Live while we're young
(part 1)
Rating: arancione
Appena leggo il messaggio spalanco gli occhi e la bocca. Mi riesce difficile credere che Colette sia riuscita a convincere i suoi nonni ad organizzare un party a casa loro, poiché sono sempre stati contrari all’idea. Mi domando soltanto se sappiano davvero di questa festa.
Sei riuscita a convincerli? Grande! (:
Come mi aspettavo, era troppo bello per essere vero. Colette ha deciso tutto da sola.
Ehm.. no! Ma partono per il fine settimana e siccome ho una copia delle chiavi di casa...
La mia migliore amica non cambierà mai, ma è per questo che l’adoro. Entrambe andiamo pazze per le feste, soprattutto quando vengono organizzate di nascosto. Sapere che potremo rischiare dei guai mi esalta perché amo l’avventura e buttarmi in tutto ciò che è proibito.
La cena è andata bene e per fortuna i piatti son piaciuti sia alla signora Karen che al figlio Liam, dato che il secondo e il dolce li ho preparati io. A volte mi diverte cimentarmi in cucina e mi rende fiera sapere che alcune cose mi escono bene.
Non avrei mai creduto che mia madre potesse fare amicizia in ufficio, dato che il suo carattere non è mai stato uno dei migliori; la sua arroganza durante le discussioni ha sempre irritato chiunque, per non parlare di quelle numerose volte in cui lei critica le persone senza neanche conoscerle.
Eppure,
nonostante i suoi innumerevoli difetti, mia mamma ha invitato a cena
una sua collega di lavoro, la quale sembra aver fatto davvero
amicizia con lei. A quanto pare i miracoli esistono.
È
da quasi un’ora che sono chiusa in bagno per prepararmi, dato
che
ho saputo che verrà qui anche il figlio di questa donna. Mia
mamma
mi ha detto che è più grande di me di due anni e
io sono curiosa di
sapere che aspetto abbia. In
teoria sarebbe dovuto venire anche il padre, ma ha degli impegni
nell’officina in cui lavora. Forse è meglio
così, non avrebbe comunque trovato alcun uomo con cui
discorrere, dato che mio padre ha il turno di notte.
-Zoe, esci dal bagno!- sento mia madre urlarmi da dietro la porta mentre mi spazzolo i capelli.
-Zoe, esci dal bagno!- sento mia madre urlarmi da dietro la porta mentre mi spazzolo i capelli.
-Ho
quasi finito!- rispondo a voce alta, poi sbuffo guardandomi allo
specchio. Quasi dimenticavo che pure lei deve farsi una doccia.
Quando
apro la porta, trovo la mamma che mi guarda furiosa.
-Avevi
intenzione di stare qui dentro fino a mezzanotte?- mi rimprovera come
al solito.
Io
non dico niente e me ne vado in camera, lasciando quella donna che mi
ha creata farsi una doccia lampo, poiché la collega e suo
figlio
potrebbero arrivare a momenti.
Mi
siedo sul mio letto aspettando l’arrivo di quei due. Qualche
secondo dopo, mi arriva un messaggio sul cellulare. Prendo il
telefono dal comodino e controllo: è la mia migliore amica
Colette.
Ehi Zoe, per questo sabato sera ho organizzato una festa in piscina alla villa dei miei nonni, ti va di esserci? Ti prego! Ho invitato un bel po’ di gente (:
Ehi Zoe, per questo sabato sera ho organizzato una festa in piscina alla villa dei miei nonni, ti va di esserci? Ti prego! Ho invitato un bel po’ di gente (:
Appena leggo il messaggio spalanco gli occhi e la bocca. Mi riesce difficile credere che Colette sia riuscita a convincere i suoi nonni ad organizzare un party a casa loro, poiché sono sempre stati contrari all’idea. Mi domando soltanto se sappiano davvero di questa festa.
Sei riuscita a convincerli? Grande! (:
Come mi aspettavo, era troppo bello per essere vero. Colette ha deciso tutto da sola.
Ehm.. no! Ma partono per il fine settimana e siccome ho una copia delle chiavi di casa...
La mia migliore amica non cambierà mai, ma è per questo che l’adoro. Entrambe andiamo pazze per le feste, soprattutto quando vengono organizzate di nascosto. Sapere che potremo rischiare dei guai mi esalta perché amo l’avventura e buttarmi in tutto ciò che è proibito.
Accetto al
volo l’invito e
subito poco dopo aver spedito quest’ultimo messaggio, sento
suonare
il campanello. Bene, gli ospiti sono arrivati.
-Vai ad
aprire tu, Zoe!- mi
urla mia mamma dal bagno e io corro di sotto all’ingresso.
Scosto
leggermente la tendina della porta e oltre il vetro vedo due sagome
davanti al citofono. Schiaccio il pulsantino e apro loro il cancello,
poi faccio la stessa cosa con la porta.
Davanti a
me si fermano una
donna bionda e robusta e, dietro di lei, un ragazzo alto con un
accenno di barba in viso.
-Salve, io
sono Zoe, la
figlia- mi presento alla signora cercando di essere educata e fare
buona impressione.
-Ciao,
piacere, Karen- si
presenta a sua volta lei stringendomi la mano. La faccio entrare e,
dopo Karen, mi stringe la mano il ragazzo.
-Liam-
dice con tono calmo e
sorridendomi. Ricambio il sorriso e squadro Liam dalla testa ai
piedi: indossa una camicia bianca accompagnata da una giacca formale
color grigio topo, un paio di jeans scuri aderenti e due scarpe
lucide marroni. Sembrano tanto quelle che porta sempre mio nonno
Ferdinand. Nonostante questo look triste e di pessimo gusto, il
ragazzo è molto carino.
-Accomodatevi
pure- invito i
due a sedersi sul divano in salotto e li accompagno.
-Grazie,
cara- mi dice Karen
con tono gentile. –Dov’è tua mamma?- mi
chiede una volta
sedutasi.
-Si sta
ancora preparando,
arriverà tra poco- rispondo rimanendo in piedi davanti al
divano,
poi vado a sedermi sulla poltrona accanto.
Mi sento
leggermente in
imbarazzo. Che io ricordi, non mi è mai capitato di stare in
salotto
con due sconosciuti seduti sul mio divano. Non so cosa dire. Mamma,
salvami. Ti prego.
Liam si
sta girando i
pollici e tiene lo sguardo incollato a terra. Che sia in imbarazzo
anche lui? O forse non aveva alcuna voglia di venire qui?
-Ciao Karen, scusami per l’aspetto, ma..- dice mia madre mentre scende le scale e ci raggiunge.
-Ciao Karen, scusami per l’aspetto, ma..- dice mia madre mentre scende le scale e ci raggiunge.
-Ciao
Paula, non
preoccuparti- risponde la signora bionda alzandosi dal divano per
salutare mia mamma che tiene un asciugamano in testa. Fossi in lei
morirei dalla vergogna.Noto
divertita che Liam sta
cercando di trattenere delle risate tenendosi una mano davanti la
bocca, poi mi guarda. Io gli sorrido capendo subito che è
l’aspetto
di mia madre a provocargli le risa.
♥
La cena è andata bene e per fortuna i piatti son piaciuti sia alla signora Karen che al figlio Liam, dato che il secondo e il dolce li ho preparati io. A volte mi diverte cimentarmi in cucina e mi rende fiera sapere che alcune cose mi escono bene.
Mia mamma
prima di cenare si
è asciugata i capelli, menomale. Mi sarei sentita a disagio
al posto
suo se non l’avesse fatto, ma penso che lei se ne sarebbe
fregata,
conoscendola.
-Vi
andrebbe un caffè?- ci
propone lei dopo aver sparecchiato la tavola.
Karen
accetta, io e Liam no.
-Senti Zoe, andresti a portare fuori la spazzatura?- mi chiede la mamma mentre accende la macchinetta del caffè. Sbuffo, ma per non fare la figura della figlia cattiva, obbedisco.
-Mamma, io esco a fumare una sigaretta- avverte Liam la signora Karen alzandosi dalla sedia. La donna annuisce guardando il tavolo, senza dire niente, come se disapprovasse il fatto che il figlio fumi, ma lo lascia comunque fare. Sembra come rassegnata.
-Senti Zoe, andresti a portare fuori la spazzatura?- mi chiede la mamma mentre accende la macchinetta del caffè. Sbuffo, ma per non fare la figura della figlia cattiva, obbedisco.
-Mamma, io esco a fumare una sigaretta- avverte Liam la signora Karen alzandosi dalla sedia. La donna annuisce guardando il tavolo, senza dire niente, come se disapprovasse il fatto che il figlio fumi, ma lo lascia comunque fare. Sembra come rassegnata.
Mi ritrovo
ad uscire in
giardino con il sacco della pattumiera in mano e Liam che mi segue.
Che cosa imbarazzante, ma cerco di non starci troppo a pensare. Il
fatto che io e questo ragazzo vestito da mio nonno siamo soli in
giardino mi intriga. Potrebbe essere un buon pretesto per parlargli e
conoscerlo.
Lascio il
sacchetto
dell’immondizia vicino al cancello, poi torno indietro,
trovando
Liam sotto il portico appoggiato alla ringhiera lignea bianca con in
mano una sigaretta accesa.
Prima di
rientrare in casa,
mi fermo sotto il portico e mi metto accanto a Liam.
-Ti
è piaciuta la cena?-
gli chiedo, anche se so già la risposta, ma almeno parto con
qualcosa.
-Sì,
era tutto molto buono-
mi risponde il ragazzo dopo aver tirato una boccata di fumo, poi si
gira verso di me sorridendomi.
-Son
contenta- dico col
sorriso e sistemandomi una ciocca di capelli dietro un orecchio. Dopo
aver esitato per una manciata di secondi, ricomincio a parlare.
-Mi fai
fare un tiro?- quasi
sussurro per non farmi sentire da mia madre.
-Certo- mi
risponde con
tranquillità Liam e mi pone la sigaretta in bocca. Mentre
lui mi
tiene la stizza, io aspiro un po’, poi getto via il fumo
rilassandomi.
Liam
rimette la sigaretta
tra le sue labbra e continua a fumare pensando a chissà cosa.
-Tua mamma
lo sa che fumi?-
mi chiedi lui.
-Zitto!-
lo rimprovero. –No,
mi ucciderebbe- aggiungo e Liam mi chiede scusa per non aver
bisbigliato. –E tu? Come l’hai detto a tua mamma?-
gli chiedo
infine con curiosità.
-Mi ha
fatto cominciare mio
padre, lei non voleva nemmeno- mi risponde il ragazzo con una punta
di tristezza.
-Strano
che sia stato tuo
padre a farti cominciare- dico con perplessità mentre Liam
fa cadere
dalla sigaretta la cenere , la quale aleggia nell’aria non
appena
incontra un lieve soffio di vento serale.
-Lui
dipende da queste
schifezze- mi confessa Liam riferendosi alle sigarette e a
chissà
cos’altro. –Mi diceva sempre “fumare
è come liberarsi dai
problemi” e io non l’ho mai capito,
finchè un giorno non mi ha
incoraggiato a farlo, nonostante io sapessi che il fumo fa male- mi
racconta Liam e io sono tutta orecchi. –E’ il mio
unico modo di
trasgredire- mi dice infine. Sembra che Liam nascondi un segreto. So
che potrei essere indiscreta, ma sento di dovergli fare delle
domande.
-Trasgredire?-
chiedo, e
Liam annuisce. –Che motivo hai per trasgredire?- continuo a
domandare.
-Oh, beh..
-Okay,
scusa, non dovevo
farti questa domanda, perdonami- mi tiro indietro cambiando
improvvisamente idea. Mi sento troppo invasiva.
-Tranquilla,
non ho problemi
a dirtelo, sono abituato a raccontarlo- mi dice lui come se avesse
già detto a tutto il mondo i suo segreti. –Mio
padre fuma, beve e
ha tradito mia madre due volte- mi confessa Liam e io rimango
impietrita. Mi dispiace moltissimo per lui. Nei suoi occhi si vede la
sua sofferenza, eppure mi chiedo come abbia fatto a raccontarmelo
senza esitazioni.
-Oh, mi
spiace.
-Tranquilla,
ormai è da
qualche anno che convivo con l’essere contorto di mio padre,
ma ciò
che mi da più fastidio è che mia mamma non si
decide a cacciarlo
fuori di casa- mi dice Liam con un tocco di rabbia in voce. Gli porgo
il portacenere che sta sempre sopra il tavolino vicino
l’ingresso
per spegnere la sigaretta e lui mi ringrazia.
-Mi ha
rovinato la vita-
continua Liam a sfogarsi con me. –Sono sempre chiuso in me
stesso,
mi trascuro, non riesco più a divertirmi con gli amici, non
esco e
rimango attaccato alle sigarette come lui, lo detesto- aggiunge
infine. La luce della luna illumina il suo volto e quando lo guardo
mi sembra di vedere un angelo a cui sono state deturpate le ali e
tolta l’aureola.
Ora
capisco perché Liam
indossa questi abiti tristi e vecchi. E anche perché non si
fa la
barba. I suoi occhi castani sono dolci, ma opachi.
-Hai
bisogno di sentirti più
libero- gli consiglio con il cuore in mano.
Liam mi guarda perplesso.
Liam mi guarda perplesso.
-In che
senso?
-Devi
uscire dal tuo guscio,
lasciarci dentro i tuoi problemi e saperti divertire.
-E’
facile a dirsi, Zoe-
mi dice Liam rassegnato, come se per la sua situazione non esistano
soluzioni, ma io voglio dimostrargli il contrario. Ce la può
fare.
-Tu hai
diciannove anni,
giusto?- gli chiedo e lui annuisce. –Bene, allora vivi e
comportati
come tale! Noi siamo giovani, dobbiamo mettere da parte tutto
ciò
che ci preoccupa, fregarcene e divertirci.
Liam mi
sorride, poi rivolge
il suo sguardo alla luna.
-Mi piace
la tua filosofia-
dice.
-Ti
andrebbe di metterla in
pratica venendo con me ad una festa in piscina sabato sera?- gli
propongo non appena mi viene in mente questo lampo di genio.
Aiuterò
Liam a sentirsi libero e ad integrarsi nel gruppo dei giovani. Lo
è
anche lui, insomma, non deve comportarsi come un adulto che ha appena
detto addio all’adolescenza. Lui ha diciannove anni, caspita.
Prima che
Liam possa
rispondermi, mia madre sbuca dalla porta d’ingresso e
interrompe il
nostro discorso.
-Che state
facendo, ragazzi?
-Niente,
stiamo solo
parlando- rispondo con malavoglia. Mi stava piacendo quel momento e
adesso è arrivata lei a rovinare tutto.
-Mi
sembrava strano che
durasse così tanto portare fuori la spazzatura- commenta la
donna
continuando a farsi gli affari miei, come tutte le madri. E a
proposito di mamme, è arrivata anche Karen.
-State
facendo amicizia?- ci
chiede la bionda sorridendoci. Chissà cosa si è
messa in testa.
-Sì
mamma, stavamo
parlando- risponde Liam voltandosi verso di lei con tutto il corpo e
si appoggia con la schiena alla ringhiera bianca.
-Okay,
fate i bravi eh- ci
raccomanda mamma e io sbuffo. Mio Dio, che vergogna.
-Sì,
ciao- la liquido
freddamente per non prolungare questo senso di imbarazzo che io e
Liam teniamo dentro. Le due rientrano in casa e spero che non
facciano più una comparsa improvvisa come questa.
Io e Liam
scoppiamo a
ridere.
-Allora?
Verrai alla festa?-
riprendo il discorso placando le mie risa.
-Okay, ci
sto- accetta con
mia sorpresa il ragazzo e ne sono felice. –Ma promettimi che
non mi
lascerai solo- giunge lui ad un compromesso.
-Tranquillo,
ti starò
appiccicata- gli assicuro facendogli un occhiolino e un sorriso.
Non vedo
l’ora che sia
sabato. Ci si divertirà da morire.
♥
LET'S
PARTY!
ciaaao a tutte!
ebbene sì, JulieMary non è morta ;)
chiedo subito perdono per essere sparita in questo periodo, ma è una storia lunga che poche di voi sanno (?)
va beh, adesso sono qui.
finalmente ho cominciato anche la raccolta di Take me Home, sento il coro dell'alleluja.
questa è la prima parte di Live While We're Young, tra pochi giorni posto la seconda!
che ne pensate? trovate interessante l'inizio? vi dico soltanto che la seconda parte lo sarà mooolto di più ;)
e poi, beh... è uscito il terzo CD, ossia Midnight Memories.
sapete cosa significa?
che JulieMary dovrà rimboccarsi le maniche e scrivere anche una terza raccolta di songfic!
quanto lavoro, OMG.
va beh, vedremo come andrà (?)
se avete qualcosa da dirmi, dovete fare solo una cosa: RECENSITE.
ci tengo mooolto.
alla prossima, ciao!
ps: EFP mi è mancaaato tanto!
ciaaao a tutte!
ebbene sì, JulieMary non è morta ;)
chiedo subito perdono per essere sparita in questo periodo, ma è una storia lunga che poche di voi sanno (?)
va beh, adesso sono qui.
finalmente ho cominciato anche la raccolta di Take me Home, sento il coro dell'alleluja.
questa è la prima parte di Live While We're Young, tra pochi giorni posto la seconda!
che ne pensate? trovate interessante l'inizio? vi dico soltanto che la seconda parte lo sarà mooolto di più ;)
e poi, beh... è uscito il terzo CD, ossia Midnight Memories.
sapete cosa significa?
che JulieMary dovrà rimboccarsi le maniche e scrivere anche una terza raccolta di songfic!
quanto lavoro, OMG.
va beh, vedremo come andrà (?)
se avete qualcosa da dirmi, dovete fare solo una cosa: RECENSITE.
ci tengo mooolto.
alla prossima, ciao!
ps: EFP mi è mancaaato tanto!