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Autore: r a i n b o w_    20/02/2014    1 recensioni
Davanti agli altri mi comportavo come un ragazzo montato,che se ne fregava degli altri e che usava le donne,ma dentro c’era molto di più,un ragazzo dolce che è dovuto crescere preoccupandosi per la madre e la sorella.
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Odiavo i ragazzi di quel tipo,scorbutici,sicuri di sè,con quel sorrisetto malizioso e la faccia da schiaffi.
Non riuscivo completamente ad accettare il fatto che per lui fossi una sfida,una ragazza da aggiungere alla lista,accanto al nome di mia sorella.
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"oh,ci vediamo domani bellissima" mi salutó e fece per andarsene,ma dopo pochi passi si bloccó e venne da me,schioccandomi un bacio sulla guancia.
io arrossii di colpo,lui sembró non essersene accorto e se ne andó silenziosamente verso casa.
A quel punto cercai la borsa per prendere il cellulare quando mi accorsi del mio un'uniposca verde e mi saltó subito un idea nella testa.
Aprí il pennarello e scrissi su una parte del muro accanto al bar "20/9/2013 Ho appena scoperto di essere tremendamente innamorata di Harry Styles"
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Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12
                     
                          “An eventful afternoon”
 

<< Harry,fermati! >>Gridai,mentre cercavo di riconoscere il riccio in mezzo a quella folla.
Avevo deciso di accettare il suo invito,non potevo certo dirgli di no.Mi sarei presa in giro da sola.
Appena avevo inviato la risposta al suo messaggio,scrivendo che era un’idea carina,il campanello era suonato.
Quando apri’ la porta fui sorpresa di vederlo davanti a me.
Lui era già la,sicuro che avrei accettato.
Era  partito col presupposto che fosse un appuntamento,ed io ero arrossita a sentire chiamare quella semplice uscita in quel modo,tant’è che cercai di smentire la sua affermazione.
Mi ero anche rimproverata mentalmente per essermi vestita troppo semplice per un’appuntamento,ma dettagli…
Il riccio,appena usciti,aveva cominciato a pregarmi di andare al parco ed ora mi trovavo a dover rincorrere quel pazzo che scappava con la mia borsa.
Era da un bel po’ che correvo,e potei giurare di aver perso piu’ calorie di quanto avessi potuto in una settimana di sola palestra.
Sbuffando,spingevo le signore obese che si lamentavano di quanto fosse faticoso andare a fare la spesa.
Provate a fare quello che sto facendo io”pensai.
Quando finalmente riuscii a scorgere i suoi boccoli cominciai a velocizzare a mia corsa fino a che non riusci’ a raggiungerlo.Lo afferrai per la manica della sua felpa e lo feci voltare verso di me.
Mi stava osservando attentamente,e intanto io,senza farglielo capire,stavo sciogliendo la presa della sua mano sulla mia borsa,riprendendomela.
Quando stoppai il nostro scambio di sguardi per poter correre via,Harry capi’ tutto,infatti non ci volle molto e mi prese come un sacco di patate appoggiandomi sulla sua spalla.
Avevo il suo sedere praticamente in faccia,ma non mi dispiaceva poi cosi’ tanto.
Cominciai a scalciare e tirare pugni sulla sua schiena che non lo scalfirono nemmeno un po’.
C’era solo due possibili motivi: o avevo seriamente bisogno di andare in palestra,o lui era di metallo.
Scelsi le seconda opzione tanto per non restarci male.
Intanto Harry mi aveva portata davanti a una fontana e si avvicinava sempre di piu’.
Allora realizzai tutto.
Cominciai a tirargli i ricci e a dargli piccoli morsi sulle braccia pur di fermarlo,ma niente.
Completamente niente,perché pochi secondi dopo mi ritrovai con i vestiti tutti inzupatti,il trucco colato e i capelli fradici mentre cercavo di buttare il colpevole.
Ma,come avevo già detto,una mozzarella che cerca di spingere in acqua una statuta di metallo non può andare lontano.
Si,io ero la mozzarella,carino no?
Alla fine rinunciai,e tutta bagnata com’ero uscii dalla fontana.Harry mi aiuto’ dandomi una mano su cui appoggiarmi, inconsapevole che lo avrei tirato.
E infatti dopo…
SPLASH!e tante imprecazioni di sottofondo.
Ero di nuovo bagnata,ma almeno non da sola.Accanto a me c’era il riccio che aveva iniziato a gridarmi contro scherzosamente.
Era fradicio anche lui.Con i ricci che aderevano al suo viso per l’acqua,e le goccioline che percorrevano il suo viso fino all’incavo che c’era nel collo,delineando la sua masciella.
Dio quanto era sexy.
Iniziarono a viaggiare mille pensieri per la mia testa.Certi sogni che dovrebbero essere censurati.
Cercando di concentrarmi ritornai alla realtà,mentre camminavo con Harry alla ricerca di un gelataio.
Eravamo ancora inzuppati d’acqua,ma poco ci importava,e in più era divertente vedere le facce scioccate dei passanti.
La mia borsa era riuscita a salvarsi dal completo allagamento, infati per fortuns il mio telefono era ancora usabile.
Dopo una mezz’oretta riuscimmo a trovare un bar dove prendemmo il gelato.
Io lo presi al fiordilatte,che sfortunatamente era l’unico gusto del gelato che mi piaceva,ed il riccio non perse l’occasione per prendermi in giro per il gusto che avevo preso.
Diceva che era il gelato dei bambini,e per quanto mi piacesse,in quel momento volevo staccargli la testa.
<< Ab,guarda giù!guarda giù! >>Esordi’ Harry di colpo,indicando il basso.Cosi’ abbassai la testa,solo per ritrovarmi del gelato spiaccicato sulla faccia.
A quel punto mi infuriai.
Va bene che scherziamo,ma il mio bel faccino non si rovina.Eh no no.
Proprio un bel faccino,sisi.
Ora ci si metteva pure la mia inutile coscienza,eravamo apposto.
Uno schizzato e l’altra che parla con la propria coscienza.
Una coppia perfetta.
Scossa dalla risata del mio amico,lasciai stare i miei pensieri per concentrarmi meglio su quel suono piacevole.
E cosi’,improvvisamente,tutta la rabbia spari’.Una strana sensazione iniziò a diffondersi nella mia pancia.Ma no,non sembravano farfalle,ma elefanti o rinoceronti.Altro che leggeri colibri’ che ti scorrazzano per la pancia,quelli erano come i fuochi d’artificio.
Tutto in subbuglio.
 
 
 
 
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Passai un pomeriggio fantastico,finchè dopo qualche ora dovetti andarmene.
Ero ancora bagnata data l’umidità,cosi’ che mi venne il rafreddore.La situazione non era migliore per Harry.I suoi capelli ancora fradici,riuscivano a tenere più acqua dei miei,cosi’ quando si girava di colpo o soltanto si muoveva,i suoi ricci mi ri-bagnavano dalla testa ai piedi,peggiorando la mia situazione.
Arrivammo a casa mia stanchi e frastornati,ma ci eravamo divertiti.Lui si era offerto di accompagnarmi,non volendo lasciarmi camminare da sola per “quel tipo” di strade.Mentalmente gli detti dell’idiota perché non sapeva nemmeno formulare una scusa buona,dato che io vivevoin delle vie normalissime e sicure,dove le persone si salutavano al mattino scambiandosi i cornetti e le tazzine da tè;ma infondo,sapere che voleva riaccompagnarmi mi riscaldò il cuore.
Sapevo che lui mi vedeva solo come un’amica,ma non guastava alimentare quella poca speranza che mi era rimasta.Inoltre ero anche io che mi comportavo come una piccola deficiente.Per il mio imbarazzo e la mia timidezza,non riuscivo a comportarmi bene con lui,avendo paura di arrossire o di far capire che provavo dell’interesse verso di lui,e continuavo a rispondergli male.
Che ci potevo fare,la deficiente che c’era in me mica si poteva eliminare del tutto.
Mentre ragionavo,non mi accorsi che ci avvicinavamo al portico cosi’ mi iniziarono a venire i complessi.
Cosa faccio?
Lo devo baciare?
E se non vuole?
Sicuramente non vuole.
Tu stai zitta.
Te lo stai dicendo da sola,stupida.
Ecco,tu sei una di quelle cose che mi faranno rimanere per sempre più deficiente degli altri.
Convinta tu.
La conversazione con me stessa durò cosi’ a lungo,finchè non ritrovai davanti Harry che aspettava un mio accenno o saluto.
Mi avvicinai di poco al suo volto,esitando.
Guardai la sua espressione,era confuso,ma non sembrava disgustato.
Passarono alcuni secondi in cui il mio sguardo si alternava a guardare i suoi occhi e le sue labbra.
Ero quasi sul punto di decidere di attaccare le nostre labbra,ma la mia intelligenza e il mio essere “moderatamente fiduciosa” mi fecero indietreggiare.
Arrosii imbarazzata e lo salutai frettolosamente con la mano,sussurrando un fievole “ciao” mentre correvo dentro la struttura.
Prima di chiudere la porta,mi voltai un’ultima volta dietro,e vidi Harry amareggiato.
Quasi…deluso.
 
 
 
 
Rientrata in casa,appoggiai il cappotto bagnato all’attaccapanni e mi diressi verso il salotto,trovando mio padre e mia sorella che sistemavano la spesa.
Appena mi videro,sorrisero e non aspettarono piu’ di un minuto per chiedermi di aiutarli.
<< Non sai quante cose ci sono da fare! >>Esortò mia sorella,controllando la lista proprio “delle cose da fare” che aveva preparato.Si infilò una mano nei capelli in modo teatrale,cercando di farci illudere che fosse già stanca.
<< Allora,tu..- Indicò me. –devi andare a pulire il water del bagno e sturare il lavandino,mentre papà finisce di sistemare la spesa ed io decide cosa prepareremo domani.- Ci guardò cercando una nostra risposta,che non arrivò,cosi’ concluse,battendo le mani entusiasta. –Su su,a lavoro! >>
Andai svogliatamente al bagno,trovandolo molto più sporco del solito.Ricollegai subito tutto a mia sorella,che sicuramente aveva pianificato la sua vendetta già da un po’.
Rassegnata cominciai a pulire quello schifo.
 
 
 
Quando finalmente fini’,fui più che felice del mio risultato.
Le piastrelle del pavimento e delle pareti che prima potevano apparire grigie,ora erano lucidamente splendenti di bianco,in cui ci si poteva specchiarsi.Lo specchio sempre appannato e sporco di polvere e residui di trucco era stato finalmente restaurato ed ora si poteva definire un’opera d’arte.
Decisa a farmi una doccia,andai a prendere l’occorrente nella mia stanza,quando camminando mi accorsi di mia sorella che si provava un vestito davanti lo specchio.
Sicuramente era quello che avrebbe indossato l’indomani per la cena con nostra madre.
Era carino infondo,ma come il resto dei suoi vestiti era eccessivamente corto e aderente.
Le arrivava sopra alla metà della coscia ed era molto scollato e senza spalline.Il tessuto rosso le ricadeva dolcemente sui seni,fino a dove c’era una striscia nera da cui cominciava la parte attillata del vestito.
Le stava molto bene,e pensai che se avessi avuto il suo corpo avrei indossato vestiti meno provocanti ma sempre belli,che avrebbero risaltato la magrezza delle mie gambe.Ma non mi sarei mai vestita da puttana.
Si era vestita cosi’ soprattutto per fare colpa sulla mamma e per attirare la sua attenzione.Davo per scontato che mia madre l’avrebbe trattata come una principessa,diversamente da me.
Cosi’ decisi che l’indomani mi sarei curata,vestita e truccata cosi’ bene che anche mia sorella mi avrebbe invidiato.
Sapevo che mia madre non si meritava la mia attenzione nel vestire,ma non lo facevo per lei,ma per Kathy.
Era il turno della mia vendetta.
 
 
 
 
 
Il giorno dopo mi svegliai presto,pronta per andare al centro commerciale per trovare l’occorrente per la cena.
Avevo provato a chiamare Coleen per accompagnarmi,ma non rispondeva.Cosi’ decisi che l’avrei chiamata più tardi.
Scorrendo la rubrica mi accorsi che avevo solo lei come vera amica,e mi rassegnai buttando il telefono dentro la borsa.Presi il cappotto ed uscii.
Quel mattino non c’era freddo come gli altri giorni,nonostante l’inverno fosse alle porte.Le persone camminavano tranquille abbracciate con il proprio compagno e scherzando con la propria amica.
Vederle cosi’,realizzate e felici mi fece pensare al mio futuro.Mi ero sempre immaginata io da grande,sola,con un allevamento di gatti che si recava ogni pomeriggio in chiesa a pagare.
In sintesi,prospettavo prorio un bel futuro,giusto?
 
Passai metà della mattinata a guardare vetrine,senza risultato.Ero sfinita e non c’era nessuno che mi potesse consigliare.
Cosi’ sembrò che Dio per una volta mi avesse ascoltato.
Vidi un ammasso di ricci non molto lontano da me,mentre beveva un buon Starbucks coffee.
Lo ammiragliai da lontano qualche secondo,finchè una ragazza bionda affiancò la sua figura.
Mi si raggelò il sangue.Non potevo sopportare quella situazione,anche se ancora non si erano nemmeno sfiorati.
E cosi’ fecero.
La bionda alzò un braccio e scompigliò i capelli di Harry,che a sua volta la prese in braccio non ascoltando le sue lamentele di protesta.
Cominciai ad indietreggiare,sentendo le loro risate  e le lacrime salire.Ero quasi riuscita a nascondermi dietro ad un manichino quando mi scoprirono.
<< Abbey! >>Urlò Styles.Cosi’ mi feci coraggio e mi girai verso Harry,mostrando uno dei miei più finti sorrisi.
Agitai la mano,in modo di saluto,e feci per andarmene,quando in una frazione di secondo corse da me e mi afferrò i polsi.
<< Che ci fai qui? >>Chiese,dubbioso.Io sbuffai,stupida dalla idiozia della sua domanda.
<< Sono venuta a rapinare una cioccolateria,non vedi? >>Chiesi,ironicamente.
<< Cosa?!Anche io! >>Rimasi sbalordita quando capi’ che era serio,ed incominciai a ridere come una deficiente.
<< No no,tranquillo… >>Dissi,lasciando chiudere l’argomento li’.
Quando finalmente il mio corpo smise di essere scosso da fremiti,apparve la famosa ragazza.
Indossava un top non troppo scollato e dei jeans,ma nonostante tutto,ai miei occhi sembrava lo stesso una stronza.
<< Harry,ho preso le ciambelle con la glassa! >>Esordi’ entusiasmata,non notandomi.
Sai dove te le metto le ciambelle?!
Contai fino a dieci e finsi una tosse per attirare l’attenzione.
<< Oh scusami,io sono Gemma..-Disse,porgendomi antipaticamente la sua mano,sorridendomi come se fosse una cagna in calore e -…la sorella di Harry>>osservai quanto fosse sincero il suo sorriso,quanto fosse carina e aggraziata.
Cosi’ di colpo,mi parve essere una ragazza bellissima,gentile e meravigliosa.
Mi lasciai andare un sospiro di sollievo,ma non mi senti’ nessuno forse,perché appena guardai Gemma,quest’ultima mi fece l’occhiolino,dicendo labialmente “ho già capito tutto” e mi sorrise.
Reprimendo l’imbarazzo,risposi:
<< Io sono Abbey >>
 
 
 
 
 
 
 
Dopo esserci presentate e aver parlato un po’,Harry e Gemma dovettero scappare,lasciandomi di nuovo sola in mezzo a tutte quelle vetrine.
Mentre ricominciai a passeggiare,pensai a quello che mi aveva riferito Gemma.
A quanto pare lei era tornata dall’università il giorno prima,dato che era riuscita ad ottenere dei giorni di vacanza anticipati.Studiava per fare la psicologa,una carriera che mi ha sempre affascinata.
Mi parlò un po’ della sua famiglia.I signori Styles erano divorziati.Anne,la donna di casa,viveva con loro ma sul padre non mi dissero nulla.
Ricordo ancora la reazione di Harry quando chiesi dov’era loro padre.
 
<< Umh,e dov’è vostro padre attualmente? >>chiesi,cercando di non essere invadente.
Gemma ed Harry cambiarono subito espressione quando sentirono quella domanda.
Si stavano torturando la mano e sembravano agitati.Si guardavano negli occhi,come in cerca d’aiuto o di risposte.
Vedendoli cosi’ a disagio stavo quasi per scusarmi quando prontamente il riccio mi precedette.
<< Noi dovremmo andare,ora.Grazie per la chiaccherata,ci vediamo. >>Disse frettolosamente,mentre tirava per la manica la sorella che agitava la mano freneticamente come segno di saluto.
Li guardai stranita prima di incamminarmi verso un negozio carino.
 
Chissà cosa gli sarà successo.
Fra tutte le ipotesi che avevo in testa,nessuna mi sembrava alquanto corretta,cosi’ smisi di scervellarmi e mi concentrai sui molteplici capi esposti.
Cercai fra i negozi per un’altra buona mezz’oretta,finchè sfinita decisi di arrendermi.
Mi avviai verso l’uscita quando vidi dal riflesso di una vetrina una ragazza che si stava provando una bellissima gonna color pesca a vita alta con una camicia abbastanza semplice color panna.
Decisi di entrare,volendo quel completo a tutti i costi.
Cercando fra i capi trovai tutto e mi avviai verso i camerini.
Guardandomi allo specchio mi meravigliai,quel abbigliamento non molto vistoso erra tremendamente bello.
Ormai convinta di comprare quei capi,girai il negozio in cerca di accessori.
Presi delle scarpe che si accoppiavano al colore della camicia ed anche un maglione poco piu’ chiaro della gonna.
Soddisfatta pagai il tutto e ritornai a casa.
Iniziai a prepararmi molto accuratamente,volevo essere perfetta.O almeno avvicinarmi.
Perché era questo quello che mia madre si aspettava.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando finalmente finii di truccarmi,ero pronta.
Mi guardai allo specchio.
I capelli cadevano dolcemente sulle mie spalle,dandomi un’aria piu’ graziosa con quei boccoli che avevo formato con la piastra.I miei occhi verdi erano risaltati dal mascara,e le mie labbra erano state rese piu’ seducenti con del rossetto color fragola/pesca.Sopra il fondotinta avevo applicato del phard color rosa candido chiaro per risaltare il mio completo che mi fasciava perfettamente il corpo.
Ero orgogliosa del mio lavoro.
Sorrisi felice e presi il mio cellulare,che aveva iniziato a suonare.
“Pronto?”
Nessuno mi rispose ma sentii solo dei singhiozzi in sottofondo,cosi’ riguardai il display del telefono notando solo in quel momento che il mittente era Coleen.
“Coleen?Che succede?”Chiesi iniziando a preoccuparmi.
Vieni,ti prego.”Rispose sussurrando e chiudendo di fretta la chiamata.
Dannazione.















Hei babes!
Allora,non sono profondamente dispiaciuta dell'immenso ritardo perchè nel capitolo precedente non ho avuto nessuna recensione.
Dico,non lamentatevi se io vi avverto che aggiorno solo a 5 recensioni.
Nonostante questo,finalmente mi è tornata l'ispirazione.
Ho un sacco di idee per la testa,come per esempio che dopo questa FF ci sarà un sequel.
AWWWWWWW!
Ringrazio tutte voi per seguirmi ancora e giuro che aggiornerò al piu' presto.
Il prossimo capitolo sarà piuttosto,anzi tremendamente drammatico.Anche se esagero,ma vabbè preparativi.Non sarà tutto rose e fiori come in questo.

Con questo vi saluto.
Baci xx


 
 

 
 
                     
  
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