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Autore: _MaliksWife_    20/02/2014    19 recensioni
"Perché vuoi essere come loro? I loro stilisti le costringono ad essere così magre solo per risparmiare la stoffa dei vestiti" esclamò Zayn, dalla sua voce fredda potevo capire che era davvero infastidito.
"Perché voglio essere accettata..." dissi abbassando la testa.
Lui si avvicinò a me, e posò la sua mano sul mio mento alzandolo, costringendomi a guardarlo negli occhi.
"Tu sei perfetta così come sei. Ti accetto io, non ti basta?"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Automatic girl - 
Capitolo 5

Di certo, mia madre non era per niente d'aiuto in questa situazione. Ci mancava soltanto questa! Io dovevo "guadagnarmi" dei soldi extra, al di fuori della mia paghetta settimanale, per pagare una fottuta palesta, che oltretutto avrebbe dovuto pagarla lei. Non era un mio compito. Era davvero fuori dal comune, ma non avevo altra scelta. Fatto stà che quella somma era davvero troppo alta per me, un centinaio di dollari. Io non li avevo minimamente. In quel perido avevo davvero bisogno di un supporto morale. L'unico con cui potevo sfogarmi era Zayn... Lui mi ascoltava in ogni evenienza, il bello di Zayn è che era sempre presente. In ogni evenienza, una cosa incredibile! Anche se non avevo nessuno, Zayn valeva per tutti. Aveva un cuore così grande che riusciva a sostituirli tutti. Zayn arrivò subito a casa mia, con l'affanno. Quando si trattava di me era sempre il primo, una cosa davvero adorabile. Risposi alla domanda "tutto bene?" di Zayn. Lo abbracciai forte, con la testa china, come se avessi avuto paura di perderlo. Un pò di paura l'avevo, lui era il mio tutto, anche se ero sicura che non mi avrebbe lasciata mai sola. Avevo un'aria molto triste, ero depressa a quel punto. Ho cominciato a raccontargli tutto, quasi piangendo. Lui ascoltava, senza esitare. Ho cercato di mettere in evidenzia tutte le brutte conseguenze che sarebbero avvenute in seguito, se non avrei frequentato quella palestra, proprio come facevo con mio padre quando volevo ottenere qualcosa. Ero molto brava in questo, naturalmente gli occhi dolci da foca non mancavano mai. Ero una sorta gi gattino di Schrek.
-Oh Summer, mi dispiace!- esclamò, appoggiando gli occhi tristi sù di me.
Si intristiva ogni volta che mi vedeva male. Mi dispiaceva in fondo.
-Non riesci a credere quanto mi senta male in questo momento!- risposi.
Scrollò le spalle, mi mise l'indice sotto il mento, e cominciò ad accarezzarmelo. Nell'intendo di rassicurarmi.
-Non vuole più pagarmi la palestra quella bacucca di mia madre, ma io la trucido. La brucio. La spello, la sgozzo, la trituro i denti..- urlavo, ma Zayn mi fermò ridendo mettendomi una mano sulla bocca. Mi dimenai infastidita, avevo ancora molte cose da dire!
-Allora. Faccio delle sue ossa farina, gli strizzo i bulbi oculari per farmene un gel per capelli, eeh. Tu suggerisci qualcosa Zayn?- narrai, con una faccia realizzata.
-Sì. Metti da parte il tuo istinto omicida e fai la seria.- disse, sgranando gli occhi.
Cominciai a ridere come un'ipossessata, ma quando notai che Zayn mi stava guardando male, smisi all'instante. Avevo fatto una figura di merda? E che importa. Tanto nè facevo almeno cinquanta al giorno. Cambiai subito argomento, mi sentivo in imbarazzo.
-Ma ci rendiamo conto? Non vuole pagarmi la palestra. Questo vorrà dire niente danza. Niente danza niente me che sorrido.- enunciai. -Io non ce la faccio più. Vorrei pagare io la palestra, ma non ho davvero i soldi necessari.- aggiunsi, esausta.
-Bhé, potrei... Potrei aiutarti io con le spese.- fiatò Zayn. Non era molto contento, ma non m'interessava più di tanto.
Oddio, mi interessava ma ero molto presa con questa storia. Avrei accettato qualsiasi somma di denaro! Lo abbracciai straforte, come se avesse salvato la mia vita da un momento all'altro. In fondo lo aveva fatto... Lui riusciva a salvarmi sempre, anche senza volerlo. Sapevo che lui sarebbe stato disposto ad aiutarmi. Lo ringraziai come avrei fatto se avessi incontrato, proprio in quel momento, l'inventore della Nutella. E non era una cosa da poco!
-Ma Summer, non posso mica darti più di tanto. Lo sai.- rispose, tirando due banconote da $10 dal suo borsellino.
-Per ora tieni queste.- Il mio sorriso si curvò di scatto, ero molto delusa. Ma dopotutto dovevo essere davvero felice! Zayn non doveva darmi nemmeno due centesimi, non era obbligato. Lui ha dato del suo meglio, e ne ero molto riconoscente. Però fatto stà, che con soli $20 non potevo mica fare tanto. Ero davvero distrutta.
-Grazie Zayn, non ti preocupare. Sei un ragazzo speciale.- dissi flebile, sorridendo dolcemente. Ricambiò il sorriso. Cavolo, aveva un sorriso così bello! Eham, avete presente la pubblicità del Colgate? Denti che splendono. Ecco, aveva dei denti a quella maniera.
-Eham, Summer...- cercò di dirmi, Zayn. Era rosso in viso.
-Eham, Zayn...- risposi, cercando di fare la simpatica.
Sentimmo bussare alla porta. Ci guardammo fisso, e sbuffammo entrambi. Ogni cosa bella che "stava per accadere", qualcuno riusciva a portarmela via.
-Allora, che dovevi dirmi?- chiesi, approfittando di quei cinque minuti veloci. Prima che quel "qualcuno" entrasse. Zayn scosse la testa.
-Summer, posso entrare?- disse mia madre, entrando, con la sua solita voce a tratti. Era un periodo che la vedevo davvero molto triste, mi faceva stare male. Ma in fondo se lo meritava!
-"Posso entrare?" Ma se sei già dentro la camera! A cosa serve bussare e chiedere se è permesso, allora?- chiesi infastidita.
-La solita fanatica!- esclamó. Rotai gli occhi.
-Che vuoi, mà?- chiesi fredda.
-Perchè la tratti così male?- chiese Zayn. Mia madre annuii.
-Zayn, mi pare che ti avessi raccontato tutto!- risposi, cercando il più possibile di far sentire i sensi di colpa a mia madre.
-Andiamo! Summer ti devo parlare.- disse.
-Oh, io tolgo il disturbo allora.- commentò Zayn. Non la capivo, cosa voleva dirmi? Non le era bastato complicarmi già abbastanza la vita?
-Summer, io come madre devo dirti che sono davvero preocupata per te.- Queste parole le avevo sentite...1, 2, 3 volte... Ormai avevo perso il conto! Ero fin troppo stufa.
-Ma perchè mamma, perchè? Non devi.- le chiesi, quasi urlando.
Ero abbastanza infastidita.
-Non mi piacciono per niente le tue condizioni. Mi dispiace.- Io la guardai seria, faceva male sentirsi dire certe cose. Da una madre poi. Mi vedeva grassa? Non capivo. Perchè dovrebbe essere preocupata per le mie condizioni? Ero scandalosa, lo sapevo. Non avevo scelto io di essere un orrendo mostro ambulante.
-Summer. Ho pensato, ho pensato di farti curare da uno psicologo.- disse seria, molto seria. Quelle parole le presi davvero come un insulto! Non potevo accettare. "Curare", una grossa parolona.
-Eh?!- urlai.
La mamma annuii, con la faccia bollente. Era agitata da quanto potessi capire.
-Ma perchè? Non sono mica pazza!- strillai. Ero offesa, non doveva dirlo!
-Ma guarda che io non dico mica questo.- si giustificò mia madre.
-Solo che una visitina di tanto in tanto fà bene!- aggiunse. Mi aveva preso per una malata mentale, forse. Nè avevo fino al collo.
-Mamma, spenderai quei soldi per uno dannato psicologo. Pagami la palestra a questo punto!- gridai intorridita. Mia madre si mise una mano sulla fronte e si massaggiò le tempie.
-Forse tu non capisci che devi dimenticare il ballo. Cancellarlo dalla tua mente, dalla tua vita! Capisci?- enunciò, pizzicandomi fortissimo una guancia. Urlai, scalciando.
Era pazza, a lei serviva uno psicologo. Io cancellare il ballo dalla mia vita? Stava dando davvero i numeri, ecco la conferma. Ma perchè non cercava di appoggiarmi, di sostenermi? Perchè non dovrebbe aiutarmi nella realizzazione dei miei sogni? Era una pessima donna. Lei diceva che non la capivo appieno, diceva che se anche io fossi una madre, capirei il suo stato di preocupazione. Sinceramente non capivo se era preocupata perchè mi vedeva troppo magra o troppo grassa. Non saprei, anche perchè mia madre non vede la realtà. Ha una visione dei fatti distorta, da lei riveduta.
-Mi fai schifo!- gridai. Ci guardammo fisso.
Quasi sentivo i suoi occhi bruciarmi. Mi stava per mollare un ceffone, ma si fermò a pochi centimentri dalla mia guancia. Scosse la testa. Silenzio totale, ma continuava a guardarmi. Non mi staccava gli occhi di dosso! Sentivo quasi soffocare. Aspettai qualche minuto per far calmare le acque, e quando abbassò lo sguardo, attaccai.
-Mamma. Io mi rifiuto di farmi "curare". È un umiliazione bella e buona.- le spiegai io.
Ho cercato di essere calma, nessuno riesce a sopravvivere chiuso in una stanza, con una mamma arrabbiata, con il cilco oltretutto! Avevo ancora tutta la vita d'avanti.
-Summer, no! Dopodomani incomincia la prima seduta. Devi farla per forza!- 
-Ma io non sono malata! Sono a momenti la più brava della classe. Che vergogna!- esclamai.
I nostri occhi si incrociarono, quasi spezzando la tensione.
-Summer... Ascoltami! È per il tuo bene. Stai dimagrendo troppo, sono troppo tesa per te. Non devi dirlo per forza a tutti, sarà un piccolo segreto. Il nostro segreto.- disse, facendomi l'occhiolino.
Mi stava salendo il crimine letteralmente, cavolo. Era preocupata per la mia "eccessiva magrezza" quindi. Okay, mia madre era decisamente fuori di testa. Io non ero magra, non lo ero affatto. Io, rossa, urlai "No mamma! No, perchè io sono più sana di te. E non mi interessa chi lo verrà a sapere e chi meno. Non deve succedere e basta.". Quasi sentivo le mie guance esplodere. Sbuffai. Mia madre cominciò a piangere sulla mia spalla. Era una frignona, che nervi! Non lo era mai stata, ma in questi periodi lo era fin troppo spesso, e questo mi preocupava! Papà diceva che era colpa mia se la mamma era così intrattabile, ma non ero di certo io la causa dei suoi problemi mentali. Ecco. Poi io avevo la mia vita, non dovevo cambiare per niente e per nessuno.
-Adesso perchè piangi?- le chiesi, sciogliendole la coda di cavallo stretta, che aveva in testa. Era troppo tesa, e nonostante era così odiosa, le volevo bene e mi dispiaceva tanto per lei.
-Sono troppo preocupata per te. Lo sai che quando si ha una malattia, il primo sintomo è pensare di non averla?- mi disse a singhiozzi.
Eccola, aveva cominciato con quelle sue stupidissime teorie della merda.
-Mamma, appunto. Ti urge davvero una visita! La prenoto subito.- le dissi, cercando di farla esplodere.
Ero seccata. Mi divertiva vedere il limite di pazienza di ogni persona.
-Ma io non sono malata!- strillò arrabbiata.
"Appunto" risposi io, sarcasticamente. Io scoppiai a ridere, volevo trattenermi ma era inevitabile. Mi diede un ceffone, ma era programmato per non farmi male. L'aveva dato pianissimo. Però solo il fatto che l'avesse mollato mi aveva dato un fastidio tremendo.
-Ti prego! Solo una seduta. È divertente, dopotutto.- mormorò mia madre, cercando invanamente di convincermi.
-Divertente? Quel posto è da tagliarsi le vene!- gridai.
-Come fai a saperlo? Ci sei mai stata?- chiese, provocando.
-No.-risposi.
-Allora informati prima di parlare!- esclamò. Rotai gli occhi, ero stanca di tutta questa sua superiorità. Si credeva chissà chi! -Senti chi parla.- bofonchiai. Forse non mi aveva sentito, ma per fortuna. Era pur sempre più grande, dovevo portarle rispetto.
-Allora, prenoto la visita?- chiese, fredda e distaccata. Io ero stanca di discutere di questo argomento. Annuii esausta. Tanto qualsiasi cosa avessi risposto, mi avrebbe obbligata comunque. Ci mancava solo questo, mia madre ha davvero una fissa per il mio peso! Lei era nata in un altra epoca, nel Paleolitico! Non conosceva gli standard di magrezza attuale, conosceva soltanto i suoi e le sembravano adatti per le ragazze moderne. Non è poi così vecchia, ma ha in mente un altro modello di ragazza. Una più florida, una più formosa. Io non ero così, o almeno non volevo essere così. Odio quando facevano paragoni con altre ragazze. "Guarda, lei non è ciotta. È perfetta, perchè non sei come lei?" mi dicevano sempre, ogni volta che una ragazza passava. Ma io mi vedevo grassa già come ero, figuriamoci se ingrassavo di una decina di chili! Non potevo neanche guardarmi allo specchio a quel punto. Apparte che non lo potevo fare neanche in quel momento, ero orribile. Non capivo perchè voleva farmi curare psicologicamente. Era uno spreco di soldi inutili, anche perchè io ragionavo benissimo e sapevo benissimamente quando era il momento di smetterla con questa dieta. Avevo il senso dell'equilibrio ma lei non mi credeva. Ma si rendeva conto dei soldi che sprecherà per tutte quelle sedute? La odiovo, potrebbe spendermeli per la palestra quei soldi... Ad un tratto, mi si accese una lampadina sulla testa. Come nei cartoni animati. "Certo, che idea! Potrei ingannare la mamma. Gli dico di usare quei soldi per lo psicologo, ma poi invece li uso per pagare la palestra. Ecco, sono un genio! Ma se poi se ne accorgerà saranno guai seri per me! Bhè, tanto vale è provare." pensai. Avevo un sacco di voci nella mia mente, e a volte ascoltarle mi dava davvero conforto. Mia madre uscì dalla porta, e subito dopo entrò Zayn, stanco di aspettare fuori.
-Ho sentito delle urla, Summer. Tutto okay?- chiese tutto preocupato. Scossi la testa. Non era per niente tutto apposto. Mi buttai un cuscino sulla testa, per nascondere le lacrime. Non capivo realmente perchè piangevo, ero stressata. Le lacrime non le controllavo, avevano una vita propria. Decidevano di venire giù, senza neanche chiedermi il permesso. Maleducate! Non potevo sopportare tutto, ero solo un essere umano! Mi stavano davvero stressando con queste storielle. Mia madre era ossessiva con me, ed era troppo fredda nei miei confronti.
-Mia madre vuole mandarmi da uno psicologo.- dissi, con la faccia sotto il cuscino. Zayn annuii, lui la pensava esattamemte come mia madre. Che odio! Quando faceva così lo odiavo.
-Eham, Summer. Io non vorrei prendere le difese di tua madre, però... Adesso non ti arrabbiare! Io la capisco. Io sono preocupato per te, il doppio di quanto lo è lei, credimi!- disse Zayn, con la paura addosso di ricevere un altro ceffone. Io ero arrabbiatissima, ma non l'avevo fatto capire a Zayn.
-Oh, ma io non ci andró, caro mio. Non ci andró.- dissi io con un sorrisetto ammiccante.
-Come non ci andrai? Tu devi andarci. Summer, devi. È per il tuo bene! La tua è una vera e propria forma di anoressia.- disse veloce. Le parole gli uscirono in un soffio, parlava così veloce solo quando era in ansia.
-Uno psicologo? È troppo umiliante. Se si viene a sapere al collage?- 
-Ma no, Summer! Non si verrà a sapere. Tu devi solo andarci, è la cosa migliore.- 
-No! Non ci andrò e continuerò perfino ad andare in palestra. Così impara quell'antipatica di mia madre.-dissi, sporgendo le labbra.
-Impossibile, come farai con i soldi?- chiese.
Controllai se mia madre era o no nelle vicinanze, e quando ero sicura che nessun orecchio indesiderato stesse ascoltando, dissi a Zayn il mio piano. Mi mancava solo una torcia sotto il mento. Muhahahaha. Finsi una risata malefica.
-Mia madre mi darà di certo i soldi per la visita dallo psicologo. Io quei soldi, invece di buttarli da uno stupido psicologo, gli utilizzo per pagare la palestra. Capito?-.
Zayn mi guardò fisso. Si trattenne una risata e poi mi chiese se fossi pazza o stessi solo scherzando.
-Dove cavolo le prendi 'ste idee?- chiese, ridendo ancora. Corrucciai le sopracciglia. Questa volta si sentii lui in imbarazzo, e ritornò serio di colpo. Bene, 1 a 1. Giustizia!
-Ma Summer. Non credo proprio che tua madre ti lascerà andare a pagare lo psicologo da sola!- sbottó Zayn.
-E invece lo farà, la costringo. Anzi, lei non si preocuperà nemmeno.- spiegai.
-Dai, mettiamo il caso che è così. Non ti vedrà uscire di casa agli orari sbagliati, scusami?- 
-Ma no! Gli orari sono sempre quelli. E se semmai c'è uno scambio di orari posso sempre dire che vengo da te o da qualche mia amica.-riposi.
-Si, in tutù e scarpette?-
-C'è uno spogliatoio in palestra, non credi Zayn?-
-Certo. E se tua madre ti verrà a controllare?-
 chiese preocupato.
-Bhè, saranno guai seri. Ma io almeno ci provo. Non succederà, comunque. Tu che dici Zayn?- Zayn mi guardò per un attimo, era terribilmente preocupato.
-Non funzionerà, credimi.- mormorò. Rotai gli occhi. Quello era il mio piano, e così avevo intensione di fare. Non mi interessavano tutti i postumi e le conseguenze. Era impreccettibile che io andassi da uno psicologo, stavo benissimo. Stavano davvero esagerando, tutti quanti! La mia testa stava scoppiando. Troppe cose contemporaneamente. Non ce la facevo piú. Accesi il mio lettore MP3. Era bello distendersi sul letto, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi chiusi e dissociarsi almeno per qualche minuto in un mondo solo tuo.

CONTINUA
*scandisce la voce* Il gentile lettore/la gentile lettrice è pregato di recensire al capitolo 5.
Ripeto, recensire il capitolo 5. HAHAHAHA :')
Vabbhè, ora basta fare la voce da cassiera spastica, lol.
Cassiera o più cronista? Bhò, un misto.
Vi piace? Che ne dite? ツ
You make me very proud, babies! Anyway, stò notando un calo di recensioni. ಥ_ಥ
Al primo capitolo me ne avete lasciate 30 a quello precedente solo 27.
Lo sò che la storia è pallosa, ma non abbandonate proprio adesso la storia.
Il bello stà per arrivare, credetemi! Ci saranno colpi di scena in ogni capitolo.
Grazie di nuovo per le recensioni eee... "Sorridete sempre, ciaaaao!"
-Cit. Giuseppe Sapio
Oddio, oddio, oddio quel ragazzo con quell'ultimo video che ha fatto mi fà salire veramente il crimine.
'O terremot, o terremot, o terremot'. E poi non fate altro che parlarne. Okay, in questo momento stò parlando di lui anch'io, quindi stò contribuendo alla sua pubblicità, quindi automaticamente sono tra quelli che parlano di lui.
NUUOOOOO! Cosa ho fatto? Okay, basta parlarne. Lasciamo perdere, non capisco perchè abbia così tanto successo con quei video stupidi e insignificanti, ma vabbhè.
Ora la smetto, sia di parlare di Sapio sia di parlare proprio. :') (Parlare? Ma io non stò parlando! Stò scrivendo. OMG)
D'accordo. Potrei stare qui a parlarvi (a scrivervi ewe) per ore, quindi è meglio che vi saluto.
Byeeeee *-*
Spero nelle vostre recensioni. Grazie.
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Giada xx
 
  
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