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Autore: ArAshiMitArAshi    21/06/2008    7 recensioni
Ciao a tutti! Questa è una storia carinissima letta su fanfiction.net e, previo accordo con l’autrice, tradotta su efp! I commenti, ovviamente, li inoltro a lei…volevo solo far conoscere al pubblico italiano questa storia adorabile, una specie di manifesto Mosche Bianche!!! Ora mi ritiro, vi lascio alla lettura…
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Shikamaru Nara
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“So, tell me,” Sakura said with a wicked smile formed between her lips

Fashion Statement

Di ArAshiMitArAshi

traduzione a cura di WishfulThinking

 

Ciao a tutti! Questa è una storia carinissima letta su fanfiction.net e, previo accordo con l’autrice, tradotta su efp!

I commenti, ovviamente, li inoltro a lei…volevo solo far conoscere al pubblico italiano questa storia adorabile, una specie di manifesto Mosche Bianche!!! Ora mi ritiro, vi lascio alla lettura…

 

 

 

“Allora, dimmi” chiese Sakura con un sorrisetto malizioso “Chi ti piace di più, Ino? Sai o Shikamaru?”

Ino inarcò le sue sottili sopracciglia, sentendosi leggermente a disagio a quella domanda. “Perché me lo chiedi così, d’improvviso?”.

Sakura si sistemò sui gomiti, appoggiandosi al bancale. “Vuoi dire che non te ne sei resa conto?”

Ino aggrottò le sopracciglia: “Di cosa?”

Sakura studiò attentamente l’abbigliamento dell’altra: “C’è qualcosa nel tuo modo di vestire che mi ricorda loro due”.

E potresti dirmi cosa?” chiese Ino, confusa.

“Davvero non te ne sei accorta, eh?” sospirò Sakura.

Ino sbuffò: “Finiscila di parlare per enigmi, Sakura. Dimmelo e basta”

“Dimmi prima chi ti piace di più, Ino. Sai o Shikamaru?”

“Che diavolo ha a che fare il fatto che mi piaccia Sai o Shikamaru col modo in cui mi vesto?!”

Sakura fece uno strano sorriso e guardò Ino di traverso: “Si dice che se ti piace una persona, provi di essere come lei, provi di vestirti come lei. In pratica, ciò che indossi assomiglia alla persona che porti nel cuore”.

E quindi…che stai cercando di dire?”

“Quello che sto cercando di dire è” scandì Sakura “che i tuoi vestiti, il tuo stile assomiglia a quello di due persone; Sai e Shikamaru. Sai perché il tuo vestito è simile al suo, soprattutto il fatto che portate entrambi la pancia scoperta, e Shikamaru perché i vostri capelli si somigliano, portate lo stesso orecchino e…” Sakura sorrise maliziosamente “Indossi un tessuto a rete su braccia e gambe, proprio come lui”.

“Ah…” Ino sorrise a sua volta, incamerando lentamente ciò che Sakura stava cercando di dirle. “Quindi ti sei convinta che mi piaccia uno dei due solamente perché ciò che indosso ora assomiglia al loro modo di vestirsi?”

Sakura annuì.

“Questo è totalmente ridicolo!”

“No, non lo è!”

“Scusa, ma come puoi dire che mi piace una persona solo in base al mio stile?”

Perché l’hai già fatto”

“Che diavolo vuoi dire?”

“Ricordati di quando eravamo genin, Ino” Sakura disse col sorriso che aveva sempre stampato in faccia quando sapeva che avrebbe avuto ragione “Ti piaceva Sasuke allora, e portavi gli stessi suoi scaldamuscoli. Ovvero, seguivi il suo stile”. Sakura notò le guance di Ino arrossarsi. “E questo non indicava forse il fatto che ti piacesse? Che fosse nel tuo cuore? Chiunque poteva dirlo solo a guardare come ti vestivi! Inoltre…” Sakura si stava davvero divertendo “A Konoha non fa così freddo! Non c’era ragione di indossarli!”.

“Quindi, tu sei arrivata alla conclusione che indossassi gli scaldamuscoli perché mi piaceva Sasuke…”

Sakura annuì.

“Beh, io dico che non ha senso” Ino scosse il capo e riprese a disporre i fiori nel bouquet del quale si stava occupando.

Ce l’ha invece!” insistette Sakura “Tant’è che dopo che Sasuke se n’è andato, tu non li hai più portati. Non pensare che non me ne sia accorta!”

“Li ho portati ancora invece!” insistette Ino “Una volta!”

“Una volta è come dire mai, Ino! Non conta!”

Ino rise: “Quindi, quando hai visto che non portavo più gli scaldamuscoli, hai pensato che non mi interessasse più Sasuke?”

“Sì, più o meno”

“E ora, dopo avermi vista vestita così, a giudicare da come sono agghindata e basandoti sulla tua teoria” Ino scandì “Hai concluso che ho qualcun altro nel mio cuore?”

“Sì” annuì Sakura “È chiaro”.

E pensi che questo…nuovo qualcuno sia uno di quei due che hai nominato?”

“Esattamente”

“Allora dimmi, genio” Ino sorrise malignamente, non volendo assolutamente rispondere alla prima domanda che Sakura le aveva posto, e tentando di far rispondere l’amica al suo posto: “Chi pensi che mi piaccia di più? Sai o Shikamaru?”

“Penso…” Sakura si portò un dito alle labbra, concentrata “Penso ti piaccia di più Sai, anche se il tuo stile mi ricorda di più Shikamaru”.

“E perché?”

“Beh, Sai è bello! E a te piacciono i ragazzi belli, no? Per non parlare del fatto che comunque assomiglia a Sasuke…”

“Anche Shikamaru è carino” fece Ino in difesa del suo compagno di squadra “Perché secondo te non dovrebbe piacermi lui?”

Sakura sospirò: “Sai è più carino, ovviamente”

Quindi per te mi piace di più Sai?”

“Esatto.” Annuì Sakura “Esatto?”

 

Prima che Ino potesse rispondere, si udì un forte suono di passi scendere le scale sul retro del negozio, che attrasse l’attenzione delle ragazze. Il suono in realtà assomigliava di più a dei passi strascicati, che si trascinavano pigramente sul pavimento.

Sakura aprì bocca per chiedere, leggermente disorientata da quel suono perché sapeva che non c’era nessun altro in casa in quel momento se non Ino. Suo padre era in missione mentre la madre era andata a trovare dei parenti in un villaggio vicino. Tentando di indovinare chi diavolo fosse la persona in questione, l’apprendista medico volse il suo sguardo verso la direzione di provenienza del suono proprio mentre dalla porta spuntava una faccia familiare.

E la sua domanda le morì sulle labbra.

Il chuunin pigro, Nara Shikamaru apparve di fronte ai suoi occhi sconvolti. Ma ciò che la stupì di più fu il suo stato. Sembrava si fosse appena alzato da letto, coi capelli spettinati sciolti sulle spalle, gli occhi ancora non aperti del tutto e i vestiti indossati senza cura.

La sua fronte si aggrottò al vederla.

Il ragazzo mormorò qualcosa senza senso mentre si avvicinava, poi, senza aggiungere altro, avvolse il braccio attorno alla vita della bionda e le diede un rapido bacio sulle labbra: “’Giorno, Ino”.

Sakura volse lo sguardo altrove, improvvisamente imbarazzata al gesto affettuoso che Shikamaru aveva riservato a Ino.

“Buongiorno!” Sakura poteva quasi vedere come Ino avesse abbracciato il chuunin, sorridendo festosamente e fissando il suo sguardo in quello del ragazzo.

“Torno a casa, mi lavo e ti passo a prendere per pranzo” disse burbero Shikamaru, soffocando uno sbadiglio.

“Okay!”. Aveva sentito bene, Sakura? La voce di Ino sembrava euforica?

Shikamaru oltrepassò la ragazza dai capelli rosa, facendo un breve cenno del capo in saluto e si diresse all’uscita.

“Aspetta, Shikamaru!” Ino lo chiamò prima che lasciasse il negozio “Hai rifatto il mio letto?”

Shikamaru la guardò oltre una spalla: “Che seccatura…”

 

“Fannullone!” Ino lo guardò furiosa mentre Shikamaru le sorrise in risposta e alzò le spalle, poi lasciò il negozio con un cenno della mano.

Ino si concentrò nuovamente sul mazzo di fiori che aspettava d’essere terminato, non rendendosi conto di come Sakura si fosse d’un tratto azzittita. Il silenzio durò qualche secondo, poi Sakura si riebbe: “Yamanaka Ino!”

Ino sussultò all’udire urlare il suo nome. Sakura l’aveva messa all’angolo e la fissava minacciosa: “Che diavolo è appena successo? Perché Shikamaru…”

Ino la guardò stupita per più di un minuto prima di capire esattamente a cosa si riferisse Sakura. Sorridendo, la bionda allontanò leggermente la rosa, finendo la sua frase: “…Mi ha baciata?”.

“No!” Sakura avanzò, rimettendo l’amica all’angolo “Anche. Voglio dire, che diavolo ci fa Shikamaru a casa tua? Ed è forse uscito dal tuo letto? Avete passato la notte insieme? E perché cavolo ti ha baciata?!”

Ino aprì la bocca per rispondere, ma fu ridotta al silenzio da Sakura: “Uscite insieme? Da quanto? Come?”

“Ehi, dammi un secondo, ok?” la bionda evitò lo sguardo della rosa. “Perché poi sei così sorpresa?”

“Non sono sorpresa, Yamanaka Ino” disse Sakura seguendola mentre l’altra selezionava tranquillamente alcuni fiori da un vaso “Sono scioccata!”

“Non c’è bisogno che urli” a Ino veniva da ridere alla faccia sconvolta dell’amica “Ti ho sentita”.

“Perché non mi hai detto che uscivate insieme?!

Ino alzò le spalle: “Pensavo che lo sapessero tutti. Pensavo fosse ovvio.”

“Beh, non lo è! Non ho mai neppure lontanamente pensato che ti potesse piacere Shikamaru, Ino! E tra l’altro ho sempre pensato che uscisse con un’altra!”

“Un’altra?” gli occhi di Ino si assottigliarono osservando l’amica. “Chi?”

“Beh!” Sakura ribaltò gli occhi “Temari, ovviamente!”

Ino scoppiò a ridere. “Cosa? Potresti ripetere? Temari? Ma sei fuori di testa o cosa? Che diavolo ti porta a dirlo?”

“Nel caso non te ne fossi accorta, lascia che te lo spieghi. Shikamaru e Temari sembrano piuttosto intimi ultimamente, si vedono spesso in giro insieme”

“E quindi?” Ino la guardò alzando le spalle “Non vuol dire niente. Stanno spesso insieme perché lavorano per gli esami Chuunin. Io e Shikamaru, al contrario, siamo molto più intimi. Ma perché ti è saltato in mente che lui uscisse con lei e non con me?”

Perché non vi ho mai visti agire intimante!”

E hai visto Shikamaru e Temari ‘agire intimamente’?”

Sakura si morse il labbro inferiore. “No! Non volevo dire questo…da ciò che ho visto, girano insieme, ma a distanza l’uno dall’altra…Ma, diavolo, sembrava che stessero insieme comunque!”

Ino sospirò: “E’ solo la tua immaginazione, Sakura. Ti garantisco che al momento Shikamaru sta con me”.

Ma…da quando?”

D’improvviso la bionda sorrise trionfale. Velocemente, si appoggiò sul gomito sotto lo sguardo perplesso di Sakura. “Da quando ho iniziato a indossare questi”.

Sakura osservò i suoi gomiti coperti dal tessuto a rete e aggrottò le sopracciglia.

Ma è stato…sei, sette mesi fa, Ino. Dopo che abbiamo passato l’esame di selezione Chuunin! Mi stai dicendo che…?”

Ino annuì “Esatto”.

Sakura sgranò gli occhi “E non mi hai mani detto nulla?”

“Come ti ho già detto” scosse il capo Ino “Pensavo che fosse ovvio, che te ne fossi accorta da sola” .

“In ogni caso avresti dovuto dirmelo, Ino! Sono la tua migliore amica! E poi scommetto che Choji lo sapeva”

“Sì, lo sapeva”. Rendendosi conto che Sakura sembrava ancora più arrabbiata, Ino aggiunse rapidamente: “ma è perché io e Shikamaru non riusciamo a nascondergli nulla! Ci conosce troppo bene…”
“Che scusa patetica…” si lamentò Sakura.

“In ogni caso ora lo sai, quindi potresti finirla?” chiese Ino in tono di scusa “E poi, dovresti essere felice”.

“Felice perché, esattamente?”

“Perchè la tua teoria è giusta, fronte spaziosa”. Gli occhi di Sakura si accesero improvvisamente.

“Allora sei soddisfatta? In fondo avevi azzeccato la persona che mi piace, che…”

Che non è altri che il genio pigro, Shikamaru Nara”. Completò Sakura sorridendo.

“Caspita, e poi si può sapere perché ti sei messa in testa che mi piacesse di più Sai? Se è a causa del modo in cui siamo vestiti, beh, ti sbagli, perché io ho scelto il mio stile anni luce prima di lui”

Sakura sorrise di nuovo: “D’accordo, hai ragione…”

 

Ino prese l’ultimo fiore che le mancava per il bouquet e si riavviò al bancone, mentre Sakura la seguiva.

Ma, Ino...” c’era ancora un tono dubbioso nella sua voce “Tutto questo tempo, mentre chiacchieravi di altri ragazzi con Shikamaru presente, non l’ho mai visto ingelosirsi o arrabbiarsi…”

“Non lo fa vedere. Sarebbe una seccatura” rispose Ino con ovvietà prima di prendere un paio di forbici e cominciare a tagliare gli steli dei fiori. “Ti ricordi la prima volta che incontrai Sai, all’ospedale?”

“Sì, quindi?”

“Hai notato come quel giorno non gli staccassi gli occhi di dosso, vero?”

Sakura annuì.

“Sembrava che mi fossi innamorata di lui e che a Shikamaru non importasse un bel nulla...beh, in realtà era agitatissimo, dentro.

“Ah...” Sakura tentò di ricordare i particolari di quel giorno “E’ per questo che non si è presentato da Yakiniku?”

“Già” confermò Ino. “Choji ha detto che era andato a casa per aiutare suo padre con i cervi, ma era una scusa. Non era andato da suo padre, ma a guardare le nuvole tutto imbronciato. Era davvero arrabbiatissimo, Mi ci è voluta tutta la notte per…”

Gli occhi di Sakura si spalancarono: “Tutta la notte per…? Vuoi dire…”

Ino abbassò lo sguardo, intimidita d’un colpo: “Beh, sì. Quella notte noi...sai...”

“Oh.”

Ma tornando alla discussione di prima, indosso queste reti ai gomiti e alle ginocchia perché Shikamaru ha insistito che lo facessi. Non gli andava di vedere il mio corpo così esposto agli sguardi degli altri ragazzi. E poi secondo lui, esprimono il fatto che io sia sua. E’ per questo che ho pensato che la nostra relazione fosse ovvia, ed è per questo che non te l’ho detto. Pensavo te ne saresti resa conto da sola.

Sakura la guardò di traverso, alzando le spalle: “Sembra che la mia teoria sul modo di vestirsi fosse vera dopotutto.

 

 

Shikamaru la guardò di traverso quando Ino gli porse una mano.

Che ci devo fare?” chiese interrompendo la loro camminata. Avevano appena pranzato da Ichiraku e la stava riaccompagnando al negozio di fiori.

“Afferrarla” Ino rispose, la sua mano ferma a mezz’aria.

E perché poi così, d’improvviso?” Shikamaru era ancora attonito. Ino non aveva mai mostrato il desiderio di esibire a tutti la loro relazione: quando lui le aveva detto che avrebbe voluto tenere la cosa per loro, Ino non aveva avuto nulla da ridire. Ma se qualcuno avesse fatto caso al tempo che passavano insieme e a quanto fossero a loro agio uno nella presenza dell’altro, avrebbe sicuramente concluso che non erano semplicemente amici – ovviamente.

 “Sakura mi ha detto che la nostra relazione non è per nulla ovvia, Shikamaru”. Shikamaru annuì lentamente, comprendendo infine il motivo delle azioni di Ino.

E” aggiunse la bionda “Pensava che tu uscissi con qualcun’altra, e non con me”.

“Ah, e con chi?” chiese Shikamaru, lo sguardo fisso sulla mano di Ino.

“La kunoichi di Suna, Temari

“Che cosa ridicola!” esclamò Shikamaru “Chi vorrebbe uscire con lei? E’ la seccatura peggiore del mondo!”

Ino alzò le spalle.

E se qualcuno ci vede insieme, è per lavoro e basta”

“In ogni caso, afferri la mia mano o no?”

“Che seccatura” si lamentò Shikamaru prendendo infine la mano di Ino per continuare la loro passeggiata mano nella mano. “Allora dobbiamo annunciare la nostra relazione al mondo?”

“Tu che dici?” sorrise Ino.

“Dico che a questo punto forse non ne possiamo fare a meno”. Shikamaru strinse la sua presa avvicinando il suo corpo a quello di Ino. Si accorse, incrociando qualcuno dei suoi colleghi, che gli lanciavano sguardi interrogativi e invidiosi. D’improvviso si sentì estremamente soddisfatto di stringere a sé una delle kunoichi più belle e desiderate di Konoha.

“Mi stavo stancando anche io di tenerlo segreto” sorrise appena.

“Sono felice che la pensiamo allo stesso modo” Ino quasi saltava dalla felicità, perché finalmente poteva camminare per le strade del villaggio col suo ragazzo affianco.

“Ho anche sentito che qualcuno ti voleva chiedere di uscire” sbuffò Shikamaru, ricordando l’ultima riunione per l’esame di selezione Chuuni, dove aveva sentito un nutrito gruppetto di colleghi parlare di una certa bionda. “Che seccatura, non riescono proprio a capire che sei mia? Voglio dire, hai anche il mio stesso tessuto a rete su braccia e gambe…”

“Non tutti si accorgono di ciò che il nostro modo di vestire dice, Shikamaru…”

Mendokuse…” sbuffò Shikamaru. “Magari hai ragione”.

 

Mentre ancora stavano camminando, i due si imbatterono in un certo rumoroso, energico biondino.

Naruto stava andando nella direzione opposta, ovviamente diretto da Ichiraku. I suoi occhi si illuminarono al vedere i due, e all’istante proruppe nel suo famoso ghigno non appena fu nei loro pressi.

Dopo due o tre sguardi significativi a Shikamaru, li salutò: “Shikamaru, Ino! Buongiorno!”.

“E’ pomeriggio, Naruto” i due risposero all’unisono.

“Allora, voi due…state uscendo insieme?”

Shikamaru e Ino si scambiarono un rapido sguardo. Poi, un sorriso compiaciuto su entrambi i loro volti, gli mostrarono le loro mani unite e constatarono: “Beh, ovviamente!”

 

FIN

  
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