Angolino dell'autrice

Gomenasai!!! >___<
Ok, lo so di essere in un ritardo mostruoso per la pubblicazione... ma sappiate che questa flash (che tecnicamente sfora il limite di una parola, ma noi facciamo finta di niente! xD) mi ha dato un sacco di filo da torcere! Innanzitutto l'ispirazione si è come volatilizzata per non so quanti giorni... e poi, quando tutta contenta ero quasi arrivata alla fine... mi accorgo di non aver inserito il prompt!! Ma roba da matti... ho dovuto penare un sacco per poterla rendere adeguata alla raccolta senza riscriverla ex novo... e questo è il risultato. Spero davvero che, alla fine, ne sia valsa la pena... ^___^"
Non c'è molto da dire, questa volta: si tratta di una flash dal POV di Iceburg, ambientata in un momento qualsiasi dell'apprendistato di Iceburg e Franky presso Tom, l'uomo pesce.
Per finire, grazie infinite a: Ace of Spades Jolly_Anne e _Rouge per le recensioni, Jolly_Anne (di nuovo xD) e Sanjina99 per aver messo la raccolta tra le preferite, LallaOrlando, metadolphin e Nami93 per averla invece messa tra le seguite e anche, come sempre, tutti voi che leggete soltanto :3
Bon, detto questo vi saluto e vi do appuntamento (spero il più presto possibile) con l'ultima flash di questa raccolta, una Kosa/Bibi. ^__^/

Nota: Bakaburg e Bakanky sono gli affettuosi nomignoli con cui si chiamavano i due ragazzuoli xD

Disclaimer: I personaggi e la storia di One Piece non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^

Indaco – Le labbra di Iceburg

Nel sentire quell’esplosione improvvisa – l’ennesima in poche settimane – proveniente dal cantiere, Iceburg alzò gli occhi al cielo, imprecando a mezza voce.
«Quell’idiota finirà col far saltare in aria tutto il porto, di questo passo.» Borbottò irritato.
“O con l’ammazzarsi nel tentativo.” Aggiunse tra sé, aspirando un’altra lenta boccata di fumo per cercare di calmarsi.
Tom, invece, sorrideva beato.
Tom sorrideva sempre, in qualunque situazione. Iceburg lo invidiava tanto, per questo.
«Digli anche che il pranzo è quasi pronto.» Commentò soltanto, prima di salutarlo con una pacca sulla spalla e rientrare in casa.
E il ragazzo non trovò niente da ribattere – niente di decente, almeno – perché ormai tutta Water Seven sapeva che, dopo un incidente alla Franky, lui sarebbe stato il primo a raggiungere l’idiota in questione.
Solo per valutare i danni, ovviamente.
Così, sbuffando scocciato, si avviò verso la fumata nera all’orizzonte fino a fermarsi ai piedi delle ultime macerie.
«Ancora vivo, Bakanky?» Domandò all’indirizzo del suo compagno, seduto in mezzo a tutto quel casino con la testa tra le mani.
Ma il ragazzo non rispose, limitandosi a girare il viso dalla parte opposta per non dover incrociare il suo sguardo.
“Stavolta è andata peggio del solito, a quanto pare.”
Con un sospiro Iceburg gettò a terra la sigaretta ormai finita, la spense bene con la punta del piede e, lentamente, raggiunse questo Franky stranamente silenzioso.
«Sparisci, Bakaburg!» Mugugnò quello quando gli si sedette accanto, senza alzare gli occhi su di lui.
«Allora ce l’hai ancora la lingua… pensavo fosse saltata in aria pure quella!» Lo prese in giro il più grande, per il solo gusto di provocarlo.
Non gli piaceva affatto vederlo così abbattuto.
E quando Franky si voltò finalmente verso di lui, urlandogli contro in quel modo sguaiato e fanatico che aveva sempre, quando parlava delle sue creazioni, Iceburg non poté trattenere un sorrisetto divertito: Bakanky era sempre il solito, dopotutto.
Lo lasciò sfogarsi per un po’ – perché “Stavolta c’ero quasi, maledizione!” e “Quando ci riuscirò ti dovrai rimangiare tutto, Bakaburg!” – prima di prendergli il mento tra due dita e zittire quegli sproloqui nell’unico modo efficace che conosceva – scoperto, purtroppo, solo di recente.
«Tom dice che il pranzo è quasi pronto.» Sussurrò poi, godendosi la sua espressione imbarazzata.
Ma quando fece per allontanarsi da lui Franky lo tirò di nuovo a sé e si riappropriò della sua bocca, mordicchiandogli il labbro inferiore per chiedere un permesso che l’altro non tardò a concedergli, lasciandogli approfondire il bacio.
Si separarono solo quando furono entrambi a corto di fiato ma restarono ancora vicini, le fronti a contatto e un gran sorriso in volto. Poi, inaspettatamente, Franky si fece serio tutto insieme, osservandolo con un cipiglio così strano che Iceburg lo guardò interrogativo, in cerca di spiegazioni.
«Oh, niente.» Si schernì lui, alzandosi in piedi. «È solo che mi stupisco sempre di quanto sia resistente il tuo rossetto.» Lo prese poi in giro con una linguaccia, allontanandosi in fretta per evitare ritorsioni.
«Bakanky!» Urlò un imbarazzatissimo Iceburg contro la sua schiena ormai lontana.