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Autore: Sabriel Schermann    21/02/2014    2 recensioni
“A volte, guardando il cielo infinito, provo un enorme senso di tristezza.
Il mio passato pesa sulle mie spalle più di quanto pensassi.
Ogni volta che ripenso a lui, mi sento così debole e fragile. Un senso di vuoto e malinconia mi avvolge, e non riesco più a liberarmene.
Mi sento così stupida. Adesso che è tutto finito, non c'è più nessuno su cui io possa contare.
Sono sola come una foglia nel vento d'estate".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Riven
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Musa arrivò nell'atrio della scuola, tutti gli sguardi erano puntati su di lei.

Non si era mai sentita più in imbarazzo con le sue amiche.

Non si immaginava tutto questo stupore e preoccupazione.

“Ma dove eri finita? Eravamo così preoccupate!”, disse Stella mettendosi le mani sui fianchi.

“Sei sparita e ad un certo punto ci siamo accorti che non c'eri più”, continuò Tecna.

Poi si avvicino a lei e sussurrò:”Dì un po', dov'eri finita?”.

Così vicina e con quell'espressione sul viso, sembrava quasi minacciosa.

Guardò Riven per qualche secondo, poi si giustificò:”Ero...ehm...in bagno!”, disse con l'aria più convinta che poté.

Poi cominciarono ad incamminarsi e Musa sperò con tutto il suo cuore che il discorso fosse finito lì.

Fu attenta a tenersi a debita distanza dal suo ex-ragazzo per tutta la durata della passeggiata, quando, dopo circa un quarto d'ora, Aisha si avvicinò a lei: la osservò per qualche minuto, ma vedendo che la fata non si curava della sua presenza, cominciò a parlare.

Musa...”, sussurrò, mettendole una mano su una spalla.

“Avete chiarito?”, aggiunse.

La ragazza rimase in silenzio, guardando a terra con aria indifferente.

“Ok, non avete chiarito”, terminò Aisha convinta.

“Mi ha lasciato”, mormorò Musa con un fil di voce.

Con la coda degli occhi, la fata vide la ragazza fermarsi per qualche minuto, per poi riprendere velocità e raggiungerla nuovamente.

“Ti ha lasciato?”, disse Aisha sottovoce.

“Ti ha lasciato?”, ripeté incredula.

Poi, vedendo che Musa continuava a camminare incurante di lei, si zittì e camminò al suo fianco in silenzio.

Dopo circa un'ora di cammino, si fermarono in un vasto prato verde illuminato dalla luce del sole.

Tutti si sedettero uno accanto all'altro, quasi in cerchio, tranne Musa e Riven, che andarono agli estremi.

Musa vide il ragazzo stendersi sull'erba fresca, poi si sedette a sua volta all'ombra di un albero e osservò gli altri.

I loro occhi traboccavano d'amore.

Le faceva piacere vedere tutti così felici. Ma, a causa di questo, non poteva fare altro che sentirsi ancora più vuota per ciò che era accaduto.

Poi osservò Aisha, e capì come poteva sentirsi.

Ogni tanto i loro sguardi si incrociavano complici, ma non accadde nient'altro.

Poi la ragazza si ricordò improvvisamente del diario, e toccò la tasca per sentire se ci fosse ancora.

Per fortuna non l'aveva perso, ma avrebbe atteso la sera per leggerlo.

Non era il caso di aprirlo davanti a tutti, e soprattutto non davanti a lui.

Appoggiò la testa alla corteccia dell'albero e chiuse gli occhi.

Sentiva quella sensazione di vuoto allo stomaco diradarsi sempre di più.

Ora quel che provava non era più tristezza. Ma non era nemmeno sollievo.

Semplicemente, non sentiva nulla.

Era vuota. La sua mente era vuota, la sua testa era vuota.

Si era svuotata nel giro di qualche giorno, per spegnersi completamente in quella stanza.

Prese in mano il piccolo biglietto e rilesse attentamente le sue parole.

Ma invece di cercare di comprenderne il significato, esaminò attentamente la grafia di Riven.

Era tremolante in alcuni tratti, e sicuramente non molto elegante.

Ma aveva qualcosa che l'affascinava moltissimo.

Forse era soltanto il fatto che appartenesse a lui. Non lo sapeva.

L'arrivo di un messaggio la risvegliò dai suoi pensieri.

Mise via in fretta il piccolo biglietto, prese il cellulare e lo lesse avidamente.


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Perché prima non arrivavi? Dov'eri finita?


Lo osservò per qualche secondo: vide che si era spostato, ed ora era seduto sotto l'ombra di un albero, proprio come lei. Poi scelse l'opzione “rispondi” e cominciò a scrivere.


From: Musa

To:Riven

[No subject]


Ero in bagno, l'ho già detto.

E poi non mi pare che siano più affari tuoi.


Premette “invia” e il suo sguardo cadde dritto su di lui, ancora.

Notò che stavolta la stava guardando.

Poi l'arrivo di un messaggio la obbligò a distogliere lo sguardo.


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Anche se non sei più la mia fidanzata non significa che io non debba sapere dove fossi.

E poi non raccontarmi balle, lo so che non eri in bagno.


Lo osservò di nuovo con aria di sfida e ricominciò a scrivere.


From: Musa

To: Riven

[No subject]


Se lo sai allora perché me lo chiedi?


Premette “invia” e lo osservò con espressione soddisfatta: stava diventando una vera e propria competizione.

Poi distolse lo sguardo quando la risposta arrivò.


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Perché eri nella mia stanza. Cosa hai fatto nella mia stanza?


From: Musa

To: Riven

[No subject]


Chi ti ha detto che sono rimasta lì? E poi non è solo la tua stanza!


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Musa, non fare l'ingenua, non sei mai stata nella mia stanza e non dirmi che la tentazione di curiosare non ti è venuta!


Lo osservò nuovamente con irritazione. Adesso si stava veramente arrabbiando.

Non erano affari suoi! Non più!


From: Musa

To: Riven

[No subject]


Tu se fossi nella mia stanza non guarderesti in giro?


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Io non ho avuto neanche il tempo di guardare la tua stanza la prima ed unica volta che ci sono entrato.

E poi non è solo la tua stanza!


Musa lo osservò ancora, con uno sguardo di fuoco.

Poi si apprestò a rispondere.


From: Musa

A: Riven

[No subject]


Ti ho fatto una domanda, nel caso non te ne fossi accorto. E tu non mi hai risposto.


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Ti ho risposto, nel caso non te ne fossi accorta, ragazzina.


From: Musa

To: Riven

[No subject]


Perché stiamo messaggiando se mi hai lasciato, ragazzino?


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Perché voglio sapere dov'eri quando ti stavamo cercando.


From: Musa

To: Riven

[No subject]


Stavamo? Tu eri con me!


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Io me ne sono andato prima di te, te ne sei già dimenticata?


From: Musa

To: Riven

[No subject]


No, mi ricordo! Mi ricordo tutto perfettamente! E mi ricordo anche come ho guardato bene la nostra foto sul tuo comodino!


From: Riven

To: Musa

[No subject]


La nostra foto? Allora avevo ragione, sei rimasta lì! Sono venuto bene, vero? ;)


Il suo sarcasmo non lo abbandona mai, pensò Musa.

Avrebbe voluto rispondergli che non era il caso di fare il simpatico, non adesso.

Pure la faccina!, pensò irritata.

Avrebbe veramente voluto scrivergli che doveva smetterla, che lo odiava, per tutto quanto.

Anche per il fatto che le stava mandato dei messaggi idioti.

Ma ciò che venne fuori dal suo cuore, fu tutt'altro.


From: Musa

To: Riven

[No subject]


Tu sei bellissimo...è per questo che ho fatto l'amore con te.

Perché ti amo e tu non lo capisci.


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Certo che lo capisco invece...ma forse siamo troppo diversi.

Una storia non può durare a lungo in questo modo...per questo ti ho lasciata.


From: Musa

To: Riven

[No subject]


In questo modo? Quale modo? Io non ti ho mentito, Riven!


From: Riven

To: Musa

[No subject]


Forse non questa volta.

Ma le persone non si amano a metà, Musa.


Musa rilesse più volte quella frase, inizialmente per capire cosa c'entrasse con il discorso, poi per capire se l'avesse veramente scritta lui.

Lo guardò, stanca ed esasperata, poi si alzò e si allontanò sotto lo sguardo attonito di tutti.

   
 
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