Welcome
To Hell - A DxD Chronicles
Dichiaro
di non avere i diritti aventi a quest' opera di
pura fantasia, quindi siete pregati di non compararlo con High School
DxD,
grazie. Ho voluto inserire questo titolo poichè in molte
creazioni l'Inferno
non è poi così male.
Life
1:
TAKEYA
"I-Io...n-non
sarei più umano?"
"Si
esatto."
"Ah-ah-ah-ah
sono sicuro che è tutto uno scherzo, lo
avete architettato voi fratelli Ogawa non è vero? Lo avete
fatto per punirmi e
per giunta avete chiesto la collaborazione del club! Per un momento mi
avete
fatto prendere un colpo."
"No
Issei-kun a darti un bel colpo non sono stati i
fratelli Ogawa ma bensì la tua ex-ragazza Amano Yuuma____"
"YUUMA-CHAN!!!
Allora non era un sogno!"
Issei
lo disse con un tono allarmato.
"No
non era un sogno e tu sei veramente andato ad un
appuntamento con Amano
Yuuma."
"Allora
scusa perché nessuno si ricorda più di lei?
Le foto che avevo sul cellulare non ci sono più! Anche il
suo numero è sparito!
Come me lo spieghi questo?"
A
quella domanda Rias emise un lungo sospiro di
frustrazione.
"Issei-kun
non ci vuole molto per poter cancellare
la propria esistenza dalla mente degli umani e una volta esaurito il
suo
compito si è dileguata con tutte le informazioni che la
riguardavano."
"Allora
come hai fatto a trovarmi?"
Dopo
quell'affermazione Rias mi guardò.
"Takeya-kun
per favore mostraglielo."
"Si!
Rias-sama."
Mi
avvicinai ad Issei posandogli quello che all'apparenza
sembrava un volantino. Guardandolo Issei sgranò gli occhi e
cominciò ad
agitarsi, forse stava inquadrando la situazione.
"Q-Questo
volantino lo riconosco! E' lo stesso che
mi ha dato quella ragazza in cosplay!"
"Ah,
intendevi questa ragazza?"
Con
un gesto della mano Rias fece apparire un piccolo cerchio
rosso è da lì comparve un pipistrello. Come per
magia il volatile si trasformò
in una ragazza con addosso un vestito da cameriera.
"Si
e lei! E' la stessa ragazza! Ma-ma come___"
"Conoscendo
la natura degli angeli caduti ho
ritenuto che fosse la cosa migliore da fare, visto che erano molto
interessati
a te, per fortuna avevo ragione e sono riuscita ad intervenire appena
in tempo."
"Allora
è vero che sono morto."
"Non
del tutto Issei-kun, il tuo desiderio di
vedermi è stato così forte a tal punto da
renderti capace di richiamarmi anche
in punto di morte."
"Però
c'era ben poco che io potessi fare e così
optai all'unica soluzione possibile."
"E
cioè??"
"Quella
di reincarnarti in un demone utilizzando i
miei pezzi della scacchiera demoniaca...devo riconoscere che
è stato un azzardo."
Con
quest'ultima frase Rias si guadagnò l'attenzione di
tutti noi.
Fu
Takeru a fare la prima domanda.
"In
che senso "azzardo" Rias-sama? Vi
potete spiegare?"
"E'
semplice Takeru-kun, per poter reincarnare Issei-kun
ho dovuto utilizzare tutti gli 8 pedoni che possedevo."
A
quella dichiarazione in sala scese il silenzio.
Tutti
noi fissavamo Issei con aria preoccupata, com'era
possibile una cosa del genere? Davvero questo pervertito è
così forte?
Stavo
ancora cercando di fare mente locale su quelle
poche informazioni che avevo a mia disposizione quando lo stesso Issei
decide
di prendere la parola.
"Scusatemi
tutti ma io non ho ancora capito niente,
in primis chi era e "cos'era" colei che mi ha ucciso? Secondo
perché
lo ha fatto? Lo so di non essere il massimo dei ragazzi ma non pensavo
di
meritarmi la morte!"
Rias,
da buon leader, rispose ai dubbi d'Issei.
E'
bello avere un leader che di fronte ai problemi ti butta
in faccia la verità.
"Issei-kun
esistono cose antiche
come la notte dei tempi, ed una di
queste è una guerra segreta che và avanti oramai
da secoli...una guerra che
vede 3 schieramenti: i Demoni, esseri in lotta per il possesso
dell'Ade, voi
umani lo chiamate inferno, ma quest'ultimo è diviso in due
parti una per i
demoni l'altra invece per gli Angeli Caduti__"
"Angeli
Caduti???"
"Si
esatto, mi potresti far finire di
spiegare?"
"Eh
si, chiedo perdono."
"Stavo
dicendo...gli angeli caduti non sono altri
che angeli che, a causa delle loro cattive azioni, hanno perso la
protezione di
Dio e perciò sono caduti all'inferno. Infine all'ultimo
schieramento abbiamo
gli Angeli che, guidati sotto l'ordine di Dio, hanno il compito di
sterminare
noi demoni e gli angeli caduti. Loro sono nostri nemici e anche i tuoi,
visto
che adesso sei anche tu un demone."
Dopo
aver finito quella spiegazione Rias si alzò dalla
sua sedia e dalle sue spalle apparvero due ali da pipistrello segno
della sua
natura demoniaca i restanti membri seguirono il suo esempio mostrando
le loro
ali ad Issei...anche io e Takeru facemmo altrettanto...stesso discorso
per
Issei anche se il gesto di quest'ultimo era involontario.
"Wow...queste...queste
sono le mie ali?"
"Si
Issei-kun, col tempo imparerai a farle comparire
e scomparire a tuo piacimento."
"Caspita
sono davvero forti."
"E'
il segno che dimostra la tua nuova natura da
demone, può anche non sembrare ma esserlo comporta diversi
vantaggi: sarai più
attivo la notte visto che ne traiamo il massimo potere, aumento
sproporzionale
di tutte le tue abilità fisiche, però
non'è tutto oro quello che luccica
infatti abbiamo diversi handicap, tutto ciò che riguarda la
chiesa ovvero:
terreno consacrato, acqua benedetta e crocifissi. Ah Issei-kun sei
cristiano?
Se si ti sconsiglio di pregare e di nominare il nome di Dio in ambito
di
preghiera___"
"Perché?
Cosa succede se dico [ Padre nostro che sei
nei cie__ ]"
In
quel momento Issei cadde in ginocchio tenendosi la
testa dolorante con le mani.
"Era
quello che stavo cercando di dirti
Issei-kun"
La
voce di Rias era ormai stanca.
"Visto
che ormai siamo demoni per noi non ci è più
concesso pregare."
"Fammi
indovinare, per un angelo risulterebbe come
una bestemmia?"
"Esatto
Issei-kun vedo che impari in fretta."
Dopo
il dolore alla testa Issei si rialzò continuando con
le sue domande.
"Ah
c'è un'ultima cosa che voglio sapere, perché mi
volevano morto, Yuuma-chan no cioè Yuuma mi voleva morto per
un oggetto che
posseggo dalla nascita, lo aveva chiamato Sacred____"
"___Gears."
Ha
dirlo era stato Yuuto Kiba...finalmente ti sei messo a
parlare anche tu Kiba, pensavo che eri li solo per fare la bella
statuina.
Scusatemi
non vi ho ancora detto tutto. E' un'altro
membro del club, un semplice ragazzo biondo coi capelli corti che viene
sempre inseguito
da una schiera di ragazze chiamandolo "PRINCIPE"
all'apparenza il classico bell' imbusto...non'ho più niente
da dire.
Dopodiché
continuò
"La
Sacred Gears è un potere irregolare che viene
conferito ad alcuni esseri umani, molti dei quali lo hanno usato per
preservare
il loro nome nella storia."
"Ci
sono molte persone che svolgono un ruolo
importante nel mondo ed esse posseggono del Sacred Gears all'interno
del
proprio corpo."
Akeno
continuò dove Kiba si era interrotto ma poi Rias
riprese il discorso.
"La
maggior parte dei Sacred Gears viene utilizzata
dagli uomini, ma ci sono alcune eccezioni ed esse sono pericolose per i
demoni
ed angeli caduti."
"Una
di questi appartiene a te Issei-kun."
"Davvero?"
"Si.
Per favore alza in alto la mano."
"Perché?"
"Fallo
e basta!"
Senza
discutere agli ordini di Rias, Issei alzò il
braccio sinistro
"Così?"
"Si
perfetto, ora immagina la persona più forte che
conosci."
"E
dopo?"
"Abbassi
il braccio e fai la stessa posa di quella
persona."
Con
quelle parole Issei era un po' confuso ma prese
coraggio e si preparò.
"Chissà
a che povero Cristo sarà pensando."
"Non
lo so Takeya stiamo a vedere."
In
quel momento Issei si portò le mani sul petto,
dopodiché
li pose di lato gridando.
"KAMEHAMEHA!"
All'unisono
io e Takeru ci schiaffeggiamo la fronte abbassando
la testa per la vergogna...Son Goku di Drangonball poteva gioire aveva
insegnato la sua tecnica più pericolosa ad un pervertito.
"La
stanza è piena di potere magico quindi il tuo
Sagred Geras apparirà più facilmente."
In
effetti Rias aveva ragione, il braccio sinistro di
Issei brillò di luce rivelando il suo Sacred Geras, ovvero
un guanto rosso da
cosplayer.
"Questo
è il tuo Sacred Gears lo potrai evocare a
tuo piacimento, anche se di quello ne parleremo in un'altro momento, ma
adesso
Issei-kun ci presenteremo come si deve. Yuuto."
In
quel momento Kiba chiamò il suo nome:
"Mi
chiamo Yuuto Kiba, sono del 2° anno e sono un
demone piacere di conoscerti."
"1°
anno...
Koneko Tōjō...piacere di conoscerti...sono un demone."
"Ara,ara
piacere di conoscerti sono
Akeno
Himejima del 3° anno,
vice-presidente di questo club e sono anche un demone."
"Takeru
Ogawa 3° anno, demone servitore di Rias e
per niente contento di conoscerti."
"Takeya
Ogawa 3° anno, idem come mio fratello."
"Ed
io sono la loro padrona mi chiamo Rias Gremory
della casa dei Gremory. La mia casata detiene il rango di Duca, da oggi
in poi
lavoreremo insieme."
"Grazie
non vi deluderò."
In
quel momento Takeru chiamò Issei costringendolo a
voltarsi dalla nostra parte.
"Issei...
WELCOME TO HELL."x2
°°°°°°°°°°°°°°°
"Sono
stanco, la riunione di oggi è stata stressante."
"Tks
domani sarà peggio, ora però chiudiamo tutto e
prepariamoci
per tornare a casa. Mentre sistemo, sei pregato di servire la cena
anche a
Khorè e non solo a Shadow."
"Stai
tranquillo."
"Sarà
meglio per te, mi da fastidio ripetere lo
stessa cosa più volte."
Dopo
aver distribuito la cena ai famigli, ci accertiamo
di aver chiuso la sala, per poi avviarci verso casa a bordo della moto
di Nii-san.
"Ah
finalmente a casa."
Erano
queste le parole che pronunciavo mentre scendevo
dalla moto.
"Eh
si! Casa dolce casa. Takeya tu intanto entra
dentro e fatti un bel bagno, io porto la moto nel garage e dopo preparo
la
cena."
"Ok."
Ogni
persona considera la propria casa un castello, la
nostra non faceva eccezione.
Infatti...aveva
una distribuzione di 300 mq divisa su 2
piani.
Il
piano terra era composto da: un ampio ingresso con
salone, cucina, ripostiglio, un primo bagno ed una porta collegata al
garage.
Una rampa di scale portava al secondo piano predisposto con 4 stanze: 2
occupate da me e da Takeru e le altre 2 per eventuali ospiti. Un
secondo bagno più
grande rispetto a quello presente al piano terra e per concludere una
scaletta
nascosta che portava alla soffitta.
Adoro
il bagno del 1° piano, specialmente per la vasca
visto che è 3 volte più grande del normale e con
idromassaggio incorporato. Mi
piace rimanerci in a mollo e schiacciarci un pisolino di tanto in tanto
anche
se quest'ultima cosa fa irritare parecchio Takeru.
Non
ci posso fare niente fratellone è troppo comodo! Eh,
alcune volte mi ci immagino assieme ad Akeno,
se tutto va come deve andare...questo
sogno si avvererà.
Una
volta uscito dalla vasca ero in tento a sistemarmi,
ma lo sguardo cade sul mio riflesso.
Non
mi ero accorto di quanto fossi cambiato e tastandomi
le varie parti del corpo ne ebbi la conferma.
A
dispetto di diversi anni fa, avevo messo sù una piccola
massa muscolare. Ma ad essere cambiati erano i miei occhi.
A
prima vista sembrano avere un colorito normale sul
marrone scuro, ma bastava annullare la magia di illusione per
evidenziare il
loro vero colore, ossia: retina color rosso sangue con una pupilla blu
oceano.
Stessa
cosa riguarda Takeru, però i suoi colori erano
invertiti.
Un'altra
differenza che mi distingueva erano
i capelli di fatto io li portavo sempre
corti, mentre Takeru li ha leggermente lunghi e alcune volte li
racchiude in un
codino, ma entrambi lo abbiamo dello stesso colore...ossia nero lucido.
"Chissà
se il colore dei capelli li abbiamo
ereditati da nostra madre o da nostro padre. Una cosa è
certa, uno dei 2 doveva
avere per forza degli ammiratori."
Mamma,
papà darei qualsiasi cosa per avere un vostro
ricordo.
Senza
volerlo il mio desiderio si realizzò, ma il prezzo da
pagare fu estremamente doloroso.
°°°°°°°°°°°°°°°
TAKERU
"Uffa
la solita storia, la cena è pronta in tavola e
quello che fà? Schiaccia un pisolino nell'idromassaggio.
Questa volta giuro che
le prende!"
Mentre
mi avviavo in bagno, udii dei lamenti provenienti
dal primo piano perciò affrettai il passo, ma non ero
preparato ad una scena
del genere.
"TAKEYA!!!!!"
Mio
fratello era riversato per terra piegato in due per
il dolore. Teneva la testa fra le mani con gli occhi spalancati, ma la
cosa più
inquietante di tutte era il sangue che fuoriusciva dai suoi occhi.
Mi
avvicinai per aiutarlo e solo allora mi accorsi che
bruciava.
"CHE
CAZZO TI E' SUCCESSO FRATELLO!!!!!!"
Senza
perder tempo lo presi in braccio non curandomi del
calore che emanava e lo portai nella sua stanza adagiandolo sul letto.
Solo
allora mi accorsi che il sigillo sul suo petto si
stava sgretolando.
"No-no-no-no
non ti permettere il forzare il
sigillo!!!!"
Takeya
continuava a contorcersi come se fosse posseduto
da qualcosa, ma nel frattempo ripeteva la solita frase.
"La
mia testa...non c'è la faccio più, la mia
testa...non c'è la faccio PIU'!"
Qualsiasi
cosa fosse aveva a che fare con la sua testa.
Purtroppo
gli incantesimi riguardanti il capo erano i più
delicati a causa della sensibilità del cervello alla magia.
Bastava un passo
falso per arrecare gravi danni celebrali.
Potevo
usare solo un incantesimo e quest'ultimo mi
avrebbe arrecato un enorme dolore.
"Non
ci posso fare niente, questa mi farà un male
cane domani mattina!"
Capovolsi
mio fratello a pancia in giù, posai le mani
sulla sua schiena, chiusi gli occhi ed incominciai ad inca lanare la
magia che
mi serviva pronunciando parole non umane.
Con
effetto immediato apparvero due sigilli, una sulla
mia spalla e l'altra su quella di mio fratello.
Presi
forza dal mio, una luce bianca ricoprì le mie
braccia guarendole dalle scottature fino a concentrarsi sulle mani. Con
esse
creai una via tra il suo sigillo e la testa sperando in una risposta.
Dopo
diversi minuti ci furono dei miglioramenti.
La
temperatura si abbassò, aveva smesso di tremare e la
respirazione sembrava tornata regolare. Lo capovolsi e notai che i suoi
occhi avevano
smesso di sanguinare ed il sigillo posto sul petto si stava lentamente
ricostruendo.
Per
il momento il pericolo era scampato ma non esultai
perché ebbi un effetto collaterale.
Il
sigillo sulla spalla prese fuoco bruciandomi la
maglietta lasciandomi a petto nudo.
Mi
alzai di scatto e involontariamente guardai il
riflesso della mia schiena, il fuoco aveva la forma di un marchio
ricoprendo
l'intera superficie della spalla. Per il dolore intenso non resistetti
più e
svenni.
Quando
riaprii gli occhi vidi Takeya intento a
pronunciare incantesimi di guarigione.
Non
so da quanto tempo li stesse pronunciando...però una
cosa era sicura la spalla non mi faceva più male.
"Come
ti senti adesso Takeru?"
"Da
quanto tempo mi stai curando?"
Lo
dissi con voce forzata.
"Da
circa due ore, il sigillo ti aveva lasciato una
brutta bruciatura, ma grazie ad alcuni incantesimi ed alla tua
rigenerazione la
spalla è tornata come nuova."
Mi
alzai e notai che Takeya aveva ragione. Il dolore che
sentivo era sparito.
Mi
sedetti sul letto e guardai Takeya negli occhi, in
risposta egli abbassò lo sguardo.
"Ora
voglio sapere che cosa è successo."
°°°°°°°°°°°°°°°°
"Rias-sama,
io e Takeya chiediamo il permesso di
essere esonerati temporaneamente dalle attività pomeridiane."
In
questo momento mi trovavo nel salone principale del
club.
Nonostante
il problemi avvenuti la sera precedente, la
nostra vita scolastica procedeva nei migliori dei modi.
Ci
siamo riuniti insieme agli altri membri subito dopo
pranzo, però avevamo bisogno di un po' di tempo libero per
sistemare una
piccola faccenda___
"Come
mai? Vi è successo qualcosa Takeru-kun?"
"No
niente Rias-sama."
Sentendo
quella discussine, Akeno s'intromise
preoccupata.
"E'
successo qualcosa a Takeya-kun?"
"No,
niente Akeno-san. Il fatto è che___"
Inaspettatamente
Koneko si spostò in cucina. Quando aprii
la porta...
[
Speaker:
Benvenuti signore e signori al Gran Premio del Giappone, in questo
momento i
piloti stanno riscaldando le gomme con un giro di prova___ ]
Fu
investita da un'onda sonora proveniente dalle casse
dello stereo.
Nonostante
quel colpo, quella ragazza era rimasta
impassibile. E' davvero incredibile una cosa del genere.
Dalla
porta spuntò fuori Takeya con addosso un giubbotto
da motociclista del team YAMAHA completamente autografata dal suo
staff.
Sulla
sua spalla si trovava Shadow con in testa un
berretto dello stesso team motociclistico. A fare capolino affianco a
loro
c'era Khorè intento a sgranocchiarsi il pranzo. Anche lui
con annesso berretto.
L'atmosfera
del momento aveva contagiato persino i nostri
famigli ed insieme a mio fratello sembravano un terzetto di tifosi
scalmanati.
Ma
volete sapere la parte più divertente? Koneko,
nonostante quel piccolo putiferio, era entrata ed uscita dalla cucina
con un
sacchetto di biscotti in mano. Quella piccola baraonda non l'aveva
nemmeno
sfiorata.
"Takeru
sei ancora lì? Hanno quasi finito il giro di
prova. Se non ti sbrighi oltre ad avere perso la Pole Position, ci
perderemo
pure la partenza!"
Per
la vergogna mi coprii la faccia con la mano.
"Ma
io che ci provo a fà."
Rias
ed Akeno, dopo essersi scambiate uno sguardo,
scoppiano in una risata.
"Certo
Takeru non c'è nessun problema, anche perché
il grosso del lavoro dovrà essere svolto solo con Issei.
Quindi divertitevi
pure."
"Grazie
Rias-sama, appena finito riprenderemo le
nostre mansioni."
Detto
ciò raggiunsi velocemente mio fratello.
"Nii-san
i pop-corn sono pronti e qui ci sono le
bibite."
Finalmente
mi ero guadagnato un momento di riposo.
°°°°°°°°°°°°°°°°
TAKEYA
2
ore dopo la conclusione del Gran Premio, come promesso
a Rias, riprendemmo i nostro doveri. Uno dei miei compiti era quello di
servire
il thé a Rias ed Akeno.
Dopo
poco sopraggiunge Issei accompagnato da Kiba.
"Alla
buon ora Issei-kun, pensavamo che non tornassi
più!"
"Molto
spiritoso Takeya-senpai, ma no, ho avuto un
inconveniente."
"Ossia?"
"E'
stato sorpreso a sbirciare nello spogliatoio
femminile del club di kendo."
Kiba
rispose schietto alla domanda.
A
quella risposta sospirai.
"Non
ti smentisci mai è inutile parlare con te è
solo fiato sprecato."
"Come
sarebbe a dire "fiato sprecato"!"
"E'
esattamente quello che ho detto."
In
quel momento Rias lasciò il suo lavoro per guardare
nella nostra direzione.
"Issei-kun
ti pregherei di non perdere altro tempo,
sei già in ritardo di 2 ore."
"In
ritardo per cosa?"
"Per
il tuo lavoro da demone ovviamente."
"In
che senso Buchou?"
"Semplice,
ti ricordi il volantino che ti ho
mostrato ieri?"
"Si,
perché?"
"Perché
quello è il tuo incarico come ultimo
arrivato."
A
quelle parole mi avvicinai a Takeru.
"Ultimo
arrivato?"
"Si
Takeya, perché?"
"Non
ricordo di aver fatto una cosa del
genere."
Takeru
mi fece segno di seguirlo mentre Rias continuava
la sua spiegazione sul lavoro da svolgere ad Issei.
Giunti
in cucina Takeru cominciò a parlare.
"Ti
ricordo quando siamo arrivati la prima
volta?"
"Certo
che me lo ricordo."
"Quel
giorno Rias era tornata a casa dopo aver
passato una settimana da suo fratello."
"Beh
cosa c'è di male in questo?"
"Il
problema non era su fratello...ma bensì la
moglie."
"Sua
moglie?"
"Certo.
Sai com'è fatta e sopratutto su com'è
rigida."
"Aspetta
un momento...non vorrai dire!"
"Si.
Desidera che Rias dia il massimo dell'etichetta
visto che appartiene ad una nobile casata. Ma ha riscontrato alcuni
problemi
sul peso."
A
quella rivelazione cercai di soffocare una risata.
"E'
stata in dieta per una settimana intera con il
divieto assoluto di toccare dolci!"
Non
c'è la feci più, scoppiai in una grassa risata.
"RIAS
GREMORY LA RAGAZZA PIU' POPOLARE DELLA SCUOLA
E STATA MESSA A DIETA PER UNA SETTIMANA!!!!!"
Mi
piegai in due per le risate mentre guardavo Takeru che
mi faceva cenno di silenzio, ma sapevo che anche lui sotto-sotto stava
ridendo.
"Ora
capisco perché ci aveva commissionato quella
torta al cioccolato a 3 piani. SOFFRIVA DI CALO DI ZUCCHERI!!!!!!"
Takeru
si avvicina a me.
"Ok
adesso basta ridere, dobbiamo tornare in sala,
spera che Rias non ti abbia sentito."
"D'accordo."
Usciti
dalla cucina notammo che Issei non c'era più.
"Che
fine ha fatto?"
"L'ho
mandato a lasciare alcuni volantini intorno
all'isolato, solo per prova. Da domani comincerà il vero
lavoro. Dovrebbe
tornare entro 1 ora."
°°°°°°°°°°°°°°°°
Credo
che dovrei ri-classificare Rias, aveva ragione!
Dopo esattamente 1 ora Issei era ritornato al club mentre ero impegnato
a
servire il tè in sala.
"E
questa è fatta, il mio lavoro è completato."
"No
Issei-kun mi dispiace. Abbiamo ricevuto una
chiamata."
"Cosa?"
"Una
chiamata di contattato, visto che il lavoro
sembra facile andrai tu, ti servirà come prima esperienza."
"Davvero?
Così? Tutto in una volta?"
"Non
ti preoccupare se hai bisogno di un aiuto basta
che ci avvisi."
"Ma
che devo fare?"
"Niente.
Devi solo rispondere alla richiesta del
mandante. Mi raccomando il pagamento, deve avvenire solo con frammenti
d'anima
oppure tesori personali."
Rias
consegnò ad Issei quello che all'apparenza sembrava
un cellulare.
"Usa
questo per controllare il pagamento è già tutto
pre-impostato, se per caso succede qualcosa...noi interverremo."
Detto
questo al centro della sala si manifestò un cerchio
magico color rosso cremisi.
"Bene
Issei-kun adesso entra all'interno del cerchio
e buona fortuna!"
Con
questo Issei scomparve.
Mi
apprestai a portare le tazzine all'interno della
cucina.
"Bah
speriamo che vada tutto bene."
"Non
ti preoccupare Takeya andrà tutto bene, ho
sentito che ieri se l'è cavata egregiamente con un demone
esiliato."
A
quella frase rimasi di stucco.
"Davvero?
Ieri ha combattuto contro un demone
esiliato?"
"Non
tanto, però se l'è cavata abbastanza bene per
essere la sua prima volta."
Stavo
ancora riflettendo, ma poi mi rivolsi a Takeru con
aria sospetta.......
"Scusa
ma tu come fai a saperlo?"
"E'
semplice me lo ha detto prima Koneko-chan."
"Ahh
ok, CHE COSA???"
"Me
lo ha detto lei, c'è qualcosa di strano al
riguardo?"
"No,
fai finta che non ti abbia detto niente."
"Certo
che oggi sei davvero strano Takeya."
Strano?
Forse è lui a non rendersene conto? Koneko ha la
nomina di non parlare quasi mai con nessuno, le sue uniche frasi sono
solo brevi
accenni di parole dirette. Come fai ad essere l'unico a parlare
liberamente con
lei?
Fummo
però interrotti da diversi rumori provenienti dalla
sala.
Issei
aveva mandato un segnale di soccorso...era in
pericolo!
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Commenti
degli autori
Eccoci
qui con il secondo capitolo, abbiamo perso un pò
più di tempo rispetto al primo. Speriamo che questo secondo
capitolo vi
piaccia. Un saluto da Death Crow
e da Re Nero.