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Autore: Jenice    19/02/2014    1 recensioni
Era una sera come questa quando il mio incubo ebbe inizio.. quando iniziai a leggere la storia di una vita meravigliosa che ormai non mi apparteneva più. Una storia difficile da dimenticare, ma non impossibile..
- Tu canti con questi ragazzi?-
-Esatto. È stato anche grazie a te se sono arrivato fin qui, se ho realizzato il mio sogno.-
-Grazie a me?-
-Si, grazie a te e alla mia famiglia.-
-Non si ricorda più di me, anche dopo tutti i miei inutili tentativi di aiutarla non mi riconosce, mi ha dimenticato. Forse è arrivato il momento di andare avanti con la mia vita.-
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1



 
Una volta uscita dal bar mi fermo a prendere il pane,  poi torno a casa dove trovo mia mamma sul Divano con Dave, il suo compagno, che guardano la tv. Appoggio il sacchetto del pane sul tavolo e mi appoggio al bancone.
- Allie!- Sento la voce di mia mamma dalla sala. Alzo lo sguardo e un secondo dopo sono da lei. –Allie cara, io e Dave andiamo in vacanza per una settimana.- Dice mostrando fiera due biglietti. Ovviamente sono solo due, non le verrebbe mai in mente di portarmi con loro.
- Devo preparare le valigie per andare da papà allora?- Dico sorridendo all’idea di vederlo dopo più di due mesi.
- No, tuo padre non c’è, è in vacanza anche lui.- Alzo le sopracciglia.
- È in vacanza oppure è via per un viaggio d’affari?-
-  Vacanza, viaggio d’affari, è la stessa cosa no?- Dice gesticolando.
- No, è un po’ diverso. In vacanza spendi soldi, nel viaggio d’affari cerchi di guadagnarli, quello che dovresti fare anche tu. Non disturbatevi a venirmi a salutare. Buon viaggio.- Salgo le scale e mi rintano in camera mia.
La scuola sta per cominciare, sarebbe stato bello passare una settimana intera con mio papà e allontanarmi da mia madre . Con mio padre il tempo sarebbe volato, avremmo fatto mille cose, come giocare a baseball o biliardo, andare in barca o a fare lunghe camminate, mi avrebbe portare a mangiare al ristorante, invece  starò in casa a guardare film o a leggere. Non avendo tante amiche esco poco, ma dopo tutto è colpa mia se sono sola visto che sto sempre sulle mie allontanando quasi tutti, escluso Harry e i suoi amici. Quei ragazzi mi danno l’idea di una famiglia, molto allargata ovviamente, sembrano quasi fratelli.
L’orologio appeso alla parete segna le 14.30. prendo dallo scaffale libro e quaderno di latino e inizio a guardare l’ultima versione che dovrei fare per le vacanze estive, ma l’unica cosa a cui ora riesco a pensare è il bel tempo che c’è fuori. Il sole picchia sulle finestre andandosi a posare sul tappeto e riscaldandolo. La stanza è immersa nel silenzio più assoluto. Appoggio la schiena alla sedia, chiudendo gli occhi. La versione può spettare. Chiedo il libro, prendo la borsa, chiavi e cellulare, metto le scarpe ed esco senza salutare mia mamma e Dave ancora seduti davanti alla tv.
 
 
Mi dirigo verso il parco, il posto ideale per stare a contatto con la natura e leggere un buon libro. Il parco è a quindi minuti a piedi da casa mia e una volta arrivata mi accorgo che il tragitto non è mai stato così lungo.
Mi siedo su una panchina posizionata tra due alberi pieni di foglie verdi. Prendo il libro e inizio a leggere . In questo luogo regna la pace, gli unici suoni che si sentono sono il cinguettio degli uccellino che cantano dagli alberi sopra di me  e le risate dei bambini in lontananza.
All’improvviso una banconota da 10€   si intromette tra la mia vista e il libro impedendomi di proseguire il racconto. Alzo lo sguardo e lo poso sul ragazzo davanti a me. Lo guardo confusa.
-Che fai mi segui?- Sorrido –Vedi, in questo momento ti considero un ragazzo pericoloso e anche un po’ pazzo. –Ride.
-No, no lo farei mai, è da maniaci seguire un’altra persona e io non lo sono.- Dice sedendosi di fianco a me sulla panchina. Indugio un attimo, poi mi giro verso di lui.
-E allora come facevi a sapere che ero qui?-
-Il destino suppongo- Rido guardandomi in giro per poi tornare a concentrarmi su Harry.
-Diciamo pure che sia stato il destino, cosa ti ha spinto a venire da me?-
-Per questi.- Mi porge la banconota da 10€ di questa mattina. –Non voglio avere debiti.-
-E io non voglio riprendermi un “regalo”. Facciamo che se mai ci rivedremo mi pagherai qualcosa.- Sorrido.
- Perché non ci rivediamo questa sera?- Un sorriso compare sul suo viso insieme a due buffe fossette.

 
 




Buonaa seraa!
Ciao a tutti! Grazie per quelli che hanno letto il prologo della ff, adesso iniziano i capitoli. Magari i primi sono un pochino corti, ma poi diventeranno più lunghi. Spero vi piaccia questo primo capitolo, ditemi cosa ne pensate recensendo! 

Un bacione.
Jenice

  

 
  
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