Film > Thor
Ricorda la storia  |      
Autore: workinprogress    20/02/2014    1 recensioni
[Thor: The Dark World] [One shot]
Loki osservava con sguardo vacuo il muro dalla parte opposta della cella.
Sul pavimento c'erano mobili distrutti, oggetti fracassati, uno specchio in mille pezzi. In un angolo, al riparo dal resto, aveva impilato i libri che gli aveva portato Frigga nel tentativo di allietare il suo tempo.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frigga, Loki
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Per chi apprezza un sottofondo musicale, io avrei pensato a questo.



Le rovine



«Posso vivere per sempre con questo incantesimo?».

Frigga passò una mano sul braccio del figlio, accompagnata da un alone sbiadito di luce verde. Lentamente la ferita iniziò a rimarginarsi, fino a scomparire del tutto dalla cute pallida.
«È solo una magia curativa. Non può fermare la morte, ma se usata al momento giusto potrebbe salvare una vita».
Gli occhi di Loki si accesero di curiosità, e Frigga sorrise.
«Puoi insegnarmi, madre?».


Loki osservava con sguardo vacuo il muro dalla parte opposta della cella.
Sul pavimento c'erano mobili distrutti, oggetti fracassati, uno specchio in mille pezzi. In un angolo, al riparo dal resto, aveva impilato i libri che gli aveva portato Frigga nel tentativo di allietare il suo tempo.
Tra le sue mani c'era il più antico, sulla storia e le origini dei Nove Regni.

Lo stava leggendo, quando al piano di sopra infuriava la battaglia lui stava leggendo quel libro vecchio di millenni. Sua madre combatteva per la vita, e lui leggeva un insulso libro.
Non può fermare la morte, ma se usata al momento giusto potrebbe salvare una vita.
Dov'era lui quando era il momento di mettere in pratica quello che aveva imparato da bambino? Dov'era lui mentre sua madre moriva?
Non c'era più niente che quel libro potesse allietare. Non c'era più bisogno di leggerlo per mostrare a sua madre l'apprezzamento per i suoi sforzi, la gratitudine, la riconoscenza che lui non riusciva ad esprimere.
Le dita di Loki affondarono nella copertina rilegata.
Ovunque tu vada c'è guerra, rovina e morte.
Il grande Odino, sempre con un giudizio per tutti. E lui dov'era, dov'era mentre sua moglie combatteva? In quale immenso compito erano occupati lui e Thor, quale minaccia fantasma stavano combattendo?

Glielo avevano comunicato quando già il regno intero si era riunito a piangerla. Avevano mandato una guardia e un messaggio di poche parole.
La regina Frigga è caduta.
Aveva annuito in un silenzio composto. Quale alternativa aveva? Non avrebbe potuto riportarla indietro. Non più.
Non c'era niente che potesse fare dalla sua cella, nemmeno ricordarla nella celebrazione solenne. Non lo avevano avvertito né liberato, lo avevano tenuto all'oscuro del prezzo di una tale battaglia.
Il suo ultimo ricordo sarebbe sempre rimasto il volto ferito e debolmente sorridente di Frigga che svaniva davanti ai suoi occhi, la sua magia di smeraldo che inghiottiva la sua immagine.
Allora io non sono tua madre.
Non lo sei.
Cosa aveva voluto dire con quelle parole? Perché le aveva pronunciate?
Lasciando la sua lingua si erano intrise di fiele, mortale veleno dritto al cuore dell'unica che lo avesse mai incondizionatamente amato, per poi ripiegare su se stesse e colpire anche lui, lo stesso che le aveva pronunciate, avvolgendolo nelle loro spire di rimorso.
Loki aveva conosciuto l'abisso, e ciò che aveva incontrato era materia da serbare finchè non avesse raggiunto, solitario, il regno di Hel. Eppure il rimpianto sembrava divorarlo da dentro, con denti più affilati del dolore che aveva conosciuto in passato. Al tormento per quello che era stato si intrecciava il rimorso per quello che invece sarebbe potuto essere, per quello che sarebbe potuto e dovuto accadere.
L'angoscia, l'abbandono. Il tradimento.
Solo, rinchiuso nella propria cella a piangere la madre, senza che il minimo conforto giungesse da parte di quelli che invece l'avevano tenuta tra le braccia alla fine di ogni cosa, quando l'ultimo fiato donava ancora calore al suo corpo minuto.

Il rancore inaspriva una ferita troppo ampia per rimarginarsi da sola.
Sentiva nascere sottopelle una furia netta e adamantina, vibrante e pungente come il ghiaccio che si crepa scricchiolando. Minacciava di alimentarsi della sua angoscia, cicatrizzando lo squarcio vivo del suo dolore con il ghiaccio bruciante della collera.
Avrebbe trovato il mostro che l'aveva uccisa. Nessuno dei nove regni avrebbe offerto un nascondiglio sicuro al riparo dalla sua vendetta.
Ti conviene prendere le scale sulla sinistra.
E lui, lui stesso aveva guidato quella bestia alla sala del trono, gli aveva indicato la strada migliore per raggiungere la sua famiglia, e per cosa? Nella contorta speranza che potesse sconfiggere Odino, forse, o per la vuota vanità che avrebbe soddisfatto nel sapere di poter creare scompiglio anche chiuso in quella cella. Il motivo non aveva più importanza ormai. Non avrebbe potuto cambiare ciò che era stato.
La luce lo circondava, bianchissima e accecante, senza lasciargli una zona d'ombra in cui nascondere se stesso. Il peso dei propri errori, i dolori del passato riaffioravano vividi e brucianti come una fila di nervi scoperti.
Una luminosa prigione in mezzo alle rovine di Asgard, ecco cos'era quella cella. Un silenzioso e deserto santuario di luce in un regno in lutto.
C'erano errori che non potevano più essere ignorati, e torti che nessuna magia avrebbe potuto risanare.
Un vero re ammette le proprie colpe.
Un urlo rauco e graffiante partì dalla gola di Loki, esplodendo con tutta la sua potenza nei corridoi deserti delle prigioni di Asgard. Quando morì in un singhiozzo strozzato, nessuna voce rispose a quel grido.
Madre, perdonami.

 
_______________



Note della scribacchina.
Approdo con questa fanfiction nel fandom di Thor. E la prima storia non poteva che essere su Loki, con la partecipazione speciale di Frigga.
Non sono certo la prima a scrivere di questo momento nè sarò l'ultima, ma è una cosa che volevo fare da quando ho visto Thor: The Dark World. Pensavo che avrei scritto delle note chilometriche per spiegare alcune mie scelte nella narrazione, ma ho deciso di rimettermi semplicemente ai lettori.
Dunque spero davvero che vi sia piaciuta, perchè per me è stato veramente bello scriverla.
Spero a presto.
wip
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: workinprogress