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Autore: difficileignorarti    23/02/2014    3 recensioni
Una brutta situazione da lasciarsi alle spalle.
Due ragazzi apparentemente soli.
Lo zampino di qualcuno a loro vicino.
Una storia d'amore.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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7.






 
Nonostante sia una ragazza, forse è meglio dire donna, che lavora nell’ambito della moda, non amo particolarmente fare shopping.

Non sono ossessionata da ciò; certo, anche io, come tutti, ogni tanto, faccio compere; ma sicuramente non come fanno alcune ragazze, che non appena hanno delle banconote da spendere, si fiondano nei negozi per svuotarli.

Mi sistemo il cappuccio sulla testa e alzo il volume della musica, mentre passeggio a Central Park, cercando di trovare la pace interiore che ho perso da un po’ di tempo a questa parte.

Mi manca potermi rilassare una volta tornata a casa dal lavoro, o semplicemente prendermi una vacanza e un aereo e abbandonare, per un breve periodo di tempo, la Grande Mela.

Quest’anno in programma ho una vacanza di tre settimane in Giappone; la cultura orientale mi affascina totalmente, soprattutto in ambito artistico-letterario.

Non vedo l’ora di perdermi nei meravigliosi giardini giapponesi e di praticare la Cerimonia del tè.
 
“Il cuore della Cerimonia del tè consiste nel preparare una deliziosa tazza di tè; disporre il carbone in modo che riscaldi l'acqua; sistemare i fiori come fossero nel giardino; in estate, proporre il freddo; in inverno, il caldo; fare tutto prima del tempo; preparare per la pioggia e dare a coloro con cui ti trovi ogni considerazione”

È questo che cita il riformatore di questa Cerimonia, monaco buddista del Cinquecento.

Io sono un’amante del tè; il mio preferito sicuramente è quello classico, successivamente c’è quello verde, sia di origine cinese sia giapponese; ma amo anche quello nero, aromatizzato al bergamotto.

Sicuramente è questo che manca alla mia vita; più libertà di vivere e di vedere il mondo e meno lavoro, che invece sta cercando di risucchiarmi.

Il fatidico anno nuovo è arrivato anche qui, ma sinceramente non ho ancora notato una sola virgola di differenza rispetto a quello passato.

Mi ritrovo sempre a dire che ogni anno sarà diverso, pieno di cambiamenti, di viaggi, di amori, e poi non cambia niente, sempre così, sempre la stessa monotonia.

Spesso mi dico che sono io a cercarmela, a rimanere chiusa in me stessa, a non mettermi in gioco; si la colpa è solo mia, ma ho vissuto tante delusioni per quanto riguarda l’amore, mentre per il resto, salta sempre tutto, o per lavoro, o per lavoro.

Infatti mi meraviglio che un articolo non mi abbia ancora risucchiata; forse questo è l’anno buono.

Mi viene in mente che non ho ancora risposto all’ultima mail di Tom, ma dopo che mi ha detto  che sono “un vero spettacolo”, bè sono andata in panico.
 
Oh avanti, probabilmente tutte le donne andrebbero in panico o in iperventilazione se Tom Kaulitz dicesse loro che sono spettacolari!

Insomma, ci sono un sacco di ragazzi che me lo dicono, ma non sono nel mio interesse, sono troppo piccoli e innocenti, non sanno cosa vuol dire amare; ma lui, maledizione, lui è nel mio interesse eccome.

Ohh, non so nemmeno con quale coraggio io lo stia ammettendo a me stessa!

Non funzionerebbe nemmeno tra un migliaio di anni!

Un chitarrista di fama internazionale con una giornalista di moda: sarei tartassata minuto per minuto da miliardi di telefonate e, conoscendomi, potrei spifferare tutto a qualcuno.

E poi dovrei trasferirmi a Los Angeles, e li fa caldo pure d’inverno, e io rischierei di sciogliermi come un cubetto di ghiaccio; no cazzo, io ho bisogno del freddo, della neve, del vento, del ghiaccio; io sono newyorkese, cosa ci farei in California?

Un momentoperché sto pensando a tutte queste cose? Trasferirmi in California? Avere una relazione con Tom?

Credo che lo spumante di fine anno stia ancora circolando nel mio sangue; penso di averne bevuto in quantità eccessive.

Mi accomodo su una panchina e accendo il mio portatile; si me lo porto sempre dietro.

Anche quando decido di starmene in santa pace mi metto a lavorare; non sono capace a stare ferma, e se lo faccio poi combino dei danni assurdi.

Apro l’ultima mail ricevuta dal fratello della Diva e scrivo.

 
Da: Blue Ivy Davis
A: Thomas Kaulitz
Data: 03 gennaio 2014 04.15 pm (orario legale New York City)
Oggetto: Scusami
 
Sono imperdonabile, lo so.
Mi vergogno come non mai a risponderti adesso; non ti ho nemmeno augurato “buon anno”, non ti ho ringraziato di avermi detto che sono uno spettacolo, che ti attraggo.
Come faccio ad attrarti, Tom? Come fai a dire che sono bella? Non mi conosci, non sai niente di me, se non che vivo a NY, che ho un gatto che considero l’amore della mia vita, che faccio la giornalista di moda, che conosco tuo fratello.
Non sai chi sono veramente, cosa nasconde il mio sorriso, i miei tatuaggi.
Non sai chi si nasconde dietro allo “spettacolo”, come dici tu.
Sono tutto tranne che quello; non farti ingannare da un bel faccino.
Sono la persona più sola al mondo, se proprio lo vuoi sapere.
Non venirmi a dire che non è così, non mi conosci; anche se sono quasi sempre circondata da persone, io sono sola.
Sapevo che iniziare a scriverti mi avrebbe fatto male, mi avrebbe portata ad affezionarmi a te, perché si, mi sono affezionata.
Mi bastava tuo fratello di Kaulitz, invece ora vi devo sopportare entrambi.
Pensavo che una volta averti fatto riprendere controllo del cervello saresti sparito, abbandonandomi come fanno tutti, e invece no, sei ancora qui!
E io voglio che mi lasci stare.
Non voglio che ti affezioni a me, e nel caso sia già successo, bè, dimenticami, fallo in fretta anche.
Sono io quella che si lega alle persone facilmente, anche quelle che non ha mai visto dal vivo; ora potrai dire che sono come tutte le altre donne, sotto la categoria “puttana”.
Scusami.
 
Ivy.

 

Mi pento di nuovo.

Mi sento così ridicola: un attimo prima penso di trasferirmi con lui in California, l’attimo dopo gli dico di lasciarmi stare, che è meglio così.

Se avessero ancora qualche posto in un manicomio, probabilmente mi accoglierebbero a braccia aperte.

Mi guardo intorno e l’unica cosa che vedo, oltre al verde degli alberi e del parco, sono le coppie di signori anziani che passeggiano, a braccetto, che sghignazzano e si sorridono complici, come molti anni fa.

Chissà quanto dovrebbe essere bello vivere con una persona così tanto tempo, con la persona che si ama, condividere tutto, gioia e dolore compresi.

Spero vivamente di trovare qualcuno anche io, anche se ho qualche alternativa nel caso dovessi passare il resto della mia esistenza da sola.

Il suono dell’arrivo di una mail mi riporta con la testa a Central Park, e il nome di Tom mi fa tremare le ginocchia.

 
Da: Thomas Kaulitz
A: Blue Ivy Davis
Data: 03 gennaio 2014 01.30 pm (orario legale Los Angeles, California)
Oggetto: Cazzate
 
Sei brava a parlare Ivy, ma anche a sparare cazzate.
La mail che mi hai mandato ne è la conferma.
Sono quasi due settimane che aspetto una tua fottuta risposta, mi stavo mangiando le dita; si, maledizione, sono disperato!
Saranno tre settimane che ci conosciamo, ci siamo scambiati poche, pochissime mail, mi hai dato opinioni e consigli, e si, qualcosa è cambiato, ma non mi basta, voglio di più.
Voglio poter vederti, parlare con te a quattr’occhi, sfogarmi.
Ti sei offerta come psicologa, ricordi?
Bene, ora io la voglio vedere la mia psicologa, personale oltretutto.
Senti, a parte gli scherzi, cosa ti passa per la testa? Hai preso una botta e ti si sono confuse le idee?
Tu non sei sola, ci sono io con te, e mi sento solo come te.
Potremmo essere soli assieme, se ti va.
Hai ragione, è vero, non so niente di te, ma sono curioso di conoscerti; sarei disposto a prendere il primo aereo e a perdermi nella Grande Mela pur di trovarti e sapere tutto di te, dal primo giorno su questo mondo fino ad adesso.
Permettimi di farlo, di conoscerti, perché no, non posso dimenticarti e lasciarti andare.
E se proprio lo vuoi sapere, bè, anche io sono uno che si affeziona velocemente, mia cara.
E si, mi è successo anche con te, ma ti prego, ti supplico, non abbandonarmi come hanno fatto tutti, a parte i miei amici, io ho bisogno di qualcuno che mi stia vicino, ho bisogno anche di te.
Parlami un po’ di te, dimmi quello che vuoi, e quello che ritieni troppo intimo o personale, bè quello me lo dirai quando ci incontreremo e quando, probabilmente, ci fideremo di più gli uni degli altri.
Io voglio provare davvero a fidarmi di te, voglio davvero conoscere la ragazza che dice di nascondersi dietro a quel bellissimo faccino.
Ivy, permettimelo, ti prego.
Non chiudermi la porta in faccia proprio adesso.
 


 
Leggo la sua risposta più di una volta, sempre più incredula.

Sono fottuta, penso alzando gli occhi al cielo e spegnendo il portatile, riponendolo nella borsa.

Riprendo a camminare, sempre chiusa nel mio mondo, tra i miei mille pensieri aggrovigliati tra di loro, che mi perseguitano giornalmente.

Improvvisamente, comincia a piovere, qualche goccia e subito dopo sempre più forte e sempre più fitta.

Okay, direi che è ora di tornare alla macchina, e anche velocemente se non voglio beccarmi un’influenza di quelle grosse!

 
Ci sono quelli che quando piove prendono l’acqua
E quelli che passano asciutti tra una goccia e l’altra.
 
 *****
 
Mi gusto tranquillamente una pizza presa ad asporto in una delle migliori, a mio parere, pizzerie italiane a New York.

Romeo dorme affianco al portatile davanti a me, aperto sulla mail di Tom, a cui non ho ancora dato una risposta.

Perché? Bè non ho le parole per rispondere, per controbattere.

Prendo un respiro profondo, abbandonando la pizza sulla scatola anche se ho una fame assurda, e decido di replicare.

 
Da: Blue Ivy Davis
A: Thomas Kaulitz
Data: 03 gennaio 2014 08.45 pm (orario legale New York City)
Oggetto: Esagerazione.
 
Essere soli assieme? Non ha senso, ciò.
Se siamo insieme, non possiamo essere soli, Tom.
Cosa vuol dire che vuoi di più? Più chiacchiere serie, qualche incontro, o una relazione? Sai, non credo che reggerei una storia a distanza; mi è già accaduto in passato e tutt’oggi mi ritrovo a soffrire dannatamente, non voglio ripetere l’esperienza.
Hai bisogno di me? Bene, rimarrò al tuo fianco, non ti abbandonerò come psicologa o, se preferisci, come amica, non lo farò, te lo prometto.
Mi vuoi conoscere? Non parlo della mia vita così facilmente, e soprattutto non lo faccio scrivendo una insulsa mail; preferisco parlare con qualcuno.
Ti posso dare solo qualche informazione: ho ventisei anni, vivo da sola (con Romeo, il mio gatto) in un appartamento in uno dei quartieri più ricchi di Manhattan, non vedo mia madre da troppi, troppissimi anni, non ho mai avuto una vita facile, e la passione per la moda è riuscita a tirarmi via da quel barato in cui stavo precipitando; oggi come oggi lavoro per Cosmopolitan, scrivendo su stilisti, per diverse case di moda, e spesso vado in giro ad intervistare.
È ciò che amo, ciò per cui vivo, Tom.
Ultima cosa: non ti chiuderò la porta in faccia, non posso più farlo, ormai.
I'm by your side, Tom.

 
***********
 
Paurosa la ragazza, eh?
Su questo capitolo non ho molto da dire, a dir la verità.
Come sempre mi piacerebbe ricevere qualche recensione:)
E intanto continuo a ringraziare chi aggiunge questa storia tra le preferite/ricordate/seguite; questo mi fa molto piacere!


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Besos :*

Montii
   
 
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