Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto
Segui la storia  |       
Autore: ErinKinney    20/02/2014    1 recensioni
2014, Golden Globe, Jared Leto rincontra dopo un anno di separazione, il suo grande amore, Colin Farrell. Quali saranno le sue reazioni? cosa accadrà?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Shannon bussò per l'ennesima volta alla porta del bagno di suo fratello 
-Jared, dio mio, le modelle di Victoria's Secrets te lo giuro che ci mettono meno tempo di te a prepararsi.-
 Disse ad alta voce per farsi sentire, scoppiando poi in una fragorosa risata, che il fratello ricambiò dall'altra parte della porta.
-Ma smettila, sono solo 10 minuti che sono qui dentro!-
-Sì, 10 più 50!- esclamò ridendo
Poco dopo aprì la porta e lo guardò ridendo
-Contento?-
-Non riesco più a trattenere la mia gioia!-
Entrambi risero per poi spingersi giocosamente a vicenda, mentre si dirigevano all'esterno della casa dove un autista in una macchina li aspettava per accompagnarli alla cerimonia. Una volta entrato in macchina, la sua mente cominciò a formulare ogni tipo di pensiero su quella serata, ma soprattutto sulle persone che sarebbe state presenti, una in particolare. Che cosa avrebbe dovuto fare se l'avesse incontrato sul red carpet? avrebbe dovuto salutarlo? quello era inevitabile, non salutandosi avrebbero sicuramente attirato l'attenzione dei giornalisti e quant'altro, chissà se anche Colin era consapevole di ciò, o se, come sempre, avrebbe fatto finta di niente e l'avrebbe completamente evitato. Proprio mentre cercava di rispondersi a queste domande, la mano del fratello si poggiò sulla sua spalla, rassicurante
-Andrà tutto bene, ok? ci faremo moltissime risate criticando ogni singolo vestito di ogni singolo invitato, e , una volta finita la cerimonia, andremo a casa e dormiremo serenamente. Te lo prometto.-
Jared sorrise e annuì mentre in un angolo remoto della sua testa, sognava che potessa dormire con Colin, quella notte. Solo dormire, nient'altro; abbracciarlo sotto le coperte e lasciarsi accarezzare dalle sue mani grandi e morbide, baciarlo con passione senza neanche avere il tempo di respirare.
Colin finì di darsi l'ultima passata di gel fra i capelli, si guardò un'ultima volta allo specchio, si sistemò il papillon, e subito dopo si diresse verso la sua macchina. Era molto tranquillo, nessun timore, nessuna paura, nessuna preoccupazione, non aveva paura di incontrare il suo ex amante, infondo la loro storia era chiusa ormai da un anno, e non aveva niente di cui preoccuparsi. O almeno, questo era quello che cercava di imporsi di pensare. Quella sera lui sarebbe stato solo, non aveva scelto di portare con sè nessun parente, amico, conoscente, solo, come la maggior parte delle volte si faceva vedere.  Fosse stato per lui, sarebbe potuto starci anche al tavolo con Jared, non gli avrebbe cambiato la vita, anzi, magari si sarebbero anche fatti un po' di risate come quando erano amici. Anche se questi erano i pensieri predominanti, una parte di Colin era ben consapevole di come sarebbe andata la serata, e di come fossero sempre andate le serate in cui entrambi erano presenti. Sarebbe stato seduto al suo posto, senza parlare troppo o ridere troppo, avrebbe passato la serata con una leggera tristezza perenne. Anche se lui sembrava essere quello 'meno agitato' di vedere l'altro. Mentre Jared, da perfetto attore, avrebbe passato la serata a ridere e a scherzare con il fratello e i vari amici che avrebbe incontrato, fingendo una totale tranquillità, quando invece esplodeva dentro.  Una volta arrivato alla cerimonia, cominciò a passeggiare sul red carpet, fermandosi di tanto in tanto a chiacchierare con qualche collega attore o amico, senza nutrire un vero e proprio interesse per quei colloqui, ma di certo non poteva passare la serata senza parlare con nessuno. Mentre parlava con chiunque, si guardava sempre intorno alla ricerca di Jared, anche se non gli importava, era curioso di vedere com'era cambiato -se l'aveva fatto- in quell'anno in cui erano stati lontani, era curioso di vedere come si sarebbe comportato -anche se lo sapeva- ed era curioso di vedere se fosse solo o con qualche amico o parente. Semplice e pura curiosità, niente di più, niente di meno. Allo stesso tempo, arrivarono anche Jared e Shannon, che con serenità cominciarono anche loro a parlare con gli amici, con i giornalisti e con chiunque li avesse fermati. Jared continuava a guardarsi intorno, e ovviamente suo fratello l'aveva notato, ma face finta di nulla e continuò a sorridere e a parlare con svariate persone. Jared aveva una voglia indescrivibile di rincontrare i suoi occhi, anche se ne aveva molta paura, ne era talmente affascinato che voleva rivederli, magari l'ultima volta.Nonostante entrambi si fossero cercati -senza sbilanciarsi troppo- non riuscirono ad incontrarsi sul red carpet, perciò entrambi aspettarono di entrare nella sala dove si sarebbe svolta la premiazione.  Dopo svariati minuti, finalmente, l'ora d'inizio finalmente arrivò, e tutti quanti entrarono a prendere posto nei grandi e tondi tavoli difronte al palco, che riempivano la sala. Colin, si sedè al tavolo centrale in prima fila, perfettamente davanti al palco. Mentre, Shannon e Jared, si sedettero qualche tavolo indietro verso la sinistra. Al tavolo con i fratelli Leto, c'era anche Matthew McConaughey, che era il protagonista del film dove Jared era stato co-protagonista e per il quale entrambi furono canditati per ricevere il suddetto premio. Per un attimo Jared tornò allegro, si guardava intorno e sorrideva nel vedere tante persone famose tutte in una sala, aveva preso persino a scherzare sugli abiti orribili di certe star, con suo fratello. Talmente sereno, che cominciò a riempire di vino il suo bicchiere e quello del fratello, in totale allegria. Colin s'era seduto, senza nessun tipo di emozione chissà quanto forte, infondo lui era molto abituato a quel tipo di serate, e per quanto potessero essere belle, erano sempre uguali, pensò, e secondo lui, quel maledetto premio lo vincono sempre le stesse persone. Si riempì d'acqua il bicchiere al quale poco dopo si attaccò per bere. Fu in quel preciso momento che il mondo di Jared si bloccò per qualche secondo; le due presentatrici sul palco sparirono, i tavoli intorno a lui sparirono, al suo tavolo un silenzio tombale -almeno credeva- , e davanti a lui solo la sempre bellissima figura di Colin, che, tranquillamente sorseggiava dell'acqua. Il primo pensiero, doveva ammetterlo, fu che era incredibilmente bello con lo smoking e i capelli tirati indietro. Improvvisamente il mondo tornò a girare, Shannon tornò a capire, e Jared tornò a star male, mentre la sua mano andava piano piano a stringere quella del fratello. Shannon ricambiò la stretta, e con la mano libera accarezzò la sua, cercando di tranquillizzarlo, per quanto cosciente del fatto che fosse pressochè impossibile. Cominciò lo spettacolo, e almeno finchè non toccò a lui, cercò di godersi lo spettacolo, anche se non sapeva quantificare le infinite volte in cui il suo sguardo si era poggiato sul viso di Colin, completamente ignaro di dove si trovasse Jared, anche se con lo sguardo lo aveva cercato, in qualche modo. Toccò a Jared, e, ansioso, teneva la mano del fratello sperando che quel premio sarebbe andato a lui. -E il golden globe va a... Jared Leto-
subito si alzò e abbracciò il fratello, poi si sistemò la giacca leggermente sgualcita, e con passo svelto si diresse verso il palco, dove avrebbe ritirato il premio. Appena salito sul palco, il primo sguardo che incrociò fu quello di Colin. Quest'ultimo era talmente felice che Jared avesse vinto, ma per pochi secondi i suoi occhi si incrociarono con i suoi, e dentro di lui una tempesta di sentimenti cominciò a tormentarlo. Jared tentennò per un secondo prima di cominciare il suo discorso, Colin e il suo sguardo l'avevano leggermente confuso e agitato, e sperava che quel momento finisse subito. Jared cominciò a parlare, a fare vari ringraziamenti e a scherzare, ma era chiaro agli occhi di tutti che si trovava in grave disagio e che voleva sbrigarsela subito. L'irlandese, incrociò le gambe e ascoltò attentamente il suo discorso, studiando a fondo il suo viso, i suoi occhi, le sue mani, il modo in cui teneva il premio, Jared era decisamente il ragazzo più bello che avesse mai visto, e proprio mentre pensava ciò, una carellata di ricordi cominciarono a sfilargli davanti agli occhi;
Marocco, 2004
Jared, Colin, e il resto della troupe erano andati a fare una piccola gita a Rabat, per fare una breve pausa dalle riprese di Alexander. Subito si inoltrarono nei meravigliosi mercatini, pieni di colore e buoni profumi che rendevano felici chiunque. Soltanto 2 notti prima tra Jared e Colin  c'era stato il primo approccio sessuale, che era stato incredibilmente bello la notte, mentre il giorno dopo fu difficile per entrambi rendersi conto di ciò che avevano fatto. Fino a quel giorno, si erano completamente evitati, l'unico approccio che avevano avuto era stato sul set, ma come Alessandro ed Efestione, e tutto era completamente diverso. Mentre camminavano in gruppo, si scambiarono svariate occhiate, ma Jared non si era avvicinato all'altro per cercare di parlare. Colin, in cuor suo, sapeva che la colpa era sua. Jared non glielo aveva esplicitamente detto, ma sapeva che per lui quello che era successo era stato molto importante, non una semplice scopata, ma qualcosa che li avrebbe legati a vita e solo ora si rendeva conto di quanto fosse vero. Colin provava a parlargli, a toccarlo, ma sbagliava sempre e non sapeva proprio che parole usare per cercare di fargli capire che anche per lui era stato importante, ma che era troppo difficile per lui accettarlo. Le parole non erano mai state il suo forte, perciò aveva deciso di regalargli un piccolo anello color bronzo che aveva trovato in una delle bancarelle. Lo prese in mano, lo guardò attentamente e poi notò una scritta incisa all'esterno di quest'ultimo 'بلدي الشمس' non parlava l'arabo, perciò non aveva la minima idea di quello che significasse. Tentò di farselo spiegare da un commerciante, che gli fece capire che il significato esatto era 'mio sole'. Più che adatto, pensò. Lo acquistò, immediatamente. Continuarono a camminare per molto, e verso l'ora di cena si ritrovarono tutti quanti in un ristorante dove stavano provando il Kebab, tutti tranne Jared ovviamente, che proprio in quel momento era uscito dal locale a fumare una sigaretta. -Vado un attimo in bagno, scusatemi-
 disse Colin e face per alzarsi -Stai andando a scoparti la cammeriera, vero?- disse qualcuno dei presenti, e tutti presero a fischiare incitandolo. Colin scosse la testa leggermente imbarazzato, e inizialmente fece per andare in bagno, ma poi uscì dalla porta sul retro e raggiunse Jared. Gli si mise vicino e anche lui si accese una sigaretta,mentre osservava un piccolo giardino posizionato proprio davanti a loro. A Jared cominciarono a sudare le mani, la sua presenza lo rendeva nervoso, soprattutto dopo quello che solo due sere prima era accaduto. Si erano amati intensamente sotto le coperte, avevano conosciuto ogni lembo di pelle dell'altro, ogni profumo, ogni neo, ogni cosa. E ora si trovavano a comportarsi come estranei, e tutto ciò era imbarazzante. Colin fece un colpo di tosse, di quelli che si fanno prima di parlare, ma appena provava ad aprir bocca, flash di quella notte gli annebiavano la vista. 
-Sempre molto logorroico vedo..-
 Jared salvò la situazione con una battuta che fece sorridere entrambi, Colin aspirò un tiro di sigaretta e poi lo guardò dritto negli occhi, ad entrambi mancò il respiro alla vista degli occhi dell'altro.
-Faccio schifo, eh? - disse Colin sorridendo
-Senti io non so proprio che dire, ma ti ho comprato questo oggi-
Estrasse dalla tasca della giacca l'anello comprato qualche ora prima, sorrise a Jared e glielo infilò al dito 
-Per te, Efestione-
 sorrise dolcemente, e Jared stupito cominciò a guardare l'anello, notando subito la scritta, provò a leggerla ma uscì qualcosa di stranissimo che fece sorridere entrambi. -Il commerciante mi ha detto che significa mio sole- ... -ma per quanto mi riguarda potrebbe significare anche stronzo!- entrambi scoppiarono a ridere, poi Colin, fissandolo negli occhi, lo trascinò nel giardino, e cominciò a baciarlo con foga dietro un albero, lontano da tutti. Jared si agitava sotto di lui, aggrappandosi disperatamente alla sua schiena, toccandogli il petto, desiderandolo ardentemente. Dopo infiniti minuti, Colin si staccò e lo guardò negli occhi per dei secondi, e Jared gli sorrise dolcemente. Subito dopo l'Irlandese socchiuse gli occhi, e poggiò la fronte contro quella di Jared, ascoltando il suo respiro e lasciandosi pervadere dal suo intenso profumo. Furono secondi magici ed entrambi, in quel momento, ebbero la piena consapevolezza dei loro sentimenti verso l'altro.  
-Mio Alessandro, sei così focoso stasera che rischi di dare fuoco ai miei capelli!- 
se ne uscì Jared sdrammatizzando la situazione. Entrambi si aggiustarono la giacca, e come se niente fosse, rientrarono nel ristorante. Subito Oliver Stone, il loro regista, se ne uscì -Ma come, quello è Efestione, non la cameriera! cos'è, siete entrati troppo nei personaggi?- e tutti scoppiarono a ridere, tranne Jared e Colin che, imbarazzati, tornarono alle loro rispettive sedie e per tutta la serata si scambiarono sguardi pieni d'amore, e sotto al tavolo si toccavano, con i piedi, con le mani, con una voglia incredibile di far l'amore sul tavolo davanti a tutti. Quella sera, fare l'amore con Colin per Jared fu un'esperienza indimenticabile, mai più dimenticò quella nottata, come anche l'Irlandese. Alternarono momenti di intenso sesso, a momenti in cui semplicemente si abbracciavano stretti, e si accarezzavano.
A suo malgrado, tutto ciò era soltanto un lontano ricordo, ora si trovava di fronte a Jared, che era sul palco, e il cuore gli galoppava in petto mozzandogli quasi il respiro. Si toccava nervosamente le mani, e cercava lo sguardo di Jared che invece guardava da tutt'altra parte. Una volta terminato il suo discorso, guardò un'ultima e intensa volta Colin negli occhi, e poi scese tornando al suo tavolo dove il fratello lo aspettava entusiasta. Lo abbracciò una seconda volta, e poi gli sussurrò all'orecchio -sei stato grande!- Jared si strinse nelle spalle, in realtà sapeva benissimo di aver fatto la figura dell'idiota su quel palco. Il destino volle che pochi minuti dopo, toccò a Colin salire sul palco e presentare un film. L'Irlandese era più agitato che mai, a malapena riuscì a dire quelle quattro parole sul film che presentava, e appena finito si sbrigò a tornare a posto per evitare altro imbarazzo. Colin ormai aveva capito dove jared sedesse, così infinite volte i loro sguardi si incrociarono, e con l'intensità di un uragano, entravano l'uno dentro l'altro senza parlarsi, comunicavano con gli occhi loro due, com'era sempre stato. Il Party subito dopo fu un completo e totale fallimento per entrambi. Tante volte si erano trovati vicini, tante volte si incrociarono al bagno, ma non altrettante volte qualcuno dei due aveva avuto il coraggio di aprir bocca, anche dopo 9 anni, la situazione era esattamente la stessa. Erano spaventosamente vicini ma irreparabilmente lontani, non lontananza fisica, ma mentale. Guardarsi era doloroso, fiumi di ricordi rimbombavano nella testa di entrambi e in continuazione avevano bisogno di uscire e rimanere da soli, per evitare di incrociare l'altro, per farsi passare i momenti di sconforto. In quel momento Colin, che stava parlando con un'amica, decise di uscire dal locale e sedersi su una panchina posizionata nel retro , dove non c'era quasi nessuno e dove poteva fumarsi una sigaretta e lasciarsi pervadere dai pensieri. 
-Che cazzo!-
 sentì esclamare dalla porta poco dopo, era Jared, che si era fatto male sbattendo alla porta. In difficoltà come non mai, vide Jared toccarsi la mano, evidentemente si era fatto male proprio lì. Imprecando sotto voce l'americano fece qualche passo avanti, e si poggiò con un fianco ad un lampione che si trovava a pochi metri di distanza dalla panchina dove si trovava Colin, che fortunatamente era in penombra, perciò non era facile riconoscere chi ci fosse seduto. Jared poggiò due dita sulla parte alta del naso, socchiuse gli occhi e rimase così per qualche secondo; Colin lo osservava, quando notò alcune lacrime solcargli il viso, che immeditamente si asciugò con il palmo della mano. E fu lì che lo vide, in quel momento. Portava ancora l'anello che gli aveva regalato 9 anni prima, lo portava ancora nello stesso dito. Gli si strinse il cuore e in quel momento avrebbe voluto alzarsi, abbracciarlo, e chiedergli scusa. Improvvisamente Jared si spostò dal lampione e si diresse sulla panchina, si sedè accanto a lui e poi lo riconobbe. L'irlandese rimase immobile a fissarlo, e Jared altrettanto, nessuno dei due sapeva cosa fare. 
-Congratulazioni!- esclamo Colin, cercando di fare il tono più tranquillo del mondo, anche se in realtà era risultato agitato e nervoso.
-Il Golden Globe è un premio prestigioso sai? Ho visto il tuo film, alla fine mi sono trovato a piangere come una bambina!- continuò Colin ,lasciandosi sfuggire un sorriso. Jared non si aspettava quelle parole, non si aspettava che parlasse, non sapeva assolutamente cosa rispondere.
-Io ho visto il tuo film, storie d'inverno. Ti riesce bene la parte del ladro...-
-A te riesce bene la parte della donna..- entrambi risero di gusto. Da quanti anni era che non riuscivano a sorridere tranquillamente insieme? da più di 5 anni, forse, da quando erano iniziati i problemi. Entrambi smisero di ridere, e calò il silenzio, ancora. 
-Come stai,Colin?- chiese Jared col tono più triste del mondo, forse.
-Beh diciamo che vivere bene è difficile se mi manchi tu.- esordì Colin, e subito le sue labbra si inarcarono in una piccola smorfia. All'improvviso si ghiacciò tutto intorno a loro, una stretta al cuore colpì Jared, al quale quasi vennero le lacrime agli occhi. Avrebbe voluto così tanto abbracciarlo, ma quanto sarebbe stato giusto? si limitò a guardarlo negli occhi scuri, e quando stava per rispondergli Shannon spalancò la porta e si guardò intorno cercando Jared. Quest'ultimo si alzò immeditamente e con passo svelto si diresse dal fratello.
 -Shan, che succede?-
 -Che succede? sei sparito da mezz'ora, pensavo fossi a scopare con qualcuna nel bagno!- rise.
 L'imbarazzo di Colin era arrivato a livelli incredibili, voleva scomparire come una bolla di sapone in quel momento, ma purtroppo non era possibile. Shannon guardò dietro Jared notando la panchina e il misterioso uomo che c'era seduto sopra. Strinse leggermente gli occhi per vedere chi fosse, ma proprio non riusciva a capire. Jared si voltò un'ultima volta, e pur non vedendo bene il viso dell'Irlandese cercò di lanciargli un'occhiata, come per scusarsi, di quello e di tutto. Dopodichè prese Shannon per un braccio e lo riportò all'interno del locale, dove presero a parlare con Matthew e qualche altro loro amico. Mente parlava, Jared sentiva rimbobargli in testa ogni singola parola detta dall'Irlandese, per non parlare di quel 'mi manchi'. L'aveva davvero preso alla sprovvista, proprio lui, quando in genere era il contrario. Colin rientrò poco dopo, e appena poggiò piede all'interno del locale incrociò lo sguardo di Shannon, il quale capì subito tutto. Non disse niente, non fece niente, semplicemente sperava che non avesse detto o fatto qualcosa che in qualche modo avesse ferito Jared, quella era davvero l'ultima cosa che voleva al mondo. Comunque non appena fossero tornati a casa, gli avrebbe chiesto spiegazioni. S'incontrarono una seconda volta nel bagno, erano da soli, e entrambi valutarono l'idea di volersi chiudere in bagno a vicenda e far l'amore come se fosse l'ultima notte della loro vita, ma ovviamente non era possibile. Jared si poggiò ad un dei lavandini incrociando le braccia al petto, Colin stava finendo di lavarsi le mani quando voltò il capo e incrociò il suo sguardo. Si sorrisero dolcemente a vicenda, e poi Colin si voltò per asciugarsi le mani con un asciugamano lì alla sua sinistra. Dopodichè si voltò verso di lui poggiando le mani sui fianchi, guardandolo. Poco meno di un anno prima era stato Jared a cacciarlo, era stato Jared a eliminarlo dalla sua vita, per una delle sue solite bravate, e ora non riusciva a capire perchè quella dolcezza nel guardarlo, perchè quei sorrisi.
-Tanto dobbiamo parlarne prima o poi, tanto vale farlo ora!- esordì Jared, sciogliendo le braccia dal petto e poggiando una mano sul lavabo, piegando un fianco. Colin annuì, anche se in realtà non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto dire, da dove sarebbe dovuto iniziare.
-Immagino tocchi a me parlare, no? bene. E' la verità, ho scopato con quella puttana nonostante ti amassi moltissimo e nonostante fossero anni che la nostra relazione andava avanti. Mi conosci meglio di chiunque altro, Jay. Sono un testa di cazzo, non riuscirò mai a capacitarmi di tutto ciò che c'è stato tra di noi, c'erano giorni in cui mi svegliavo, tu eri poggiato sul mio petto e pensavo 'cristo dio, allora non è un sogno'. Non perchè non mi piacesse stare con te, perchè semplicemente io non sono così, io ho paura, io ancora dopo 9 anni a volte piango da solo la notte, perchè so che non riuscirò mai a darti ciò di cui tu hai bisogno, una relazione stabile, andare a cena insieme, guardare un film al cinema insieme, non potremo mai farlo, e so che tu vorresti così tanto....- 
Quelle parole uscivano direttamente dal suo cuore, e non si era sul serio mai aperto così tanto negli ultimi anni
 -Meriti tutto l'amore del mondo, sei una persona così fragile e io così dura, come pretendevamo che durasse? tu l'hai mai pensato? che durasse a vita,intendo ...-
 Domandò Colin guardandolo 
-Non ne ho mai dubitato...-
 la risposta di Jared spiazzò completamente l'Irlandese che ora si trovava in completa difficoltà. 
-Io invece ne ho dubitato tutti i giorni di questi fottuti 9 anni, ogni singolo giorno mi chiedevo se il giorno dopo saresti stato ancora nel mio letto, o se, come tutti, saresti scappato da me. Ma non l'hai mai fatto, e questo mi ha terrorizzato a morte. Sono abituato ad essere spesso abbandonato, e invece tu ci sei sempre stato, quando ero ubriaco venivi lì, mi baciavi una tempia, e mi chiedevi di fare una doccia fredda con te per farmi passare la sbornia. Ho paura di quello che sei, ti sei sempre preso cura di me, e dio non so ancora come hai fatto.-
 Quando Colin terminò il suo discorso, rimase fermo e imbambolato a guardarlo, con un sorriso sincero stampato sulle labbra. Jared era decisamente senza parole, non l'aveva mai sentito parlare così, e sentirlo l'aveva commosso. Mentre stava per rispondere, Colin disse un'ultima cosa
 -Ma nonostante tutto, mi manca cercare le tue mani calde nel letto e trovarle lì pronte a stringere le mie.-
 -Sai cosa mi manca di più, Colin?- 
L'Irlandese fece cenno di no con la testa
 -Il Marocco. Io e Te, Alessandro ed Efestione, rifuggiarci sotto le coperte dopo una giornata di lavoro e accarezzarci. Mi manca andare nei mercatini con te, e fingere di capire l'arabo. Mi manca svegliarmi, e trovarti già in cucina che leggi il giornale, poi mi manca vederti alzare lo sguardo su di me e dire 'Buongiorno Efestione'. Mi manca fare la doccia con te, stringerti forte a me sotto l'acqua, e far finta che l'unica cosa ad esistere al mondo siamo noi.- 
Jared dicendo quelle cose si lasciò bagnare il viso da qualche lacrima, Colin subito si avvicinò a lui e lo strinse forte tra le braccia. Tentare di spiegare anche minimamente ciò che Jared provava nel ritrovarsi tra quelle possenti braccia, era totalmente inutile. Colin, suo malgrado, non riuscì ancora una volta a fare ciò che avrebbe voluto fare
 -Mi dispiace così tanto, Jay.-
 gli sussurrò nell'orecchio 
-Ma al momento non posso darti ciò che ti meriti, stando con me ti rovineresti soltanto la vita-
 Jared si staccò da lui e lo guardò negli occhi 
-Allora cosa cazzo me li fai a fare i discorsi da Romeo se sai che tanto il tuo sarà di nuovo un rifiuto? Sei la solita testa di cazzo Colin.-
 Disse Jared allontanandosi immeditamente da lui, mentre ancora alcune lacrime gli rigavano le guance. Cazzo se è vero, pensò Colin. Non c'era testa di cazzo più testa di cazzo di lui al mondo, ma come doveva comportarsi? 
-Mi dispiace Jay.... Il Marocco è stato un sogno, durato 6 mesi. La nostra vita quotidiana dopo Alexander beh, la conosci. Quante volte ci siamo visti in 9 anni? sii sincero almeno con te stesso Jared.-
 esordì Colin esibendo un tono piuttosto inalberato nelle ultime parole 
-Questo cosa cazzo dovrebbe significare? Che siccome ci siamo visti poco allora non ci siamo amati? o cosa cazzo stai insinuando?-
 -No. Sto dicendo che stare con te non è facile, ogni due cazzo di giorni prendi e te ne vai per settimane a fare i tuoi tour. Cosa dovrei fare io? Come puoi pretendere che le persone ti aspettino per tutta la vita?-
 esclamò Colin ferito e deluso 
-Ti ricordi per caso cosa ti dicevo ogni volta prima di partire? mh? no vero? ti dicevo 'Ciao, e se vorrai, a quando tornerò..' non ti ho mai legato a me col guinzaglio, e lo sai!-
 -Beh bella relazione, vedersi ogni tanto e quando si sta separati ritenersi liberi. Jared Leto, il tuo cervello è rimasto a 20 anni vedo. Se volevi semplicemente che qualcuno te lo ficcasse nel culo, potevi cercarti qualcun'altro no? Tipo il tuo amichetto Terry,non ti basta? vuoi il cazzo giovane adesso?- 
Jared diventò rosso dalla rabbia, non poteva sopportarlo. E notò che i sbalzi d'Ira di Colin non erano cambiati, l'aveva sempre fatto. 
-Certo, allora parliamo dei tuoi cazzo di complessi iniziali? quando mi trattavi di merda perchè avevi paura? e io tutte le cristo di volte sono stato lì, ti ho parlato anche tutta la notte, cercando di farti capire che non c'era nulla di cui aver paura. Poi quando volevi svuotarti le palle le tue paure scomparivano improvvisamente. Sei rimasto lo stesso stronzo di pochissimo tempo fa.- 
A Jared dispiaceva da morire, perchè quando si erano riabbracciati aveva provato emozioni che non provava da troppo tempo, e non voleva perderlo di nuovo. All'improvviso entrarono alcune persone nel bagno, e loro dovettero smettere di parlare. Continuarono a guardarsi colmi di rabbia e risentimento, ma come al solito, l'odio è l'altra faccia dell'amore, ed entrambi erano divisi in due: una parte di collera, rabbia, odio e paura; l'altra di amore, voglia di toccarsi, baciarsi, voglia di stringersi. Ed entrambi non sapevano quale parte seguire. Quando quelle persone uscirono dal bagno, Colin, inaspettatamente, sbattè forte una mano sul piano del lavabo, facendosi probabilmente male alla mano. 
-Mi stai veramente rinfacciando di aver avuto paura, eh? lo stai fecendo sul serio o è uno scherzo?-
 Jared abbassò la testa e guardò per terra, sconsolato. Poi sussurrò 
-Addio Colin..-
 fece per dirigersi verso la porta per uscire, ma Colin lo bloccò per il braccio con forza, probabilmente facendogli anche abbastanza male. 
-Jared.- 
disse con tono alto e arrabbiato 
-Quando la smetterai di comportarti come la più grande testa di cazzo egoista del mondo?- 
Jared mosse il braccio per scrollarselo di dosso, e, deluso e sconsolato uscì dal bagno, desiderando solo di scomparire dalla faccia della terra in quel preciso istante. Aveva fallito per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta non l'avrebbe superato.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto / Vai alla pagina dell'autore: ErinKinney