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Autore: Lisey91    24/02/2014    3 recensioni
Tutti conosciamo la storia del famoso Harry Potter e dei suoi migliori amici, Hermione Granger e Ronald Weasley, e di come essi sconfissero il malvagio Lord Voldemort. Ma pochi conoscono quella di tre ragazze speciali, senza le quali forse non avrebbero potuto farcela... Questa storia non l'ho scritta io, ma una dolcissima ragazza con un lieve ritardo mentale ma con una fantasia a dir poco stratosferica che l'ha terminata dopo 5 anni che ci lavorava. Spero che piaccia a voi quanto è piaciuta a me.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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3.18 Il Servo di Voldemort


Hermione urlò. Black e Mirice balzarono in piedi. Harry trasalì come se fosse stato colpito da una forte scarica elettrica. Melen e Emily misero immediatamente mano alle bacchette, puntandole entrambe su Piton.
–Ferme!- disse Lupin alzando una mano verso di loro –Abbassate le bacchette. Non potete puntarle contro un vostro professore- Piton rise sprezzante
–La prima cosa sensata che dici da anni, Remus- Alzò un braccio e getto il mantello ai piedi di Harry, bene attento a non allontanare la bacchetta dal petto dell’uomo
–L’ho trovato ai piedi del Platano Picchiatore. Davvero utile, Potter, ti ringrazio..- L’uomo era un po’ ansante ma la sua espressione traboccava di trionfo represso. –Forse vi state chiedendo come sapevo che eravate qui? Ebbene tutto merito tuo, Remus. Ero venuto a portarti un boccale della tua pozione, poiché te ne eri dimenticato, e indovina cos’ho trovato sulla tua scrivania?-
-Severus..- cominciò Lupin ma l’uomo non lo lasciò continuare
–Avevo detto al preside che stavi aiutando un vecchio amico ad entrare ma non mi ha voluto dare retta, pensava fossi.. addomesticato.- i suoi occhi lampeggiarono verso Mirice –E sono certo che sarà assolutamente stupito nel sapere che non eri l’unico. Un ex-Auror che si riduce ad aiutare un evaso. Da te davvero non me l’aspettavo McGonagall. Immagino che ad Azkaban ci saranno parecchi vecchi amici pronti ad accoglierti- Un piccolo ghigno gli si aprì sul viso notando la donna impallidire.
–Non essere stupido! Vale la pena mandare degli innocenti ad Azkaban per una lite tra ragazzi?- intervenne il signor Lupin BANG!
Sottili funi serpentine volarono fuori dalla bacchetta dell’uomo avvolgendolo stretto, quando arrivarono ai piedi lo sbilanciarono facendogli perdere l’equilibrio e cadere a terra. Black avanzò verso Piton che subito spostò la bacchetta verso di lui, puntandogliela in mezzo agli occhi con un ghigno –Dammi un motivo. Ti prego- sussurrò. –E tu fermati. Non osare avvicinarti a lui- ordinò rivoltò a Marion che, dimentica della rabbia e della paura, stava volando al fianco del padre. I suoi occhi lampeggiarono di ribellione mentre risoluta lo raggiungeva
–Dovrà legare anche me- disse per poi inginocchiarsi di fianco al padre. Prese la bacchetta portandola alla corda –Dif..-
-Expelliarmus- la bacchetta le volò dalle mani –A quanto pare l’idiozia è genetica- Harry non sapeva cosa fare. Continuava a far passare lo sguardo da uno gruppo all’altro senza sapere a chi credere. Ron era confuso quanto lui, tra le mani stringeva Crosta, ancora sotto l’incantesimo della Pastoia. Hermione invece fece un passo avanti
–Professore non..non crede sarebbe il caso di ascoltare cos’hanno da dire? Insomma se.. se ci fosse stato un.. un malinteso..- balbettò torcendosi le mani, nervosa.
–Taci, stupida ragazzina! Non parlare di cose che non conosci- dalla sua bacchetta volò qualche scintilla –Tu, Potter, Weasley e Fat siete già praticamente sospesi. E credo che la punizione per Black e Lupin sarà anche più grave quindi ora levatevi dai piedi, e lasciatemi fare!- sbottò fissandoli truce. Hermione tacque. Il suo sguardò tornò verso Sirius Black –La vendetta è dolcissima- gli sibilò –Quanto ho sperato di essere io a catturarti..-
-Sempre il solito imbecille- commentò Black, fingendosi disinteressato –Se il ragazzo porta il suo topo con se ti seguirò al castello senza far storie- Piton ghignò
–Il castello? Non credo dovremmo andare così lontano, basterà uscire da qui e chiamare i Dissennatori. Saranno così felici di vederti che credo potrebbero addirittura baciarti, Black. Tu che dici?- Quel poco di colore rimasto sul viso di Mirice sparì e anche Sirius impallidì visibilmente
–Severus, non.. non spetta a te decide questo- balbettò la donna –Lo riporteremo al castello e sarà giudicato da una giuria che avrà tutti i mezzi per..- ancora una volta la bacchetta di Piton si mosse e altre funi legarono Mirice, bloccandola a terra
–Ora.. muovetevi, tutti quanti- disse uno sguardo folle che nessuno gli aveva mai visto prima sul viso. Schioccò le dita e le funi di Mirice e Remus gli volarono in mano. Marion si aggrappò al padre cercando di trattenerlo a se ma non poté opporsi alla potenza dell’incantesimo. –Io terrò il Lupo Mannaro e la traditrice, forse i Dissennatori vorranno salutare anche loro..- Prima ancora che Emily o Melen lo facessero, Harry si era alzato e aveva bloccato la porta
–Togliti di mezzo Potter, sei già abbastanza nei guai. Se non fossi stato qui a salvarti..-
-Il professor Lupin ha avuto centinaia di opportunità di uccidermi, e non solo quest’anno. Perché non l’ha mai fatto?-
-Non chiedermi di immaginarmi come funziona la mente di un mostro, Potter. E ora spostati-
-LEI E’ PATETICO! SOLO PERCHE’ A SCUOLA LA PRENDEVANO IN GIRO NON HA NEMMENO INTENZIONE DI ASCOLTARE…-
-SILENZIO! NON PERMETTO CHE MI SI PARLI COSI’! Sei davvero troppo simile a tuo padre.. arrogante come lui, troppo per credere di poterti sbagliare sul conto di Black e saresti morto proprio come lui. E ora spostati o ti sposto io! FUORI DAI PIEDI POTTER!- Harry decise in un lampo, ma non fu l’unico. Si udì un rumore come di tuono mentre la potenza degli incantesimi divelse la porta dai cardini e colpì il professore mandandolo a sbattere violentemente contro il muro. Scivolò a terra con un rivolo di sangue che gli usciva dalla testa macchiando l’intonaco mezzo divelto e si accasciò a terra privo di sensi. Oltre ad Harry anche Emily, Ron e Hermione avevano cercato di disarmare l’uomo nello stesso istante.
Subito Marion si tuffò sul padre, cercando di slegarlo e Sirius fece lo stesso con Mirice.
Hermione cadde in ginocchio le mani fra i capelli –Abbiamo aggredito un insegnante! HO aggredito un insegnante! Ohhh!- piagnucolò fissando Piton con occhi pieni di terrore.
Mirice si era chinò su Piton esaminando con cura la natura della lesione sulla testa e tastandogli il petto in cerca di altre ferite
–Niente di grave, tranquilli- disse ancora un po’ pallida –Ma rimarrà privo di sensi per un po’…Risanerò la ferita ma forse è il caso di aspettare a rianimarlo- propose guardando dubbiosa Sirius e Remus
–si è meglio, basta interruzioni- acconsentì il moro senza staccare gli occhi da lei, evidentemente in apprensione. Deglutì sforzandosi di voltarsi verso Ron –Credo sia ora di provare quello che diciamo. Ragazzo dammi il topo- Ron strinse più forte il topo, che iniziava appena a muoversi di nuovo, al petto
–Andiamo, sta cercando di dire che è fuggito da Azkaban solo per mettere le mani su Crotsta? Insomma..- guardò Harry e Hermione in cerca di sostegno, probabilmente dando ormai per perse Marion e Emily e ancora indeciso se fidarsi di Melen
–Mettiamo anche che Peter Minus sapeva trasformarsi in un topo.. ci sono milioni di topi al mondo! Come fa a sapere che è questo quello che cercava se è rimasto chiuso ad Azkaban?-
-Sai Sirius- intervenne Remus mettendosi seduto con l’aiuto di Marion –Questa è una domanda intelligente. Come hai fatto a sapere dove si trovava?- Black sbuffò seccato buttando una mano in tasca e estraendo un vecchio pezzo di giornale. In prima pagina la foto dei Weasley in vacanza in Egitto apparsa sul Profeta l’estate prima. E li, sulla spalla di Ron, c’era Crosta.
–Quando l’ho visto non potevo crederci.- sussurrò Mirice –Non l’ho visto trasformarsi tanto quanto voi, quindi ho dovuto chiedere un altro parere. Ma la zampa è.. beh piuttosto convincete- Remus fissò la foto allibito
–Mio Dio! E pensare che avrò visto quel topo talmente tante volte a casa dei Weasley ma io non.. non ci ho mai fatto caso. Avrei potuto farti uscire anni prima!- disse, alzando uno sguardo carico di sensi di colpa su Sirius. L’uomo scosse la testa serio
–Non pensarci, Rem. Nessuno ci avrebbe fatto caso..-
-Cos’ha che non va la sua zampa?- chiese Ron perplesso
–Gli manca un dito- rispose Melen –Lo sapete anche voi no? Di Peter Minus trovarono..-
-Soltanto un dito- finì per lei Harry fissando Crosta con occhi nuovi.
–Ma Crosta è nella mia famiglia da un sacco di tempo!-
-Dodici anni. Una vita eccezionalmente lunga per un topo comune, non credi?- La convinzione di Ron sembrò vacillare un attimo.
–Ma c’era dei testimoni- disse Emily –Abbiamo sentito che un intera strada ha visto Sirius Black uccidere Peter Minus- Black scosse la testa
–Quando l’ho stanato ha urlato che avevo tradito Lily e James, poi ha lanciato un incantesimo sulla strada da dietro la schiena. Ha ucciso tutte quelle persone..- strinse i pugni con una smorfia –poi si è tagliato il dito e si è trasformato, sparendo nelle fogne- Harry lo fissò truce
–No, questa è una menzogna! LUI STESSO LO HA AMMESSO!ERA IL LORO CUSTODE SEGRETO E GLI HA TRADITI!- urlò, ancora restio a lasciare andare l’odio e il dolore che aveva segretamente covato da quando aveva saputo quella storia
–E’ quello che ho sempre creduto anche io. Fino a quest’estate.. ma non è quella la verità Harry- disse Mirice fissando Sirius con occhi colmi di rimpianto. L’uomo era immobile, improvvisamente sembrava più vecchio, più stanco. A Melen ricordò molto l’uomo che aveva visto la prima notte dopo l’evasione, a dispetto di tutti i mesi passati i suoi occhi erano spenti come quella volta e a lei venne quasi voglia di stringerlo, di consolarlo e di assicurargli che sarebbe andato tutto bene. Non lo fece, limitandosi a sfiorargli appena il braccio per fargli sentire la sua presenza. Si giro verso di lei annuendo lentamente, sospirò
–E’ come se li avessi uccisi. Sono stato io ad insistere che Peter sarebbe stato meno sospetto come Custode Segreto, pensavo fosse meno sospettabile. Chi avrebbe pensato che avrebbero scelto il timido e poco dotato Peter Minus? La notte che sono morti ero andato a casa sua perché ero preoccupato ma di lui non c’era traccia. Niente segni di lotta, qualcosa non quadrava. Mi sono spaventato. Sono corso al nascondiglio dei tuoi genitori e.. la casa era distrutta.. ho.. ho visto i loro corpi e ho capito quello che Peter.. che io avevo fatto..- la voce gli si spezzò e si voltò. Mirice gli strinse una mano, aveva gli occhi lucidi. Deglutì e lo guardò negli occhi mentre lui ricambiava la stretta. Se solo gli avesse creduto prima..
–Basta così. C’è un modo sicuro per dimostrare quello che è successo veramente. Ron, dammi quel topo- Remus allungò una mano verso il ragazzo serio
-Cosa gli farà?- chiese tesissimo il rosso tesissimo–Lo costringerò a mostrarsi. Se è un normale topo non gli succederà nulla, in caso contrario..- Nonostante i dubbi Ron glielo tese con mani tremanti. L’incantesimo della Pastoia era quasi del tutto scomparso e i suoi strascichi rallentavano solo i movimenti di Crosta, che lottava comunque con tutte le sue forze per liberarsi dalla stretta dell’uomo squittendo ininterrottamente.
–Sei pronto, Sirius?- L’uomo annuì, staccandosi da Melen e Mirice, prese la bacchetta e affiancò l’amico con un mezzo sorriso
–Finisce qui- sentenziò. Lupin passò Crosta a Mirice che lo mise per terra, tenendolo ben fermo
–Al tre. Uno.. due.. TRE!- Un lampo di luce blu e bianca sprizzò da entrambe le bacchette sollevando Crosta a circa un metro d’altezza, dove rimase paralizzato per un attimo, prima d’iniziare a contorcersi.

Fu uno spettacolo notevole. L’intero corpo del topo crebbe mentre il muso e le zampe si allungavano e mutavano, diventando umane e i peli si ritiravano nella pelle. Dove prima c’era il topino ora comparve un uomo che si contorceva, cercando di farsi piccolo piccolo. Mirice gli lanciò addosso una coperta sdrucita e lui se l’avvolse intorno al corpo nudo velocemente, quasi volesse scomparirci dentro. Era un ometto basso, poco più alto di Harry e Hermione e già più basso di Ron e Melen. I capelli sottili erano di una tonalità simile al pelo di Crosta, gli chiazzavano la testa lasciando notare le macchie di calvizia incipiente. Sembrava avesse perso molto peso in poco tempo e la pelle gli cadeva floscia dal mento e dalle guance, mentre due occhi acquosi e nervosi si guardavano attorno, il respiro rapido e irregolare. Guardò verso la porta, Melen notò il movimento e vi si posizionò davanti con un sorriso, gli occhi rossi da predatore. Subito l’uomo spostò lo sguardo deglutendo terrorizzato.
–Beh, ciao Peter- disse Lupin in tono affabile, come si rivolgesse ad un vecchio amico che non vedeva da tempo. I suoi occhi però erano duri come Marion non gli aveva mai visti. Quell’espressione feroce mal si intonava con la visione del padre amorevole e tranquillo che aveva sempre avuto e, benché credesse alla sua versione, questa stonatura continuava a stringerle il cuore.
–S-Sirius… R.. Remus… M..Mirice- squittì cercando di dare un’intonazione lieta alla voce acuta e tremante –I miei amici.. I miei vecchi amici..- La mano di Black, quella armata di bacchetta, si alzò di scatto mentre l’uomo lo fissava furioso. Lupin lo trattenne per un polso ma l’uomo si liberò con uno strattone avanzando di un passò verso Peter, che si raggomitolò terrorizzato. Mirice corse verso Sirius, prendendogli il viso tra le mani in modo da fare incontrare i loro occhi
–Non così Sirius- sussurrò seria carezzandogli le guance in modo rassicurante –Giustizia, non vendetta. Non scendere al suo livello, James e Lily non lo vorrebbero- L’uomo socchiuse gli occhi, tremando. Era evidente che quella richiesta fosse difficile da accontentare. Melen lo fissava nervosa, in questi mesi aveva imparato quanto poca fosse la pazienza di suo cugino e temeva che la donna non sarebbe riuscita a calmarlo abbastanza. In fondo c’era già qualcosa di miracoloso nel fatto che avesse lasciato al signor Lupin il tempo di spiegare come stavano le cose senza prima squartare Crosta e, in tutta onestà, poteva ben capirlo. Se fosse stata al suo posto anche lei avrebbe voluto fare la stessa cosa poiché, almeno questa volta, vendetta e giustizia avevano il medesimo significato. Rimase piuttosto sorpresa quando Sirius annuì lentamente, di nuovo padrone di se, stringendo le mani di Mirice e voltandosi di nuovo verso Peter, ancora tremante, con una sguardo carico di disgusto.
–Non.. non potete credergli sul serio- pigolò l’ex-topo, madido di sudore, passando gli occhi da Mirice a Remus –Lui… lui ha cercato di uccidermi! Ha... ha fallito una volta e.. ora.. ora è venuto a finire il lavoro- deglutì nervoso indicando Black con un gesto disperato della mano mutilata –Ha ucciso Lily e James e ora ucciderà anche me! Ho sempre saputo sarebbe venuto a cercarmi- lanciò uno sguardo terrorizzato in direzione di Sirius poi strisciò verso Remus –Devi aiutarmi Remus! Sapevo che sarebbe tornato per me.. per dodici anni io.. io l’ho sempre saputo!-
-Sapevi che Sirius sarebbe riuscito ad evadere? Nessuno c’era mai riuscito prima- fece notare Lupin alzando un sopracciglio
–Possiede poteri oscuri che nemmeno immaginiamo!- strillò Minus con voce penetrante –E’ così che è riuscito a convincere anche lei ad aiutarlo! Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato gli avrà senz’altro insegnato qualche trucchetto!-  Sirius scoppiò a ridere, una risata senza gioia che fece accapponare la pelle a tutti
–Voldemort insegnarmi dei trucchetti?- Minus si ritrasse guardandolo inorridito e anche Ron e Marion deglutirono convulsamente stringendosi nelle spalle.
–Cosa c’è? Sentire il nome del tuo vecchio padrone t’innervosisce? Non ti biasimo, Peter. I suoi seguaci non sono molto soddisfatti di te- Se l’avesse picchiato il risultato non sarebbe potuto essere più devastante. –Già, ho sentito delle voci ad Azkaban. Sono tutti convinti che il doppiogiochista abbia fatto il doppio gioco anche con loro. Ci sei arrivato anche tu non è vero? Tu hai indicato a Voldemort come arrivare alla casa dei Potter.. e Voldemort là è caduto. E non tutti i suoi sostenitori sono ad Azkaban, molti sono ancora qua fuori.. a fingere di aver cambiato vita- Peter tremava visibilmente fissandolo terrorizzato –Non è da me che ti nascondi da dodici anni, ma da loro. Deve essere stata una bella sorpresa per te sapere che mi aggiungevo alla lista- Le labbra di Black si piegarono in un ghigno velenoso che sembrò atterrire l’ometto ancora di più, tanto che strisciò lievemente indietro, mettendo un po’ più di distanza tra loro.
–Professor Lupin posso.. posso dire una cosa?- la voce di Hermione, tremante, colse un po’ tutti di sorpresa. Lupin la guardò perplesso, quasi si fosse dimenticato che c’era qualcun altro oltre a loro nella stanza
–Certo, Hermione- acconsentì gentilmente
–Beh, questo.. ehm.. signore.. sono tre anni che vive nel dormitorio con Harry. Se lavora per Lei-Sa-Chi perché non ha mai cercato di ucciderlo?-  chiese arrossendo appena.
–Ecco!- disse Minus con voce acuta, indicandola quasi fosse un angelo sceso a salvarlo –Non ho mai fatto nulla a Harry. Non ne ho alcun motivo!- Emily sbuffò con una smorfia
–Certo che non ha mai fatto male ad Harry! Insomma per prima cosa se lo avesse fatto avrebbe dovuto tornare umano e tanti cari saluti alla sua copertura. E poi a che pro?- la rossa scrollò le spalle fissando Hermione negli occhi –Voldemort oramai è stato sconfitto, perché inimicarsi un sacco di gente potente per un padrone che non può più proteggerti?- Black annuì
–Si, lo credo anche io. A Peter è sempre piaciuto avere amici più in gamba o forti di lui che gli parassero le spalle prima di fare qualcosa di avventato. Uccidere Harry ora? Sotto il naso di Dumbledore? Voldemort si nasconde da dodici anni, non c’era motivo di farlo ora. E’ per questo che si è scelto una famiglia di maghi, non è vero Peter? In modo da tenere le orecchie aperte in caso che ci fossero notizie riguardo al tuo vecchio protettore..- Minus aprì e richiuse la bocca diverse volte prima di riuscire a dire qualcosa. Hermione appariva ancora dubbiosa. Melen poteva capirla. Aveva fatto un salto della fede accettando di ascoltare cosa avevano da dire quando le prove erano contro di loro, ma era una persona razionale. Doveva aver capito come volevano concludere la serata e voleva avere delle certezze prima di decidere a cosa credere. Sulla scia della bionda anche Marion alzò la mano titubante. Suo padre la guardò sorpreso ma lei si rivolse a Sirius
–M-mi scusi Signor Black- L’uomo sussultò stupito, come se non fosse più abituato a sentirsi rivolgere da un estraneo con tanta referenza –P-posso chiederle c-come ha.. c-come ha f-fatto ad evadere, se non ha usato la m-magia o-oscura?- balbettò nervosa e intimidita. L’uomo dei cartelloni l’aveva spaventata per lo sguardo folle e il volto simile ad un teschio. Il Sirius Black che aveva di fronte era un uomo affascinante ma non riusciva a non averne paura. Al di là dell'altezza di tutto rispetto, era un uomo ben piazzato e avevano già testato la prontezza dei suoi riflessi e la sua scarsa pazienza. Non era decisamente una delle persone che avrebbe voluto avere come nemico. Ecco perché, quando lo vide rabbuiarsi, impallidì appena facendo un passo indietro. Suo padre cercò di rassicurarla con lo sguardo ma lei deviò il suo velocemente, ancora restia a perdonarlo completamente.
–Non ce l’avrei fatta senza l’aiuto di Mirice. Ha modificato la memoria al Custode delle Porte. Ci siamo trasformati in animali e questo ha allentato la presa dei Dissennatori su di noi-
-Anche lei è un Animagus?- chiese Ron stupito, interrompendo l’uomo. Mirice annuì
–Una volpe. Ma io sono regolarmente registrata.- rispose con un mezzo sorriso –Così è stato molto più semplice. Sapete i Dissennatori sono ciechi. Loro captano le emozioni delle persone, se avessimo cercato di scappare usando i Patronus non ci avrebbero messo troppo a capire a trovarci-
-Ero abbastanza magro da passare attraverso le sbarre. Poi abbiamo dovuto nuotare fino alla terra ferma e solo allora abbiamo potuto tornare umani e allontanarci da li- spiegò Black –Ho vissuto per un po’ a casa dei genitori di Melen, ma non volevo metterli nei guai. Quando sono fuggito loro sono stati i primi ad essere indagati. Mirice è riuscita a farmi entrare ad Hogwarts approfittando di un momento in cui le protezioni erano abbassate. Ho vissuto nei suoi appartamenti per un bel po’ e da qualche tempo mi sono trasferito qui. Sono uscito fuori solo un paio di volta in forma da cane, alcune con Melen e uno per vedere la partita di Quidditch- si fermò un secondo voltandosi verso Harry –Sei molto bravo, voli bene come tuo padre-
i suoi occhi incrociarono quelli del ragazzo che non distolse lo sguardo. –Credimi, Harry. Io non ho mai tradito James e Lily, sarei morto piuttosto che farlo! Credimi- disse con voce roca, stringendo i pugni tesi.
E infine Harry gli credette. Un nodo alla gola gli impediva di parlare, così annuì.
–No!- Minus era caduto in ginocchio, come se il cenno di Harry avesse decretato la sua condanna a morte. Strisciò sulle ginocchia, prostrato, avvicinandosi a Sirius con le mani giunte a preghiere
–Sirius.. sono io.. sono Peter, Sirius! Ti prego tu non..- L’uomo gli sferrò un calcio disgustato e quello si ritrasse
–Non provarci nemmeno Peter. Dodici anni ho passato ad Azkaban per le tue menzogne.. senza contare cosa mi hai portato via- disse Black, lapidario.
–REMUS! Tu.. tu non gli credi, vero Remus? Se.. se fosse come ha detto lui perché non dirtelo?- squittì, voltandosi verso l’uomo supplicandolo. Lupin sospirò
–Suppongo temesse fossi IO la spia, giusto Sir?-
-Già, mi spiace amico- disse il moro sincero, incrociando il suo sguardo da sopra le spalle di Minus.
–Perdona me per non averti creduto e direi che siamo pari- disse Lupin rimboccandosi le maniche con un mezzo sorriso –Ma certo- rispose ricambiando, e iniziando anche lui a rimboccarsi le maniche.
–Lo uccidiamo insieme?-
-Si, direi di si- Il volto di Peter divenne se possibili ancora più pallido. Si guardò intorno disperato strisciando verso Ron
–Ron! Non sono stato un buon amico…un bravo animaletto? Ricordi com’eri disperato quando pensavi fossi morto? Non lascerai che lo facciano, tu stai dalla mia parte vero?- Ma Ron lo guardò con sommo disgusto. Si alzò zoppicando lievemente allontanandosi da lui, sembrava aver preso la cosa abbastanza sul personale. Peter si girò sulle ginocchia ritrovandosi vicino a Hermione, subito le si avvicinò ma un ringhio sordo dalla porta lo immobilizzò sul posto. Si voltò terreo e incrociò lo sguardo di avvertimento di Melen
–Prova solo a toccarla e ti stacco la mano- benché lo avesse solo sussurrato sembrò che l’uomo avesse ben recepito il messaggio, perché cambiò immediatamente direzione e si buttò sulle ginocchia di Marion. Aggrappandosi al suo vestito
–Tu.. tu mi aiuterai.. conoscevo tua madre sai io…- non riuscì a terminare la frase che il pugno di Remus l’aveva scaraventato indietro. L’uomo era livido in volto mentre si metteva davanti alla figlia, ancora irrigidita dalla paura, e fissava Peter con sguardo fermo
–Non avvicinarti mai più a mia figlia- tutto il suo corpo pareva emanare un’aura di pericolo. Peter si ritirò facendosi piccolo piccolo. I suoi dardeggiarono su Mirice e Emily ma non tentò nemmeno di avvicinarsi, le sue mani si muovevano l’una sull’altra nervosamente. Si voltò lentamente verso Harry
–Harry… Harry.. a-assomigli tanto a tua padre… sei come lui…-
- COME OSI RIVOLGERTI A HARRY?- strillò Sirius facendo un passò avanti –COME OSI PARLARE DI JAMES DAVANTI A LUI? CON CHE CORAGGIO RIESCI ANCHE SOLO A GUARDARLO!?- Minus lo ignorò, aggrappandosi alla divisa del ragazzo disperato
–Harry tuo padre non mi avrebbe voluto morto.. lui avrebbe capito Harry.. lui- Black e Lupin lo afferrarono per le spalle buttandolo in un angolo. Minus sbatté contro la parete, lasciandosi cadere per terra con un singulto. Piangeva, contorcendosi dal terrore, stringendo la coperta sudicia come a volerci sparire dietro.
–Tu hai venduto Lily e James a Voldemort. Lo neghi?- disse Black, puntandogli la bacchetta contro. Il pianto di Peter si fece ancora più rumoroso
–Io non volevo farlo! Voi non avete idea.. il Signore Oscuro possiede armi che voi nemmeno immaginate… ero spaventato Sirius. Lui stava conquistando tutto e io.. io non sono mai stato coraggioso come voi… mi avrebbe ucciso! Cos’altro potevo fare?-
-Cosa potevi fare? POTEVI MORIRE! Potevi morire invece di tradire le persone che si fidavano di te, che avevano creduto in te fin dall’inizio!- Mirice fece un passo avanti
–Tu gli passavi informazioni sull’Ordine già da un anno- era ansante, il viso rosso di collera –Non solo i Potter per colpa tua sono morte un sacco di persone! Fabian e Gideon, Dorcas.. Marlene!- La donna strinse i pugni, respirando affannosamente. Remus e Sirius le si disposero ai fianchi e insieme levarono la bacchetta su Minus.
–Avresti dovuto capirlo. Se non ti avesse ucciso Voldemort l’avremmo fatto noi- disse Lupin piano –Addio Peter- Ron socchiuse gli occhi. Hermione si coprì le orecchie con le mani e lasciò che Melen l’abbracciasse, affondando il viso nel suo petto in modo da non vedere nulla. Emily li fissò atterrita
-No papà!- urlò Marion afferrando il braccio dell’uomo disperata.
–Non potete ucciderlo!- le diede manforte Harry, frapponendosi tra loro e Minus. Sirius, Remus e Mirice erano stupefatti.
–Harry questa feccia è il motivo per cui sei orfano!- esclamò il moro adirato. Lupin annuì, abbassando la bacchetta e voltandosi verso sua figlia, che lo fissava con il volto pieno di lacrime
–Non m’importa se mi hai mentito, non m’importa se non ti fidi di me o sei un Lupo Mannaro.. ma non voglio che il mio papà sia un Assassino.- singhiozzò continuando a stringerlo tremante, incurante del braccio che le faceva sempre più male e della delusione e della paura che ancora l’attanagliavano. Harry annuì guardandoli serio
–Lo porteremo al castello. Lo consegneremo ai Dissennatori. Io.. non credo che mio padre e mia madre avrebbero voluto che i loro amici diventassero degli assassini.. solo per colpa sua- disse lanciando uno sguardo sprezzante a Peter, che respirava affannosamente, le mani che annaspavano sul petto. Mirice e Black si guardarono poi, in un sol gesto, abbassarono le bacchette.
–Sei il solo ad avere il diritto di decidere Harry.. se a te sta bene così..-
–E poi così sarà più facile provare la tua innocenza, signor Black- aggiunse Emily portandosi una mano al petto, sollevata. Harry annuì immediatamente con un mezzo sorriso.
–Molto bene- Lupin si staccò un attimo da Marion e alzò la bacchetta su Minus. Funi sottili uscirono dalla punta attorcigliandosi al corpo dell’uomo che, un attimo dopo era perfettamente legato e imbavagliato.
–Ma se ti trasformi, Peter- ringhiò Black, anche lui con la bacchetta puntata verso Minus –Allora ti uccideremo. D’accordo Harry?- Harry annuì velocemente. Nessuno parve voler obbiettare.
–Bene, allora andiamocene da qui- Mirice puntò la bacchetta contro Piton e, un attimo dopo, una piccola barella galleggiante era apparsa sotto al corpo svenuto del professore. –Due di noi dovrebbero legarsi a Peter- aggiunse guardando la patetica figura legata.
–Ci penso io- si offrì Melen
–Anche io- aggiunse Lupin.
Una volta che il piccolo corteo fu pronto si affrettarono fuori dalla stanza. Per prima Emily, che aiutava Marion, impossibilitata nei movimenti dal braccio fratturato. Seguivano uno zoppicante Ron e il trio Lupin/Minus/Melen e Hermione poco distante che li aiutava come poteva. Mirice e Sirius chiudevano il corteo
–Quando sarò libero- disse lui fermandosi un attimo e fissandola negli occhi serio –C’è una cosa che devo chiederti- lei lo guardò sorpresa
–Cosa?- Un sorriso scaltro illuminò il viso dell’uomo
–Ho detto quando sarò libero, McGonagall- La donna gonfiò una guancia come una bambina
–Nemmeno un indizio?- Sirius sembrò pensarci su. Il piccolo gruppo si era appena infilato nel tunnel che portava all’esterno e ormai si vedevano solo i piedi di Hermione. Velocemente prese il viso della donna tra le mani e premette le labbra su le sue aspettandosi, come sempre, una violenta reazione. Rimase davvero sorpreso quando le braccia snelle di Mirice gli strinsero la vita e ancora di più quando lei dischiuse la bocca approfondendo il contatto. Si staccarono ansanti, le bocche rosse e i polsi accelerati. Mirice ghignò nel cogliere l’espressione scioccata di lui e lo precedette nel tunnel
–Continueremo quando sarai libero, Balck- promise in un soffio con un ultima occhiata seducente. Sirius la seguì con un ghigno beota stampato sul viso.









Ed eccoci qui. Che posso dire di questo capitolo? Troppo lungo! E io l'avrei ucciso. Anche questo si focalizza un po' più su Sirius, Lupin, Mirice e Minus che sulla nuova generazione. Credo sia inevitabile considerando il tema. Ma non preoccupatevi che le nostre ragazze torneranno protagoniste in breve tempo. A Proposito, Keira hai notato quanto è iper protettiva Melen? xD L'unica cosa che forse dovrei chiarire è di cosa acciderbolina parla Mirice. Allora secondo Wikipedia Dorcas, Fabian e Gideon sono membri dell'ordine morti poco prima della caduta di Voldemort. Nel libro la Rowling ci fa sapere che era un annetto che Peter faceva la spia, quindi è molto probabile che gli abbia passato informazioni sensibili sull'Ordine. Tipo dove si nascondevano i vari membri.. e a quanto pare tra questi c'era anche la mamma di Marion :( Povera stella, una giornata piena di rivelazioni.. Poi poi Cosa dovrà chiedere Sirius a Mirice? Considerando che capitoli fa aveva comprato un'anello.. Beh. Lo scopriremo solo vivendo. A Presto! Lisa
  
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