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Autore: jo_gio17    23/02/2014    5 recensioni
Il mondo era ancora in preda alla resistenza, le isole fedeli al Re dei Pirati cercavano ancora di ribellarsi, ma la marina aveva intrapreso un rigido sistema di punizioni. Dopo la tragedia di Alabasta, otto mesi dopo il Grande Conflitto, le acque si placarono un poco.
Il sole brillava nel cielo che copriva il Villaggio di Coco, lì la rivolta sembrava non aver attecchito particolarmente; la gente aveva paura e non erano abbastanza forti per contrastare la potente morsa della marina. Quello che una volta era Arlog Park, adesso era la sede di un’accademia per l’addestramento delle nuove reclute: Marine Park.
Proprio in questo clima di terrore e di disperazione nascerà la nuova speranza.
Spero di avervi incuriosito... Vi Aspetto!
Baci Baci
Jogio
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nuovo personaggio, Sanji, Un po' tutti, Zoro\Robin | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fino in Fondo '
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Ciao, mi dispiace un sacco, ancora non sono riuscita a terminare il capitolo, questi esami mi stanno uccidendo. Ho deciso così di postarvi una sorta di "capitolo speciale". Spero che almeno un po' soddisfi la vostra curiosità e vi faccia capire che non mi sono dilaguata nel nulla, né ho intenzione di mollare la storia! Grazie a tutti, per la lettura, per la pazienza e per i bei commenti che mi avete lasciato finora...

Ricordo
 
La notte era calma e silenziosa, spaventosamente silenziosa. Sembrava che anche il mare fosse in attesa del fatidico giorno. Zoro camminava sul ponte, non riusciva a dormire, alla fine decise che una bottiglia di Sakè l’avrebbe aiutato a rilassarsi, anche solo per un po’. Si incamminò verso la cucina, da sotto la porta filtrava della luce. Incuriosito si avvicinò lentamente alle assi di legno e senti le voci di Rufy e di Sanji. I suoi muscoli si irrigidirono, non aveva mai sentito parlare il suo capitano così seriamente in tutto quel tempo vissuto insieme. Sentì dei passi decisi avvicinarsi velocemente, così scatto di lato; il legno si spalancò e la figura di Rufy invase il suo campo visivo. I loro sguardi si incrociarono, ma non dissero una parola fino a che non furono soli sul ponte.

- Ti sei messo ad origliare? Non dirmi che sei diventato geloso di Sanji? – L’aria ilare del capitano era assolutamente contrastante con quello che lo spadaccino aveva appena appreso.

- Che cazzo hai intenzione di fare? – gli chiese di gettò, era già andato su tutte le furie vedendo quel sorriso ebete dipinto sul volto di gomma.

- Come pensavo, sei geloso!

Il volto di Zoro s’imporporò di rabbia. Come poteva lui, essere geloso di quel biondino! Afferrò Rufy per un braccio e lo costrinse a fermarsi, dato che il moro aveva già mosso qualche passo verso la sua cabina.

 – Dove credi di andare! Vi ho sentiti. – poi abbassando un po’ il tono della voce e allentando la presa sul braccio continuò – Ripeto la domanda: Cosa hai intenzione di fare domani? – marcò bene le parole, in modo tale che non potessero esserci incomprensioni.
Lo sguardo del capitano tornò ad essere torvo e il suo sorriso si spense gradualmente. Si avvicinò con il volto serio a quello di Zoro, come se volesse sfidarlo. – Niente di meno e niente di più di quello che tu hai fatto molti anni fa.

Istintivamente il vice capitano mollò la presa, ci si poteva sempre aspettare di tutto da Rufy, ma mai avrebbe pensato che avrebbe tirato fuori una storia così vecchia, di cui tra l’altro doveva essere all’oscuro. Con un sospiro riprese il controllo di sé stesso. – A cosa ti riferisci? – La sua mente era andata troppo oltre, non poteva sapere.

Di nuovo si dipinse un sorriso sul pallido viso di Rufy, questa volta però era diverso, meno largo e più consapevole. – Io sono il Re dei Pirati. – disse facendo spallucce – Io so cosa hai fatto a Thriller Bark. In tutti questi anni non sono mai riuscito a ripagare il mio debito, se non fosse stato per il tuo sacrificio forse a quest’ora non ci troveremmo qui.

- Non volevo lo sapessi. – ringhiò lo spadaccino.

- Mi è stato riferito anche questo. – Il suo sorriso soddisfatto non si spegneva.

- Robin… - sentenziò a fior di labbra.

Nello stesso momento Rufy iniziò a dirigersi verso la sua cabina dove lo aspettava Nami. Non voleva perdere altro tempo, se quella doveva essere la sua ultima notte voleva passarla con lei. Nel mentre che il capitano si allontanava, Zoro capì a cosa si riferiva, al perché avesse deciso di tirar fuori quell’episodio proprio in quel momento. I suoi occhi si spalancarono mentre fissava la schiena di Rufy; si sarebbe sacrificato per la salvezza della ciurma. Avrebbe combattuto certo, ma se le sorti della battaglia fossero già segnate, lui si sarebbe consegnato alla Marina. Non fu l’ira l’emozione che lo invase, ma un senso di ammirazione profonda. Ecco cosa lo spinse a seguire quel ragazzino degenerato in passato; la sua ricchezza non consisteva nei tesori accumulati, ma nella semplicità e nella forza della sua anima.



NdA:
Spero che avrete pensato "breve ma intenso", vi avevo promesso che avreste saputo cosa si fossero detti Zoro e Rufy, in realtà questo ricordo doveva far parte del capitolo, ma non avendo avuto tempo a sufficienza ho deciso di postare questo brevissimo testo. Spero che non vi abbia deluso ma soprattutto spero che un po' vi abbia sorpreso. A presto!
Baci Baci
Jogio
  
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