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Autore: Lunatica_92    24/02/2014    2 recensioni
Ambientata in un ipotetico mondo, che si ferma approssimativamente alla quarta stagione e non tiene poi molto conto di quasi nessuno avvenimento.
Una chiacchierata tra amiche, un po’ sarcastica, ironica, caustica e che può riservare qualche sorpresa. Perché non sempre Elena è la principessa da salvare, a volte è la mente diabolica del gruppo, che machiavellicamente sorride. Caroline è così bella, che merita un lieto fine. Perché Klaus piace, i bastardi piacciono ed è ideale per Caroline. Pace, amore e baci.
Raccontino terminato, massimo tre capitoli e forse un epilogo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Caroline\Klaus, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Tyler Lockwood | Coppie: Caroline/Tyler, Damon/Elena
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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La residenza Mikaelson era circondata da un bosco enorme, formato da querce secolari, abeti dai rami lunghissimi e pini dalle foglioline verdi. Vi era un odore di resina, muschio e pioggia. Il terreno era leggermente fangoso, e nonostante la giovane vampira bionda fosse estremamente maniacale, non sembrava curarsene eccessivamente. Sedeva ai piedi di una quercia, giocava con i pinoli di una pigna e rifletteva.

Ai piedi di un pino vi erano i suoi guanti, le scarpe, le calze e il merletto del bellissimo abito che indossava. I capelli erano sciolti, incorniciavano il suo viso dai lineamenti delicati e qualche perlina ancora adornava le sue ciocche. Il belletto macchiava quello che restava del vestito, aveva il battito del cuore un po’ accelerato e desiderava ardentemente restare sola. Non le sarebbe dispiaciuto, se il padrone della casa avesse deciso di raggiungerla, però. In un certo qual senso attendeva proprio lui. La luna era alla seconda quadratura, regnava nel firmamento e benevole osservava il mondo.

Qualche gufo canticchiava, una cornacchia gracchiava, e nonostante la giovane fosse in una selva selvaggia, non temeva per la sua incolumità. Era una vampira, capace di difendersi, e colpendo Taylor tra le cosce, lo aveva egregiamente dimostrato.

Un leggero venticello scuoteva le chiome degli alberi, quando il signore dei mostri la raggiunse e per un secondo indugiò sul corpo della bellissima Caroline. Ricordò il suo viso esamine, le sue mani fredde, la sua pelle ingrigita e l’orrendo morso che deturpava il suo corpo. Non aveva esitato a salvarla, e nonostante condividere il sangue fosse estremamente intimo, non aveva mai osato soffermarsi sulle implicazioni del gesto. Caroline Forbes era una droga per lui, capace di scuoterlo dal suo torpore, donargli un po’ di umanità e renderlo meno spietato. Non riusciva ad essere malvagio, quando lei era con lui, gli chiedeva qualcosa o lo supplicava di aiutarla.

E per un secondo ricordò la sua chiamata, come la vampira gli avesse chiesto di salvare Damon Salvatore, e nonostante la consapevolezza della natura del loro legame, aveva avvertito una profonda gelosia. Perché mai nessuna persona aveva dimostrato di tenere tanto a lui, aveva implorato qualcuno di salvarlo, e poi non accettava la sola idea che la giovane potesse avvertire qualcosa per il maggiore dei fratelli Salvatore. Era un’idea odiosa, destabilizzante e capace di irritarlo profondamente.

Continuava a soffiare il vento, quando Klaus appesantì i suoi passi e le permise di avvertire la sua presenza. Caroline non voltò istintivamente il viso, non cessò di strappare qualche filo d’erba, e restando comodamente appoggiata alla corteccia della quercia, attese che il signore dei mostri la raggiungesse e sedesse vicino a lei. Klaus decise di non sedere accanto a lei, ma le poggiò una mano sotto il mento, le alzò il viso e attese che lei iniziasse la conversazione.

Era sempre lei a iniziare qualsiasi cosa tra loro, perché l’originale era consapevole di quanto la bellissima vampira non avvertisse alcun tenero sentimento per lui e non vi teneva ad allontanarla da sé. Non vi teneva minimamente. Solo per un secondo Caroline lo osservò, notò quanto sembrasse preoccupato per lei, si soffermò sul suo collo, sulle sue braccia, sui suoi polsi e bramò bere nuovamente il suo sangue. Lo desiderò tanto, sì.

-Mi dispiace di aver rovinato il ricevimento di tua sorella, perché so quanto vi tenesse a danzare con Matt. E poi non oso immaginare i commenti dei suoi ospiti, quelli dei miei amici e mi dispiace. Non avrei mai accettato di partecipare, se avessi saputo di Tyler. Non immaginavo che l’invito fosse stato esteso anche a lui.-

-Eravamo in due a non immaginare a chi fosse stato esteso l’invito, perché non avrei mai permesso a quel cane di entrare in casa mia. E se scopro che è stata Rebekah l’artefice di questo scherzetto, questa volta la addormenterò fino alla prossima glaciazione. La cosa importante non è questa, ma quella che è successa al centro del mio salone.-

-Sono stata io ad interrompere la relazione tra me e Tyler, perché il nostro rapporto non mi soddisfaceva più. Continuavo a volergli un bene infinito, però avvertivo il nostro legame come una farsa. Non ero più capace di dare il cento per cento, non riuscivo più a darglielo, lo rendevo solo infelice e non sarebbe stato giusto proseguire. Per questo motivo ho troncato il nostro rapporto, non perché desiderassi un’altra persona o vi fosse un altro nel mio cuore. Questa sera Tyler mi ha ripetuto di amarmi ancora, che gli sarebbe piaciuto ritornare con me, e quando gli ho detto quanto io non volessi ritornare ad essere la sua ragazza, si è alterato e mi ha ferito.-

-Cosa significa che ti ha ferito, Caroline? Non vi era odore di sangue nel salone, e non vi è qui tale odore! Cosa ha osato farti?-

-Si può ferire anche con le parole, Klaus. Le parole sono un’arma letale, se vengono pronunciate con l’intenzione di ferire chi le ascolta. E Tyler le ha pronunciate con tale intento, mi ha ferito e ha rovinato lo splendido ricordo che avevo della nostra relazione. Lui è stato il mio primo amore, avrei voluto ricordare con gioia i suoi baci, le sue carezze e i nostri momenti romantici. Invece penso che non li ricorderò affatto, e se dovessi ancora ricordarli, lo farei con tristezza. E’ riuscito a sporcare il ricordo del nostro legame, a rendere il nostro rapporto sporco e a trasmettermi una sensazione di squallore. In questo modo mi ha ferito, Klaus. Mi dispiace solo che il tutto sia avvenuto nella tua casa, credimi.-

Klaus lesse nelle iridi azzurre della bellissima vampira una tristezza immensa, notò quanto le sue gote fossero screziate di rosso, e intuendo cosa il cane avesse potuto dirle, avvertì una rabbia implacabile e desiderò tagliargli la gola in due. Sicuramente non avrebbe esitato a torturarlo personalmente, se al suo ritorno fosse stato ancora incatenato ai sotterranei. Il signore dei mostri non era uno sprovveduto, aveva vissuto più di mille anni e sapeva quanto gli uomini potessero essere ignobili. Soprattutto quelli giovani, sprovveduti e con gli ormoni a mille.

Davano attenzione ai particolari futili, non si curavano di quelli veramente importanti e pensavano che tutto vi fosse dovuto. A lui non sarebbe mai importato, quanti uomini avesse avuto Caroline. Non che gli piacesse pensare alle mani di un altro sul suo corpo, ai suoi gemiti di piacere, ma non aveva il diritto di pretendere nulla. Caroline prima di lui aveva vissuto, fatto le sue esperienze, amato o creduto di amare. Anche lui aveva avuto le sue esperienze, troppe, ma le aveva avute e nessuno lo aveva mai giudicato. Perché Caroline doveva essere giudicata per aver amato, essersi lasciata amare e aver dato tutto al suo compagno? Non doveva essere giudicata, no. E lui non avrebbe mai osato giudicarla, se lei fosse stata la sua compagna.

Se avesse accettato il suo cuore, quello che restava del suo cuore ferito, lo avrebbe reso la persona più felice del mondo e ogni cosa per lui sarebbe diventata secondaria. Anche la vendetta, la maledizione, la brama di potere e la sua stessa sopravvivenza. Tutto avrebbe perso importanza, se lei avesse accettato di vivere la sua eternità con lui. L’originale sbottonò la camicia, la tolse e la poggiò sulle spalle della sua interlocutrice.

La vampira non mostrò sorpresa al suo gesto, conosceva il suo lato più umano, strinse la stoffa tra le sue dita e non esitò ad annusarne l’odore.  Annusò la fragranza di Klaus, mentre lui sedé di fronte a lei e indugiò sul suo corpo. Sui suoi capelli biondissimi, sul suo collo da cigno, sul suo seno e desiderò affondarvi dentro il viso. Come avrebbe reagito, se avesse osato fare qualcosa del genere? Probabilmente avrebbe cercato di ammazzarlo, e forse morire per causa sua, non gli sarebbe dispiaciuto tanto. Mai il signore dei mostri aveva provato qualcosa di tanto profondo per qualcuno, mai aveva protetto tanto accanitamente una persona, e se non avesse incontrato la vampira bionda, avrebbe continuato a non desiderare altro che il potere. Anche il potere non aveva più attrattive per lui, quando era vicino a Caroline e poteva gustarsi il rossore del suo viso.

La bellissima vampira continuò ad annusare la camicia di Klaus, ricordò le loro liti, i loro sconti e come l’originale le dimostrasse sempre di amarla. Ricordò il momento più intimo tra loro, quando non aveva esitato a guarirla, e cosa Stefan le avesse poi detto. Condividere il sangue era un gesto intimo, che quasi nessun vampiro era disposto a fare, perché significava legarsi irrimediabilmente all’altro. Si sarebbe creato un legame tra i due, che sarebbero stati dipendenti l’uno dall’altra e avrebbero cercato sempre un contatto più intimo.

E Caroline sapeva quanto le parole di Stefan fossero veritiere, perché lei sperava continuamente che Klaus le donasse nuovamente il suo sangue. Desiderava affondare nuovamente i canini nel suo braccio, succhiare ogni goccia di sangue e gustarla lentamente. Sentiva di esserne dipendente, sì. Si chiedeva se anche Klaus avvertisse il suo medesimo desiderio, se volesse nuovamente stringerla a sé e condividere il suo sangue con lei. E intimamente Caroline sperava che la risposta al suo quesito fosse positiva. Lo sperava proprio.

-A me non dispiace che il tutto sia avvenuto nella mia casa, Caroline, perché ho avuto la possibilità di seguirti e coprirti con la mia camicia. Mi piace che il mio odore sia su di te, tesoro. E per quanto riguarda Tyler, penso che non oserà mai più ferirti con le parole. Non perché io gli abbia tagliato la lingua, come poco velatamente ha suggerito la tua amica, ma perché è incatenato nei miei sotterranei e aspetta di ricevere la sua punizione. Spero che non ti dispiaccia, se qualcuno dei tuoi amici inizi a punirlo.-

-Probabilmente Elena sarebbe anche capace di tagliargli la lingua, sì. E per i miei amici chi intendi? Perché se vi è anche Damon, dubito che resti qualcosa da punire. Damon sa essere molto meticoloso nelle sue punizioni, torture e vendette.-

-Sa essere anche troppo confusionario. E sembra che tu conosca perfettamente Damon, Caroline.-

-Lo conosco, sì. So quanto sia bravo a soggiogare le persone, come sia capace di renderle marionette inoffensive e come non abbia esitato a farlo. Anch’io sono stata una delle sue marionette, pensa un po’. Prima che lo conoscessimo realmente, quando voleva ancora radere al suolo Mystic Falls, e distruggere la vita di Stefan, ma lo sono stata. Una marionetta bionda, senza cervello e totalmente sottomessa a lui. Che ricordi pessimi.-

-E la trasformazione ha ripristinato i tuoi ricordi, ma cosa esattamente hai ricordato? Non dirmi che ti ha usato come sacca di sangue!-

-Non solo come sacca di sangue, ma anche come compagna di letto. Non che mi sia dispiaciuto fare sesso con lui, si può dire che sia stata una delle migliori esperienze della mia vita, però mi è dispiaciuto non poterlo raccontare e dire. Non immagini le sciarpe orrende che fossi costretta a indossare, per coprire i suoi morsi! Dio, quanto erano orrende. E poi ho ricordato, l’ho preso a calci nel sedere e gli ho graffiato il viso. Che soddisfazione, sì. E non so perché ti stia raccontando queste cose, perché le stai ascoltando e…-

-Avresti dovuto incatenarlo, torturarlo e ucciderlo! Ti ha usato per i suoi scopi, umiliato e quasi dissanguato. Cosa sarebbe interessato a lui, se fossi morta? Nulla, assolutamente. Per quale motivo Damon Salvatore è ancora vivo, Caroline?-

Il vento aveva cessato di soffiare, sembrava quasi che il bosco fosse deserto, perché i due interlocutori non udivano il suono di alcun animale. Caroline notò quanto Klaus fosse adirato, le sue iridi marroni risplendevano di furia cieca, e sapendo quanto fosse pericoloso in quello stato, poggiò le mani sul suo viso e avvicinò le labbra alle sue.

Bramava leggere nuovamente la malizia nelle iridi del signore dei mostri, desiderava vedere le sue labbra inclinate in una smorfia sarcastica, costatare quanto i suoi capelli biondi fossero morbidi e riempire il suo viso di baci. Baciare i due nei sul suo collo, le sue guance, i suoi zigomi, le sue palpebre e le sue labbra. Voleva baciare tutto di lui, voleva donargli il suo cuore, il suo corpo e trascorrere il resto della sua eternità con lui. Magari a New Orleans, a Parigi, a Londra o anche a Mystic Falls. Qualsiasi luogo sarebbe stato perfetto per loro due.

-Perché rende una donna bellissima la mia migliore amica, Klaus. Perché Damon Salvatore ama Elena, sarebbe disposto a tutto per lei ed è impossibile negare quanto i due siano una coppia affiatata. Si completano a vicenda. E io e Damon siamo quasi amici, perché so quanto sia importante per Elena e non potrei mai negare alla mia migliore amica di essere felice. Che poi a me non dà fastidio cosa Damon abbia fatto con me, cosa abbiamo fatto insieme, ma il fatto che abbia cancellato i miei ricordi. Mi ha umiliata, cancellandomi i ricordi e non permettendomi di ricordare. Per tali motivi Damon è ancora vivo, e continuerà ad esserlo, Klaus. Se uccidessi lui, dovrei uccidere anche Matt, ma non penso che a tua sorella piacerebbe la cosa. E infine cosa dovrei fare a Tayler, che mi ha accusato di avere avuto mille uomini e mi ha chiesto cosa avessi intenzione di donare a te? E’ stato così umiliante parlare con lui, Dio!-

-Qual è il ruolo di Matt nella vicenda, Caroline? E cosa significa la domanda di quel cane?-

-Vuoi che ti racconti tutta la mia precedente vita sessuale, Klaus? Penso che il racconto possa un po’ annoiarti, perché è davvero troppo noioso. Non vi è alcun dettaglio piccante, mi spiace.-

-Solo se vuoi, tesoro.-

-Matt è stato il mio primo ragazzo, con lui ho avuto la mia prima volta ed è stata un’esperienza traumatica. La prima volta non è quasi mai piacevole per una ragazza, poi Matt era alquanto impacciato, quindi ti lascio immaginare. Diciamo che con lui non ho mai capito il motivo per cui fosse divertente fare sesso. Poi vi è stato Damon, con lui ho compreso cosa vi fosse di divertente, e se non fosse stato per il soggiogamento, non ricorderei quei rapporti con un po’ di umiliazione. E alla fine vi è stato Tyler, il mio primo amore e pensavo che lui fosse il ragazzo della mia vita. Eravamo nemici, ma ci amavamo e il resto non aveva alcuna importanza. Non temevo che potesse graffiarmi, mordermi o uccidermi. Lo amavo, sì. Loro sono stati gli uomini della mia vita, e siccome noi donne abbiamo i medesimi diritti di voi uomini, voglio sapere delle tue passate relazioni. Sempre se vuoi, Klaus.-

-Troppe relazioni, incontri sterili e pessimi ricordi. Avevo bisogno di soddisfare i miei istinti, e quando incontravo una donna piacevole, non esitavo a farlo. Pensa che non ricordo neanche la metà dei loro nomi, Caroline. Si può dire che abbia amato solo Tatia, non ero ancora un mostro, quindi ti lascio immaginare quanto quel amore sia un lontano ricordo. E neanche Katherine è riuscita a conquistare realmente il mio cuore, nonostante fosse così identica a Tatia. Non che vi sia riuscita Elena, volendo essere precisi. E poi sai benissimo chi ami ora, quanto desideri averla accanto a me e come lei non sia capace di ricambiare il mio amore.-

Caroline notò quanto amore vi fosse nello sguardo di Klaus, avvertì nuovamente il vento soffiare, chiuse le palpebre e poggiò le labbra sulle sue. Fu un contatto leggerissimo, effimero e quasi irreale. Con le braccia l’originale circondò il corpo della vampira, la strinse a sé, affondò il naso nei suoi capelli e annusò il suo odore. La vampira avvicinò le labbra al suo orecchio, mordicchiò il suo lobo e vi sussurrò dentro qualcosa di terribilmente sarcastico. Era stanca di rinnegare i suoi sentimenti per Klaus, voleva che l’originale li conoscesse e capisse quanto il suo amore fosse ricambiato. Doveva avere il coraggio di ammetterlo.

-La donna che ami è alta, magra e bionda come me? Ha le iridi azzurre, le dita affusolate e le gambe magrissime come le mie?-

E il signore dei mostri decise di accettare il guanto di sfida, impaziente di comprendere cosa realmente la bellissima vampira desiderasse dirgli.

-Diciamo che ti somiglia abbastanza, tesoro. E’ così determinata, testarda, ostinata e alcune volte ha il potere di esasperarmi. Però non potrei negarle nulla, neanche il mondo, se solo osasse chiedermelo.-

-Decisamente mi somiglia troppo, Klaus. E non posso accettare che qualcuno sia identico a me, assolutamente non posso accettarlo!-

-Cosa proponi di fare, allora? Possiamo sempre ucciderla, Caroline.-

-Mi sembra un’idea ottima, Klaus. Perché avere una sosia, quando puoi avere l’originale? Ti ricordo che sono stata la reginetta di Mystic Falls, io. Sono la migliore.-

-Posso avere l’originale, Caroline? Sei sicura di quello che dici? Perché se sei sicura, sappi che da questo momento tu sei mia. Appartieni a me, come io appartengo da tempo solo a te. -

-Non sono mai stata più sicura, Klaus. Voglio appartenere solo a te, per il resto della mia eternità. Sempre se tu sei disposto ad avermi vicino a te. -

-Sei la padrona del mio cuore, ovvio che io sia disposto ad averti vicino a me, Caroline. Finalmente sei mia, mia e solo mia.-

L’originale allentò la stretta, allontanò la vampira bionda da sé e minuziosamente analizzò il suo corpo. Era così bella la sua Caroline, che non avrebbe esitato a renderla sua, se non avesse preteso solo il meglio per lei. E decisamente quello non era il luogo adatto per la loro prima volta, non lo era minimamente. Klaus aprì il gancetto di una delle sue collane, la tolse dal suo collo, l’avvicinò a quello di Caroline e lì la richiuse. Voleva che avesse qualcosa di suo, così che il suo odore restasse sul suo corpo, e nessuno potesse osare solo guardarla. Era estremamente territoriale Klaus.

-Equivale a un anello di fidanzamento?-

-Assolutamente, no. Per quello dovrai aspettare un po’, giusto il tempo per ritornare a casa mia, Caroline.-

-Ricordi cosa mi hai detto alla festa del mio diploma? Cosa mi hai regalato?-

-Certo che lo ricordo, Caroline. Ti ho regalato la libertà di quel cane, che sarebbe stato libero di ritornare da te, se lo avesse voluto. Non lo avrei ostacolato, perché a me interessava essere il tuo ultimo amore e sarei stato disposto ad aspettare anche più di un secolo per esserlo.

-Non hai dovuto aspettare più di un secolo, e immagino che tale cosa ti faccia piacere, no? Tyler mi ha chiesto cosa avessi intenzione di donare a te, e voglio che tu sappia…-

-Temo di non seguirti, Caroline.-

-La mia prima volta l’ho donata a Matt, il mio cuore l’ho donato a Tyler e lui pensava che a te non avessi altro da donare. Diciamo che sbagliava totalmente nel pensarlo, Klaus.-

-E cosa avresti intenzione di donarmi, oltre la consapevolezza di ricambiare il mio amore? Mi hai donato la cosa più preziosa del mondo, tesoro.-

Caroline poggiò nuovamente le mani sul viso di Klaus, avvicinò ancora una volta le labbra alle sue e poi gli rispose.

-Voglio donarti il mio corpo, la mia mente, il mio cuore e tutta me stessa. Ma soprattutto voglio donarti la consapevolezza che tu sarai l’ultimo amore della mia esistenza, che dopo di te non vi sarà più nessuno, perché non potrò amare un’altra persona come amo te. Vi tengo a donarti tale consapevolezza, Klaus.-

-E io vi tengo a donarti la consapevolezza che tu sei mia, sarai mia e non permetterò a nessuno di allontanarti da me. A nessuno, perché ti amo e lo sai benissimo. Sei mia, tesoro.-

-Sì, sono tua. Solo tua, Niklaus.-

E finalmente Klaus congiunse le sue labbra con quelle di Caroline, ancor di più la strinse a sé e nessuno osò interrompere quel bacio. Sembrava che la natura seguisse i sentimenti di Klaus, perché il venticello nuovamente soffiava e una cornacchia ancora gracchiava.

In un angolino della selva selvaggia vi erano due persone, che avevano assistito alla conversazione tra i due e sorridevano sinistramente. Damon Salvatore era impaziente di sostenere una conversazione privata con Klaus, curioso di capire se l’originale fosse geloso di lui, o se lo avesse infastidito apprendere della relazione tra lui e Caroline. Sarebbe stato sicuramente divertente, ascoltarlo. Elena era felice per la sua amica, sapeva come Klaus fosse importante per lei, ed era consapevole di quanto convenisse averlo come alleato. Perché da quel momento l’originale sarebbe stato il loro migliore alleato, senza ombra di dubbio.

-Andiamo via, Damon? Non vorrei vedere un film erotico.-

-A me non dispiacerebbe, in fondo la barbie ha un bel corpo.-

-Non penso sia il caso di sfidare la sorte, Damon. E non dimenticare che ti attende una conversazione con Klaus, perché dubito che lui abbia dimenticato del tuo soggiogamento.-

-Ne sono consapevole, Elena. E ora andiamo, sì. Abbiamo casa Salvatore solo per noi, amore.-

-Come non approfittarne, mister Salvatore?-

Damon ed Elena scomparvero nell’oscurità, Klaus continuò a baciare Caroline e lontano da lì un vampiro sorrise. Elijah era nel salone della residenza Mikaelson, attendeva che suo fratello ritornasse ed era impaziente di capire cosa farne del loro ospite. Tyler era stato incatenato da Elena, Stefan gli aveva spezzato un braccio e ora era lì a sorvegliarlo. Avrebbero sempre potuto mangiarlo il giorno seguente, no? Sapeva benissimo quanto Klaus fosse fantasioso nelle punizioni. Lo sapeva, sì.
 
 
  
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