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Autore: Sara_Uchiha    21/02/2014    4 recensioni
La morte... la Perdita.. il Dolore..
Obito sapeva che significava soffrire. Ma non era solo.
Lei sarebbe stata al suo fianco, sempre. Lo avrebbe aiutato a rialzarsi, sempre.
Questo sarebbe bastato a colmare il vuoto che li univa?
Lui. Lei. Alla ricerca di un mondo migliore.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Obito Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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Seriamente, la situazione non era delle migliori. Il villaggio non presentava mappe per orientarsi e la poca gente che passava era per lo più formata da Ninja e mercanti che riprendevano il proprio viaggio. Akiko e Obito si sentivano sperduti. Per quanto maturi erano pur sempre due quattordicenni dispersi in un villaggio piccolo quanto elaborato alla ricerca di una armeria. Di essere c’era.. il punto era uno: DOVE?!
Obito dopo due ore di vagabondaggio in quel labirinto di stradine decise di tornare nella taverna. Là dovevano sapere qualcosa. Se non la sapevano? Seriamente avrebbe fatto uno sterminio. La calma non era mai stata una sua virtù. Quella invece era una abilità di Akiko che rimaneva calma e diplomatica. Annoiata, ma pur sempre calma.

Aki: Obito sono solo le dieci, non ti preoccupare. La parte ovest abbiamo capito che è ricca di taverne e alberghi invece la parte est è per lo più zona residenziale.
Obi: Si per fortuna abbiamo un buon orientamento.. un sempliciotto qua si perderebbe.
Aki: Ma Noi non siamo sempliciotti, no?

Lei sorrise e Obito sbuffò. Era ottimista tanto quanto pessimista. Una ragazza cosi Lunatica non l’aveva mai vista. Lunatica. Sorrise d’istinto.

Aki: ehi! Che ti ridi?
Ob: Non ridevo..
Aki: Si invece.
Ob. No.
Aki: Si.
Ob: No.
Aki: Si.
Ob: Senti ho pensato che sei Lunatica e ho s-o-r-r-i-s-o pensando al significato del tuo nome. Capisci?
Aki: .. Capito! Mi stai dicendo ch-
Ob: Che tu e il tuo nome vi unite alla perfezione diversamente da quanto credi.
Aki: Ma.. ma è Complimento? “Obito.. grazie!”

Lo scrutò con il suo sguardo profondo, ma Obito dispettoso non rispose e cominciò a chiedere informazioni all’uomo davanti a se. Dopo una decina di minuti avevano ottenuto ciò che serviva loro.
Una cartina disegnata a mano dal proprietario che indicava l’ubicazione dei vari negozi che cercavano.
Obi: Ho avuto un colpo di genio..
Aki: Si, l’ho sempre detto che nella botte piccola c’e il vino buono.
Obi: .. e ora che centra? … Ci rinuncio. Seguimi.

Guidati da quella rudimentale mappa dopo 30 minuti, perché sbagliare era d’obbligo in ogni ricerca, trovarono la prima armeria ninja: L’isola del piacere.
Obi: Ora.. tu, mia saggia compagna..  puoi rispondere a una domanda?
Aki: Si..
Obi: Ci siamo passati davanti minimo tre volte … chi direbbe che un negozio che si chiama “l’isola del piacere” è una armeria?!?!
Aki: Nessuno. Seriamente scrivere “armeria” costava troppo? Che nervi!!
Obi: Entriamo prima che mi salga l’ omicidio di massa.

Entrarono e dovettero ammettere che era ben fornita e con vasta scelta. Si addentrarono fra gli scaffali e cominciarono ad osservare non solo per la maschera, ma anche per delle armi personali. A interrompere la loro ricerca fu un commesso di giovane età che si avvicinò per aiutarli. Spiegarono cosa cercavano e non sapendo come soddisfarli andò a chiamare il proprietario. Attesero altri dieci minuti.
Obi: Oggi è la giornata delle attese..
Aki: La mia calma si sta polverizzando..
Obi: Allora è davvero grav-

La frase gli morì in gola sentendo la voce alle sue spalle. Si girò lentamente e puntò il suo occhio rosso in quelli dell’uomo. Era Lui il proprietario?!
Obi: Tu.. tu..
Akiko non spiaccicava nemmeno una parola. Il maniaco della sera prima era l’uomo con cui dovevano avere a che fare? Indietreggiò. Non per paura, ma per ribrezzo nei suoi confronti.
..: Siamo qua per la bambolina o per comprare? Ehehe
Obi: Sapessi che eri tu non ci entravo.. anche se quel nome al negozio una mezza idea me l’aveva data.
..: Sei qua per dare rogne ai miei clienti?
Obi: No. Ero qua come tale ma mi è passata la voglia. Andiamo Akiko.
..: Tanto torni. Sono il migliore nella zona.. trovare una maschera con un solo foro e della tua grandezza? Buona fortuna Uchiha.
Obi: Muori malamente sotto un masso.. E sappi, non è bello.
..: Cos-

La porta si chiuse con forza. Lui sghignazzò. Aveva perso due clienti, perché loro non sarebbero tornati. Sicuramente non sarebbero tornati.
Aki: Cancellalo dalla lista.
Obi: Si. Proviamo questo. Di la.

Perdersi? Ci avevano fatto il callo in quello schifo di villaggio! Arrivarono dopo altri 40 minuti dall’altra parte dell’isolato. Che schifo di giornata.
Obi: Chi ha voluto fare sta ricerca .. uccidilo..
Aki: Il suicidio di coppia non è tollerabile in questa situazione.. non mi sento più le gambe.
Obi: Per quando questo corpo si sia adattato sento ancora qualche acciacco.
Aki: Vuoi che ti controlli?
Obi: No.. guardiamo in questo, se ci va bene la ricerca è finita e andiamo a pranzare.
Aki: E se non va bene?
Obi: Mangiamo e riprendiamo dopo … l’abbiamo iniziata ormai sta schifezza d’idea.
Aki: Ottimo. L’importante è mangiare..

Entrarono e il negozio era molto più piccolo. Per la fame non si persero in controlli fra gli scaffali e si diressero subito dal proprietario. Un uomo sulla sessantina, con capelli quasi inesistenti e pelle rovinata dall’età, riposava alla cassa. Si fissarono e dopo qualche secondo capirono. Avrebbe parlato Akiko. Obito la calma l’aveva ripudiata da ore.

Aki: Mi scusi …
Nulla. Continuò a russare.
Aki: Signor –fisso il cartellino- Amuraku , vorremmo parlarle … è possibile? Signore…
Vuoto più totale. Lo scosse gentilmente. Era morto?
Aki: Posso?
Obi: Onorato..
Aki: OH SIGNORE!!!

L’uomo sobbalzò, si sedette compostamente e subito dopo la guardò arrabbiato. Ora era lei quella in torto? Non lui che dormiva sul posto di lavoro? Akiko respirò e sorrise. Obito era allibito dalla calma che poteva tirar fuori anche se in quel momento era capace di spaccare a calci qualche muro.

Aki: Mi scusi.. volevamo chiedere se vende delle maschere ninja. Ma solo con un “foro”. Ne vende?

La guardò come se fosse un alieno. Ottimo approccio. Ottimo approccio per finire scaraventato nel muro alle spalle. Si era capito. Almeno Obito, come al solito, lo aveva capito. Un libro aperto era quella ragazza. Meglio intervenire.

Ob: Le ha? Si o No.
Amuraku: No. Esistono le maschere ninja?
Ob: Seee.. ciao!! Andiamo.
Altro buco nell’acqua. Guardarono la cartina. Finite le armerie.
Obi: …
Aki: Erano solo due? Quel maniaco non scherzava!!

Erano nella merda. Una giornata più fallimentare non l’avevano mai vista nelle loro carriere da Ninja. Almeno in quella di Obito, visto che quella di Akiko era appena cominciata. Delusi e stanchi tornarono nella taverna e cominciarono a pranzare. Brodo di carne e frutta. L’essenziale per non sprecare troppo denaro. Si godettero quel silenzio e terminato di mangiare salirono in camera. Speravano in buone notizie almeno da parte di Zetsu, anche se non si aspettavano nulla. Ormai non poteva andare peggio di cosi.

Aki: … Obito… non pensarci.
Obi: Se per il piano andrà nello stesso modo sarà davvero una cosa lunga.
Aki: Non abbiamo un limite di tempo.
Obi: Ma se non cambiamo questo mondo alla svelta altre persone continueranno a soffrire come noi. E non voglio.
Si avvicinò e poggio la testa sulla sua spalla. Era stanza e non poteva far altro che confermare. Era vero, non avevano tutto il tempo del mondo. Senza volerlo il ragazzo si dimostrò preoccupato per qualcosa di più grande di lui.
Aki: Sei un bravo ragazzo. Non lo fai solo per te.
Obito non rispose. Non sapeva che dire, poteva solo poggiare la testa a quella della ragazza e sospirare. Se lo diceva lei..

Aki: Sai.. e se la facessimo noi?
Si risvegliò da quello stato di catalessi e la fissò. Non capiva.
Aki: Hai il controllo del Mokuton. Con un po’ di lavoro può uscire qualcosa di accettabile.
Obi: Si potrebbe fare.. risparmiamo e non torniamo da quello. Perfetto. Mettiamoci all’opera e terminiamo entro oggi.
Aki: Pretendi molto.. eheh ok.

Obito fece uscire uno strato di legno resistente e, mentre Akiko prendeva le misure del suo viso, cominciò ad affilare i kunai. Avrebbero usati quelli. Illuminati dalla luce di quel caldo pomeriggio cominciarono il lavoro e dopo molti tentativi falliti usci qualcosa di decente. Era il tramonto e la maschera giaceva sul letto osservato dai due ninja. Castano chiara con delle onde nere che partivano dal lato opposto e che raggiungevano l’unico occhio. Era uscita meglio di quello che pensavano.
Obi: Come la indosso?

Colpo di genio. Akiko prese un pezzo di stoffa e lo cucì ai lati formando una molla elasticizzata . Ora doveva andare bene. Con delicatezza gliela mise e lo guardò. Era perfetta con i capelli corti che uscivano da sopra e da sotto il collo.
Aki: E’ comoda?
Obi: E’.. fantastica. Mi sento protetto dagli sguardi ora. Grazie.
Aki: .. ora sei ancora più lontano da chi ti sta accanto..

Si tolse la maschera, la mise nel cassetto e imbarazzato le sorrise. Lei fissò il comodino.
Aki: Che significa? Perché l’hai tolta? Non ti piace?
Obi: Quante domande inutili. Ora non mi serve perché posso fidarmi di te.

Akiko spalancò gli occhi e si ricordò ciò che le aveva detto Madara.

<< Lui si fida >>

Sorrise rassicurata da quella certezza e con la sua solita voce strafottente parlò.

Aki: Allora.. ti muovi a chiamare Zetsu?!
Sospirò rassegnato.
Obi: Ok, schiavista.


-------------------[Angolo della frustrata Autrice]----------------

Nuovo capitolo... FINALMENTE!! è.é
Averlo pronto da mercoledì e non poterlo pubblicare a causa di internet è stata l'infamata più grande della mia esistenza... ovviamente sempre secondi ai troll di Zio kishi -_-
Spero vi piaccia !! Scusatemi ancora!! Se volete Recensite ^_^ fatemi sapere che ne pensate <3
Ve ne sarei grata, tanto >.<
Sara_Uchiha
  
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