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Autore: Elizabeth_Lovegood    24/02/2014    0 recensioni
[ 5 anni dopo gli avvenimenti dell'anime ]
Killua e Gon, ormai diventati validi Hunter professionisti, vengono mandati in missione dal presidente Netero.
Devono infiltrarsi all'interno della fortezza della famiglia Wasaki, una delle più importanti esponenti della classe agiata e scoprire quante più informazioni possibili per cercare di conoscere più a fondo la nuova minaccia mondiale che si cela sotto il nome di questa potente famiglia. Un nuovo nemico è pronto a colpire l'equilibrio del mondo ma Gon e Killua non saranno soli a combatterlo; Arya Wasaki, ribelle diciassettenne, determinata ed arguta, accorrerà in loro aiuto. Tuttavia, un potere misterioso si cela in lei, un potere ancora sigillato, un potere che la rende essenziale per il piano che ha in mente di attuare suo padre.
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fred si concentra su un nuovo tipo di allenamento












Pov. Arya




Esco di corsa dall'angusta stanza, vagamente somigliante ad un ufficio e comincio a correre velovemente per l'immenso corridoio che ho d'avanti. Ho sempre amato correre; la sensazione dell'aria che mi sferza i capelli mi fa sentire libera come il vento, anche se in realtà, io non sono mai stata libera. Sento dei passi dietro di me ma non mi giro nemmeno: so già che Fred, preoccupato per la mia reazione, deve aver deciso di seguirmi.
Lui è l'unico che riesce sempre ad intuire i miei pensieri e le mie emozioni,  sa cosa ci vuole per calmarmi e per farmi ragionare lucidamente. Per me lui rappresenta il mio punto di riferimento, quella persona che mi ha insegnato non solo a usare le katane ma sopratutto a credere sempre nelle mie idee e nel mio potenziale. Fin da quando ero bambina andavo da  lui per qualsiasi cosa, era come se non avessi un padre ed una madre visto che i miei genitori erano spesso fuori casa per parlare di affari oppure chiusi nei loro uffici sempre per il medesimo motivo. Li vedevo solo a pranzo e a cena ma era come se non ci fossero visto che non  si mettevano certo a perdere tempo con me; ovviamente gli ospiti importanti che invitavano quasi sempre in quelle occasioni erano più interessanti della loro strana figlia.




- Arya, fermati. -  afferma con voce salda mentre smetto di correre e mi giro verso di lui.  Osservo il suo viso scarmigliato mentre riprende fiato  e metto le braccia dietro la schiena.



- Ha dimenticato di darmi del lei. - dico con un sorriso mentre lui si affretta a ricomporsi per cercare di mantenere quel pizzico di rigore che ogni maggiordomo dovrebbe possedere.



- Scusa ... volevo dire: scusi signorina. -  afferma cominciando a toccarsi i baffi come è solito fare quando è in imbarazzo.
Non riesco a trattenermi e scoppio a ridere mentre lui fa altrettanto: è troppo divertente prenderlo un po' in giro. Ricomincio di nuovo a percorrere il corridoio anche se a passo sostenuto mentre lui mi affianca  accompagnandomi durante la mia “ passeggiata”.



-  Oh ti giuro Fred, non credevo che avrebbero assuto degli Hunter solo per per impedirmi di andare in giro per la città. -  affermo con rabbia ripensando all' espressione di puro trionfo che Alice mi ha rivolto appena mi ha presentato i miei carcerieri.



- Io credo proprio che quei ragazzi non ti impediranno nulla. - dice con il tono di chi la sa lunga. Io sbuffo davanti a tutta quella sicurezza: insomma, ha visto quei ragazzi solo una volta e già crede di sapere esattamente ogni singola cosa di loro.



- Lavorano per mio padre, sono qui per eseguire i suoi ordini e così faranno. - ribatto con altrettanta certezza.  Il grande pregio di Fred è quello di riuscire a vedere una luce anche nelle brutte situazioni, è  addirittura troppo ottimista a mio parere.



- Degli Hunter con la fama di Gon e Killua non potrebbero mai limitarsi ad eseguire il lavoro per il quale hanno fatto richiesta e ad ubbidire a tutti gli ordini di tuo padre, sono certo che loro sono venuti qui principalmente per un' altro scopo. -  afferma, riflettendo con estrema lucidità. Fred è sempre stato un uomo molto intelligente che fa caso a tutti i dettagli e che da essi trae le giuste conclusioni.

- Se così fosse, farebbero ancora più attenzione a non far sorgere sospetti, quindi cercherebbero di eseguire il loro lavoro e di raggiungere il loro scopo mentre sono all'interno della nostra tenuta. - ribatto decisa mentre il maggiordomo scuote la testa. Sa perfettamente che farmi cambiare idea su qualcosa è davvero difficile: sono sempre stata estremamente testarda.


- So io come farti distrarre.  Sotterranei, giusto? - afferma con un sorriso.  I sotterranei; il luogo  nel qule mi alleno di nascosto fin da bambina. Per me rappresenta il posto migliore del mondo visto che è lì che ho imparato tutto quello che so riguardo la tecnica delle due spade. Saper combattere è essenziale a mio parere, visto che mi permette di essere autonoma e di sapermela cavare in ogni situazione senza l'intervento di altre persone.

 

- Sì certo. - annuisco  mentre insieme continuiamo a percorrere il corridoio  per poi svoltare un
paio di volte e infine, raggiungere una rampa di scale  della quale non si riesce a vedere la fine a causa del buio.  Scendiamo cautamente e subito ci troviamo davanti ad una vecchia porta di ferro arrugginito. Fred prende una chiave dalla tasca, la inserisce nella toppa e con un lieve scricchiolio la porta si apre e noi entriamo furtivamente; nessuno deve scoprire che siamo qui.
All'interno, la stanza appare piuttosto spoglia. Ai lati vi è un armadio a due ante in stile moderno mentre al centro, lo spazio è vuoto: perfetto per combattere liberamente o per allenarsi con varie tecniche.  Immediatamente, estraggo le due katane che tengo legate dietro la schiena e le faccio roteare in aria un paio di volte, sotto lo sguardo di Fred. Lui accenna un sorrisino mentre impugna un coltello dalla lama smussata e poi lo ripone di nuovo alla cintura, con un ghigno.



- Credo che tu sia già abbastanza brava nel combattimento con le lame quindi oggi, ho pensato che sarebbe stato più utile farti conoscere qualcosa in più sul Nen, sulle sue caratteristiche e tutto. Adesso è arrivato il momento di imparare a controllare il potere che possiedi, oppure tutto sarà perduto. - afferma abbassando lo sguardo. Non posso fare a meno di osservarlo con sguardo interrogativo. Per anni gli ho chiesto di dirmi qualcosa in più su questo potere strano, ai miei occhi. Non mi ha rivelato molto: ha detto soltanto che fin da bambina, ero capace di esercitare questo potere anche se inconsciamente e che i miei pori erano aperti fin da allora. Inoltre, si è sempre rivelato vago riguardo questo argomento e il fatto che adesso abbia deciso di parlarmene mi lascia molto perplessa e sospettosa.  Ero così persa nei miei pensieri da non accorgermi che Fred si era allontanato per dirigersi verso l'armadio. Si avvicina di nuovo al centro della stanza reggendo fra le mani un bicchiere pieno d'acqua nel quale galleggia una fogliolina. Lo poggia un attimo per terra, di fronte a me.

- Metti le mani ai lati di questo contenitore cercando di concentrare il tuo Nen sui palmi. - spiega, guardando ad intermittenza prima me e poi il bicchiere; curioso di vedere l'esito di quello strano esperimento.

- Va bene. - acconsento mettendo le mani ai lati della ciotolina. Chiudo gli occhi, concentrata e dopo qualche minuto li riapro puntandoli sul contenitore: sembra che non sia successo nulla.  Sto per togliere le mani quando accade qualcosa di inaspettato: l'acqua presente nella ciotola comincia a vorticare creando  un piccolo mulinello nel quale la foglia viene inghiottita. Rimango a bocca aperta, fissando il punto nel quale la fogliolina è sparita e mi volto verso Fred, che ha un espressione piacevolmente sorpresa.

- Oh davvero interessante: il tuo Nen ha delle particolarita tali da rientrare nella Specializzazione. - afferma con un sorriso.

- Specializzazione? - chiedo un po' perplessa, visto che non so quasi nulla riguardo al Nen.

- Esistono sei categorie di Nen, ogniuna delle quali ha delle importanti caratteristiche. Tu rientri nella Specializzazione che è una particolare categoria che riassume tutti i tipi di Nen che non rientrano nelle precedenti cinque. - risponde, prendendo il contenitore che era ancora poggiato a terra e porgendolo a me.

- Da oggi in poi, allenati ogni pomeriggio facendo questo esercizio più volte possibili. Ora è tardi, la cena sarà pronta fra mezz'ora e sai quanto tuo padre detesta aspettare il tuo arrivo a tavola.   - continua a dire, dirigendosi verso la porta arrugginita e abbassando la maniglia. Lo seguo prontamente e continuo a seguirlo per tutto il tragitto che porta verso la sala da pranzo. Il castello è talmente grande che arriviamo a destinazione solo dopo dieci minuti quando tutti sono già seduti ai rispettivi posti. Lascio vagare il mio sguardo sul tavolo ben apparecchiato e solo allora noto che a tavola sono seduti anche i due nuovi arrivati, Gon e Killua.
Il moro si alza in piedi di scatto e comincia ad agitare la mano nella mia direzione, incurante dei volti di tutti i presenti che lo scrutano corrucciati.
Io mi limito a fare un cenno del capo, sedendomi al mio posto mentre lui rimane lì impalato per qualche altro secondo e poi si risiede.  Dopo qualche minuto, mio padre fa il suo ingresso nella stanza: ha un viso dai tratti un tantino irregolari, degli occhi verdi vispi e pieni di innagabile furbizia e i capilli scuri tagliati a spazzola. Al suo fianco, mia madre entra in sala in tutta la sua innata eleganza: i suoi occhi blu sono così magnetici da attirare spesso l'attenzione di tutti anche se il suo viso, dai tratti un po' marcati, non appare eccessivamente bello. Si siede alla destra di mio padre mentre lui comincia a guardarsi intorno per poi soffermare i suoi occhi sui nuovi arrivati. Li osserva attentamente mentre Gon sembra perso a guardare il piatto davanti a se ancora vuoto e Killua ha uno sguardo indagatore puntato su di me. Poveretto, invece di studiare me dovrebbe preoccuparsi di mio padre. Scuoto impercettibilmente la testa e dopo qualche minuto mio padre si decide a parlare prima di far servire le pietanze.

- Finalmente siete arrivati, era da alcuni giorni che aspettavo il vostro arrivo. Beh sapete perfettamente qual'è l'incarico per il quale vi ho assunto: dovete impedire che la mia scapestrata figlia minore si metta nei guai passando le sue giornate a girovagare per la città. Lei deve stare qui, al sicuro e voi vi occuperete di questo. - afferma, scoccandomi occhiatacce di tanto in tanto, mentre gli restituisco orgogliosamente lo sguardo: io non abbasserò mai la testa di fronte a nessuno, preferisco la morte ad una vita in catene.

- Quindi dovremmo solo sorvegliare la bambina? - chiede con un ghigno il ragazzo dai capelli bianchi mentre una rabbia ceca mi riempie completamente. Quel ragazzino  come si è permesso di chiamarmi bambina ? Oh la pagherà, appena finirà questa già disastrosa cena vedrà quanto posso essere temibile quando sono arrabbiata. Non mi interessa se è un Hunter, lo coglierò di sorpresa e gli farò rimangiare quel che ha detto. Per il momento, mi limito a scoccargli un occhiataccia mentre mio padre ride di gusto.

- Sì, solo questo.- afferma ancora sorridendo mentre fa cenno a mia madre sussurrando " questo ragazzo mi piace "

Rimango impassibile, nonostante abbia sentito tutto: ormai sono abituata a questo genere di affermazioni. In fondo, io sono la bambina che passa il tempo scorrazzando per la città mentre Alice è l'adulta che si occupa degli affari di famiglia; segreti dei quali nemmeno io sono del tutto a conoscenza.  Dopo questo breve scambio di battute l'attenzione dei presenti viene attirata dai domestici che portano le pietanza su vassoi d'argento e le poggiano in ordine sparso sul tavolo. Mi fiondo immediatamente sugli involtini di pollo e prosciutto mentre mia madre mi accoltella con lo sguardo: non riesce a capacitarsi che una donna elegante ed educata come lei, abbia generato una ragazza così poco raffinata. Mi guardo ancora intorno e noto che non sono l'unica della sala ad essersi fiondata sul cibo visto che Gon e Killua sembrano battere addirittura me in voracità. Il moro prende con le mani le cosce di pollo e le addenta con gusto, non preoccupandosi nemmeno di pulirsi il viso mentre l'altro mangia velocemente ma con più contegno, la fetta di tacchino che ha sul piatto.  Sorrido di sottecchi e continuo a mangiare nel silenzio della sala che viene qualche volta rotto da alcune affermazioni di Gon e dalle risate dell'amico. La cena sembrò durare più del solito, così decido di alzarmi per andare in camera mia quando, ad un tratto, Alice si avvicina a me seguita dai due Hunter.

- Sorellina, le loro camere sono proprio accanto alla tua quindi fai la buona padrona di casa per una volta, e mostragliele. - afferma con la solita insopportabile arroganza, cominciando ad avviarsi nella direzione opposta. Con uno sbuffo comincio a camminare per il corridoio seguita da i due ragazzi e dopo qualche altro passo arriviamo sinalmente alla fine nel corridoio. Mostro loro le stanze, una di fronte alla mia camera e l'altra posta in maniera adiacente e poi con impazienza, mi dirigo verso la porta e la apro violentemente. Mi butto sul letto, esausata a causa di quella pesante giornatata piena di incontri e scoperte e cado fra le braccia di Morfeo senza avere nemmeno il tempo di rendermene conto.







* Angolo Autrice *

Salve a tutti ^_^ So che è passato un bel po' di tempo dalla pubblicazione del capitolo precedente, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento ^^
Alla prossima,


Elizabeth_Lovegood




 
  
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