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Autore: Mirty_92    20/02/2014    4 recensioni
E se i 7 colori dell'arcobaleno non fossero semplicemente dei colori? E se per Hermione Granger fossero molto di più? Un colore per ogni momento di una storia speciale che dipingerà la via di questa ragazza verso la felicità accanto ad un nuovo amore, Fred Weasley.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Violetto come l'altra metà delle pasticche vomitose

7. Violetto come l’altra metà delle Pasticche Vomitose

Dopo quel crepuscolo passato insieme, l’attrazione tra Fred ed Hermione divampò violenta come un incendio in un fienile. Era infatti una cosa così densa a tal punto da risultare quasi palpabile e li univa in modo talmente sconvolgente e inverosimile che ogni tanto Hermione ne aveva quasi paura. Come avesse potuto  cacciarsi in una situazione simile con Fred Weasley, proprio non lo sapeva. Ora non si trattava più solo di sguardi cercati e desiderati ma era una corsa continua e contro il tempo alla ricerca di attimi rubati da passare insieme all’insaputa di tutti, o quasi. Non passava giorno in cui Fred non cercasse un modo qualunque per rapire la ragazza, per trascinarla in qualche aula vuota o in qualche passaggio segreto tra i corridoi, per poi spingerla al muro con ardente irruenza e strapparle baci appassionati. Ben presto i loro gesti cominciarono a farsi più arditi, i loro corpi chiedevano di più ogni volta che venivano a contatto con quello dell’altro. Tuttavia la razionalità e il buon senso di Hermione non erano ancora del tutto scomparsi nonostante la foga del gemello. Così, ogni volta che stavano per andare un po’ troppo oltre, Hermione riusciva a frenare, appena in tempo, l’ardore del ragazzo.
Quello che i due stavano vivendo in quelle settimane era qualcosa di molto simile ad una storia d’amore clandestina tra due amanti destinati a rimanere tali per sempre. Eppure qualcuno sapeva. Non tutti i dettagli, ovviamente. Ma alcune persone vicine ad Hermione e a Fred erano a conoscenza di qualcosa di molto vicino alla verità. 
George, per esempio, era una di queste persone.
Naturalmente questa volta Fred non aveva neppure provato a nascondere al gemello quello che era successo con Hermione ne tantomeno poteva più far finta che la ragazza rappresentasse solo una distrazione momentanea tra le ingiustizie della Umbridge e i commerci, sempre più fiorenti, dei loro Tiri Vispi Weasley. Per quanto George cercasse sempre di far parlare il gemello in merito ai suoi veri sentimenti per la ragazza, Fred si limitava sempre a dire che gli piaceva, che era una ragazza davvero brillante e che stava bene con lei. Ancora non era pronto ad ammettere che forse si era innamorato di Hermione Granger e di certo prima avrebbe dovuto chiarirlo a sé stesso e solo dopo lo avrebbe detto al fratello, anche se forse George l’aveva già capito.
Un’altra persona che aveva scoperto la loro storia segreta era Ginny. Ginny era la migliore amica di Hermione e, come tale, aveva notato un cambiamento estremamente positivo nella ragazza. Hermione era diventata più tranquilla, in un certo senso era come se si fosse rilassata in fatto di rispetto delle regole e quant’altro. Così Ginny una sera l’aveva presa in disparte in Sala Comune e le aveva chiesto, senza troppi giri di parole, cosa avesse prodotto quel cambiamento in lei. Hermione inizialmente era stata titubante ma poi si era lasciata andare. In fin dei conti di Ginny poteva fidarsi; Ginny era sempre stata dalla sua parte anche quando le aveva confidato che sarebbe andata al Ballo del Ceppo con Victor Krum. La rossa l’aveva sostenuta sempre e fu così anche quella volta. Anzi, a dire la verità, fu molto meglio. Ginny non solo fu estremamente entusiasta della notizia ma non vedeva il motivo per il quale i due non dovessero mettersi insieme. Certo, per Ron sarebbe stato un duro colpo da digerire ma come la ragazza aveva fatto notare ad Hermione, al cuor non si comanda e alla fine il fratello avrebbe dovuto cedere di fronte all’evidenza della loro situazione. Tuttavia, per il momento, Fred e Hermione non avevano parlato di un ipotetico futuro insieme perché fuori dalle mura del castello tutto era così incerto che si accontentavano di vivere quei momenti di passione e dolcezza che probabilmente non sarebbero durati a lungo. Fuori si poteva già percepire l’odore acre di una guerra senza contare la battaglia giornaliera che gli studenti portavano avanti, ormai da mesi, contro il dittatoriale regime della Umbridge.
C’era poi una terza persona che aveva intuito qualcosa. La certezza assoluta l’avrebbe avuta solo se, effettivamente, una volta fosse incappata, per caso, in Hermione e Fred. Questa persona era Harry. Il ragazzo da tempo aveva la sua teoria quasi del tutto accreditata dal fatto che una sera, mentre se ne stava in dormitorio ad osservare la Mappa del Malandrino, aveva notato il cartiglio di Hermione insieme al cartiglio di Fred in un’aula del quarto piano. Harry si era sentito quasi colpevole per averli visti insieme come se li avesse sorpresi realmente e perciò da quel giorno aveva fatto attenzione a non badare più ai cartigli dei due ragazzi che, sempre più spesso, comparivano vicini nei posti più impensati.
Insomma, qualcuno sapeva di loro.

Un pomeriggio ventoso di fine aprile, in un momento di pausa prima di iniziare le lezioni del pomeriggio, Hermione  e Fred camminavano vicini sotto i portici del cortile interno. Solo pochi studenti si aggiravano lì attorno ma non facevano caso a loro due intenti com’erano a ripararsi da quel vento dispettoso che non perdeva occasione di sollevare mantelli e far volare cappelli.
“Allora, Fred. Cosa dovevi dirmi di tanto importante da non poter aspettare la fine delle lezioni?” Hermione si era fermata vicino al vecchio tiglio che cresceva all’estremo angolo del  porticato e con un agile balzo si era seduta sul muretto, pronta ad ascoltarlo.
Fred si sistemò accanto a lei indugiando un secondo di troppo sulla parte di gamba scoperta tra la gonna e le calze della divisa. Hermione se ne accorse e si coprì alla bell’è meglio cercando di ricomporsi. Fred sogghignò. Hermione si vergognava ancora di tutto, soprattutto degli sguardi che il ragazzo le riservava.
“Granger, devo dire che nascondi bene degli argomenti piuttosto interessanti che mi piacerebbe approfondire, con il tuo permesso, naturalmente.” scherzò Fred evitando di rispondere alla domanda di lei.
Hermione alzò gli occhi al cielo. “Non cercare di sviare il discorso, Fred. Su, parla. Che cosa devi dirmi di così importante?”
“A quanto pare devo proprio dirtelo. Ok, allora tanto meglio farlo subito. Fuori il dente, fuori il dente. Non si dice così nel mondo dei babbani?”
Hermione sorrise di fronte all’innocente ignoranza di Fred sui proverbi babbani.
“In realtà si dice fuori il dente, fuori il dolore.” puntualizzò la ragazza, correggendolo.
Questa volta fu Fred che alzò gli occhi al cielo. Poi guardò Hermione come se si aspettasse che dicesse ancora qualcosa.
La ragazza rispose allo sguardo significativo di Fred.
“Va bene, Fred. Prometto che me ne starò zitta finché non avrai finito di raccontarmi tutto.” disse, sbuffando appena.
Fred sorrise soddisfatto. Da quando aveva cominciato a conoscere meglio la Granger aveva notato che parlava moltissimo  e l’unico modo che lui aveva sperimentato per farla stare un po’in silenzio era quello di baciarla. In realtà a lui non dispiaceva affatto questo genere di diversivo ma una volta Hermione si era sentita offesa e così, da quel momento, avevano deciso insieme che, quando Fred avrebbe dovuto comunicarle qualcosa di importante, il che succedeva raramente, Hermione avrebbe tenuto la bocca chiusa fino alla fine del discorso del gemello.
“Allora posso cominciare.” disse in tono stranamente serio “Dunque Granger, ormai l’avrai capito anche tu visto che è un po’ che ci frequentiamo. Tra un po’non ci potremo più vedere così spesso,  quest’anno io andrò via da Hogwarts e…”
“Mi stai forse dicendo che non dobbiamo più vederci?” lo interruppe immediatamente Hermione. Non ce l’aveva fatta. Aveva infranto la promessa ma non aveva avuto altra scelta. Alle parole del ragazzo aveva sentito come se un masso enorme le fosse precipitato sul petto, al livello del cuore.
“Sto solo cercando di dirti che non terminerò i miei studi, quest’anno. A dire la verità, sia io che George non li termineremo. Abbiamo deciso di andarcene. Abbiamo da parte un po’ di soldi e siamo già in parola con un mago che ci affitterà un locale a Diagon Alley dove apriremo il nostro negozio di scherzi.”
Hermione sgranò gli occhi, allibita. Fred aveva intenzione di lasciarla prima del tempo. Fred avrebbe lasciato la scuola per iniziare una nuova vita lontano da lei. Come poteva farle questo? Hermione, già da un po’ di tempo, aveva cominciato a mettere in conto il fatto che, prima o poi, qualcosa fra lei e Fred sarebbe cambiato. Era una cosa inevitabile dato che lui aveva due anni in più di lei e frequentava l’ultimo anno ad Hogwarts. Ma aveva anche pensato che avevano ancora due mesi da passare insieme, prima del diploma e poi se ne sarebbe fatta una ragione e tutto si sarebbe sistemato in modo diverso, invece non stava andando così. Lui stava scappando da lei.
La ragazza sentì le lacrime pizzicarle il bordo delle ciglia. Si voltò di scatto verso la colonna. Non voleva farsi vedere
a piangere da Fred . Era tutta colpa di quel dannato Fred Weasley se lei ora stava così male e si sentiva improvvisamente così vuota dopo le parole che lui le aveva detto. Tutta colpa sua e dei suoi baci maledettamente passionali e bugiardi.
“Hermione?” Era la prima volta che Fred la chiamava per nome ma lei fece finta di non accorgersene. Lui le pose la mano sulla spalla ma lei se la scrollò di dosso.
Si impose di respirare profondamente prima di iniziare a parlare, cercando di controllare il tono della sua voce. Se Fred le stava dicendo che da quel momento non avrebbero più dovuto vedersi allora lei avrebbe dovuto resistere. Si sarebbe mostrata stoica, come sempre. Dopotutto era Hermione Granger e non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno tantomeno da quel guastafeste di Fred Weasley!
“È tutto apposto, Weasley. Non è successo nulla. D’altra parte fra noi non c’è mai stato niente di che. Ci siamo solo lasciati un po’ trasportare. Ci siamo divertiti.” Ogni parola che diceva le infliggeva un dolore immenso. Era come se, volontariamente, si stesse conficcando delle spine nel cuore. Almeno se si autoconvinceva che tra lei e Fred non c’era mai stato nulla di serio, avrebbe forse sofferto di meno quando lui non avrebbe fatto altro che confermarglielo.
A quelle parole Fred rimase per un attimo basito. Hermione non poteva davvero pensare ciò che stava dicendo. Si rifiutava di crederci! Ma qualcosa gli diceva che la ragazza non stava scherzando. Quando l’aveva sentita rivolgersi a lui per cognome, un fremito di paura gli aveva percorso la schiena. Non era stato come l’ultima volta, durante il loro crepuscolo, quando un brivido di piacere l’aveva attraversato da capo a piedi. Questa volta una paura irrazionale lo aveva colto. Non poteva lasciar perdere tutto. Hermione aveva frainteso totalmente ciò che voleva dire perché lei, ancora una volta, non l’aveva lasciato terminare di parlare. Ma lui doveva finire di spiegarle!
In quel momento la ragazza si voltò. Aveva deciso che avrebbe affrontato Fred a testa alta. Dopotutto era una Grifondoro: testarda, coraggiosa e fiera. Nessun Fred Weasley poteva lasciarla, tanto più che loro due non erano mai stati nemmeno insieme perciò la cosa non avrebbe avuto senso. Le lacrime le rigavano il volto e le pizzicavano le guance anche a causa del vento.  
“Hermione, tu non hai capito quello che volevo dirti…” riprese Fred, cercando di mantenere la calma.
“Sono la studentessa più brillante della scuola, Weasley. Penso di aver capito perfettamente ciò che volevi dirmi.” gli rispose, secca.
Fred scosse il capo e provò un moto d’orgoglio di fronte a quella ragazza tanto bella quanto cocciuta. Con un gesto rapido le prese le mani fra le sue e le strinse abbastanza forte da impedirle di liberarle.
“Granger, io non voglio smettere di vederti. È vero che io e George ce ne andremo presto ma ciò non vuol dire che voglio dare un taglio netto a quello che abbiamo appena iniziato a costruire. Non è così che ci  si comporta se si vuole stare con qualcuno e io voglio stare con te per questo volevo chiederti se ti andava di diventare la mia ragazza.”
Hermione a quelle parole smise di opporre resistenza alla presa di Fred e sgranò gli occhi. Aveva sentito bene? Fred le aveva appena chiesto di essere la sua ragazza? Non era possibile! Tutto ciò che aveva detto finora non combaciava affatto. Che senso aveva chiederle di essere la sua ragazza se presto avrebbe lasciato la scuola?
Come se le avesse letto nella mente, il ragazzo aggiunse: “Prima di andarmene ho bisogno di sapere che tu sarai solo mia, Granger. E tutti devono saperlo.” La sicurezza nella voce di Fred le fece capire che questa volta non stava scherzando.
Per un momento nessuno dei due disse nulla. Fred stava iniziando a preoccuparsi e perciò cercò di sdrammatizzare.
“Per Merlino, Granger! Non pensavo che per toglierti l’uso della parola bastasse proporti di diventare la mia ragazza. Se lo avessi saputo di certo ti avrei fatto questa proposta già al primo anno. Sei davvero una ragazza chiacchierona a volte, signorina Granger.”
Hermione a quelle parole si lasciò sfuggire un sorriso. Fred lo notò e lo prese come un buon segno. Hermione stava cominciando a capire.
“Allora cosa ne pensi, Granger? Proverai a sopportarmi da adesso in avanti?”
La ragazza sospirò prima di rispondere. “Forse potrei provarci.” disse, timidamente. Si vergognava un po’ del suo comportamento di quell’ultima mezz’ora. Aveva pensato che Fred se ne sarebbe andato senza curarsi di lei mentre lui, fin dall’inizio, voleva chiederle di essere la sua ragazza a tutti gli effetti, di fronte a tutti.
Fred come risposta, senza lasciarle le mani, si avvicinò a lei e la baciò. Quello era il loro primo bacio come coppia ufficiale e ad Hermione parve che avesse un sapore diverso, speciale.
L’orologio della scuola suonò le due del pomeriggio.
Hermione interruppe precipitosamente il bacio. “Per Merlino, Fred! Devo andare! Ho lezione di Aritmazia oggi pomeriggio. Dovrei essere già in aula.”
La ragazza cercò di liberare le sue mani dalla presa di Fred che non accennava a diminuire.
“Fred, che fai? Devo andare! Sono già in ritardo.”
“Sai Hermione, in verità io e George andremo via molto presto. Molto prima di quanto tu probabilmente immagini perciò pensavo che forse ti avrebbe fatto piacere passare ancora un po’ di tempo con me oggi pomeriggio. Per una volta potresti anche saltarla una lezione.” le disse con fare ambiguo e cospiratorio.
Hermione lo guardò sconcertata mentre lui le lasciava le mani e si allontanava di qualche passo. “Beh, pensaci. Io ti aspetto di fronte alla Stanza delle Necessità tra… diciamo mezz’ora. Spero davvero di trovarti lì, Granger.” il tono di Fred era provocatorio e speranzoso al tempo stesso. Le fece un cenno di saluto e sparì dietro l’angolo.
Hermione rimase ancora un attimo imbambolata a fissare il punto dove un attimo prima c’era Fred poi si accorse che il ragazzo le aveva lasciato una cosa tra le mani. Guardò e vide una grossa caramella gommosa con una metà arancione e una metà violetta. Una Pasticca Vomitosa. Fred le aveva lasciato una Merendina Marinara per saltare la lezione di Aritmazia. Le aveva offerto una scappatoia su un piatto d’argento e se non l’avesse usata avrebbe fatto la figura della codarda e lei non era una codarda.
In un attimo decise cosa fare: per la prima volta in vita sua avrebbe saltato volontariamente una lezione e sarebbe andata da Fred.

Hermione si era scusata con la professoressa per il ritardo dicendole che non si sentiva molto bene. La professoressa non aveva sospettato nulla e non aveva fatto obiezioni. La ragazza aveva cominciato a seguire la lezione ma teneva costantemente d’occhio l’orologio della classe. Fred le aveva concesso solo mezz’ora. Lei non si ricordava esattamente in quanto tempo agiva una Pasticca Vomitosa ma sapeva che non avrebbe voluto vomitare di fronte a tutta la classe perciò doveva calcolare bene i tempi. Mancavano dieci minuti allo scadere del tempo concordato e le ci sarebbe voluto anche un po’ per raggiungere la Stanza delle Necessità. Perciò era arrivato il momento di agire. Hermione morse con decisione la parte arancione della caramella. Improvvisamente sentì il suo stomaco in subbuglio. Si alzò all’improvviso e la professoressa la guardò. “Signorina Granger, si sente bene? È diventata così pallida!”
Hermione scosse il capo. “Ho bisogno di andare in infermeria.” Riuscì a bisbigliare cercando di trattenere la nausea che aumentava sempre di più.
“Ma certo, vada pure. La faccio accompagnare da…” la professoressa non ebbe il tempo di terminare la frase che Hermione si era già catapultata fuori dalla classe verso il primo bagno di quel piano che per fortuna non era molto distante dalla classe di Aritmazia. Appena entrata si chiuse in un gabinetto e non trattenne più un conato di vomito. Bleah, era disgustoso! Non avrebbe mai più in vita sua toccato anche solo una di quelle vomitevoli pasticche. Prima che un secondo conato la cogliesse di sorpresa, si affrettò a mangiare la parte violetta della caramella che ancora teneva stretta in mano. Come tutto era iniziato di colpo, tutto svanì altrettanto in fretta. Il gusto della parte violetta era amaro, non piacevole come la parte arancione ma se era l’antidoto a quella disgustosa magia, allora Hermione l’avrebbe sopportato.
La ragazza si sentì improvvisamente meglio come se non avesse affatto vomitato. La Pasticca Vomitosa aveva funzionato. Ora doveva correre da Fred. Prima di uscire dal bagno si accertò che nessuno fosse nei paraggi e poi fece di volata quattro rampe di scale per raggiungere la Stanza delle Necessità. Fortunatamente Gazza non era di guardia o forse ci aveva già pensato Fred a metterlo fuori gioco. Il ragazzo infatti la stava già aspettando di fronte ad una parete apparentemente solida.
Quando sentì dei passi alzò lo sguardo e sembrò quasi meravigliato di vederla lì.
“È un miraggio o sei davvero tu, Granger?”
“Certo che sono io, Fred.”
“L’hai usata?” le chiese in tono curioso.
Hermione sapeva esattamente a cosa si stava riferendo. “Si, l’ho usata” confermò, “ma credo che non la userò mai più. È stato orribile.”
Fred non trattenne una risata di fronte allo sguardo disgustato di Hermione.
“È assolutamente geniale! Questo devi ammetterlo, Granger.”
Hermione scosse la testa. Quel ragazzo era davvero incorreggibile. Afferrò la  mano che lui le porgeva e gli si avvicinò.
“E adesso che facciamo?” gli chiese per la prima volta con un tono malizioso che Fred non le aveva mai sentito usare. Al ragazzo si seccò per un istante la gola. Deglutì a fatica prima di rispondere.
“Vedrai, ho un piano.” rispose con voce roca. Lasciò per un attimo la mano di Hermione e camminò avanti e indietro per tre volte per tutta la lunghezza del muro di fronte a loro finché non comparve una porta.
“Sei pronta, Granger?” Fred aveva ritrovato il suo fare baldanzoso.
“Prontissima, Weasley.” Arrivata a quel punto la ragazza non si sarebbe più potuta tirare indietro e poi ora aveva, a tutti gli effetti, una garanzia ben precisa: era diventata la ragazza di Fred Weasley.
Fred aprì la porta e invitò Hermione ad entrare. La Stanza delle Necessità era diventata un’enorme camera da letto. Hermione rimase sbalordita dalla bellezza di quella stanza e, mentre la porta si chiudeva alle loro spalle e Fred la conduceva piano verso il grande letto a baldacchino di fronte a loro, Hermione pensò che non sarebbe mai stata tanto riconoscente ad una piccola ma geniale invenzione come quella delle Pasticche Vomitose.

Angolo Mirty_92:

Ed è con immenso piacere, ed anche con un po’di tristezza, che ho pubblicato questo ultimo capitolo!! Sono particolarmente soddisfatta di questa FF e di come l’ho conclusa. Spero solo di non essere uscita troppo dal personaggio nel caratterizzare Fred in questo ultimo capitolo. Se invece così fosse stato, perdonatemi e sappiate con non l’ho fatto apposta.
Volevo ringraziare tutti voi che mi avete seguito e in particolare: SignoraKing, LadyGinger, Krucci e Fred_Herm che hanno lasciato le loro recensioni!! GRAZIE, GRAZIE DI CUORE, perché senza il vostro supporto questa storia non sarebbe mai stata conclusa nel migliore dei modi!!
Mi auguro di rivedervi tutti quanti presto con le mie prossime FF.
Un abbraccio commosso,
Mirty_92

 

  
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