Capitolo 2
Il giorno dopo le due si rimisero al lavoro per terminare la scena. Si divertivano, anche se si era formato un clima strano.
Terminato il lavoro, Jennifer prese Isabelle in disparte, lontano da tutti gli altri, su di un prato tranquillo.
" Che c'è?" chiese leggermente infastidita la mora
" Credo che dovremmo chiarire cosa significava il bacio di ieri sera, non trovi?"
" Non credo che ci voglia molto a capirlo.."
Seguì uno minuto di silenzio.
" .. Un po'.. beh si.. mi piaci, Jen."
La donna sospirò un momento. Doveva ammettelo, Isabelle le piaceva, ma non ce l'avrebbe fatta a prendersi un impegno del genere, con una ragazza, oltretutto molto più piccola di lei. Forse sarebbe stato divertente almeno provare a starci assieme, ma la vedeva più come figlioccia che come fidanzata.
" Ascolta, Isabelle. Tu sei una ragazza fantastica, dolce, gentile e simpatica. Io sono davvero affezionata a te, mi piaci in un certo senso. Io.. però non voglio ferirti. Non credo che riuscirei a prendere questo impegno con te. Non sono innamorata di te. O almeno, non lo sono fino a questo punto. Spero capirai.." tentò di darle un buffetto, ma l'altra, evidentemente delusa, girò la faccia, guardando per terra.
" Si. " detto questo si alzò e girò le spalle, pronta ad andarsene.
" Piccola, scusami.."
L'altra non rispose. Le rivolse uno sguardo, e poi se ne andò.
Sai una cosa?! L'hai fatto. Si mi hai ferita.  Avrebbe voluto urlarle. Ma si contenne, raccolse i suoi indumenti e tornò a casa, tanto il suo lavoro era finito.

***
Neanche una telefonata fra le due. Per un sacco di giorni. Isabelle certamente ci soffriva. Un po' anche Jennifer. Quella ragazzina le mancava.
E così, mentre la mora se ne stava in camera sul suo letto a dormicchiare e soffrire dentro, sentì sua madre che la chiamava, perché c'erano visite. La sua voce però era ovattata, non le prestava attenzione, aveva altri pensieri per la testa.
Finché qualcuno bussò ed entrò nella sua stanza.
Isabelle era rivolta di schiena alla porta, e mormorò " Vattene mamma."
" Isa, sono io."
Quella voce.
Isabelle si girò di scatto. Jennifer era in piedi davanti a lei.
"Jen.. oh, prego siediti." si mise seduta e le permise di mettersi accanto a lei.
" Non sopporto più di stare così lontana da te. Mi manchi, piccolina."
" Anche tu..." ammise l'altra, con lo sguardo per terra.
" Ti prego, torniamo quelle di prima. Io sono affezionata a te." timidamente le carezzò la guancia. Isabelle la lasciò fare.
" So che non resisterei alla tentazione di baciarti. Tu .. sei così bella. E dolce, con me. ...Scusami.."
" Ehy, Isa. Tu puoi baciarmi ogni volta che vuoi, capito? Tu rimarrai per sempre la mia piccolina."
Isabelle allora timidamente le diede un bacio a stampo, poi guardò Jennifer per cercare una sua reazione. Quest'ultima sorrise, rassicurandola e facendole capire che non le dava fastidio.
Isabelle era contenta, di ciò. Così si accoccolò tra le sue braccia mormorando un " Ti amo."
Jennifer la coccolò dolcemente. Forse non sarebbe mai stata la sua fidanzata, ma di certo non avrebbe mai rinunciato a quella piccola e dolce creatura. Sarebbe rimasta per sempre la sua piccola Isabelle, il suo piccolo chihuahua.

FINE