Ciao! Qusto nuovo capitolo (una flash, ancora una volta), come vedrete, è diviso in due parti: la prima è un ricordo di Thranduil, la seconda riguarda l'approfondirsi dell'amicizia tra Legolas e Gimli. Ci tenevo a precisarlo per il semplice fatto che la prima parte si rifà direttamente al mio canone, che trovate esposto nella mia long "Eryn Lasgalen - Il Bosco delle Foglie d'Oro". Così, per amore di contestualizzazione.
Spero davvero vi piaccia.
Un abbraccio,
Maiwe
Prompt: Giacca
Canzone: You are my life – Micheal Jackson
Pioveva. Grossi nuvoloni neri scaricavano il loro peso su di noi, sulle nostre teste, e rendevano fangoso e scivoloso il terreno. Eravamo in marcia forzata da giorni, e ancora non si vedeva la meta, il porto e la nave che ci avrebbero tratti in salvo.
Mio figlio dormiva, in braccio a me, profondamente. Quella marcia lo aveva ormai spossato e stancato.
Svegliandolo, mi accovacciai a terra, e lui si rizzò sulle gambe, indolenzite. Mi tolsi la casacca e ce lo avvolsi, tra le sue sentite proteste e i "Quando arriviamo?".
Lo sollevai nuovamente e lo avvolsi nel mantello.
"Sta calando la notte. Torna a dormire, Ion nìn."
"Piove. Di nuovo." Il Nano borbotta, stufo di quella pioggia incessante. "Non si vede neanche la meta, ancora."
Gimli, il Nano, ha freddo. Gimli è stanco per quella corsa infinita e trema dal freddo.
"Ho una mantella che non uso, nella sacca. Puoi prenderla."
Segue un silenzio sospeso, prolungato, che culmina nell'espressione irrigidita del Nano: si guardano come due che si siano appena offesi reciprocamente la madre e tutta la progenie.
Ma Gimli la accetta, la mantella, e, ignorando volutamente il fatto di star indossando un altro indumento elfico, oltre al mantello di Lorien, la indossa, smettendo di tremare e dedicandosi completamente al silenzio che nuovamente sta calando nell'aria.