Fashion
Statement
Di ArAshiMitArAshi
traduzione a cura di WishfulThinking
Ciao a tutti! Questa è una storia carinissima
letta su fanfiction.net e, previo accordo con
l’autrice, tradotta su efp!
I commenti, ovviamente, li inoltro
a lei…volevo solo far conoscere al pubblico italiano questa storia adorabile,
una specie di manifesto Mosche Bianche!!! Ora mi ritiro, vi lascio alla
lettura…
“Allora, dimmi” chiese Sakura con un sorrisetto
malizioso “Chi ti piace di più, Ino? Sai o Shikamaru?”
Ino inarcò le sue sottili sopracciglia, sentendosi
leggermente a disagio a quella domanda. “Perché me lo
chiedi così, d’improvviso?”.
Sakura si sistemò sui gomiti, appoggiandosi al bancale.
“Vuoi dire che non te ne sei resa conto?”
Ino aggrottò le sopracciglia: “Di cosa?”
Sakura studiò attentamente l’abbigliamento dell’altra:
“C’è qualcosa nel tuo modo di vestire che mi ricorda loro due”.
“E potresti dirmi cosa?” chiese
Ino, confusa.
“Davvero non te ne sei accorta, eh?” sospirò Sakura.
Ino sbuffò: “Finiscila di parlare per enigmi, Sakura.
Dimmelo e basta”
“Dimmi prima chi ti piace di più, Ino. Sai o Shikamaru?”
“Che diavolo ha a che fare il fatto che
mi piaccia Sai o Shikamaru col modo in cui mi vesto?!”
Sakura fece uno strano sorriso e guardò Ino di traverso:
“Si dice che se ti piace una persona, provi di essere
come lei, provi di vestirti come lei. In pratica, ciò che indossi assomiglia
alla persona che porti nel cuore”.
“E quindi…che stai cercando di
dire?”
“Quello che sto cercando di dire è” scandì Sakura “che i
tuoi vestiti, il tuo stile assomiglia a quello di due
persone; Sai e Shikamaru. Sai perché il tuo vestito è simile al suo,
soprattutto il fatto che portate entrambi la pancia scoperta, e Shikamaru
perché i vostri capelli si somigliano, portate lo stesso orecchino e…” Sakura
sorrise maliziosamente “Indossi un tessuto a rete su braccia e gambe, proprio
come lui”.
“Ah…” Ino sorrise a sua volta, incamerando lentamente ciò
che Sakura stava cercando di dirle. “Quindi ti sei
convinta che mi piaccia uno dei due solamente perché ciò che indosso ora
assomiglia al loro modo di vestirsi?”
Sakura annuì.
“Questo è totalmente ridicolo!”
“No, non lo è!”
“Scusa, ma come puoi dire che mi piace una persona solo in
base al mio stile?”
“Perché l’hai già fatto”
“Che diavolo vuoi dire?”
“Ricordati di quando eravamo genin,
Ino” Sakura disse col sorriso che aveva sempre stampato in faccia
quando sapeva che avrebbe avuto ragione “Ti piaceva Sasuke
allora, e portavi gli stessi suoi scaldamuscoli. Ovvero,
seguivi il suo stile”. Sakura notò le guance di Ino
arrossarsi. “E questo non indicava forse il fatto che
ti piacesse? Che fosse nel tuo cuore? Chiunque poteva
dirlo solo a guardare come ti vestivi! Inoltre…” Sakura si stava davvero
divertendo “A Konoha non fa così freddo! Non c’era
ragione di indossarli!”.
“Quindi, tu sei arrivata alla conclusione che indossassi gli scaldamuscoli perché mi piaceva Sasuke…”
Sakura annuì.
“Beh, io dico che non ha senso” Ino scosse il capo e
riprese a disporre i fiori nel bouquet del quale si stava occupando.
“Ce l’ha invece!” insistette
Sakura “Tant’è che dopo che Sasuke
se n’è andato, tu non li hai più portati. Non pensare che non
me ne sia accorta!”
“Li ho portati ancora invece!” insistette Ino “Una volta!”
“Una volta è come dire mai, Ino! Non conta!”
Ino rise: “Quindi, quando hai visto che non portavo più
gli scaldamuscoli, hai pensato che non mi interessasse
più Sasuke?”
“Sì, più o meno”
“E ora, dopo avermi vista vestita così, a giudicare da
come sono agghindata e basandoti sulla tua teoria” Ino scandì “Hai concluso che ho qualcun altro nel mio cuore?”
“Sì” annuì Sakura “È chiaro”.
“E pensi che questo…nuovo
qualcuno sia uno di quei due che hai nominato?”
“Esattamente”
“Allora dimmi, genio” Ino sorrise malignamente, non
volendo assolutamente rispondere alla prima domanda che Sakura le aveva posto, e tentando di far rispondere l’amica al suo posto: “Chi
pensi che mi piaccia di più? Sai o Shikamaru?”
“Penso…” Sakura si portò un dito alle labbra, concentrata
“Penso ti piaccia di più Sai, anche se il tuo stile mi ricorda di più
Shikamaru”.
“E
perché?”
“Beh, Sai
è bello! E a te piacciono i ragazzi belli,
no? Per non parlare del fatto che comunque assomiglia
a Sasuke…”
“Anche Shikamaru è carino” fece Ino in difesa del suo
compagno di squadra “Perché secondo te non dovrebbe
piacermi lui?”
Sakura sospirò: “Sai è più
carino, ovviamente”
“Quindi per te mi piace di più
Sai?”
“Esatto.” Annuì Sakura “Esatto?”
Prima che Ino potesse rispondere,
si udì un forte suono di passi scendere le scale sul retro del negozio, che
attrasse l’attenzione delle ragazze. Il suono in realtà assomigliava di più a
dei passi strascicati, che si trascinavano pigramente sul pavimento.
Sakura aprì bocca per chiedere, leggermente disorientata
da quel suono perché sapeva che non c’era nessun altro in casa in quel momento
se non Ino. Suo padre era in missione mentre la madre
era andata a trovare dei parenti in un villaggio vicino. Tentando di indovinare
chi diavolo fosse la persona in questione,
l’apprendista medico volse il suo sguardo verso la direzione di provenienza del
suono proprio mentre dalla porta spuntava una faccia familiare.
E la sua domanda le morì sulle
labbra.
Il chuunin pigro, Nara Shikamaru
apparve di fronte ai suoi occhi sconvolti. Ma ciò che
la stupì di più fu il suo stato. Sembrava si fosse appena alzato da letto, coi capelli spettinati sciolti sulle spalle, gli occhi ancora
non aperti del tutto e i vestiti indossati senza cura.
La sua fronte si aggrottò al vederla.
Il ragazzo mormorò qualcosa senza senso
mentre si avvicinava, poi, senza aggiungere altro, avvolse il braccio
attorno alla vita della bionda e le diede un rapido bacio sulle labbra:
“’Giorno, Ino”.
Sakura volse lo sguardo altrove, improvvisamente
imbarazzata al gesto affettuoso che Shikamaru aveva riservato a Ino.
“Buongiorno!” Sakura poteva quasi vedere come Ino avesse abbracciato il chuunin,
sorridendo festosamente e fissando il suo sguardo in quello del ragazzo.
“Torno a casa, mi lavo e ti passo a prendere per pranzo”
disse burbero Shikamaru, soffocando uno sbadiglio.
“Okay!”. Aveva sentito bene, Sakura? La voce di Ino sembrava euforica?
Shikamaru oltrepassò la ragazza dai capelli rosa, facendo
un breve cenno del capo in saluto e si diresse all’uscita.
“Aspetta, Shikamaru!” Ino lo chiamò prima che lasciasse il
negozio “Hai rifatto il mio letto?”
Shikamaru la guardò oltre una spalla: “Che seccatura…”
“Fannullone!” Ino lo guardò furiosa
mentre Shikamaru le sorrise in risposta e alzò le spalle, poi lasciò il
negozio con un cenno della mano.
Ino si concentrò nuovamente sul mazzo di fiori che
aspettava d’essere terminato, non rendendosi conto di come Sakura si fosse d’un tratto azzittita. Il silenzio durò
qualche secondo, poi Sakura si riebbe: “Yamanaka
Ino!”
Ino sussultò all’udire urlare il suo nome. Sakura l’aveva
messa all’angolo e la fissava minacciosa: “Che diavolo è appena successo? Perché Shikamaru…”
Ino la guardò stupita per più di un
minuto prima di capire esattamente a cosa si riferisse Sakura.
Sorridendo, la bionda allontanò leggermente la rosa, finendo la sua frase: “…Mi
ha baciata?”.
“No!” Sakura avanzò, rimettendo l’amica all’angolo “Anche.
Voglio dire, che diavolo ci fa Shikamaru a casa tua? Ed
è forse uscito dal tuo letto? Avete passato la notte insieme? E perché cavolo
ti ha baciata?!”
Ino aprì la bocca per rispondere, ma fu ridotta al
silenzio da Sakura: “Uscite insieme? Da quanto? Come?”
“Ehi, dammi un secondo, ok?” la
bionda evitò lo sguardo della rosa. “Perché poi sei
così sorpresa?”
“Non sono sorpresa, Yamanaka
Ino” disse Sakura seguendola mentre l’altra selezionava
tranquillamente alcuni fiori da un vaso “Sono scioccata!”
“Non c’è bisogno che urli” a Ino
veniva da ridere alla faccia sconvolta dell’amica “Ti ho sentita”.
“Perché non mi hai detto che uscivate insieme?!”
Ino alzò le spalle: “Pensavo che lo sapessero tutti.
Pensavo fosse ovvio.”
“Beh, non lo è! Non ho mai neppure lontanamente pensato
che ti potesse piacere Shikamaru, Ino! E tra l’altro
ho sempre pensato che uscisse con un’altra!”
“Un’altra?” gli occhi di Ino si
assottigliarono osservando l’amica. “Chi?”
“Beh!” Sakura ribaltò gli occhi “Temari,
ovviamente!”
Ino
scoppiò a ridere. “Cosa? Potresti ripetere? Temari? Ma sei fuori di
testa o cosa? Che diavolo ti porta a dirlo?”
“Nel caso non te ne fossi
accorta, lascia che te lo spieghi. Shikamaru e Temari
sembrano piuttosto intimi ultimamente, si vedono spesso in giro insieme”
“E
quindi?” Ino la guardò alzando le spalle “Non vuol dire niente. Stanno spesso insieme perché
lavorano per gli esami Chuunin. Io e Shikamaru, al
contrario, siamo molto più intimi. Ma
perché ti è saltato in mente che lui uscisse con lei e non con me?”
“Perché non vi ho mai visti agire
intimante!”
“E hai visto Shikamaru e Temari ‘agire intimamente’?”
Sakura si morse il labbro inferiore. “No! Non volevo dire
questo…da ciò che ho visto, girano insieme, ma a
distanza l’uno dall’altra…Ma, diavolo, sembrava che stessero insieme comunque!”
Ino sospirò: “E’ solo la tua immaginazione, Sakura. Ti
garantisco che al momento Shikamaru sta con me”.
“Ma…da quando?”
D’improvviso la bionda sorrise trionfale.
Velocemente, si appoggiò sul gomito sotto lo sguardo perplesso di Sakura. “Da
quando ho iniziato a indossare questi”.
Sakura osservò i suoi gomiti coperti dal tessuto a rete e
aggrottò le sopracciglia.
“Ma è stato…sei, sette mesi fa,
Ino. Dopo che abbiamo passato l’esame di selezione Chuunin!
Mi stai dicendo che…?”
Ino annuì “Esatto”.
Sakura sgranò gli occhi “E non mi hai mani
detto nulla?”
“Come ti ho già detto” scosse il capo Ino “Pensavo che
fosse ovvio, che te ne fossi accorta da sola” .
“In ogni caso avresti dovuto dirmelo, Ino! Sono la tua
migliore amica! E poi scommetto che Choji lo sapeva”
“Sì, lo sapeva”. Rendendosi conto che Sakura sembrava
ancora più arrabbiata, Ino aggiunse rapidamente: “ma è
perché io e Shikamaru non riusciamo a nascondergli nulla! Ci conosce troppo
bene…”
“Che scusa patetica…” si lamentò Sakura.
“In ogni caso ora lo sai, quindi potresti finirla?” chiese
Ino in tono di scusa “E poi, dovresti essere felice”.
“Felice perché,
esattamente?”
“Perchè la
tua teoria è giusta, fronte spaziosa”. Gli occhi di Sakura si accesero improvvisamente.
“Allora sei soddisfatta? In fondo avevi azzeccato la
persona che mi piace, che…”
“Che non è altri che il genio
pigro, Shikamaru Nara”. Completò Sakura sorridendo.
“Caspita, e poi si può sapere perché ti sei messa in testa
che mi piacesse di più Sai? Se è a causa del modo in
cui siamo vestiti, beh, ti sbagli, perché io ho scelto il mio stile anni luce prima di lui”
Sakura sorrise di nuovo: “D’accordo, hai ragione…”
Ino prese l’ultimo fiore che le mancava per il bouquet e
si riavviò al bancone, mentre Sakura la seguiva.
“Ma, Ino...” c’era
ancora un tono dubbioso nella sua voce “Tutto questo tempo, mentre
chiacchieravi di altri ragazzi con Shikamaru presente, non l’ho mai visto
ingelosirsi o arrabbiarsi…”
“Non lo fa vedere. Sarebbe una seccatura” rispose Ino con
ovvietà prima di prendere un paio di forbici e cominciare a tagliare gli steli
dei fiori. “Ti ricordi la prima volta che incontrai Sai, all’ospedale?”
“Sì,
quindi?”
“Hai
notato come quel giorno non gli staccassi gli occhi di dosso, vero?”
Sakura annuì.
“Sembrava che mi fossi innamorata di lui e che a Shikamaru
non importasse un bel nulla...beh, in realtà era agitatissimo, dentro.”
“Ah...” Sakura tentò di ricordare i particolari di quel
giorno “E’ per questo che non si è presentato da Yakiniku?”
“Già” confermò Ino. “Choji ha
detto che era andato a casa per aiutare suo padre con i cervi, ma era una scusa. Non era andato da suo padre, ma a guardare le
nuvole tutto imbronciato. Era davvero arrabbiatissimo, Mi ci
è voluta tutta la notte per…”
Gli occhi di Sakura si spalancarono: “Tutta la notte per…?
Vuoi dire…”
Ino abbassò lo sguardo, intimidita d’un
colpo: “Beh, sì. Quella notte noi...sai...”
“Oh.”
“Ma tornando alla discussione di
prima, indosso queste reti ai gomiti e alle ginocchia perché Shikamaru ha
insistito che lo facessi. Non gli andava di vedere il mio corpo così esposto
agli sguardi degli altri ragazzi. E poi secondo lui, esprimono
il fatto che io sia sua. E’ per questo che ho
pensato che la nostra relazione fosse ovvia, ed è per questo che non te l’ho
detto. Pensavo te ne saresti resa conto da sola.”
Sakura la guardò di traverso, alzando le spalle: “Sembra
che la mia teoria sul modo di vestirsi fosse vera dopotutto.”
Shikamaru la guardò di traverso quando
Ino gli porse una mano.
“Che ci devo fare?” chiese
interrompendo la loro camminata. Avevano appena pranzato da Ichiraku
e la stava riaccompagnando al negozio di fiori.
“Afferrarla” Ino rispose, la sua mano
ferma a mezz’aria.
“E perché poi così,
d’improvviso?” Shikamaru era ancora attonito. Ino non aveva mai mostrato il
desiderio di esibire a tutti la loro relazione: quando
lui le aveva detto che avrebbe voluto tenere la cosa per loro, Ino non aveva
avuto nulla da ridire. Ma se qualcuno avesse fatto caso al tempo che passavano
insieme e a quanto fossero a loro agio uno nella presenza dell’altro, avrebbe
sicuramente concluso che non erano semplicemente amici
– ovviamente.
“Sakura mi ha detto
che la nostra relazione non è per nulla ovvia, Shikamaru”.
Shikamaru annuì lentamente, comprendendo infine il motivo delle azioni di Ino.
“E” aggiunse la bionda “Pensava
che tu uscissi con qualcun’altra, e non con me”.
“Ah, e con chi?” chiese Shikamaru, lo sguardo fisso sulla
mano di Ino.
“La kunoichi di Suna, Temari”
“Che cosa ridicola!” esclamò Shikamaru “Chi vorrebbe uscire con lei? E’ la seccatura peggiore del
mondo!”
Ino alzò le spalle.
“E se qualcuno ci vede insieme, è
per lavoro e basta”
“In ogni caso, afferri la mia mano o no?”
“Che seccatura” si lamentò Shikamaru prendendo infine la
mano di Ino per continuare la loro passeggiata mano
nella mano. “Allora dobbiamo annunciare la nostra relazione al
mondo?”
“Tu che dici?” sorrise Ino.
“Dico che a questo punto forse non ne possiamo fare a
meno”. Shikamaru strinse la sua presa avvicinando il suo corpo a quello di Ino. Si accorse, incrociando qualcuno dei suoi colleghi,
che gli lanciavano sguardi interrogativi e invidiosi. D’improvviso si sentì estremamente soddisfatto di stringere a sé una delle kunoichi più belle e desiderate di Konoha.
“Mi stavo stancando anche io di tenerlo segreto” sorrise
appena.
“Sono felice che la pensiamo allo stesso modo” Ino quasi
saltava dalla felicità, perché finalmente poteva camminare per le strade del
villaggio col suo ragazzo affianco.
“Ho anche sentito che qualcuno ti voleva chiedere di
uscire” sbuffò Shikamaru, ricordando l’ultima riunione per l’esame di selezione
Chuuni, dove aveva sentito un nutrito gruppetto di
colleghi parlare di una certa bionda. “Che seccatura,
non riescono proprio a capire che sei mia? Voglio dire, hai
anche il mio stesso tessuto a rete su braccia e gambe…”
“Non tutti si accorgono di ciò che il nostro modo di
vestire dice, Shikamaru…”
“Mendokuse…”
sbuffò Shikamaru. “Magari hai ragione”.
Mentre ancora stavano camminando, i due si
imbatterono in un certo rumoroso, energico biondino.
Naruto stava andando nella direzione opposta, ovviamente
diretto da Ichiraku. I suoi occhi si
illuminarono al vedere i due, e all’istante proruppe nel suo famoso
ghigno non appena fu nei loro pressi.
Dopo due o tre sguardi significativi
a Shikamaru, li salutò: “Shikamaru, Ino! Buongiorno!”.
“E’ pomeriggio, Naruto” i due risposero all’unisono.
“Allora, voi due…state uscendo insieme?”
Shikamaru e Ino si scambiarono un
rapido sguardo. Poi, un sorriso compiaciuto su entrambi i
loro volti, gli mostrarono le loro mani unite e constatarono: “Beh,
ovviamente!”
FIN