Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: Vanoystein    23/02/2014    1 recensioni
Jill tornò a guardare la strada qualche secondo dopo, non ebbè nemmeno il tempo di gridare che si trovò subito ferma, immobile, con la cintura che le stringeva sul petto. La macchina si era letteralmente capottata, i vetri si erano rotti in mille pezzi, vedeva sangue ovunque, lei sanguinava, sua madre aveva perso i sensi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Jill raggiunse l’aula di Biologia. Erano passate solamente due ore in quella scuola e già si era stancata di stare lì, già non ce la faceva più.
Voleva tornarsene a casa, a starsene senza far niente sul suo letto.
Si mise a sedere alll’unico banco vuoto, in fondo alla stanza, vicino alla finestra.
E passarono i minuti, lei non ascoltava neanche una parola che usciva dalla bocca del professore, la sua mente era un susseguirsi di ricordi, immagini e parole. Una gran confusione.
La voglia che aveva avuto fino a pochi giorni prima di tornare in quella stupida città era improvvisamente sparita e lo avrebbe detto subito ad Alec, sperando che a quel punto l’avrebbe riportata all'arcata, via da lì.
Ancora non capiva che motivo avesse di farla restare lì, era ovvio che prima o poi si sarebbe presentato un problema e alla fine?
Ci avrebbe rimesso ancora lei.
A farla tornare alla realtà e ad attirare l’attenzione di tutti in aula fu un tonfo contro la finestra di vetro.
Jill riuscì a malapena a vedere qualcosa di nero cadere a terra prima di scontrarsi contro il vetro.
Nessuno fiatò, il professore si zittì osservando come tutti la finestra, subito dopo un altro tonfo.
Questa volta si riuscì a vedere chiaramente qualcosa di bianco sbattere nuovamente contro il vetro. Jill spostò lo sguardo sul professore alzandosi in piedi.
– Ho bisogno di andare in bagno. – Si liquidò velocemente, uscendo dalla classe senza ricevere obiezioni dall’insegnante.
Appena chiuse la porta dell’aula e si voltò, si trovò davanti Alec. - Dobbiamo andare via. – Disse immediatamente lui prendendola per mano, la solita scossa questa volta li colpì più forte ma Alec, a differenza di Jill sembrò non accorgersene.
La trascinanò per il corridoio, arrivando vicino all’uscita.
– Che cavolo sta succedendo? Mica posso andarmene così, a caso. Qualcosa è andato a sbattere contro il vetro della mia classe e qualcosa mi dice che non è casuale, giusto? – Chiese subito lei roteando gli occhi al cielo.
– Esatto. Ti hanno trovato, anche qui. Non sono in pochi. -
- Ma chi? Demoni? –
Alec sospirò fermandosi di scatto e voltandosi verso di lei. - Altro che Demoni. Se ti prendono gli Angeli siamo fottuti. Quindi, devo portarti via subito. -
- Ma in quella dannata casa ho tutte le mie cose! -
- Beh, tornare a casa sarebbe un bel modo per farti ammazzare. – Rispose Alec voltandosi nuovamente trascinandola finalmente all’uscita.
Spinse la porta, fermandosi ancora prima di varcare la soglia.
Si guardò attorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno. – Trovo un posto dove nessuno può vederci, velocemente, poi ti porto via. – Le disse, subito dopo si portò in avanti cominciando a correre stringendo ancora di più la mano di Jill nella sua.
Riuscirono ad arrivare in un vicolo fortunatamente deserto, poco lontano dalla scuola.
Fino a quel momento niente di strano, andava tutto bene. Qualche secondo prima che Alec potesse liberare le sue enormi ali nere, il cellulare di Jill squillò facendoli sussultare entrambi.
– Il fatto che ti avessi volontariamente rotto il cellulare era un invito a non comprarne un altro. – Commentò Alec immediatamente, ricordando la volta in cui le aveva buttato il cellulare a terra pochi mesi prima.
Jill ignorò quella frase, sfilando il cellulare dalla tasca dei Jeans, sulla schermata apparve il nome di Nadia.
– No. Non rispondi. – Le impose Alec prendendole il cellulare di mano interrompendo la chiamata. – La tua amichetta può aspettare. –
Ma in un attimo, prima che potessero accorgersene tutto degenerò.
Un coltello sfiorò il braccio di Jill andando però a conficcarsi in pieno nel braccio di Alec. – Cazzo! – Esclamò ringhiando.
Li avevano raggiunti.
Jill si guardò attorno, erano circondati.
Almeno una ventina di loro li guardavano squadrandoli. Angeli.
Alec si portò una mano sulla ferita buttando a terra lo stilo insanguinato stringendo i denti. – E sì, siamo fottuti. – Bisbigliò guardando Jill per poi fare scorrere gli occhi azzurri su ogni angelo intorno a loro.
Si poteva dire che non erano esattamente come lo stereotipo di angelo.
Tutti pensavano, compresa Jill, che fossero creature immortali, eternamente giovani.
Che indossassero tutti, dal primo all’ultimo, delle lunghe tuniche bianche che riportavano alla purezza del paradiso.
Beh, così non era.
Erano quasi tutti uomini, la maggior parte dimostrava più o meno 40 anni, apparte qualche ragazzo e un paio di ragazze palesemente giovani.
Al posto della tunica erano tutti vestiti normalmente, jeans, camicia o felpe, impiastrate completamente di sangue, le uniche cose che li distinguevano dai comuni umani erano solamente le maestose ali bianche che sfoggiavano, luminose, perfette e quasi accecanti.
– La ragazza. – Una voce si fece strada tra quel silenziò tombale.
Un uomo sorpassò i pochi angeli che gli stavano davanti arrivando davanti ad Alec e Jill. – Consegnaci la ragazza e nessuno si farà male. –
‘’perché deve parlare come se io non fossi qui?’’ Si domandò Jill osservando l’uomo che nemmeno la degnava di uno sguardo ma che era concentrato su Alec che scoppiò in una risatina subito dopo.
Non rispose si limitò a prendere Jill di nuovo per il braccio attirandola a sé.
Quella era la sua risposta. ‘’No. Non la lascio andare.’’ Strinse la presa, premendo il suo torace contro la schiena di lei.
Una ragazza fece un passo avanti, stringendo forte tra le mani un pugnale ma l’uomo la fermò bloccandola con un braccio.
Alec sorrise tenendosi ancora l’altra mano sulla ferita. –Consegnarvela sarà l’ultima cosa che farò. La volete? Dovrete passare sopra il mio cadavere. –
Ed ecco che la paura ricominciava a farsi sentire.
Come diavolo faceva lui a restare calmo?
Jill sapeva che in fondo era terrorizzato almeno quanto lei, ma come faceva a nasconderlo così bene? Lei tremava come una foglia.
Alec non aveva nemmeno armi con sé, tantomeno ne aveva lei.
Erano spacciati, sicuramente.
Appena l’uomo davanti a loro con un gesto della mano diede palesemente il consenso agli altri angeli di attaccare, Alec liberò finalmente le ali scure con un ghigno sul viso. – Vediamo chi vince. – Li sfidò.
La sua mano scivolò dal braccio di Jill fino ai suoi fianchi, la strinse ancora a sé fino a farle mancare il respiro, poi si alzò in volo.
– Ci uccideranno. – Bofonchiò Jill affondando il viso nella giacca di Alec.
– No. – Rispose lui.
– Sì invece. Sono in troppi e non abbiamo armi. -
- Anche se le avessi non potrei ucciderli. Ricordi che ti ho detto che noi non uccidiamo gli angeli ma che li rimandiamo in Paradiso? Ecco. Per farlo mi servono dei pugnali che possiamo dire ‘’speciali’’ fatti di oro bianco e ovviamente non li ho con me quindi dobbiamo nasconderci e sperare solo che non ci trovino. – Alec aumentò il battito d’ali. Girò il viso indietro riuscendo a vedere tutto il gruppo di angeli andargli dietro, standogli alle calcagna.
Jill piagnucolò. – Siamo fottuti. -
- Ci fermiamo al cimitero, in una cripta. -
Qualche secondo dopo tutto il vento le arrivò in faccia, cominciando a farle lacrimare gli occhi.
L’aria gelata cominciava a farsi sentire, iniziando a farla tremare ancora di più. Alec scese in picchiata, letteralmente.
Poggiò i piedi a terra tutt’altro che delicatamente, facendo infatti prendere una botta sui piedi di Jill. – Grazie tante. – Sbuffò imprecando mentalmente.
Alec se ne restò zitto, ignorando quel suo commento, la prese di nuovo per mano e Jill strinse i denti quando la scossa le attraversò il corpo; cominciarono poi a correre velocemente.
Il più velocemente possibile.  


Eccomi signori (?) è arrivato subito un altro capitolo :3 E ora stiamo davvero finendo, che tristezza lol. Recensitemi e continuate a seguirmi eh (': Un bacio, Giulia.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Vanoystein