.
Capii a scoppio ritardato la battuta che poi faceva ridere solo lui.
 
«Ti rendi conto che sei pessimo?» domandai facendo ridere ancora una volta Kate.
 
«E dai,un po’ di umorismo!»
 
«Io ce l’ho l’umorismo Harry,è che tu dici cose idiote!» dissi,mentre continuavamo a camminare per negozi e un vestito rosso acceso lungo e che scendeva morbido con un po’ di coda e sopra a fascia attirò la mia attenzione.
 
«Nah,continuo a pensare che non hai senso dell’umorismo.»
 
Mi fermai di sbotto facendo fermare anche Kate che sembrava perplessa.
 
«Scusa Harry,ho trovato il vestito della mia vita,ci vediamo dopo da Kate.» dissi quasi in trance e staccai il cellulare buttandolo in borsa.
 
«Kate,quello è il vestito dei miei sogni.»
 
«Entriamo dai!» mi suggerì tirandomi per un braccio.
 
 
Mezz’ora dopo uscimmo dal negozio con la busta contenente quel meraviglioso vestito. Avevo sperperato tanto ma ne era valsa la pena.
 
«E’fantastico,Megan! Ti sta d’incanto!»
 
«Grazie Kate,sei troppo gentile.» dissi imbarazzata.
 
«Harry impazzirà quando ti vedrà con quel vestito!» disse battendo le mani.
 
La guardai aggrottando le sopracciglia.
 
«Io non voglio far impazzire Harry,» dissi ovvia. «Ti ricordo che sono fidanzata.» e presi di nuovo il cellulare dalla borsa mostrandole la foto.
 
«Owh,che bello che è. Parlami un po’ di lui.»
 
Camminando iniziai a parlarle di lui,di noi..
Alla fine del racconto tutto ciò che mi disse fu esattamente quello che mi dicevano Harry e Karina.
 
«E’troppo monotono per te. Per come ho potuto conoscerti tu hai bisogno di adrenalina,imprevisto,passione soprattutto..»
 
Sussultai a quelle parole perché aveva descritto Harry.
Quando ero troppo vicina a lui l’adrenalina saliva e più tardi avrei imparato che Harry era anche imprevisto e passione…Era tutto ciò di cui avevo bisogno ma che ignoravo.
L’urlo che mi arrivò all’orecchio da parte di Kate che mi aveva mezzo stonata,per chiamare il taxista mi fece riprendere dai pensieri e per fortuna potei non rispondere.
Il taxista inchiodò di colpo e ci guardò male.
Scosse la testa mentre noi entravamo in macchina.
 
«Queste ragazze di oggi non vogliono proprio camminare a piedi,basta che le porti a cavallo son tutte loro!»
 
Spalancai la bocca mentre mi sistemavo meglio e il taxista partiva.
 
«Scusi,mi pare che questo sia il suo lavoro e dovrebbe essere felice delle ragazze che non vogliono proprio camminare,visto che le fanno fare soldi.» rispose Kate da parte mia stizzita.
 
«Si ma parlando umanamente,io credo che oggigiorno le ragazze non vogliano più far niente. Prima le donne stavano in casa,facevano le pulizie e si occupavano di cucinare al marito che veniva dal lavoro. Oggi invece a casa non ci sono mai,assumono le donne delle pulizie e sono sempre in giro a fare spese. Bah,io non capisco i mariti o i fidanzati che glielo lasciano fare!»
 
Spalancai se fosse possibile ancor di più la bocca.
 
«Ma questo è un ragionamento da maschilista,e lei lo è!» esclamai io. «E poi per farglielo sapere,se voglio andare a sperperare tutti i soldi del MIO stipendio non è affar del mio fidanzato!»
 
«Che razza di maschilista!» aggiunse Kate.
 
Il taxista ci guardò dallo specchietto retrovisore e fece la linguaccia ad entrambi.
 
Esistevano davvero tipi così dannatamente bambini nonostante gli evidenti 50 anni d’età?!
 
«Aspetti,ma io già la conosco!» esclamò Kate mettendosi al centro e puntando il dito contro il tassista davanti che guidava.
 
«Davvero?» esclamò questo sorpreso.
 
«Si! Era il giorno della partenza di Zayn e mentre ci stavamo salutando lei ci ha interrotto!»
 
«Oh mio Dio! Come sei cresciuta! Ma davvero sei tu?! Ricordo bene le occhiatacce che mi avete rifilate tu e il tuo ragazzo,ma ora come va? E’tornato?»
 
Wow,anche il taxista sapeva di loro e a quanto pare li aveva interrotti nel loro ‘addio’ momentaneo.
 
«Oh si..» e si perse in tutto il racconto dettagliato al massimo che interessò sia me che il taxista.
 
Quando arrivammo davanti casa di Kate lui gli diede il suo biglietto da visita,anche se per la verità non sapevo che i taxisti ne avessero e le disse che qualunque cosa e dovunque si fosse trovata lei oppure io sarebbe stato disponibile. Lo ringraziammo ed entrammo in casa.
La casa non era vuota come ci aspettavamo; infatti sul divano erano seduti Harry e Zayn che guardavano una partita.
Harry aveva un cappello in testa di quelli che si mettono quando la giornata è troppo soleggiata,quelli di paglia..in realtà nemmeno so bene descriverlo,mentre Zayn era seduto normalmente e appena vide Kate sembrò rianimarsi.
Andammo a posare l’abito di sopra e insieme riscendemmo; Kate si accomodò vicino a Zayn che le stampò un bacio sulle labbra ed io non potei che accontentarmi del poco spazio rimasto vicino ad Harry ed accomodarmici.
Aveva la mano sul bordo del divano stesa e quindi ogni tanto sfiorava il mio collo provocandomi dei piccoli brividi.
M’imbarazzai non poco quando Zayn e Kate iniziarono a scambiarsi baci ed io con il viso basso e rossa come un pomodoro.
 
«Allora? Comprato l’abito?»
 
La voce di Harry mi arrivò vicina.
Infatti si era chinato per arrivare alla mia altezza e guardarmi direttamente negli occhi.
Deglutii cercando di rimanere concentrata.
 
«Si,e tu?»
 
«Certo.» e sorrise,mostrando ancora una volta quelle sue maledette fossette.
 
«Ti rendi conto che sei ridicolo con questo cappello?» dissi togliendoglielo con uno scatto e tirando il braccio fuori dal divano per non farglielo riprendere.
 
«Hey!» protestò. «Dammi subito il cappello!»
 
«No,sei ridicolo ti ho detto!» e iniziai a ridere come una cretina.
 
Mi guardò di sbieco.
 
«Vogliamo vedere se riesco a togliertelo?»
 
Lo guardai con aria di sfida ridendo ancora,sapevo che avrei perso.
Lui allungò semplicemente la mano cercando di roprenderselo ma io mi tirai di più all’indietro.
Mi guardò sorridendo.
 
«Complimenti,sei forte giornalista!» disse prendendomi in giro,poi si stravaccò praticamente su di me,cercando di tirarmi il cappello di mano.
 
«Harry,harry! Mi fai male!» mi lamentai e per dispetto mi tirai ancora di più all’indietro.
 
«Tanto me lo riprendo!» rise stavolta.
 
In pochi minuti stavamo praticamente sconvolgendo il divano a Kate e Zayn che ci guardavano sbalorditi e quando Harry riuscì a togliermi il cappello di mano mi accorsi di essere con le gambe sopra le sue e a pochi centimetri di distanza.
Respirai profondamente per riprendere aria e lo guardai male.
 
«Ragazzi noi siamo in camera,chiamate pure se ci volete.» ci avvisò Zayn alzandosi dal divano e prendendo per mano Kate,dirigendosi al piano di sopra.
 
Entrambi annuimmo e quando non sentimmo più i passi sulle scale ci guardammo ancora una volta con aria di sfida; quasi ad anticipare ciò che sarebbe successo di li a pochi secondi presi un respiro profondo.
 
«Tre,due,uno…» e iniziò a farmi il solletico.
 
«Harry dai no,scherzavo,te l’ho ridato..Dai..per favore..» ripetevo ansante balbettando dalle troppe risate.
 
«Non esiste!» disse lui continuando a solleticarmi i fianchi e a ridere.
 
Impulsivamente mi aggrappai alla sua maglietta circondandogli il collo con le braccia e attirandolo di più a me,come se con quella specie di abbraccio avesse smesso di torturami,e in effetti così fu; sembrò sorpreso da quel gesto e si fermò. Appena lo fece mi staccai dalla sua maglia alla quale mi ero aggrappata e sospirai. Lui ritirò la testa dalla mia spalla e mi guardò,prima confuso,poi riprese il suo solito sorrisetto sghembo che non precedeva mai nulla di buono.
Infatti fece sfiorare più volte il suo naso contro il mio,lasciandomi poi un bacio a fior di labbra e alzandosi diretto verso il soggiorno,e lasciandomi basita e in balìa delle sensazioni che solo lui sapeva regalarmi.
  
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