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Autore: LarryTranslations    20/02/2014    6 recensioni
Come può l’amore parlare, quando uno dei due non riesce nemmeno a spiccicare la parola?
La vita di Louis era uno scherzo attraverso le sue parole argute.
La vita di Harry era uno scherzo attraverso la sua assenza di parole.
Louis era stato classificato come un ragazzo normale, mentalmente e fisicamente.
Harry era stato classificato come un ragazzo anormale, mentalmente e fisicamente.
Louis riusciva a parlare.
Harry non poteva.
Harry era affetto da mutismo progressivo.
Louis non lo era.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nessuno dei personaggi reali citati mi appartiene, la storia non è in alcun moda intesa per offendere e/o danneggiare tali persone, i caratteri rappresentati non riflettono la realtà, la traduzione non è stata fatta a scopo di lucro.

Questa fanfiction, è una traduzione. Potete trovare l'originale a questo link.
Questo è il permesso dell'autrice.

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___________

Capitolo 12


Sabato 13

Da: Harry (19:02)
Ho delle cattive notizie :( xxx

Da: Louis (19:03)
"Che succede? :( xxxx

Da: Harry (19:05)
Apparentemente mia madre ha pensato di organizzare un viaggio in spiaggia estemporaneo. Quindi non posso venire domani :( xxx

Da: Louis (19:07)
Davvero? Dannazione, non vedevo l'ora di vederti anch'io :( xxxx

Da: Louis (19:07)
E comunque, il fatto che tu abbia detto "estemporaneo" in un messaggio è adorabile xxxx

Da: Harry (19:08)
Vero? Ma non potevo proprio dire di no perché.. Beh lo sai com'è fatta. xxx

Da: Harry (19:08)
E non vedo come potesse essere adorabile, giusto per dire xxx

Da: Louis (19:10)
Beh dai ti divertirai in ogni caso. Hai bisogno di prendere un po' di sole su quella pelle pallida che hai! Almeno uno dei due avrà un'abbronzatura, non mi abbronzo da troppo tempo. Ed era adorabile perché usi paroloni anche nei messaggi e... Beh sei comunque adorabile e basta, quindi shhh xxxx

Da: Harry (19:12)
Non mi abbronzo mai, per niente, è impossibile. E non sono adorabile, te l'ho detto un milione di volte!

Da: Louis (19:13)
Aw, il mio piccolo ragazzo vampiro, che carino xxxx

Da: Harry (19:15)
Seriamente, Lou? Seriamente? xxx

Da: Harry (19:15)
Ehi, ho appena avuto un'idea! Xxx

Da: Louis (19:18)
No, Harry! Per l'ultima volta, non voglio che mi trasformi in un vampiro!

Da: Harry (19:20)
Fottiti, non sono nemmeno così bianco! E quello che stavo per dire, era che volevo offrirti di venire con noi xxx

Da: Harry (19:21)
Solo se vuoi ovviamente xxx

Da: Louis (19:23)
...Non voglio disturbare... xxxx

Da: Harry (19:24)
Non disturbi! Ti sto invitando io di mia spontanea volontà! E mia madre ti adora, quindi sarà felice che tu sia lì. Viene anche Gemma, quindi potranno spettegolare tra di loro o roba simile xxx

Da: Louis (19:26)
Beh se la metti così... Però ho la lezione di danza domani, quindi non riesco a raggiungerti a casa :/ xxxx

Da: Harry (19:27)
Beh mia mamma deve venire per l'affare di beneficenza, quindi mi preparo prima, cioè per la spiaggia e posso passare comunque così potremo partire tutti insieme. Se ti porti il cambio e tutta la roba penso riusciremo :) xxx

Da: Louis (19:29)
Beh, mi piacerebbe davvero tanto, ma... Sei sicuro che ad Anne non importerà?

Da: Harry (19:30)
Ovvio che non le importerà! E ora rispondimi come si deve! Verrai in spiaggia con me o no? xxx

Da: Louis (19:32)
Chiedi a tua madre prima e poi ti risponderò xxxx

Da: Harry (19:33)
Dio, sei difficile da accontentare! D'accordo, lo farò! Xxx

Da: Harry

A: Mamma (19:33)

Può venire Lou con noi in spiaggia domani? Ti preeeeego, lascialo venire!

Da: Mamma

A: Harry (19:35)

Sei un pigrone, saresti potuto semplicemente scendere giù e chiedermelo, no? Ma comunque certo che può, non c'era nemmeno bisogno di chiedere.

Da: Harry

A: Mamma (19:36)

Grazie grazie grazie!

Da: Mamma

A: Harry (19:37)

Però non voglio dimostrazioni d'affetto in pubblico, intesi?

Da: Harry

A: Mamma (19:38)

O mio dio mamma, stai zitta

Da: Mamma

A: Harry (19:39)

Dico solo che non voglio niente di vietato ai minori!

Da: Harry

A: Mamma (19:40)

Ti prego smettila mamma. Smettila

Da: Harry (19:40)

Mia mamma ha detto di sì! Quindi ora non hai scuse ;) xxx

Da: Louis (19:41)

Ehi! Non era una scusa, io volevo venire! Xxxx

Da: Harry (19:42)

Beh, ora puoi venire, anche se mia madre ha detto -testuali parole- “Però non voglio dimostrazioni d'affetto in pubblico, intesi?” Stavo morendo xxx

Da: Louis (19:43)

O mio dio, tua madre è una leggenda LOL! Sono contento che le vada bene di noi, nonostante il fatto che non voglia dimostrazioni di affetto :P xxxx

Da: Harry (19:44)

Anche io, anche io :) xxx

Harry aveva detto ad Anne del cambio di stato sentimentale il giorno successivo. Non è che avesse scelto lui di non dirglielo il giorno stesso in cui si erano messi insieme e normalmente l'avrebbe detto subito dopo, ma il momento non era stato mai adatto ed era troppo frastornato per formare un discorso razionale. La sua testa era confusa per il fatto che Louis era il suo ragazzo e non sembrò riuscire a sorvolare quel grosso blocco. Non che volesse dimenticarsene, probabilmente non ci sarebbe riuscito nemmeno se avesse voluto, ma l'aveva lasciato in uno stato di beatitudine tale, che si era domandato se fosse stato più in grado di formulare una frase coerente nella sua testa.

Senza contare che quando aggiunse il bacio ai suoi pensieri, tutto il resto andò in fumo ed era al settimo cielo ogni secondo in cui era sveglio.

Beh, non che il bacio non avesse assillato i suoi sogni, comunque.

In realtà 'assillato' suonava troppo negativo e doloroso; i suoi pensieri non erano assolutamente niente di simile a quei connotati. Non pensava direttamente al bacio mentre dormiva, semplicemente un piccolo promemoria fluttuava per il mondo dei sogni, un promemoria che gli ricordava che aveva appoggiato le sue labbra su quelle dell'altro per la prima volta in assoluto.

Se provava solo a pensare minimamente al bacio, in qualsiasi momento, poteva chiaramente sentire le soffici labbra premere contro le sue. Poteva sentire pizzicare entrambe le labbra. Era come se ci fosse una piuma che svolazzava lì attorno, solleticando le sue labbra rosa ogni volta che la sua mente catturava il pensiero di quel bacio che faceva scoppiare il cuore.

Anne aveva colto questo sorprendete cambio di atteggiamento. Harry sfoggiava costantemente un largo sorriso o anche solo una leggera piega agli angoli delle labbra. Era rinfrescante vedere un'espressione così felice. Il sorriso allegro marchiò la pelle di Harry con un nuovo tipo di gioia. Non è inteso che Harry nei mesi recenti non sorridesse, sarebbe lontano dalla verità dire una cosa simile, ma non lo aveva mai visto così gioioso quanto quel sabato pomeriggio. Specialmente quando quel sorriso veniva rinforzato da qualcos'altro, che Anne non riuscì a capire cosa fosse. Era alquanto sbalorditivo.

Aveva deciso di lasciar perdere, guardare se l'umore di Harry si sarebbe ristabilito e poi magari sarebbe stata in grado di parlargli dell'incremento casuale di felicità. Ma il piano fallì quando Harry si alzò la mattina successiva, nemmeno un po' irritato dal fatto che era stato svegliato da lei che si faceva la doccia. Si aspettava almeno un grugnito dal ragazzo, mentre passava davanti a lei per scendere le scale, ma al suo posto ricevette un sorriso silenzioso. Lo guardò da dietro, occhi fissi sul figlio, che stava praticamente saltellando giù dalle scale, fino alla cucina e si chiese per quale oscuro motivo fosse così di buon umore. Anne non si sarebbe lamentata molto presto, era piacevole avere un'anima così gioiosa che le balzava intorno per la casa, anche se per una ragione sconosciuta.

Fece una scommessa con sé stessa, per vedere quanto a lungo riuscisse a stare senza cedere e chiedere a Harry perché fosse così dannatamente felice. Pensò che forse potesse durare tutta la domenica, forse dodici ore o così, morendo dalla voglia di scoprirlo, così si sistemò seduta a guardare il grande fratello.

Durò due ore.

Ma tutto il merito era di suo figlio. Ovvio che sarebbe stata curiosa. Aveva il diritto di essere ficcanaso. Aveva sputato fuori tutto d'un fiato, mentre spezzettava le carote per cena quella sera, la sua mente non concentrata completamente sull'azione, i suoi occhi si portavano al tavolo a cui sedeva Harry, telefono in mano e un largo sorriso sulle labbra. Gli chiese perché fosse così felice, girandosi e poggiando il coltello sul tagliere in modo calmo. Ovviamente aveva un po' balbettato, dicendo che amava il suo umore e che si stava solo chiedendo il perché, naturalmente.

Harry le sorrise soltanto, ammiccando con sfacciataggine e con sicurezza avanzò verso il soggiorno, canticchiando senza parole un brano senza nome. Anne lo seguì correndo dietro di lui, avida di curiosità, che assediava la sua mente. Harry poltriva sul divano quando lei gli si avvicinò, un sorriso pigro ad accarezzargli le labbra.

Anne afferrò velocemente la lavagnetta e la penna dal tavolino da caffè e la spinse sul petto do Harry. Era un po' spaventato dall'acutezza delle sue azioni, ma il muro che proteggeva il segreto tra lui e Louis, impedendo a chiunque altro di saperlo, crollò nell'esatto istante in cui gli occhi di lei espressero entusiasmo, infilandosi fin dentro la sua anima.

Allora.. Louis potrebbe o non potrebbe...avermi baciato...

Arrossì intensamente mentre glielo mostrava, i suoi denti erano sopra il labbro inferiore e una fossetta stuzzicava la sua guancia. Il rossore si scurì, non appena Anne lesse le parole e girandosi si ritrovò a strillare. Tirò Harry velocemente per trasformarlo in un quasi abbraccio di ringraziamento, ma lo spinse via poco dopo. La sua mano copriva il grosso sorriso e mentre se la portava al viso, i suoi occhi brillavano di gioia ed orgoglio.

"Oh, Harry! Sono così contenta per te!" Disse raggiante, togliendo le mano dal suo viso e dandogli delle pacche, come usano fare le madri.

Non è tutto

Scrisse Harry, guardando Anne con un sorriso delicato. La madre era rimasta sorpresa alla rivelazione che la sua felicità avesse altre ragioni per ampliarsi, rabbrividì internamente, pensando a tutte le possibilità. Ovviamente non poteva essere niente di sessualmente spinto, perché conosceva Harry e sapeva che non l'avrebbe mai fatto. Ma la prospettiva di lui involto romanticamente con qualcuno, aveva fatto balzare il suo cuore ancora prima che parlasse.

Potrebbe o non potrebbe avermi chiesto di mettermi con lui..

Colpendosi la bocca con una mano per non far uscire un altro strillo che stava già scoppiando fuori dalle sue labbra per via dell'emozione, Anne non riuscì a trattenere i tre piccoli saltelli che fece quando lesse la scritta. Gli occhi di Harry non luccicavano dall'imbarazzo per la reazione della madre, sorprendentemente erano invece venati di soddisfazione, per il fatto che sembrò così fiera di lui.

Era semplicemente felice che suo figlio avesse trovato qualcuno a cui importava tanto di lui quanto a lui importava dell'altro. Era una rarità di per sé. Harry meritava quel qualcuno di speciale.

Ma poi Anne si accorse che Harry non aveva specificato di aver accettato l'offerta. Stava improvvisamente pregando ogni dio che l'avesse fatto e che non avesse sprecato un'opportunità così meravigliosa.

"Aspetta... Hai detto di sì, vero?"

Harry la guardò come se fosse pazza.

Certo che ho detto di sì!

Fece uscire istantaneamente un balbettio di parole insieme alle solite frasi, come 'oh il mio bambino è cresciuto' e ' sono così felice per te, H' e 'voi due siete perfetti insieme, oh Harry sono così fiera di te'

Dopo un'infinita quantità di sdolcinatezze da parte di Anne, Harry era tornato nella sua camera con un senso di riappacificazione e successo che risiedevano comodi nel suo cuore. Non era stato esattamente preoccupato della reazione della madre, lei gli aveva già dato l'okay alla relazione la settimana precedente, ma lui era comunque consapevole del fatto che avrebbe potuto pensare che fosse troppo presto. In fin dei conti Harry aveva appena scoperto i sentimenti che provava verso il ragazzo. Ma alla fine, era completamente acconsenziente e totalmente estatica.

Sapeva che lei sarebbe andata dritta verso il telefono di casa, componendo il numero di Gemma e premendo la cornetta sul suo orecchio per sputare fuori la nuova informazione che le avevano rivelato. Senza dubbi Harry avrebbe ricevuto un messaggio emozionato dalla sua amata sorellina, che voleva sapere ogni minimo dettaglio e lui glielo avrebbe fornito di sua spontanea volontà, perché lei era sua sorella e lui le raccontava praticamente tutto. Ovviamente sua madre era la sua migliore amica- a parte Louis e Gemma stessa- e lui le diceva la maggior parte delle cose che voleva dirle, ma con Gem era diverso. Lei era più giovane, capiva le piccole emozioni dei teenager e non si fece problemi a raccontarle ogni piccola scintilla che aveva sentito durante il bacio.

Quindi, complessivamente, la reazione della sua famiglia fu euforica. Erano assolutamente soddisfatti.


I due ragazzi si trovavano seduti al piano, nessuno dei due suonava realmente. Louis aveva provato a far sentire a Harry il nuovo pezzo che stava imparando, ma fallì molto presto quando sbaglio le note. Non si era esercitato più per troppo tempo, quindi era ancora arrugginito sul dove posizionare le sue dita. Stava diventando frustrante quanto gli ci volesse per imparare, dopo tutto, non era nemmeno un pezzo 'avanzato'.

Aveva visto come gli occhi di Harry avevano inondato il pentagramma con approvazione, annuendo alla melodia che stava suonando nella sua testa, caratterizzata da note posizionate al posto giusto, con delicatezza.

Quei piccoli tasti neri, nella mente di Harry, gli fecero immaginare il modo in cui l'avrebbe suonato. Louis sapeva che Harry sarebbe stato in grado di suonarlo con facilità, ma voleva riuscire a compierlo tutto almeno una volta senza chiedere aiuto a Harry. Ultimamente era come se i ruoli si fossero permanente rovesciati, Louis lo studente e Harry l'insegnante.

Una volta che Louis si era lamentato per la milionesima volta, infastidito, Harry rilasciò un sospiro e strappò un foglio dalla cima del suo blocco.

Smettila di innervosirti, okay? È un pezzo difficile, non ti abbattere.

"Lo so, lo so. Ma dovrei almeno riuscire a terminare la prima parte prima di quel crescendo" fece notare. "E non riesco a fare nemmeno quello. Cos'hanno le mie dita oggi? Erano normali ieri pomeriggio!", piagnucolò, portandosi le dita al viso e guardandole con espressione sofferente.

Beh, dipende dov'erano le tue dita la scorsa notte...

Harry stava sorridendo. Un sorriso ampio e allargato. Louis non lo colse fino alla terza occhiata che lanciò alla frase, combinata all'espressione sconcia e, quando capì, boccheggiò all'allusione sfacciata.

"Sporco bastardo!" Disse schiaffeggiando leggermente Harry sul braccio, sbigottito, ma dilettato dalla risata maliziosa in cui era scoppiato il riccio.

Cosa? Io non so cosa combini ogni notte!

"I-Io.. Non.. Io..stai zitto, Haz!" Louis stava arrossendo di un color scarlatto intenso, le sue parole strisciavano d'imbarazzo.

Avevo intenzione di offrirti un aiuto a suonare..

"Oh, per favore, Harry!" L'imbarazzo sembrò essere diminuito, o forse Louis stava facendo un buon lavoro, disseminandolo e nascondendolo come se non fosse mai stato lì.

Ma non so se voglio più mettere le mie dita sopra le tue...

Il sorriso era tornato, insieme con una leggera risata di malizia, che venne però nascosta dalla mano di Harry, che portò alla sua bocca per bloccare entrambi. Quel fottuto sorrisetto sarà la mia morte, pensò Louis.

"Harry!" Si lamentò Louis. "Smettila!" Disse imbronciandosi infantilmente e incrociò le sue braccia, posando le mani sotto le ascelle.

Oh, Louis è imbarazzato?

Mentre Louis leggeva, Harry cominciò a pizzicare le sue guance, come se fosse un bambino, cosa che causò una protesta soffocata da parte di Louis, mentre spingeva via le sue dita. Harry scoppiò a ridere in risposta, scuotendo la testa alle buffonate di Louis.

Poi Harry, una volta che si era calmato, si alzò dalla sedia e si mise in piedi dietro Louis. Louis gli lanciò uno sguardo confuso, ma obbedì quando Harry lo tirò su per i fianchi, facendolo alzare. Louis si avvicinò al piano, mentre le gambe magre di Harry si fecero spazio dietro a quelle di Louis, anche se il busto sembrò non seguirle. Confuso, Louis si girò a guardarlo, lanciando una veloce occhiata a Harry che si era seduto al posto di Louis. Ma prima che se ne accorse, il suo fondo schiena venne strattonato verso il basso e finì in braccio a Harry.

"Che stai facendo?!" La voce di Louis era piena di sorpresa e assolutamente alcun tipo di rabbia.

Doveva ammetterlo, il grembo di Harry era piuttosto comodo, e fu terribilmente difficile non strusciarsi sul suo cavallo. La tentazione era una vera puttana. Ma Louis la prevalse e aspettò una risposta di Harry, con la tentazione delle labbra di Harry, che sarebbero state la sua condanna, essendo così vicine alle sue e dovette fermarsi dalla voglia di attaccare ferocemente quella bocca così soffice e carnosa.

Invece che rispondere direttamente, Harry si staccò dai fianchi dell'altro e le portò accanto alle sue mani. Louis non si era nemmeno accorto che le sue erano istintivamente rimaste sui tasti. Appena le tolse, continuava ad alzarle leggermente e poi a fermarle subito dopo per poi alzarle di nuovo. Era come se stesse inscenando esitazione e preoccupazione. Le sue dita tremarono esageratamente e i suoi polpastrelli si attorcigliarono nel momento in cui si avvicinò.

Improvvisamente, quando le sue mani erano distanti centimetri da quelle di Louis, il calore irradiante sulla pelle abbronzata, Harry ritrasse le sue mani con un lamento per dichiarare che non poteva mettere le sue mani su quelle di Louis.

Louis capì quello che Harry stava facendo, l'espressione fintamente disgustata divenne ancora più evidente. Saltò giù dal grembo di Harry con frustrazione, procurando a Harry una risata - forse era per la reazione di Louis o forse per il suo stesso scherzo- girandosi poi per fronteggiarlo.

"Per amor di Dio, Harry! Non mi sono fatto un ditalino ieri notte!"

Le parole esclamate di Louis vennero seguite da nient'altro che silenzio. Gli occhi di Harry erano spalancati e la faccia un misto tra mortificata, scioccata e divertita. Le sue iridi verdi erano dirette esattamente oltre le spalle di Louis.

Oh cazzo no, per favore no, pensò Louis.

"C'è qualcuno dietro di me, vero?" Trasalì. Harry annuì, le sue labbra premute tra di loro per fermarsi dallo scoppiare a ridere.

Louis girò lentamente sui suoi talloni, per vedere -Oh certo, doveva

essere per forza lei, no?- Anne, in piedi dalla porta, occhi e bocca spalancati. Louis poteva sentire il calore salire per il collo istantaneamente, procedendo lentamente su per le sue guance e bruciando le sue tempie. La fissò con orrore, bocca aperta e avvicinandosi cercando di formare una vera frase, delle scuse, ma tutto ciò che continuò a fare fu inciampare nelle parole.

Anne tossì goffamente, battendo gli occhi per risvegliarsi dalla trance creata dallo shock e lanciando a Harry uno sguardo alienato.

"V-volete che andiamo?" Disse debolmente, gesticolando verso l'uscita. Louis non poté reagire, era ancora in piedi che bruciava dal calore, immobile nel mezzo a stanza. Harry si alzò dal suo posto e Louis lo poté vedere raccogliere la sua sacca con la coda dell'occhio e scivolare verso di lui.

Diede un bacino sulla guancia a Louis velocemente e Louis poté sentire la sua trance dissolversi con quell'unica azione. Dio, mandò tanti di quei pizzicori al corpo di Louis che non sarebbe mai stato in grado di contarli. Era una così semplice forma d'affetto, ma era come una valanga di sentimenti pronti a riversarsi per tutte le vie, fino ad arrivare alle dita dei piedi. Le braccia di Harry si avvolsero attorno alla sua vita e iniziò a guidarlo in avanti, seguendo Anne che era uscita frettolosamente, probabilmente ancora imbarazzata quanto Louis. Louis si raggomitolò nella stretta di Harry mentre camminavano fuori dall'edificio, strofinando il naso sul suo collo. Sussurrò, probabilmente troppo piano : "Questo si che era imbarazzante, penso che morirò."

Ovviamente era abbastanza forte perché Harry sentisse, vista la vibrazione che percorse Louis quando Harry scoppiò a ridere. Harry fece più stretto l'abbraccio, in modo per consolarlo e scosse la testa leggermente, come per aiutare Louis a superare l'imbarazzo.

Louis fece un rumore di protesta nel collo di Harry, agendo contro il suo scuotere la testa sdegnoso.

Non sarebbe stato tanto facile dimenticarlo, ma fece un patto nella sua testa che si sarebbe comportato come se non fosse mai successo così sperava sarebbe sfuggito dalla mente di Anne. La pelle calda di Harry al di sotto della sua faccia lo distraeva dalla situazione, le loro pelli appiccicate. Fu tentato di arricciare le labbra e premerle sulla pelle calda, ma si trattenne.

Camminarono fino alla macchina, separandosi riluttanti, mentre Louis camminò attorno all'auto, infilandocisi dentro. Anne chiacchierava con una donna vicino alla porta, probabilmente dicendole cose che dovevano esser fatte, visto che se ne sarebbe andata via prima, quindi erano solo lui e Harry nella macchina.

Il sedile centrale sembrò creare una specie di barriera tra di loro e tutto ciò che Louis voleva fare era scivolare dalla sua parte e accoccolarsi accanto a lui. Voleva sentire il calore di Harry su di lui, usufruire di questo nuovo stato sentimentale per poterlo toccare ogni volta che voleva. Ovviamente Harry non era completamente a suo agio, ma accettava maggiormente semplici toccatine o carezze.

"Ti dispiace se.... mi avvicino? Per sedermi accanto a te?" Louis sapeva che la sua voce era giovane e innocente, ma non gli importava. Fu cauto con la sua domanda, non essendo sicuro se per Harry sarebbe stato ok o no.

I grandi occhi verdi di Harry fissarono Louis e annuirono lentamente. Louis slacciò la cintura di sicurezza e gli scivolò vicino. Si chiuse di nuovo la cintura, sentì la sensazione della gamba di Harry sulla sua bruciare attraverso i jeans che coprivano la sua pelle. Si spostò in modo da posizionare le sue spalle dietro a quelle di Harry e poggiò la sua tempia sulla spalla. Harry si era irrigidito un po' per via della vicinanza, ma si rilassò ben presto.

Appena Anne stava per salire in macchina, caricando roba nel bagagliaio, le dita di Harry , con esitazione, si mossero verso la mano di Louis, che teneva in grembo. Si contrassero sulle punte delle dita, prima di scorrere timorosamente la sua pelle soffice per arrivare a loro. Il leggero tocco gli fece venire un po' di pelle d'oca, cosa che non sapeva se fosse a causa del fatto che soffrisse il solletico o che Harry lo cercava. Harry era silenzioso, il suo respiro profondo attraverso il naso era l'unico rumore nella macchina. Afferrò le dita di Louis e con trepidazione, intrecciò le loro mani insieme. Louis sospirò felice, lanciando uno sguardo a Harry, con un sorriso sul suo viso, stringendo forte le loro mani. I suoi occhi dicevano 'grazie' a Harry, nonostante non fosse sicuro del perché lo stesse ringraziando in particolare. Per aver allungato la mano verso di lui. Per averlo lasciato entrare nella sua vita. Per essere lì. Per tutto.

Gli occhi di Harry brillarono verso di Louis, luminosi pozzi verdi di esitazione che si stava dissolvendo, trasformandosi in crescente benessere. Sembrò essere felice con sé stesso, felice che aveva avuto il coraggio di fare la prima mossa, felice del fatto che fosse così a suo agio con qualcuno seduto così vicino, nonostante la tensione iniziale che aveva attraversato il suo corpo.

L'atmosfera non venne tanto distrutta quando Anne scivolò sul sedile anteriore, ma Louis, per l'imbarazzo, aveva sentito il rosso riaffiorare sulla superficie delle sue guance, al solo ricordo.

La madre disse qualcosa della serie “Bene allora, andiamo” in una gran voce esultante, prima di accendere il motore e sfrecciare per la strada. Sarebbero dovuti andare a prendere Gemma a casa – visto che era tornata per le ferie dall'università- e poi avrebbero fatto il loro viaggio sulla costa.


Il telo sottile con la fantasia scozzese era stato disteso sulla sabbia soffice, le borse messe in pila di lato e le felpe arrotolate e arrangiate come cuscini. Custodie di occhiali da sole erano abbandonate ai lati, aperte, niente all'interno a riempirle, poiché ognuno di essi si trovava sopra il naso del rispettivo proprietario. Anne e Gemma erano più i tipi da montatura tonda, il tipo di occhiali che vedi indossare dalle celebrità. Harry aveva un paio di Ray-ban classici, che Louis si godeva addosso a Harry, sbirciando dal suo modello a goccia.

Harry non era proprio vestito per la spiaggia, nemmeno Louis lo era in realtà, tanto meno Gemma e Anne. Gemma indossava un abito che arrivava al ginocchio, con disegnate sopra spirali e fasci di colori sgargianti. Louis non poté negare quanto fosse assolutamente bella. Anne indossava un abito simile, tuttavia era un maxi vestito lungo, che completava la sua figura in un modo eccezionale. Harry, invece, indossava dei pantaloni leggeri beige e una maglia bianca a maniche corte con una camicia aperta sbiadita sopra. Era un outfit relativamente bello, -saggio per la temperatura, ma non vuol dire che non fosse..affascinante- così non avrebbe sudato troppo. Ma nella peggiore delle ipotesi può sempre togliersi la maglia bianca, tenere la camicia nel caso gli venga freddo, ma può tenerla aperta, Dio, sarebbe così sexy- No Louis, non pensarci. Davvero, Louis non avrebbe dovuto essere così percettivo riguardo alla moda, ma la sua scusa era che stava semplicemente seguendo gli stereotipi sui gay.

Anne e Gemma si erano già stese su un plaid, prendendosi tutto lo spazio, così Harry e Louis restarono in piedi goffamente, il sole a picchiare sulle loro schiene. Due teli in più erano stesi vicino al plaid, come offerta ai due di sdraiarsi lì, li spostarono un pochino, così non erano attaccati alla madre e alla sorella, lasciandole sdraiate in terra. Harry si buttò immediatamente giù con un 'hmph' e si stravaccò sul largo telo. La sua faccia era rivolta direttamente verso il sole, e una piccola striscia di pelle era visibile dove la maglietta si era alzata. Louis fece fatica a distogliere lo sguardo dalla figura rilassata, specialmente quando il sole sembrò aumentare la luminosità e ogni parte di Harry sembrò irradiare bellezza.

Dio, sono così sdolcinato, pensò Louis.

Crollò, seguendo Harry e si sdraiò sul telo, lasciando che la sua pelle scoperta assorbisse i raggi del sole.
Era piacevole e pacifico stare lì, sdraiati, con solo il rumore del mare, i bambini che giocavano e i gabbiani che starnazzavano, volando sopra le loro teste. Gli occhi di Louis esaminarono Harry da dietro i suoi occhiali da sole, le sue labbra rosse furono la prima cosa che Louis vide.

Non aveva notato Harry mordersele o altro per farle diventare di un color rosa così intenso, quasi rosso, ma era improvvisamente grato a qualunque cosa le avesse rese di un colore così invitante.
Non che Louis avesse una passione per i rossetti o simili, ma vedere quelle labbra così carnose, soffici e- oh, ora brillanti per via della lingua che vi era appena passata sopra- era qualcosa che Louis trovava affascinante. Probabilmente era perché Louis aveva davvero il permesso di poggiare le labbra su quelle rosse, era per quello che le faceva così allettanti, non importava quanto deliziose sembrassero.

Lentamente, senza pensarci troppo, Louis scivolò dal telo silenziosamente. Harry non se ne accorse e improvvisamente gattonando, balzò sopra di lui. La sua mira però non fu altrettanto buona come il silenzio mantenuto, quando le sue labbra, invece che atterrare su quelle carnose dell'altro, finirono a un lato del suo naso. Harry sembrò un po' scioccato quando Louis indietreggiò per guardarlo, una volta che realizzò di aver mancato il bersaglio.

"Scusa" disse Louis. Si guardò intorno per vedere se aveva allarmato Anne o Gemma, ma nessuno di loro sembrava essere interessata. "Le tue labbra sembravano deliziose e volevo baciarle" sussurrò come se fosse un segreto che non doveva mai essere svelato. Nonostante fosse un segreto semplice.

Harry arrossì, una fitta di rosa a spolverarsi sulle sue guance. Mantenne quel labbro inferiore tra i denti, quasi ingelosendo le labbra di Louis del diritto che quelle avevano sulla carne soffice.
Louis lo guardò con decisione, gli occhi azzurri si posarono sulla pelle inscurita, mentre Harry lasciò lentamente la presa dei denti sulle sue labbra. La parte non morsa diventò più carnosa quando la rilasciò, il colore si scuriva con ogni millisecondo che passava e che il tempo si prolungava da quando aveva smesso di torturarsele. Non ci volle molto prima che le labbra soffici tornassero al loro posto, gonfie e rosate. Louis non sapeva se Harry lo stesse facendo di proposito, ma cavolo, era così sexy che Louis pensò di non essere in grado di mantenere internamente -o esternamente- il controllo.

"Sei così sexy" borbottò Louis inaspettatamente. Non si diede occasione di controllare la reazione di Harry che le sue labbra furono attratte da quelle dell'altro. Era un tentativo di cercare di muovere le labbra e separare quelle di Harry con le sue, ma sapeva di non potersi spingere troppo oltre.
Il pensiero di leccarle come farebbe con un lecca-lecca lo sopraffaceva, ma si concentrò solamente sulla sensazione e nient'altro.
Si perse a mantenere le labbra su quelle dell'altro, quello era tutto ciò di cui aveva bisogno.

Quando si staccò e si inclinò per premere nuovamente le sue labbra su quelle di Harry e variare la lunghezza di tempo in cui erano rimaste attaccate, il braccio del riccio si stava alzando lentamente dietro di lui, ma non se ne accorse.
Fu solo quando sentì una pioggia di sabbia scendere dall'alto, nel suo collo che si separò dallo shock, scuotendo il corpo violentemente per sbarazzarsi della sensazione solleticante.

"Che guerra sia, Styles."

Dopo aver lanciato sabbia ovunque ed essersi calciati addosso castelli di sabbia
abbandonati, Louis era distrutto. Il sole sulle loro schiene rendeva il tutto più caldo, mentre si agitavano nella sabbia; era ricoperto di granelli di sabbia, senza dubbio l'avrebbe trovata ovunque per almeno una settimana, ma vedere Harry con un tono da furbetto e così giocoso, gli fece pensare che ne valeva la pena. Aveva un sorrisino malizioso sul suo viso, quando afferrò un pugno intero di sabbia e scoppiò a ridere sonoramente quando la buttò completamente sopra i vestiti già insabbiati di Louis.

Caddero in terra con un capitombolo, lottando giocosamente e cercando di spiaccicarsi la sabbia in faccia a vicenda, ma ben presto si arresero e lasciarono
perdere. Finirono per giocare con la sabbia, ma piú ragionevolmente di prima. Afferrarono due bicchieri di plastica vuoti e abbandonati e li riempirono di sabbia. Fecero un piccolo castello di cinque bicchieri rovesciati e scavarono un fosso attorno al bordo.
L'acqua non arrivava abbastanza vicino da riempirlo, ma ciononostante creava lo stesso effetto. Louis era soddisfatto della costruzione, ma Harry si sporse afferrando conchiglie e pietre per decorarlo.

Finirono con un sospiro, fissando la loro opera d'arte – anche se non era così bella- che rimaneva in piedi in mezzo alla brezza marina. Louis tirò fuori il suo telefono e scattò una foto, con il fine di stamparla e aggiungerla a tutto ciò che aveva a che fare con Harry. Dopo aver inserito il suo telefono nella tasca, imitò la posizione di Harry e si sedette, le sue braccia a reggere il suo corpo e le sue mani immerse nella sabbia a granelli.

Louis girò la sua testa verso Harry, parlando dopo pochi secondi di ammirazione, che erano inevitabili, specialmente se si trattava del profilo perfetto del ragazzo riccio:" Ti va di tornare a prendere il sole? Sono leggermente sfinito."

Harry scoppiò a ridere, guardando Louis con sguardo canzonatorio, sopracciglia alzate. Louis rispose allo sguardo con un acuto "Cosa?!" Harry esaminò la spiaggia velocemente prima di allungare il braccio per indicare qualcosa. Gli occhi di Louis seguirono la sua azione e si bloccarono su un uomo anziano, quasi addormentato sulla sedia a sdraio mentre quelli che Louis immaginò fossero i suoi nipotini giocavano allegramente attorno a lui.

Louis sospirò drammaticamente, "Non sono un vecchietto!"

Harry rise mentre si alzava in piedi, muovendo i polsi con uno scatto, come per dire, "come vuoi tu, nonno."

"Bastardo" mormorò Louis sotto il suo respiro, alzandosi per seguire il ragazzo più piccolo. Scosse i jeans dalla sabbia e camminò a fatica fino al telo dove Harry si era messo in posizione coricata, i suoi gomiti usati per tenere il busto su. La sua faccia non era tanto espressiva e Louis non poteva vedere gli occhi per. Apire se stava pensando intensamente o no, ma sembrava comunque che avesse uno sguardo lacerante. "Un bastardo fottutamente bello, però" Louis crollò sul terreno duro vicino a Harry, sospirando pesantemente. Frugò cercabdo la sua felpa, appallottolandola e posizionandola sotto la sua testa. Chiuse gli occhi, cercando di schiacciare un pisolino, ma sembrò impossibile. La felpa non era per niente d'aiuto; era dura e scomoda, specialmente nell'ultima sistemazione, in cui la zip si conficcò nel retro della sua testa. Stava per riprovarci e rimodellare il cuscino improvvisato un'altra volta, ma sentì una mano stringergli il bicipite.

Guardò verso Harry, che stava tirando il braccio di Louis più vicino a sé. Louis gli mandò uno sguardo confuso. Harry prese la sua reazione roteando gli occhi e scivolò più vicino, in modo da stare in mezzo a entrambi i teli, dove erano sdraiati. Una volta che si era sistemato, tirò più forte Louis, in modo da avere il ragazzo più grande vicino a lui, così vicino che le loro pelli si toccavano. Mollò il braccio di Louis e guidò la sua testa sul suo petto, così Louis realizzò che stava facendo.

Era elettrizzato a vedere Harry risistemare entrambi, così sarebbero stati comodi, insieme. Stava apertamente lasciando Louis dormire sopra di lui, solo in modo che Louis potesse dormire bene.
Sì, tecnicamente avevano già dormito insieme - non in quel senso, ovviamente- ma quella era una piccola azione che per chiunque sarebbe stata irrilevante, ma che a Louis fece battere il cuore.

Trovarono una posizione, Harry sdraiato sulla schiena e Louis rannicchiato di lato, con la testa poggiata sul petto di Harry.
Louis poteva sentire il cuore di Harry battere forte, non essendo un battito normale. Il fatto che Louis avesse provocato ciò era sbalorditivo per il ragazzo di Doncaster.

Non passò molto però, fin quando il battito del cuore aveva rallentato, tornando a un ritmo ragionevole. Louis lo prese come un segno che Harry era a suo agio con i il fatto che i suoi corpi erano a contatto e lasciò sprofondare i suoi occhi nel sonno.

Louis si svegliò dal mondo dei sogni, rotolando un pochino sul telo. I suoi occhi si aprirono leggermente, ma si chiusero stretti quando il sole accecante fu la prima cosa che videro, evidentemente i suoi occhiali da sole erano caduti mentre dormiva. Sapeva che non era stato addormentato così tanto dal fatto che le sue palpebre non erano appiccicate tra di loro da un velo di sonno, ma era sicuramente caduto nel mondo dei sogni per un bel po'. Il suo braccio si tese ciecamente verso il lato, provando a cercare il ragazzo sul quale si era addormentato. Immaginò che fosse rotolato via dal ragazzo durante il sonno, ma la felpa a mo di cuscino sotto la sua testa era stato posizionato con troppa accuratezza, quindi la sua mente, ormai disfatta dal sonno, era leggermente confusa.

Aprendo lentamente gli occhi e mettendosi seduto, se li strofinò con la mano e si guardò intorno. Harry non era da nessuna parte, né seduto vicino a lui, né vicino ad Anne o Gemma.

"Ehi, Anne" disse Louis, tossendo per mandare via la voce rauca. "Dov'è Harry?"

Anne alzò lo sguardo dal suo libro e guardò Louis attraverso i suoi occhiali da sole. "È solo andato giù a riva, tesoro. Se n'è andato da soli dieci minuti, quindi probabilmente è ancora lì"

Louis annuì con gratitudine e si alzò in piedi, stiracchiando muscoli e ossa con uno scrocchio. Passando le sue mani sui suoi jeans per lisciare le spiegazzature accumulate attorno al ginocchio, Louis lasciò che i suoi piedi scalzi lo trascinarono verso la spiaggia. Più si avvicinava, più era facile distinguere quei famigerati ricci. Harry stava dondolando i piedi avanti e indietro nelle profondità del mare. I suoi pantaloni erano leggermente arrotolati, il materiale sbiadito dell'interno mostrato insieme alla pelle pallida di Harry. Non erano arrotolati tanto, quindi probabilmente si sarebbero bagnati se fosse andato un po' più a fondo o se le onde si fossero rotte con più forza, ma essendo già piegati in su la metà, Louis riuscì a immaginare Harry prendere tempo per arrotolarli uniformemente e ordinatamente. Il pensiero era adorabile di per sé.

Quando la sabbia chiara e morbida diventò più scura e bagnata, Louis poteva vedere Harry più chiaramente. Sembrava immerso profondamente nei suoi pensieri, -se questo fosse possibile da vedere da dietro- soprattutto dal modo in cui dondolava i piedi senza scopo, dando calci deboli. Le sue mani erano liberamente a ciondoloni di lato, le sue dita all'ingiù senza alcun tipo di schema.

Louis si avvicinò silenziosamente da dietro, i rumori dei suoi passi sulla sabbia con il tento di sorprendere il ragazzo da dietro, avvolgendo le sue braccia alla vita di Harry. Tuttavia il piano andò in fumo, quando le sue dita dei piedi vennero a contatto con il male gelido. Lanciò un urletto da ragazza e si ritrasse via dall'acqua. Morse le sue dita e pizzicò le sue vene, provocando una reazione istantanea e quasi si pentì di essere solamente venuto al mare. Era solo un quasi rimorso però, perché avere Harry di fronte, con un sorriso genuino sulle sue labbra, valeva qualsiasi congelamento. "Voglio entrare e abbracciarti, ma è fottutamente fredda" ammise Louis, affondando un dito nell'acqua imminente ma ritirandolo fuori immediatamente con un sibilo.

Harry si allungò verso di lui, chiudendo le mani a pugno e riaprendolo come per invitare Louis a entrare in acqua. Il più piccolo fece sporgere il labbro inferiore e allargò gli occhi e sembrò che la mente di Louis fu improvvisamente ipnotizzata. I suoi piedi camminarono nell'acqua gelida senza pensarci e il suo corpo collassò nelle braccia impazienti di Harry.

Stare nell'acqua ghiacciata non era così terribile se le braccia di Harry erano avvolte attorno a lui. Dimenticò momentaneamente del freddo e si perse nel calore di Harry, la sensazione del ragazzo più alto che inghiottiva il suo corpo snello. Finì per stare bene, poiché i suoi piedi non erano più freddi, erano ormai insensibili e quindi non sentiva il freddo pungere la sua pelle.

"Voglio andare in vacanza" sospirò Louis sul petto di Harry. Harry fece un verso di approvazione e Louis sentì la scossa quando Harry annuì con la testa.

"Voglio andare in un posto caldo" disse Louis, e Harry annuì un'altra volta con intesa.

"Ma non in un posto troppo lontano, rimanendo in Europa" Harry mosse la testa per dire a Louis che pensava lo stesso, non volendo viaggiare troppo lontano.

"Non in un posto dove fa troppo caldo però, tipo la Spagna, perché non voglio dover comprare un sacco di vestiti nuovi" Harry strinse Louis in accettazione di quello che gli aveva detto.

"Magari in un posto tipo la Francia o l'Italia" Harry annuì entusiasta alle parole di Louis, più di come aveva fatto con le altre divagazioni. Louis tolse la testa dal suo petto e guardo in alto verso di lui, curiosamente. Harry aveva un leggero sorriso sul suo viso e gli occhi spalancati.

"Quale, Francia?" Harry scosse la testa.

"Oh, vuoi andare in Italia?" Harry annuì con entusiasmo, nonostante non ci fossero progetti fatti o niente di simile, solo chiacchiere noncuranti.

"L'Italia sembra un bel posto" sospirò Louis seppellendo la testa di nuovo nel petto di Harry. Poté sentire Harry annuire un'altra volta e una mano arrivò ad accarezzargli i capelli. Era così rilassante avere le lunghe dita infilate nelle sue morbidi ciocche, i polpastrelli che massaggiavano il suo scalpo. Dovette sopprimere un mugolio di apprezzamento quando le unghie corte di Harry grattarono la sua pelle inconsapevolmente.

"Voglio portarti in vacanza" sussurrò Louis. Sentì Harry raddrizzarsi un po' e poi rilassarsi qua si continuò a parlare.

"Ci ho pensato, lo sai? Portarti da qualche parte, un posto caldo. Pensaci un po', l'Italia è il tipo di posto che ho immaginato. Avremmo una camera d'albergo di lusso e potremmo alzarci quando vogliamo. Non dovremmo fare niente, nessuno ci conoscerebbe, nessuno vorrebbe che noi facessimo nulla, potremmo solamente fare i pigri ogni giorno. Passeggeremmo per le strade, mano nella mano. Guardare i mercatini con montagne di cibo accumulate e provare alcune delle delizie locali. Poi andremmo a cena e divideremmo il dessert perché saremmo troppo pieni dopo aver mangiato antipasto e piatto principale che riusciremmo a mangiare solo un po' del dolce. Magari andremmo a vedere suonare la band locale o semplicemente passeggeremmo sulla spiaggia di notte. E torneremmo in camera tardi e ci addormenteremmo insieme, tra le braccia dell'altro. Poi quando ci sveglieremmo faremmo di nuovo tutto da capo."

C'era silenzio. Si poteva sentire solo il rumore delle onde che si rompevano attorno a loro. Le braccia di Louis erano strette attorno ad Harry, i suoi occhi si chiusero mentre stava sul petto di Harry. Questo si era pietrificato sotto all'orecchio di Louis mentre continuava a parlare delle sue piccole idee. Louis poteva sentire il cuore di Harry battere selvaggiamente, poteva quasi sentire i suoi pensieri correre nella sua mente avanti e indietro ad andatura veloce.

Per una qualche ragione, nonostante potesse intuire che Harry stava moderatamente impazzendo, non si pentì di quello che aveva detto. Era tutta verità, non stava mentendo. Voleva fare tutto ciò con Harry, lo voleva così tanto. Ovviamente sapeva che avrebbe dovuto aspettare un paio d'anni, ma voleva dimostrare a Harry che aveva quel tipo di progetti. Che voleva quelle cose.

"Parlami, piccolo, dimmi a cosa stai pensando" disse Louis gentilmente, la sua voce uscì quasi come sussurro, tanto era debole. Alzò la testa per guardare la faccia del ragazzo e fu sorpreso dall'assenza di preoccupazione in essa. Ovviamente vi era un piccolo accenno ad essa, ma non ce n'era tanta da doversi, beh, preoccupare. Harry gesticolò in direzione del telefono di Louis, presumibilmente in modo da poter comunicare i suoi pensieri scalmanati con esso.

Penso che mi piacerebbe

"Davvero?" disse Louis sotto shock. La sua voce descriveva quanto fosse sorpreso; era acuta e quasi stridula. "I-intendi tipo, presto? Non in un paio d'anni?"

Presto, sì, vorrei andarci presto..se tu vorresti, allora è..

"Ma certo che vorrei! Oh mio dio, Harry! Mi piacerebbe moltissimo."

Ma quanto presto?.. Cioè, io sarei pronto a partire, mentalmente, ma non so se mia madre pensa che lo sia.

Magari dopo la raccolta di fondi? Voglio dire, non è obbligatorio, se dice di no non ti rapirò per portarti via con me, ma è un pensiero carino, no?"

È un pensiero molto carino.. Mi piacerebbe davvero partire con te...

Non voglio obbligarti a fare niente, Haz. Non vorrei mai che tu ti sentissi costretto a fare qualcosa, quindi per favore, dimmi se lo stai dicendo solo per assecondarmi. È un grande passo partire insieme, saremmo solo io e te. Devi assicurarti di trovarti a tuo agio anche solo all'idea.

Sono sicuro, Lou. Ci ho pensato anch'io, sai? Voglio fare questo con te. Le persone non realizzano che posso essere indipendente. Riesco a fare le mie scelte e questa è una scelta di cui sono assolutamente sicuro. Sì, d'accordo, sarò un po' nervoso, ma vorrei partire con te da morire.

"Sei incredibile, lo sai questo?" Sorrise Louis. Si spinse sulle punte e premette un bacio casto sulle labbra sorridenti di Harry. "Vedremo e ci informeremo, okay?"

Harry annuì sicuro con un sorriso bianco e a mille denti. Louis lo ricambiò senza fatica.

"Forza, piccolo, torniamo su. Mi sta venendo una certa fame." Louis prese la mano di Harry nella sua, riservando uno sguardo a Harry per controllare che fosse okay. Venne rassicurato dal sorriso delicato e la stretta delle loro mani insieme. Harry stava diventando una persona completamente diversa e Louis lo adorava. Naturalmente amava entrambi i lati di Harry equamente, ma era bello vedere un ragazzo così timido uscire fuori dal suo guscio a causa di tutte le sue azioni.


Dondolarono le loro mani insieme liberamente, mentre arrampicandosi tornarono nel loro angolino, Louis blaterò nell'orecchio di Harry, anche se sapeva che Harry non stava ascoltando. Lo sguardo distante, ma pieno di felicità nei suoi occhi ne era la prova e la piega sulle labbra dimostrava che era decisamente felice.

Louis sapeva che c'erano sguardi curiosi delle generazioni più vecchie, ma niente di troppo grave. Stavano solo guardando la coppia, facendosi domande, quindi non diede fastidio a Louis nemmeno un po'. Harry era ignaro e Louis si chiese come avrebbe reagito se non fosse stato così inconsapevole.

Raggiunsero presto il loro posto, vedendo Anne e Gemma conversare profondamente tra di loro. Guardarono in su quando la coppia si avvicinò e Anne non poté trattenere il sorriso che pungeva le sue labbra, quando vide le loro mani intrecciate e i loro visi sorridenti. Gemma li guardò dolcemente, ma qualcosa persisteva dietro i suoi occhi, qualcosa che Louis non sapeva riconoscere. Non conosceva così bene Gemma, ma dal tempo che avevano passato insieme pensava fosse adorabile. Sperò che pensasse lo stesso di lui, in fondo usciva con suo fratello, per il quale provava un'eccessiva quantità di bisogno di proteggerlo.

"Pensavo di andare a prendere qualcosa da mangiare, volete qualcosa?" Chiese Louis, lasciando con riluttanza che le sue dita si sbrogliarono da quelle di Harry.

"No grazie, caro." disse Anne con un sorriso, tornando al suo libro.

"Haz, vuoi qualcosa? Da bere magari? Ti posso andare a prendere una coca se vuoi" chiese Louis. Harry scosse la testa e con un tonfo si buttò sul telo vicino ad Anne.

"Gemma, qualcosa per te?"

"Pensavo di venire con te, se ti va bene" Disse Gemma, alzandosi in piedi. Harry le lanciò uno sguardo espressivo, ma Gemma lo spense salutandolo con un colpo di polso.

"Uh sì, va bene" disse Louis.

I due camminarono su per la spiaggia in silenzio, facendosi strada verso la baracca lontana. Louis aspettava che Gemma parlasse, sapendo che era impaziente di dire qualcosa. Non appena Louis guardò i panini sul display, Gemma sì liberò delle parole, stringendo le sue mani tra di loro.

"Non lo farai soffrire, vero?" Sputò fuori.

La testa di Louis si girò di colpo per guardarla, con un'espressione inorridita: "Cos- ovvio che no! Tu..tu credi che lo farò? È questo che ti aspetti da me?"

"No, Dio, no! È solo che.. Sono preoccupata per lui, sai?" Trasalì Gemma. Louis prese un panino, una bottiglia di coca-cola -prosciutto, formaggio e cetrioli, in caso ve lo steste chiedendo e no, la coca-cola non era solo nel caso Harry avesse voluto dividerla. Dio, perché mai dovreste pensarlo?- e li poggiò sul bancone, pescando qualche moneta dalla sua tasca e posizionandole sul bancone davanti al cassiere.

"Lo so, Gem. Faccio lo stesso con le mie sorelle, tranne che se una di loro fosse come Harry, allora probabilmente sarei proprio come te." Disse Louis, raccogliendo il resto e il cibo prima di girarsi verso Gemma. Si voltarono e cominciarono a tornare indietro, senza parlare più per un minuto circa.

"Possiamo sederci? Vorrei.. Vorrei parlarne, ho bisogno di venir tranquillizzata riguardo l'intera faccenda" Disse Gemma, gesticolando con le mani. Si sedettero sulla sabbia, Louis lasciò la roba da mangiare di lato, in modo da potersi concentrare sulle parole di Gemma. Stava sicuramente per fargli il solito discorso 'se gli spezzi il cuore, ti spezzo le gambe'. Louis sapeva che sarebbe uscito fuori a un certo punto, se lo aspettava.

"Tu stesso sai quanto è sensibile Harry. Si può rompere così facilmente, lui non capisce quanto è fragile in realtà. Lui pensa di essere forte e, sì, lo è perché ne ba passate davvero tante. Ma non è così forte. Non penso che sarebbe in grado di affrontare qualcosa di così grande come un cuore spezzato, davvero, non credo.-Posso solo finire di parlare prima che tu dica qualcosa? Grazie, tesoro- Tu l'hai reso così felice, Louis, e non credo di poterti ringraziare abbastanza. È uscito dal suo guscio così tanto. Vedere il suo sorriso è una delle mie cose preferite in assoluto e tu hai aumentato a dismisura l'occasione di poterlo vedere sorridere. E molto più sicuro di sé, amo ciò che è diventato. Ed è tutto merito tuo, Louis. Tutto merito tuo. Quindi, beh, vorrei ringraziarti per quello. Lo so che ti piace tanto, e sentirlo balbettare di quando l'hai baciato mi ha migliorato la settimana, seriamente.

Ma c'è sempre la possibilità che tu lo ferisca e non posso rischiare che gli accada. Come ho detto prima, ne ha passate tante e non voglio aggiungere anche questo in cima a tutto. Lo so che è un cliché? Ma, giuro su Dio Louis, se gli spezzi il cuore ti troverò e non esiterò a stapparti via il pisello, così non sarai più in grado di scopare con nessuno, intesi?"

Louis deglutì e annuì, muto. Non l'avrebbe mai ammesso, ma il fuoco nella sua voce scombussolò leggermente i suoi nervi. Sembrava così minacciosa, come se lo pensasse con tanta passione.

"N-non gli farò del male, lo prometto" tossì Louis, la sua voce era spessa, dalla paura anticipata. "Lui mi piace davvero, Gemma. Potrei davvero passare giornate intere, solo stando con lui, senza mai annoiarmi. Farò in modo di stare al suo fianco finché mi vorrà, e quando si stuferà continuerò comunque a provarci perché mi piace così tanto. Lui significa tutto per me. Lo so che suona molto azzardato...voglio dire, non lo amo, so di non provare ciò, ma sento davvero qualcosa di forte per lui. Non vorrei mai ferirlo di proposito e non voglio essere colui che lo rompe, voglio essere quello che lo rinforza, o quello che 'lo aggiusta'."

"Sei un bravo ragazzo, Louis, hai buone intenzioni. Mi piaci, sei giusto per lui. Solo.. Fai attenzione con lui, okay?"

"Assolutamente" disse Louis senza dubbi.
"Ehi, mi chiedevo, cioè, chiederò anche ad Anne, ma cosa ne diresti se io e Haz ce ne andassimo in vacanza insieme per qualche giorno in un paio di settimane?"

Gli occhi di Gemma si spalancarono comicamente. "In vacanza? Tu e H? Da soli? Solo voi due?" Louis rise, "Sì, solo noi due. Voleva andare in Italia, ne abbiamo parlato. Lui vuole andare, dice che è pronto."

"Ha detto così?"

"Sì è assolutamente intenzionato a farlo. Crede che vostra madre non lo riterrà pronto, ma se tu sarai d'accordo lei ci lascerà, giusto?"

“Io.. Non lo so. Sarà dura per lei dire di sì, non è mai stato davvero lontano da noi, ma sono dalla vostra parte. Lo adorerà, stare via dalla famiglia e tutti. Almeno avete me dalla vostra parte." Sorrise, scuotendo le spalle.

"Grazie Gemma, per tutto." Disse Louis sinceramente.

"Piacere mio, Louis" rispose. Allungò le braccia e lo tirò in un caldo abbraccio.

"Vuol dire un sacco per me che tu accetti la nostra relazione" Biascicò Louis nel suo orecchio.

"Lo so" disse lei, gentilmente. "Ma se qualcosa va storto, non pensare che non butterò le tue palle in un tritacarne"

_____________________________________ Note: Qui trovate il nostro blog, con altre traduzioni! Alla prossima!

Meg

   
 
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