Eccola la mia salvezza, il raggio di luce che illumina il buio, il dolore che elimina la paura. Presi la lametta, mi tirai su le maniche e cominciai a tagliarmi. Un taglio. Due tagli. Tre tagli. Il polso sanguinava,ma mi stavo calmando, dovevo continuare. Smisi dopo cinque tagli, il dolore era immenso, ma indispensabile per me. Presi un asciugamano per tamponare il sangue e andai a dormire, quella notte ebbi un solo incubo: la paura che aveva devastato i miei sogni per notti, mi veniva incontro nera come sempre,ma quando mi arrivò di fronte, invece di attraversarmi, si fermò e lentamente si tinse di rosso. Il sangue cominciò a sgorgare dall’ombra e si rovesciò su di me. Mi svegliai con il polso sanguinante. Dopo sette lettere con la stessa frase, scrissi a mio padre queste parole:
Il sangue che scivola sul mio corpo mi fa stare bene.