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Autore: Argentey    21/06/2008    4 recensioni
Lei: bella, alta, slanciata, e forte. Un carattere invidiablile, aperta con tutti ed estremamente genile. Provveniva dal quartiere basso della città, ''dall'inferno'' così amichevolmente chiamato il luogo più buio e sporco di una periferia di New York.
Lui: la sua bellezza era direttamente proporzionale alla sua sfacciatagine e ai suoi vizi; viziato e riverito, viveva nel quartire più ricco di New York. E, una cosa devo ammetterla: lui era dannatamente bello...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Forse era stato un caso a portare la scombussolata presenza di Ronald Weasley nello stesso campo di addestramento di Draco e Hermione. Fatto stà che quell'individio capitava sempre nelle situzioni più assurde e impensate. Due porte. Due scelte.
A volte si pensava che quel ragazzo perdesse l'uso della ragione o più semplicemente mandase il cervello in stand-by.
Due porte. Il rosso non sapeva quale scegliere tra le due.
Destra o Sinistra?
Destra, si, lo ispirava di più la destra! Certo, le scelte migliori si facevano guardando sempre a destra!! Doveva assolutamente averglielo detto qualcuno una volta, ne era sicurissimo!!

-YAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHA!! MANIACOOOOO!!!!- l'urlo disumano si sentì fin fuori la recinzione.
Di una cosa Ronald non si era accorto: sinistra uomini; destra donne.
Forse lo aveva fatto apposta. Forse non sapeva leggere. Ma nessuna delle patetiche scuse servì per salvarlo dall'ira della ragazza che sfogò la sua rabbia accumulata nei giorni passati su di lui!
Ronald era malconcio, gonfio di botte e con un lungo livido sulla guncia.Distrutto. Pestato dall'unica femmina del campo. Crollò sul letto esausto e frustrato, ascoltando i compagni ridergli dietro. In quel momento si odiò per la sua inettitudine.

- ok ok..allora, l'unica zona realmente sorvegliata di tutto il campo è questa struttura.- Draco e Hermione erano chini su una mappa, rifugiati alla mensa. Era notte inoltrata e nessuno se non le guardie gironzolava in giro. Alla luce di una trocia stavano preparando il loro piano.
- dovremmo indagare... - si guardarono un attimo.
-dovrai indagare!- asserì la ragazza con un tono che non ammetteva repliche di nessun tipo.
Il biondo, che infondo si aspettava una reazione del genere sorrise.
- Tranquilla non c'è nessun problema... ti occupati delle armi.-

Era passata una settimana da quel giorno e finalmente Draco aveva l'occasione giusta per intrufolarsi là dentro! Il generale era andato via per questioni che non avva espresso e lui aveva convinto la guardia a farsi una notte di sonno in più, che lui lo avrebbe sostutuito, per restutuirgli un favore. Non fu difficile convincere la guardia, che, sbronza dalla birra e semi addormentata era andata con piacere a letto. La verità è che le guardie, avevano un gran giro commerciale e quindi riuscivano a farsi arrivare cose che agli altri soldati non erano concesse, birra in primis!
Dicavamo, Draco era quindi riuscito a intrufolarsi là dentro. Prese appunti, su un foglio fece la pianta del luogo, segnò i punti più nascosti, controllò ogni angolo, prese le misure. Le stanze erano piccole e fresche, c'erano molti ocmputer e altre apparecchiature elettroniche che necessitavano di un clima fresco per operare bene. Draco era interdetto. Non c'era nulla di strano... però....
- Queste stanze sono troppo piccole.... non sono grandi come l'intera struttura esterna.- Draco sobbalzò. Non se l'aspettava. Il suo cuore perse un colpo e si girò di scatto, sebbene sapesse che avesse appena tentato di fargli prendere un infarto.
- mi hai spaventato!- urlò sottovoce il ragazzo. C'era un vago rimbombo e le stanza erano lievemente illuminate da poche lampadien sparse. Dopo quest'ultima uscita, il fresco era diventato penetrante.
- lo so!- rispose lei beffarda.
-deve esserci un'altra stanza....- Neppure le chiese come avesse fatto a entrare. Lei era una donna, non voleva nemmeno sapere che si era inventata.
Le donne, sono gli esseri più belli, e perciò, i più pericolosi.. ma però, non era sempre vero.
-ho già controllato non c'è...- lei non lo ascoltò neanche.Iniziò a battere sulle pareti a sud, verso il fondo dell'edificio, finchè non trovò quello che cercava, un'intera parete vuota. -E' qui...-disse. Poi cercò un'interruttore, una leva, qualsiasi cosa la potesse far passare attraverso il muro.
-E come entriamo?- il biono si sedette in malomodo su uno sgabello munito di ruote, muovendolo di lato e andando a sbattere su una scrivania piuttosto grossa e vecchia.
- non ne ho idea. però, le vedi queste linee a terra?- intorno alla parete, c'erano delle linee circolari, come se la parete avesse ruotato. - si si.... devi trovare l'interruttore.- decretò annoiato. lei era certa di sapere il motivo di tanta noia.. prima lo aveva costretto ad andare da solo e poi stava facendo tutto lei. Gli stava togliendo tutto il divertimento. Draco spinse la sedia dall'altra parte della stanza cozzando al muro.
clik la parete ruotò. Lei lo guardò in uno sguardo strano, accusandolo di non averle dato il piacere di trovare il tesoro che cercava e lui le rise in faccia, come ripicca.
-andiamo bambinetto..- lo offese lei, irritata.
-certo mammina...- gli rise dietro lui, assolutamente divertito.

'' un pò?? ma dico, è impazzito?? solo un PO' di roba???? qui ce ne sarà abbastanza per far diventare tossicodipendente l'intera america!!!!''
Lei guardò sconfitta la stanza piena di sacchetti bianchi, demoralizzata.
-ora, il tuo grande genio come suggerisce di portarla via?- chiese La riccia in direzione del ragazzo che si aggirava tra i sacchi bianchi. Poteva essere farina e l'idea di vederlo come un fornaio sporco e sudato, chiuso nella sua uniforme troppo stretta la eccitò. Scosse la testa. Non erano assolutamente nel posto adatto per perdersi in questi pensieri così..... così!
-con i camion.... tra pochi giorni, ho scoperto che la maggior parte dei soldati di questa basa verrà richiamata per una cerimonia speciale. rimarranno le guardie.. addormentarle sarà facile no?-Lei lo guardò con la vera intenzione di ucciderlo.
-se me lo dicevi giusto un minuto fa poteva essere già più utile.- disse ironica e ancora più irritata. Lui sorrise. Un sorriso dolce che la lasciò un attimo interdetta facendo riemergere alla mente l'immagine del fornaio. La scacciò.
la depravazione ,si dice, è donna.

Uno, due, quattro, sette, quattordici. Passarono quattordici giorni e finalemente il gran giorno arrivò. Draco aveva avvertito lo Zietto. I camion stavano arrivando.
saranno state le undici di sera, l'aria secca e buia irrigidiva i movimenti di Hermione che si muoveva silenziosamente nell'oscurità malcelata della base. Pochi lampioni illuminavano la stradina battuta. Si avvicinò al terzo soldato quella sera. Lo sorpassò dopo averlo salutato con un cenno e poi lo colpì a tradimento.
Ronald Weasley aveva appena salutato la ragazza, arrossendo appena percettibilmente. Non si accorse che la ragazza si girava. Sentì un fote dolore al cranio e poi il buio lo avvolse nelle sue inquietanti braccia, tra la polvere della strada. Il suo corpo venne trascinato e buttato nella cambusa, insieme agli altri.
Il piano stava procedendo bene: I camion erano arrivati, e stavano caricando i sacchi, velocemente. Entro breve sarebbero tornati i camerati ed era bene fare presto.
- questo era l'ultimo!- asserì Draco buttando un sacco sul camion, affaticato si asciugò il sudore e Hermione dovette trattenersi a forza viva dal non saltargli addosso! ''Accidenti ai fornai!!'' imprecò mentalmente salendo su un camion diverso da quello dove era salito lui, per sua fortuna. Erano le due e mezza di notte. Le luci dei fanali di quei becchi catorci illumitò quel deserto i polvere. I camion partirono, Hermione si trovò a respirare. Le sembrava di non avere mai respirato per tutto quel tempo. Per un attimo, le parve di stare bene. Ma poi un pensiero le sfiorò la mente: e adesso che il lavoro è finito, cosa farò?
Quel pensiero la prese con talmente tanto vigore da farle male ed ebbe un capogiro. Guardò nello specchietto retrovisore e vide il vetro dell'altro camion, dove un giovane biondo dormiva pacifico.

Scusate, scusate,scusate,scusate!!! lo so lo so!! vi ho abbandonato!! ma la verità è che non avevo più ispirazione... perdono, ve lo chiedo davvero umilmente!!! se qualcuno legge cmq questo capitolo lo ringrazio, so che non lo merito! chiedo umilmente perdono!!! io ora vado al mare tre settimane ma poi vi prometto, che posterò con più disciplina!!! la vostra argentey chiede umilmente perdono!!!!!!! T.T

  
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