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Autore: Ladychic    22/02/2014    1 recensioni
Salve, questa è la mia prima fanfiction Rose/Scorpius. Ogni capitolo si riferisce a un giorno particolare di ogni anno ad Hogwarts. Ecco uno stralcio dal terzo anno:
«Ecco qua, miss» presi immediatamente la burrobirra. Non volevo pensare che a bere. Magari fosse stata alcolica.
«Ehi, ma aspetta un momento» dissi guardando stupita il mio bicchiere e passandomi la lingua sulle labbra per esserne certa «Ma questa è burrobirra alcolica!» dissi scandalizzata.
«Ebè? C'è qualche problema? Ho semplicemente fatto un incanto confundus a madama Rosmerta, e me le sono fatte dare alcoliche.» disse come se fosse la cosa più normale del mondo e addirittura vantandosi dell'incantesimo riuscito.
«Abbiamo solo tredici anni Malfoy! E' severamente proibito bere alcolici!» ero abbastanza arrabbiata, anche se in fondo non me ne importava proprio niente che quella burrobirra fosse alcolica, anzi.
«Alt, io tra una settimana ne compio quattordici. E poi, smetti di fare la Granger e sii più Weasley» continuò sorridendo.
«E tu cerca di essere più Malfoy, con tutte queste attenzioni nei miei confronti mi sembri un elfo domestico»
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Sesto anno: Orgoglio e pregiudizio

Mercoledì 16 novembre 2022

 

Mi strinsi più forte all'interno del mio mantello rosso, forse un po' troppo leggero per le fredde temperature di novembre. Il sole stava già calando benché non fossero nemmeno le cinque del pomeriggio, e l'ombra della mia sagoma aumentava sempre più a causa delle candele magiche che al mio passaggio si illuminavano.

Ero diretta nei sotterranei. Nell'unico posto nel quale meno di un anno fa non sarei mai e poi mai voluta entrare nemmeno per errore. Nel covo delle serpi.

Beh, mi piacerebbe immensamente dirvi che come accadde al terzo anno e al quarto anno, l'odio tra me e Scorpius Malfoy continuò a dilagare come se niente fosse successo.

Ma purtroppo per me, così non fu per il quinto anno.

Infatti, benché quella mattina di natale mi fossi ripromessa di metterci una pietra sopra, mi resi orribilmente conto che il suo corpo, la sua voce, il suo calore, mi avevano reso dipendente.

Si, ero davvero drogata di lui, e lui lo era sicuramente di me.

Da quel giorno iniziammo una relazione folle basato solo e soltanto sul sesso, che come avrete ben capito va ancora avanti.

La cosa non mi dispiace, a dire il vero.

Tra i banchi di scuola continuavamo a punzecchiarci come nostro solito, mentre di notte

ci facevamo travolgere dalla passione più accesa.

Sorrisi. In realtà non succedeva solo di notte.

Lo stanzino delle scope di Gazza era il nostro posto preferito nelle occasioni in cui venivamo entrambi sbattuti fuori dalle lezioni. Il bagno di Mirtilla era invece il posto ideale per il dopo pranzo. Poi vi furono volte sporadiche negli spogliatoi di Quidditch, nel bagno dei prefetti, e in quello degli insegnanti; nelle cucine, nella stanza delle necessità. Qualche volta addirittura nella stamberga Strillante. Non chiedetemi come ci siamo arrivati.

Effettivamente la mia era proprio una malattia. Ma non mi importava granché.

Prima di arrivare davanti al muro di pietra cambiai con un semplice incantesimo i colori della mia divisa e pronunciai la parola d'ordine. La stessa che avevo pronunciato negli ultimi dieci giorni.

Le pietre si spostarono silenziose ed entrai nella sala comune dei serpeverde, non facendomi notare da nessuno.

Continuai a scendere sicura una lunga rampa di scale e arrivai davanti alla stanza che ormai conoscevo come le mie tasche.

Aprii la porta sapendo che tanto ci sarebbe stato solo lui dal momento che occupava una bellissima singola da prefetto.

Lo trovai chino su un grosso libro impolverato.

Detesto ammettere che era diventato, se possibile, ancora più affascinante. Era davvero bellissimo.

Non appena mi vide gli occhi grigi gli si illuminarono.

«Che sorpresa Weasley!» disse alzandosi.

«L'appuntamento era per le 23, ma si vede che dopo l'anticipazione di questa mattina nella cattedra di Vitious, non hai saputo resistere.» disse ghignando. Io alzai gli occhi al cielo. Quanto l'odiavo.

«Beh, hai avuto proprio una bella idea, a dire il vero. Anche io non vedevo l'ora di rivederti, anzi ti stavo proprio per scrivere un gufo per chiederti di anticipare... Beh, mi hai proprio letto nel pensiero. Si vede che trascorrendo così tanto tempo insieme le nostre menti si stanno sincronizzando» sussurrò in maniera davvero sensuale, afferrandomi e spingendomi con forza contro il letto.

«Calma i bollenti spiriti Malfoy, ed evita di dire cavolate sui nostri cervelli. Sfortunatamente non sono qui per quello» dissi divertita dalla sua espressione sempre più confusa.

«Ho una notizia bella e una brutta. Quale vuoi sentire per prima?» domandai guardandolo negli occhi.

Non ci pensò nemmeno per un secondo «Quella brutta»

Sorrisi nuovamente, anche io avrei preferito la brutta per prima.

«Allora la brutta notizia è che mi sono arrivate e quindi non potremmo fare sesso per i prossimi cinque giorni..» Lui non sembrava tanto deluso.

«Ah, pensavo peggio. E quella bella?» chiese sorridendo.

Lo guardai leggermente scioccata. Quella bella si deduceva logicamente. «La bella è che non sono incinta!» urlai.

Scoppiò a ridere.

«Idiota! Io ero veramente preoccupata questa volta! Non avevo mai avuto un ritardo del genere» dissi rossa di rabbia. Era veramente insensibile. Se ne fregava veramente di tutto.

«Dai, sai che sarebbe stato praticamente impossibile! Io eseguo sempre gli incantesimi contraccettivi alla perfezione!»

Incrociai le braccia al petto. «Eccetto la volta nello spogliatoio che hai sbagliato la pronuncia, o la volta nel bagno dei prefetti che hai agitato male la bacchetta...» iniziai elencando sulle dita della mano le volte in cui l'incantesimo non era risultato proprio sicurissimo.

«Anche la volta al paiolo magico se per questo, ma sono giustificato» disse Malfoy avvicinandosi al mio viso. «Avevo te per la testa, e te tra le mie mani..» sussurrò prima di baciarmi.

Risposi al bacio perché, come detto in precedenza, ero come drogata da Scorpius Malfoy, ma lo interruppi quasi subito leggermente confusa. Aveva sentito quello che avevo detto?!

«Che accidenti stai facendo?! Ho detto, niente sesso per cinque giorni»

Mi guardò divertito «Ma infatti io ti sto solo baciando» disse rituffandosi sulla mia bocca.

«Che cosa devi fare stasera?» mi sussurrò tra le labbra.

Non appena mi ripresi dalla sensazione di smarrimento e destabilizzazione che i suoi baci mi provocavano ogni volta, gli risposi titubante.

«Mmm.. devo passare i compiti di trasfigurazione a Nicole, poi aiutare Lily e Hugo a studiare pozioni.. poi volevo anche fare una partita con Al a scacchi» In realtà non dovevo fare niente di ciò. In realtà non dovevo fare proprio niente. Però avevo coma paura che se gli avessi detto la verità lui mi avrebbe risposto... «Fregatene di tutti loro, rimani qua con me»

Ecco appunto.

Lo guardai leggermente confusa e scettica. «Cosa?» Non mi aveva mai chiesto di rimanere sola con lui se non fosse stato per fare sesso.

«Non c'è scritto da nessuna parte che dobbiamo stare insieme solo per fare sesso» disse con una voce strana, volgendo lo sguardo da un'altra parte.

Che cosa stava cercando di dirmi?! No, non lo volevo sapere.

«E cosa vorresti fare?!» gridai alquanto agitata «Giocare a qualche gioco di società, andare a fare i dispetti ai fantasmi, lanciare caccabombe agli insegnanti?»

Sollevò nuovamente il suo sguardo su di me. Questa volta era davvero... deluso.

«No» disse avvicinandosi cauto. La voce era diversa, lui era diverso. Sembrava avere il fiatone e tremare. «Vorrei anche solo baciarti, accarezzarti, parlarti di tutto, ridere, fare una fottuta passeggiata!» gridò fissandomi con sconforto misto ad amarezza.

PER GODRIC. Che situazione di merda! Perché a me devono sempre succedere questi inconvenienti! Non andava tutto benissimo così com'era?!

«Per Merlino! Malfoy! Queste sono cose che fanno...»

«Le coppie, le persone normali e che a differenza nostra non si usano a vicenda per soddisfare i loro istinti primitivi»

Mi sentivo offesa. Offesa e umiliata. Come osava parlarmi in quel modo. Pensavo avessimo fatto un patto, beh, più che patto una tacita intesa. Le cose erano sempre andate in quel modo, perché mai sarebbero dovute cambiare. E PERCHE' DIAMINE IL CUORE MI BATTEVA COSI' VELOCE?!

«Noi ci stiamo solo usando e sfruttando a vicenda. Non è così?» sussurrò fissandomi triste.

Io non riuscivo a rispondere, non riuscivo a pensare. Non capivo nemmeno cosa stava succedendo. Ero confusa e avevo paura.

In seguito al mio silenzio fece la cosa che più detestavo al mondo. Abbassò lo sguardo e mi diede le spalle. «Bene, ho capito.»

Senza degnarmi di uno sguardo schioccò le dita e la porta si aprì. «Ti prego, vattene. Non voglio più vederti, Rose» Non so se mi fece più male la frase in se o il modo in cui aveva pronunciato il mio nome.

Cercai di ribattere farfugliando qualcosa ma stavolta urlò.

«TI HO DETTO DI ANDARTENE!»

Iniziai a correre, veloce quanto non lo ero mai stata in vita mia.

Andai a sbattere addosso a cinque studenti, anche se probabilmente uno era Vitius, ma non me ne importò assolutamente niente. Non chiesi scusa, né mi preoccupai di accertarmi che stessero bene.

Ero arrabbiata. Arrabbiata come mai ero stata in vita mia. Tremavo addirittura. Boccheggiavo.

Odiavo con tutto il mio cuore, con tutta me stessa Scorpioso Malfoy.

Ragazzino viziato, arrogante. IDIOTA.

Doveva sempre rovinare tutto.

Probabilmente se non fossi stata indisposta l'avrei affatturato per ciò che aveva detto. O peggio, l'avrei preso a pugni.

Mi aveva fatto passare come una sciocca ragazzina malata di sesso.

STRONZO.

L'avrei cruciato! Lo odiavo. Per la prima volta in vita mia ne ero certa.

Mi chiusi nel bagno di Mirtilla, li almeno avrei potuto spaccare qualche specchio indisturbata.

Mi fermai con il fiatone davanti al lavandino.

Solo in quel momento mi resi conto di sentire un pizzicore agli occhi e qualcosa di appiccicaticcio sulle guance.

Mi portai una mano sul viso, e scoprii con orrore di stare piangendo.

Puntai gli occhi sullo specchio sopra il lavandino, e il mio riflesso me ne diede tristemente la conferma.

Io che piangevo per Scorpius Malfoy?!

Come cazzo era possibile?!

Non era altro che una lurida serpe, come potevo ridurmi in quello stato per lui?

Perché mi sentivo così ferita e umiliata?

D'altra parte era vero quello che aveva detto, noi ci stavamo solo usando a vicenda. Ma allora perché mi sentivo così maledettamente male?

Mi odiavo, perché più pensavo a lui e più piangevo. E io avevo pianto solo due volte in vita mia.

Una, a dieci anni, quando James mi spezzò il braccio nell'unica partita a Quidditch che ebbi il coraggio di giocare, e un'altra, l'estate scorsa, al matrimonio di mia cugina Victoire con Teddy.

Odiavo i neuroni Granger che lottavano contro gli altri per farmi capire ciò di cui non volevo assolutamente venire a conoscenza.

No, non poteva essere.

Io non potevo provare quelle cose... non per lui.

In quel momento degli occhiali tondi e delle buffe codette trasparenti mi appannarono letteralmente la visuale.

«Ah, sei sola questa volta Rosie. Cos'è successo a quel ragazzo bellissimo che ti strapazzi ogni volta nel luogo in cui sono morta?»

«Vai via Mirtilla, non è giornata» dissi singhiozzando.

Mirtilla mi si avvicinò imperterrita «Per i basilischi! Ma stai piangendo! C'entra lui non è vero?» disse sghignazzando.

Non le risposi. Forse se l'avessi ignorata mi avrebbe lasciato in pace.

«Io pensavo non ci fosse alcun.. em... sentimento tra voi due»

ZITTA ZITTA ZITTA BRUTTO FANTASMA FICCANASO!

«Ma a quanto pare mi sbagliavo» continuò ridendo come una psicopatica.

«Giuro che se non ti avessero già ammazzato lo farei con piacere io!» gli urlai disperata.

Non volevo sentirla, volevo dimenticarmi di quello che aveva appena detto.

L'unico sentimento che provavo nei confronti di Scorpioso era l'odio. E così sarebbe stato per sempre.

«Come vuoi piccola Rosie, io fossi in te non me lo farei scappare. Ricordo che anche il padre era così carino!» disse avvicinandosi. Io presa dalla rabbia le scagliai un bel pugno che ovviamente la trapassò. «Ah ma sono le cinque!» esclamò notando l'ora nel mio orologio «E' l'ora in cui David Freeman si fa il bagno. Scappo Rosellina! » E così, non so grazie a quale famoso mago, quel fantasma impertinente mi lasciò sola in balia della mia depressione/rabbia/confusione/incertezza/paura/stupidità.

Mi guardai nuovamente allo specchio. Almeno avevo smesso di piangere, anche se si potevano benissimo notare gli occhi rossi, gonfi e lucidi e le guance arrossate.

Non ero di certo un bello spettacolo.

Sentii dei passi, e ammetto di essere sprofondata nella delusione quando non vidi nel misterioso visitatore il ragazzo che avrei con tutto il cuore desiderato di vedere.

«Rose, sei qui! Ti ho cercato dappertutto!» disse mio cugino Albus con il fiatone.

«Scorpius mi ha detto cos'è successo» OGNI CENTIMETRO DELLA MIA PELLE E OGNI FIBRA DEL MIO ESSERE DETESTAVANO SCORPIOSO MALFOY.

Prima mi insulta e mi urla di andare via, poi parlava con il mio cugino preferito sicuramente per fargli capire quanto io fossi stronza.

«Immagino cosa tutto ti abbia detto quel verme, quindi se sei venuto qua a farmi la predica, Al, puoi benissimo andartene. Ci ha già pensato lui a distruggermi moralmente, ti prego di non fare altrettanto» dissi fredda come non lo ero mai stata con Al.

Mi voltai addirittura dall'altra parte, non volevo più vedere occhi di delusione verso di me.

«Rosie sei davvero una stupida!» continuò.

«Albus ti ho detto che non ti voglio sentire. Vattene.»

«Sei una stupida perché io non sono venuto qua per farti la predica, o per prendere le parti di Scorpius.» iniziai a tremare. Cosa voleva allora da me?

«Sono qui perché tu sei la mia migliore amica. Non sapevo come avresti reagito e volevo solo starti vicino» Mi misi nuovamente a piangere come una bambina di cinque anni e mi gettai tra le sue braccia. Mio cugino era il ragazzo più bravo, dolce e comprensivo del mondo.

La cosa che di Al avevo sempre detestato, quella che lo spingeva a fare amicizia anche con le persone spregevoli, divenne in quel momento la mia ancora di salvezza.

Non seppi per quanto tempo continuai a piangere cullata dalle sue braccia.

Lui restava in silenzio, e gli fui immensamente grata per questo.

Non appena mi calmai ci sedemmo, e Al fece apparire due tazze di tè fumanti.

Giravo in maniera compulsiva il cucchiaino, anche se le due zollette di zucchero erano già sciolte da un bel pezzo.

«Non so cosa mi stia succedendo Al.» dissi all'improvviso. Avevo bisogno di sfogarmi, avevo bisogno di capirlo.

«Si che lo sai Rose, ma hai paura ad accettarlo» i suoi occhi verdi erano puntati su di me. Leggevano la mia anima. E lui sorrideva.

«Perché ho così paura Al? Perché non posso comportarmi come una ragazza normale ed essere felice come una ragazza normale? Tutti hanno relazioni semplici e bellissime, perché la mia deve essere così maledettamente difficile?»

«Rose, hai così maledettamente paura dei tuoi sentimenti e di ciò che potrebbe nascere tra voi perché tu sei maledettamente orgogliosa! E perché hai dei maledetti pregiudizio di merda. Anche Scorpius ha parte delle colpe in questo.»

In quel momento mi sentii come se un bambino dispettoso in spiaggia mi avesse buttato addosso un secchio di acqua gelata.

Il problema ero io. Io non riuscivo ad essere felice. Io ero... completamente masochista.

Più mi avvicinavo a lui e più ero felice, più ero felice e più mi sentivo in colpa.

Al aveva centrato in pieno il problema. Ora avevo finalmente capito. Ma la questione era un'altra.

«Tu lo vuoi, non è vero?» Ecco.

«Appena mi ha respinto mi sono sentita come spezzata in due, ero arrabbiata all'inizio, volevo picchiarlo affatturarlo, ma in realtà non volevo fare altro che tornare da lui...»

«Va da lui. Spiega quello che hai a lui, digli cosa provi e perché hai paura. Ma soprattutto, metti da parte l'orgoglio per la Morgana!»

Scossi la testa terrorizzata. «Lui mi ha mandato via, ha detto di non volermi più vedere»

Albus scoppiò a ridere. Non trovavo davvero cosa ci fosse di tanto divertente.

«Rosie, non pensare di essere l'unica complessata nel vostro rapporto. Non pensare di essere l'unica confusa e disperata, l'unica che fa un azione quando ne vorrebbe fare un altra.»

Gli sorrisi e mi alzai dal pavimento. Incurante di darmi una sistemata, uscii fuori dal bagno. L'ultima frase che sentii prima di iniziare una corsa forsennata verso i sotterranei fu «Ma perché mi scelgo migliori amici così maledettamente complessati e masochisti?»

 

 

Mescolare tre volte in senso orario e inserire i vermicoli al momento di condensazione.

Mescolare tre volte in senso orario e inserire i vermicoli al momento di condensazione.

Era almeno la centesima volta che rileggevo quella frase.

Da quando Weasley era uscita dalla mia camera sbattendo la porta avevo preso a calci il baule, poi, tremando dall'agitazione scrissi un pezzo di pergamena ad Al.

Sono un'idiota. Gliel'ho detto e ho rovinato tutto”

Ripresi a studiare pozioni, la mia materia preferita. Mi rilassava studiare pozioni, anche se in quel momento non capivo un cazzo di quello che stavo leggendo.

Mescolare tre volte in senso orario e inserire i vermicoli al momento di condensazione.

Porco Merlino ero un emerito idiota!

Avevo fatto la cazzata più grande della mia vita sputandole in faccia il mio desiderio di volere con lei una relazione vera. E ci ero rimasto di merda.

Lei non voleva lo stesso.

E io, Scorpius Hyperion Malfoy stavo stramaledettamente male per una stupida ragazzina.

No. Stavo stramaledettamente male perché era lei. Perché era Rose Weasley. E perché io ero inn....

Mescolare tre volte in senso orario e inserire i vermicoli al momento di condensazione.

Porco Voldemort ma perché cazzo avevo parlato?!

Perché cazzo sono stato io a fare il serio?! Non è da me.

Sarei andato avanti con questa storia per tantissimo tempo, perché non mi accontento mai?!

E però cazzo. Pensavo di conoscerla ormai. Pensavo che in realtà anche lei provasse qualche cosa.

Ma ovviamente avevo torto.

Che idiota.

«Giuro che se non ti sposti subito da li, brutto pezzo di troll con la faccia brufolosa ti schianto»

«E' vietato che uno studente di un'altra casa possa entrare qui dentro!»

«Senti brutto pomposo le so benissimo le regole. Ti conviene non fare il sapientone con me, potrei ridurti in briciole se volessi, ora fila via.»

«Mi dispiace, ma dovrò chiamare qualcuno..»

«Arrgh! Fammi passare idiota deficiente!»

Per tutti i folletti, adesso mi sognavo anche la sua voce?

Stavo decisamente impazzendo.

Aprii la porta della mia stanza per mettere fine a quel casino ancora con i vermicoli in mente.

«Che cosa sta succedend..»

Non potevo credere ai miei occhi.

Mescolare tre volte in senso orario e inserire i vermicoli al momento di condensazione.

Samuel Lee, un moccioso del terzo anno braccava con le sue braccia ciccione ROSE WEASLEY che si dimenava e cercava di oltrepassarlo.

Alla sua vista il mio cuore si fermò.

Perché era tornata?!

Mescolare tre volte in senso orario e inserire i vermicoli al momento di condensazione.

«Malfoy, questa impertinente grifondoro, non so come, è riuscita ad entrare in sala comune e adesso sperava di aggirarsi indisturbata tra i dormitori.»

Non sentivo quello che mi stava dicendo. Non capivo nulla. L'unica cosa che mi passava per la mente era Mescolare tre volte in senso orario e inserire i vermicoli al momento di condensazione.

PORCO VOLDEMORT! Dovevo dire qualcosa.

«Ci penso io adesso, Lee. Ora vai via» bene, ero riuscito a dire una frase di senso compiuto.

«Ma come?!»

«Ho detto CI PENSO IO» non si poteva mettere in discussione ciò che dice Scorpius Malfoy.

«Certo capo, vado» disse filandosela il ragazzino.

Rose mi stava fissando. Sentivo i suoi occhi su di me. Ma io non riuscivo a guardarla.

Entrai in camera mia senza dire una parola. Lasciai la porta aperta.

Sentii i suoi passi leggeri, il suo respiro irregolare, il suo profumo.

Io ero girato di spalle. Non potevo incontrare quegli occhi celesti.

«Io..» iniziò lei. «Io.. porca Morgana.. non so perché sono così stupida! Non so perché è tutto così difficile cazzo!» disse alterando il suo tono di voce, sempre così equilibrato.

Rose Weasley era in difficoltà.

«Sono una cazzo di masochista. E GUARDAMI CAZZO!»

Mi voltai e vidi il suo viso rigato dalle lacrime. Non l'avevo mai vista così.

«Porca Morgana, ti voglio con tutta me stessa, non soltanto con tutto il mio corpo!»

Il mio stomaco si contorceva come se delle mani invisibili mi prendessero a pugni.

Allora lei.. No, non poteva essere.

«E' vero, ti odio. Ma odio ancora di più non poter stare con te, non poter scherzare con te, non poterti abbracciare, sentire il tuo profumo... Poco fa è stato come se mi fossi spezzata ecco.. come quando sbagli la materializzazione, anzi peggio...» Continuava a respirare velocemente, la voce le tremava. Le guance erano un tutt'uno con i capelli. E gli occhi... erano di un celeste intenso come se cercassero di dirmi ancora di più, come se volessero farmi capire appieno quello che lei mi stava dicendo.

«Ti prego..» disse tra i singhiozzi «Dì qualcosa Scorpius... Mi stai facendo impazzire»

Scorpius. Mi aveva chiamato Scorpius. Solo Scorpius. Mai nella vita avevo sentito pronunciare il mio nome da quelle labbra.

Nel mio corpo era in corso un uragano, il mio cervello non connetteva più già da parecchio tempo.

«Mescolare tre volte in senso orario e inserire i vermicoli al momento di condensazione.» Okay. Ero impazzito anche io.

«Cosa?» chiese lei confusa.

«Mescolare tre volte in senso orario e inserire i vermicoli al momento di condensazione.»

«Poi lasciare a riposo per quarantacinque secondi, girare in senso antiorario e aggiungerci due gocce di dittamo. Pozione rigenerante, libro astruso delle pozioni, capitolo quattro. Ma adesso che c'entra?» continuò lei ancora più scombussolata.

In quel momento ebbi la conferma di quello che provavo per lei da ormai tantissimo tempo.

Mi misi a ridere come un imbecille sotto il suo sguardo assolutamente disorientato.

«Oh, Rose..» dissi gettandomi su di lei e stringendola tra le braccia.

«Ti conosco, sapevo che avresti potuto reagire così. Era normale. Scusa se sono stato così irruento prima, e scusa per come mi sono comportato poi... non volevo urlarti in quel modo»

La sentii sorridere contro il mio petto.

«Credo di amarti dalla prima volta che pronunciasti il mio nome..» disse lei imbarazzata.

«Cosa?» ero scioccato. No. Ero la persona più felice del mondo.

Nemmeno la gioia provata dopo la vittoria dell'anno prima contro i grifondoro era minimamente paragonabile a questa.

« Ti prego, non farmelo ripetere Malfoy, è dura per me da accettare»

La guardai perdendomi completamente nei suoi occhi.

Poi il mio solito ghigno si fece largo sul mio visto.

«Stavolta ti ho battuto, Weasley. Io ti amo da quando mi dicesti che probabilmente ci detestavamo a causa di non so quale incompatibilità genetica»

 

 

 

A.A.

SCUSATE l'immenso ritardo! So che il capitolo non è il massimo per farmi perdonare ma sono stati due lunghissimi mesi di studio intensivo per gli esami.

Per quanto riguarda la storia: ecco, ho avuto un blocco. Ho scritto e riscritto la parte in cui facevano pace tantissime volte senza che niente mi convincesse mai del tutto. Poi, finalmente, ho avuto l'illuminazione di far vedere il tutto dal punto di vista di Scorpius. Cosa ne pensate???

Attendo impaziente i vostri commenti!

Scusate ancora! Al prossimo capitolo, che probabilmente sarà l'ultimo.

Un bacione, Chiara.

  
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