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Autore: Lisey91    20/02/2014    3 recensioni
Tutti conosciamo la storia del famoso Harry Potter e dei suoi migliori amici, Hermione Granger e Ronald Weasley, e di come essi sconfissero il malvagio Lord Voldemort. Ma pochi conoscono quella di tre ragazze speciali, senza le quali forse non avrebbero potuto farcela... Questa storia non l'ho scritta io, ma una dolcissima ragazza con un lieve ritardo mentale ma con una fantasia a dir poco stratosferica che l'ha terminata dopo 5 anni che ci lavorava. Spero che piaccia a voi quanto è piaciuta a me.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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3.17 Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso

Fu come se qualcuno le avesse lanciato un secchio pieno d’acqua gelata addosso. Il suo intero corpo tremava, aveva la gola secca. Sentì le ginocchia cederle e si lasciò cadere in ginocchio, la testa che continuava a negare e gli occhi spalancati che non riuscivano a lasciare quelli di suo padre. Non sentiva niente. Il cuore batteva così forte che sovrastava qualsiasi altro rumore. Era impossibile. Suo padre era la persona più gentile del mondo, era semplicemente ridicolo pensare che fosse un.. un mostro.
Ron, che era il più vicino a Remus, fece un eroico sforzo per alzarsi ma ricadde pesantemente a terra con un gemito. Subito suo padre gli si fece vicino per aiutarlo, preoccupato, ma il ragazzo si ritrasse immediatamente –Lontano da me, Lupo Mannaro!-Lupin si fermò all’istante. Deglutì pesantemente e si voltò verso Hermione
–Da quanto lo sai?- Quasi non ascoltò la risposta. Suo padre stava soffrendo. Lo si intuiva chiaramente dal tono di voce e dalle mani, che tremanti, si stringevano a pugno così forte da sbiancargli le nocche. Avrebbe voluto stringergli una di quelle mani come aveva sempre fatto, avrebbe voluto dirgli che non le importava. Si ricordava la paura insensata che l’aveva attanagliata quando Melen aveva morso Hermione, lo schiaffo e le parole di Emily le bruciavano ancora sulla pelle e si era ripromessa che mai più avrebbe permesso a degli stupidi pregiudizi di annebbiare il suo giudizio. Non era la natura di suo padre a terrorizzarla, non era per quello che il respiro le raschiava la gola e il cuore doleva terribilmente. Era per le bugie. Lui le aveva mentito, non si era fidato di lei e aveva preferito farle credere per mesi di essere malato piuttosto che dirle la verità. Era delusa e ferita.
–Non credo che tutto questo centri qualcosa al momento- la voce di Emily, incredibilmente tranquilla in mezzo a tutta quella tensione, calamitò l’attenzione di tutti –Sinceramente parlando non m’interessa assolutamente che il professor Lupin sia un Lupo Mannaro. Il problema qui è se ha intenzione di fare o meno del male a Harry- i suoi occhi incontrarono un secondo quelli di Melen per poi rivolgersi a Harry e Hermione –Se davvero Lupin avesse voluto uccidere Harry avrebbe avuto moltissime occasioni, anche prima dell’inizio dell’anno. In più.. io mi fido di Mel. E non credo che farebbe mai nulla per nuocere a Harry- la vampira abbassò un secondo lo sguardò, sentendo un leggero senso di colpa per il breve periodo di collaborazione con Draco per far espellere il ragazzo
–Emily cosa stai dicendo?- la interruppe Hermione, agitata –Black ha portato Ron qua dentro per attirarci in una trappola! L’ha detto lui stesso che non chiamando nessuno gli abbiamo facilitato il lavoro!- La rossa scosse la testa
–Perché non portare qua direttamente Harry? Andiamo Hermione, sono certa che anche tu hai notato che c’è qualcosa che non torna in tutto questo!- Il suono di una risata interruppe il battibecco. Sirius Black stava ridendo, e di gusto anche.
–Scusate- esclamò reggendosi la pancia tra una risata e l’altra –E’ che.. mi sembra un flashback! Tu.. tu somigli davvero molto ad una persona che conoscevo, ragazzina- Lupin e Mirice sorrisero a loro volta, un sorriso che d’allegro non aveva nulla.
–Ma se.. se non volevate uccidere Harry.. perché avete fatto tutto questo?- chiese Ron lentamente, sempre più perplesso. Tra le sue mani Crosta si divincolava più che mai. La domanda portò un’altra volta il silenzio nella stanza. Sirius digrignò i denti sprezzante
–Tutto per lui- esclamò indicando il roditore.
–Cosa diavolo centra il topo di Ron in tutto questo?- ribatté Harry ormai all’orlo dell’esasperazione.
–Quello non è un topo, è un animagus- lo corresse Mirice seria –Peter Minus-

Ci volle qualche secondo perché tutti assimilassero quell’assurda affermazione. Anche Melen, che già conosceva la situazione, dovette ammettere che era difficile da credere. Sbirciò il viso di Emily incuriosita. Non poteva negare che la fiducia ceca che aveva per lei non l’avesse commossa e si chiedeva seriamente come avrebbe reagito ad una notizia del genere. Dovette trattenersi dal spiaccicarsi una mano in fronte quando notò i suoi occhi brillare d’eccitazione come ogni volta che le succedeva qualcosa ai limiti dell’irreale. Le reazioni degli altri furono decisamente più sensate
–Siete pazzi, tutti e tre- commentò Ron incredulo, con l’evidente appoggio di Harry
–E’ ridicolo!- squittì Hermione, debolmente.
–Peter Minus è morto! Lui l’ha ucciso- esclamò Harry indicando Sirius, il cui viso si contorse in una smorfia.
–Avrei voluto, ma quel piccolo stronzo se l’è cavata- borbottò scoprendo i denti in una smorfia canina. –NON QUESTA VOLTA PERO’!- esclamò lanciandosi in avanti contro Crosta. Ron urlò di dolore quando l’uomo gli finì con tutto il peso sulla gamba rotta. Lupin gli fu subito addosso, cercando con tutta la sua forza di allontanare l’uomo da Ron
–Sirius, no! Aspetta non..non puoi farlo..così! Devono capire.. dobbiamo spiegare!-
-Levicorpus- la voce di Mirice arrivò quasi pigramente ad interrompere l’idillio. In un secondo Black si ritrovò a penzoloni sul soffitto, i denti scoperti in un ringhio mentre dava sfogo a un notevole repertorio di bestemmie.
-Oh, falla finita Sirius!- la donna lo guardò con riprovazione per poi rivolgersi a Ron –Mi rendo conto che non ti fidi di noi, ma non possiamo permettere che Peter sparisca di nuovo. Permetterai alla signorina Granger di eseguire un incantesimo della Pastoia su di lui mentre Remus parla? Io intanto mi occuperò della tua gamba- Il ragazzo lanciò uno sguardo ai suoi amici indeciso, era piuttosto evidente che non gli credeva
–Io.. io voglio sapere- mormorò Marion deglutendo –Credo di meritarmi una spiegazione- Remus la guardò addolorato, prima di annuire lentamente. Emily le sorrise annuendo mentre Harry e Hermione si scambiavano uno sguardò dubbioso
–Va bene, ascolteremo- concesse Harry –Ma rivogliamo le nostre bacchette- Remus accettò immediatamente. Aveva appena finito di riconsegnarle che la porta si aprì con un cigolio. Tutti quanti la fissarono, l’uomo andò a guardare sul pianerottolo ma non c’era nessuno.
–Questa casa è stregata!- borbottò Ron stringendo i denti mentre la Medimaga gli tastava l’arto offeso.
–No, la Stamberga Strillante non è mai stata stregata. Le urla e gli ululati che gli abitanti del villaggio sentivano erano opera mia- si passò una mano dai capelli guardandosi attorno con u sospiro
–In effetti comincia tutto da qui, da quando sono diventato un Lupo Mannaro- Il suo sguardo si fermò su Harry –Ti ricordi quando ti ho detto che il Platano Picchiatore è stato piantato quando sono arrivato a Hogwarts? La verità è che è stato piantato proprio per me. Fu la soluzione di Dumbledore, il modo che trovò per farmi frequentare come un qualsiasi altro mago- sospirò  –Ero un bambino quando fui morso. A quel tempo non c’erano cure, ne pozioni per ridurre gli effetti. La trasformazione era..- s’interruppe un secondo, era evidentemente difficile parlarne –Molto dolorosa.. Ma nonostante quello qui a Hogwarts ero felice, più felice di quanto non fossi mai stato. Avevo tre grandi amici, i primi che avevo trovato e certamente i migliori che potessi sperare. Non mi abbandonarono quando scoprirono la verità, anzi. Fecero per me qualcosa che rese sopportabili le trasformazioni, divennero Animagi- Hermione trattenne il fiato eccitata, probabilmente pensando all’abilità che occorreva per padroneggiare una così difficile trasfigurazione. Anche Emily pareva emozionata, quasi stesse ascoltando una favola avvincente intorno al fuoco e non l’incredibile racconto di un possibile assassino e del suo compare. Marion ascoltava in silenzio, le veniva da piangere. Il magone per la menzogna le pesava ancora sul cuore e a quello si stavano aggiungendo i sensi di colpa. Come aveva fatto a non accorgersene? Proprio lei che avrebbe dovuto essere la più vicina.. che avrebbe dovuto sostenerlo..
–Mio padre?- stava chiedendo Harry stupefatto quando riuscì a tornare al racconto
– Si certo. Ci vollero quasi tre anni per capire come fare. Tuo padre e Sirius erano gli studenti più brillanti della scuola, e per fortuna! Ci sono ottimi motivi per i quali il ministero è così stretto per quanto riguarda gli animagi, è una magia complicata e può finire molto male. Alla fine del quinto anno di scuola, comunque, riuscirono a padroneggiarla-
-Ma come facevano ad aiutarla?- chiese Emily curiosa
– Un Lupo Mannaro è un pericolo solo per le persone. Come animali mi facevano compagnia. Sotto il loro influsso divenni meno pericoloso, più.. cosciente durante la trasformazione- Sirius borbottò qualcosa a mezza voce, gli occhi sempre fissi sull’immobilizzato Crosta, e la faccia che diventava sempre più rossa man mano che il sangue gli affluiva al cervello.
–Ci sto arrivando Sirius, ci sto arrivando.. Beh, ora che potevamo trasformarci tutti e quattro si aprirono davanti a noi un mare di opportunità, tra cui quella di lasciare la Stamberga e scorrazzare liberi per i prati del castello e per il villaggio. James e Sirius si trasformavano in animali grossi che potevano tenermi testa. Dubito che qualche altro studente abbia scoperto più cose sul parco e su Hogsmeade.. E fu così che finimmo per disegnare la Mappa del Malandrino e a firmarla con i nostri soprannomi. Sirius è Felpato, Peter Codaliscia e James è Ramoso-
-il mio dentista e io ve ne saremo eternamente grati!- disse Emily ridacchiando
–Che genere di animale..- esordì Harry, subito interrotto da Hermione
–Ma era sempre molto pericoloso! E se si fosse distaccato dal gruppo e avesse morso qualcuno?- Un verso sprezzante arrivò da Mirice
– Figurati se pensavano a cose del genere! Erano quattro idioti, convinti di essere invincibili!- Sirius si mise a ridere di gusto
–Già ma mi pare che uno dei quattro idioti non ti..- non lo lasciò finire. Con un gesto secco della bacchetta tolse l’incantesimo e l’uomo cadde sul pavimento con un tonfo sordo e un gemito. Lupin, al contrario, ebbe la decenza di arrossire
–Non dire così, Rice. Mi sentivo parecchio in colpa sai? Dumbledore si era fidato di me, si era esposto per me e io non solo sfidavo le regole della scuola, ma anche quelle del normale senso civico, fino ad arrivare addirittura a far diventare tre studenti Animagi illegali per me- Scosse la testa con un sospiro –Ma era fin troppo facile dimenticarselo quando stavamo insieme, noi quattro, a progettare l’avventura del prossimo mese.. e non sono cambiato tanto. Sono mesi che mi chiedo se fosse il caso di dire a Dumbledore che Sirius è un Animagus ma non l’ho mai fatto. Non volevo perdere la sua stima e mi sono comportato da vigliacco irresponsabile. In un certo senso Piton ha sempre avuto ragione sul mio conto- Sirius e Mirice si esibirono in un’identica espressione di disgusto.
–Non dire cretinate ora, Remus. Non puoi seriamente dare corda ad uno che non sa nemmeno lavarsi i capelli- Lupin gli fece cenno di tacere, poi tornò a guardare imbarazzato i ragazzi che lo fissavano stupiti
–Piton era un nostro compagno di scuola e noi.. ehm non.. non andavamo molto d’accordo. Quello che gli piaceva di meno era James, ma Sirius faceva davvero di tutto per cercare di meritarsi il primato. Quest’anno si è battuto con tutto se stesso per convincere Dumbledore a non affidarmi una cattedra, sostenendo che fossi inaffidabile-
-Ha le sue ragioni, bisogna ammetterlo- s’intromise Mirice con un sospiro –Lo stupido scherzo di Sirius poteva finire davvero male, nessuna meraviglia che ti consideri pericoloso-
-Se l’è meritato- disse Black in tono beffardo –Sempre a ficcare il naso dappertutto per cercare di farci espellere-
-Severus era molto curioso di scoprire dove andavamo tutti i mesi. Una sera vide Madama Chips accompagnarmi al Platano. Sirius pensò fosse divertente suggerirgli di seguirmi, gli spiegò perfino come bloccare i rami per poter entrare nel cubicolo. Fortunatamente prima che fosse troppo tardi James riuscì a fermarlo ma Piton riuscì comunque a intravedere la mia trasformazione- s’interruppe, passandosi una mano tra i capelli. Sembrava parecchio a disagio, come se ammettere questo genere di cose fosse difficile quanto ammettere la sua natura.
–Quindi il motivo per cui ti odia così tanto è che .. credeva tu fossi d’accordo con lo scherzo?- domandò Marion lentamente.
–Proprio così- disse una voce fredda alle spalle di suo padre. Severus Piton si stava sfilando il Mantello dell’Invisibilità, la bacchetta puntata verso di Remus.





In settimana posto anche il prossimo. Con un po' di fortuna dovrei finire il terzo libro questo mese. Mi rendo conto che Vale scriveva molto meglio.. Sorry. =_=' Altro da dire.. direi di no. Credo che le reazioni di tutti fossero abbastanza prevedibili. No?
  
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