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Autore: Lussissa    22/06/2008    8 recensioni
Lily Evans correva.
Non si curava delle persone che,un attimo prima di venire travolte, si spostavano, guardandola sbigottiti.
Lei si limitava a correre.
Nota dell'amministrazione. I vari Tag usati nelle introduzioni, vanno sempre chiusi.
Ladynotorius, assistente amministratrice.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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cap -James!!
lui sorrise.
-Sylvia, dove ti eri cacciata?
-Uh, sai, dovevo parlare con un paio di persone. Sai com'è, sono una persona di una certa importanza, io.- Fece, scherzando.
James ridacchiò.
-Comunque, cos'è tutta questa allegria?- Chiese la biondina, sorridendo. Una vaga idea ce l'aveva, ed era contenta di vedere James tornato più o meno quello di sempre.
-Sai, c'è stata una ragazza...dal mondo terreno che...ecco, si insomma, mi ha parlato. Mi ha messo allegria, ecco tutto.- Poi bisbigliò -Almeno lei sembra tenerci, a me.-
Sylvia sorrise, con tenerezza.
-Perchè dici almeno lei?-
lui sembrò pensarci.
-Non so. Mi è uscito così.-
La ragazza gli arruffò i capelli.
-Se solo sapessi...- Disse, non concludendo la frase.
-Cosa?-
la biondina ghignò.
-Tu credi
davvero che te lo dirò?-
-Sylviaa!!Non puoi continuare a fare frasi criptiche e poi pretendere che io me ne stia buono e zitto come se niente fosse!-
La ragazza ridacchiò.
-Oh, lo so. Ma è troppo divertente.-
James sbuffò.
-Comunque, non dovresti farmi fare un altro giretto nei miei ricordi?sai com'è, per ora mi ricordo solo di una certa stronzetta...-
lei gli tirò un giocoso pugno sulla spalla.
-va bene, Mister Ironia, andiamo.-

Questa volta, si trovarono in una affollatissima stazione Babbana.
-Come facciamo a...trovarmi, tra tutta questa gente?- Chiese James.
Sylvia alzò gli occhi al cielo.
-Come vedo, la pazienza è sempre il tuo pregio maggiore. Comunque, eccoti lì.- E indicò un punto tra i binari nove e dieci.
Effettivamente, tra la folla, James scorse un ragazzino dagli occhiali tondi che si guardava in giro, eccitato, mentre la madre cercava di fargli le ultime raccomandazioni, senza essere, ovviamente, minimamente ascoltata.
-...E, James, mi raccomando, NON  provare neanche a distruggere la scuola.-
-Si, mamma.-
-E spero vivamente che tu non ti sia portato dietro le Caccabombe che tenevi sotto al letto. Guarda che se scopro che non sono dove sono sempre state, mi arrabbio.-
-Si, mamma.-
-E...ma, James, mi stai ascoltando?-
-Certo, mamma.-
Lei assunse un' aria lievemente minacciosa.
-Ripetimi quello che ti ho detto.-
Ma James si era già lanciato contro il muro, per arrivare al binario nove e tre quarti, gridando un inquietante -pistaaaaaaaaaa!!-
La madre scosse la testa, rassegnata, e si apprestò a raggiungere il figlio oltre il muro.
Ma James non aveva calcolato che, a quella velocità, sarebbe stato difficile fermarsi.
E, difatti, successe il finimondo.
Non riuscendo a frenare abbastanza in fretta, si schiantò contro un ragazzino di circa la sua età con lunghi capelli neri e occhi di ghiaccio,che si trovava a pochi metri dal muro da cui James era sbucato.
Il carrello dell'uno urtò il carrello dell'altro, facendo finire tutto all'aria.
I due ragazzini, per l'impatto, finirono rovinosamente a terra.
-JAMES!santo cielo, ti sei fatto male?-
Susan, appena aveva visto la scena, era accorsa ad aiutare il figlio.
-Non ti preoccupare, mamma, non mi sono fatto niente.- Disse il moretto, massaggiandosi il fondoschiena.
-Ehi, tu, non conosci le buone maniere?potresti almeno chiedere scusa.- Fece l'altro ragazzino, che nel frattempo si era alzato, anche lui massaggiandosi le parti indolenzite.
James fece per replicare, quando un'algida figura lo sovrastò.
-Susan Potter e figlio. Ma che bella sorpresa. Fa sempre piacere vederti,
cara.-
-Walburga Black. Mangiato qualche Babbano, ultimamente?- fece Susan, freddamente.
La donna strinse gli occhi, uguali a quelli del figlio, a fessura.
-Peccato non siate venuti all'ultimo ricevimento. Avreste conosciuto qualcuno di interessante a cui poter esporre le vostre...adorabili...teorie sul fatto che i purosangue non debbano rimanere tali.- Sibilò.
Il ragazzino a cui James era andato addosso sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
La madre fece finta di non averlo sentito.
James osservò con interesse il ragazzino. Non sembrava daccordo con quello che diceva la madre, nonostante mantenesse la stessa distaccata freddezza.
Susan inarcò un sopracciglio.
-Suppongo sia la stessa interessantissima persona che vi ha consigliato di radiare la povera Andromeda dall'albero genealogico, accusata della semplice colpa di essersi innamorata.-
-Noi purosangue non abbiamo bisogno di amore, Susan.-
-Suppongo questa sia la risposta che dai a tutti per giustificare il fatto che hai sposato il tuo secondo cugino, Walburga.-
La donna sobbalzò, impercettibilmente.
-Voi Potter non durerete molto, vista la gente che frequentate.- Disse,la voce algida.
-Ti è partita una ciocca dallo chignon, Walburga. - Ribattè, con tono irriverente.
-Ehi, ti va di fare un giro?- James sobbalzò. Attento com'era a non perdersi neanche una frecciatina tra le due donne, non si era accorto che l'altro ragazzino si era avvicinato, con aria annoiata.
James guardò la madre, completamente assorta in quel cortese manifesto di disprezzo.
Effettivamente, James aveva preso da lei, nel voler sempre avere l'ultima parola.
Ghignò.
Finalmente poteva divertirsi.

-...POSSIBILE CHE NON TI SI POSSA LASCIARE DA SOLO NEANCHE UN SECONDO, CHE COMBINI GUAI?
-ODIO DOVER ESSERE DACCORDO CON UN POTTER, MA LA STESSA COSA VALE PER TE, SIRIUS! UN PUROSANGUE DEL TUO LIVELLO DOVREBBE ATTEGGIARSI COME TALE, NON  ANDARE IN GIRO A COMBINARE PASTICCI COME UN QUALSIASI FIGLIO DI SCAPESTRATI!
-VI RENDETE CONTO CHE POTEVATE FINIRE ARRESTATI?
-Scusa, mamma.- fecero, in coro i due ragazzini. Ma si vedeva benissimo che non gli dispiaceva affatto.
-Non usare quel tono con me, Sirius!-
-Va bene, mamma.-
la donna si voltò, infuriata, verso la Potter.
-è colpa di tuo figlio,Susan! Mio figlio non si sarebbe mai gettato in una sporchissima fontana Babbana dopo essersi rotolato nel fango come un pulciosissimo cagnaccio!
-Veramente, mamma, non...-
-Walburga, merlino santissimo, riesci a pensare per almeno un secondo a qualcosa che non sia la purezza del sangue o la nobiltà della tua casata? Tuo figlio poteva tranquillamente finire investito da un'auto Babbana, se non fosse stato per mio figlio!-
-mamma, ma guarda che...-
-Chiudi quella fogna, Susan!Se non fosse stato per tuo figlio...-
I due ragazzini si guardarono, uno strano scintillio negli occhi.
Ghignarono, entrambi.
-Al mio tre?- sussurrò James. Sirius annuì, senza abbandonare il ghigno.
-uno...-
-...guarda che è colpa di tuo figlio, se si sono allontanati!-
-due...-
-Si, ma tuo figlio poteva anche evitare di proporgli di uscire dalla stazione!-
-TRE!!-
Sirius e James afferrarono contemporaneamente i rispettivi carrelli, e, con un simultaneo-Ciao,mamma!- cominciarono a correre a perdifiato verso il treno,ormai quasi in partenza.
-JAMES!TORNA IMMEDIATAMENTE QUI!-  Gridò Susan, nello stesso momento in cui Walburga strillava: -SIRIUS!NON TI AZZARDARE NEANCHE A SALIRE SU QUEL TRENO SENZA PRIMA AVER FATTO I CONTI CON ME!-
Ma i ragazzini avevano già chiuso la porta del treno, ansimanti.
Si guardarono per un lungo istante.
-E così, tu saresti il nobilissimo Sirius Black.- Disse James, ironico.
Il piccolo Sirius ghignò malignamente.
-E tu saresti il figlio di "quei babbanofili dei Potter"-
Si guardarono un po' torvi, ancora indecisi se fidarsi.
Poi, contemporaneamente, scoppiarono a ridere.
-è stato divertentissimo, quando ti sei lanciato in quella fontana di testa. Credevo di morire dal ridere, quando sei rimasto per un minuto buono con le mani impiantate sul fondo della fontana, con le gambe all'aria.- Rise Sirius.
James ridacchiò.
-E tu? Mi faceva male la pancia dal ridere, quando sei sbucato da sotto il mio Mantello dell'Invisibilità, facendo morire di paura quel tizio babbano nell'auto. Ed è stato fantastico quando, per il troppo ridere del mio fantastico tuffo nella fontana, sei inciampato in quella pozzanghera ENORME.-
I due giovani risero ancora per un pezzo, tenendosi la pancia.
-cerchiamo uno scompartimento?- Disse il bel Black, quando si furono calmati un po'.
James annuì, ilare.
Quello era solo l'inizio di un'amicizia delle più profonde mai esistite.

La scena cambiò.
Sirius e James si trovavano sempre sul treno, diretti ad Hogwarts, e chiaccheravano, concitati.
-Scusate, potreste fare un po' di silenzio?-
Chiese un ragazzino seduto con loro dall'aria malaticcia.
-Vorrei dormire.- mormorò.
Per la prima volta, i due lo guardarono, in silenzio.
Poi esplosero.
-Come ti chiami?-
-Anche tu del primo?-
-In che casa speri di finire?-
-Vuoi una Cioccorana?-
Remus Lupin sbuffò, contrariato.
-No,grazie.-
Rispose solo all'ultima domanda. Poi si girò, tentando di riposare. Cinque giorni prima c'era stata la luna piena, e non si era ancora ripreso del tutto.
I due si guardarono, stupiti da quel poco interesse.
Alzarono le spalle. Poi, fregandosene bellamente, ripresero a chiaccherare come se nulla fosse.

-DA QUESTA PARTE!I PRIMINI, DA QUESTA PARTE!-
Un omone enorme li stava chiamando, invitandoli a salire su delle barchette illuminate.
I tre, con grande disappunto di Lupin, si ritrovarono sulla stessa barca.
-Ehi, Sirius, secondo te c'è davvero, la Piovra Gigante, nel lago?- Chiese James, sporgendo il naso talmente fuori dalla barca, che quasi toccava l'acqua.
La barchetta si sbilanciò pericolosamente dal lato di James.
-Lo scopriremo, James.Hogwarts ha le ore contate.- disse il rampollo di casa Black, ridacchiando.
Remus, nel frattempo, stava cercando di mantenersi in equilibrio, visto che la barca era sempre più sporgente verso l'acqua visto che James, con la sua curiosità, la stava sempre più piegando sotto al suo peso.
-ehm, ragazzi...- provò.
-Ho sentito che nel lago ci vivono le creature più strane...-  Fece James, assorto.
-Ragazzi...-
-Oh, si. Credo ci siano anche delle sirene.- Rispose Sirius, con aria vagamente maliziosa.
Remus guardò Sirius, terrorizzato.
Black stava seduto, calmissimo, non curante del fatto che ancora pochi centimetri e con tutta probabilità sarebbero caduti in acqua.
E poi, successe.
Fu inevitabile.
Nessuno avrebbe potuto prevederlo.
Remus starnutì. Ma non uno di quegli starnuti lievi, che si risolvono con un discreto 'salute'.
No. Fu uno di quegli starnuti che proprio non dovresti fare, soprattutto in pubblico. Uno di quegli starnuti dove gonfi il petto, cerchi di trattenerlo in tutti i modi, ma non ce la fai. E lo starnuto viene, potente, con la forza di un uragano.
Fu esattamente uno di quelli.
Ora, il tutto sarebbe passato inosservato, se non fosse che erano così in precario equilibrio.
Fu tutto molto rapido.
Quando lo starnuto venne, James,sobbalzando violentemente per lo spavento, si rebaltò in acqua.
La barchetta, privata del peso da un lato, si sbilanciò dall'altro lato, facendo da altalena per un minuto buono.
Remus si precipitò a vedere dove era caduto James.
Non vedendo nulla, si voltò verso Sirius, assolutamente in panico.
Rimase basito quando vide il viso di Sirius completamente impassibile e calmo.
-Non c'è!- gridò Remus, dicendosi che magari Sirius non aveva inteso la situazione.
Con suo enorme sgomento, Sirius sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
Poi, come se niente fosse, disse:
-James, guarda che il tuo amico qui rischia di diventare isterico.-
Ma Remus rimase ancora più stupito quando sentì una risata, e poi, dal lato di Sirius, vide spuntare prima una mano, e poi tutto il corpo, di James.
-volevo farmi solo una nuotata. In fondo, è ancora estate.- Disse James, sorridendo e strizzandosi i vestiti.
Sirius scoppiò a ridere, con quel latrato che era proprio suo.
-Ah, tu com'è che ti chiami?- Disse James, ignorando l'amico che rideva a crepapelle.
-R..Remus. Remus Lupin.-
-Piacere, io sono James Potter.-
E gli tese una mano, completamente fradicia.
Remus guardò la mano gocciolante.
E a quel punto, sarà stato perchè Sirius rideva ancora, sarà stato perchè James aveva un'espressione buffissima,sarà stata la situazione assurda, sarà stato per tante cose, ma non riuscì a trattenersi.
Scoppiò a ridere.
Ed era da tanto tempo che Remus Lupin non rideva più con spensieratezza.
E pensò che, se c'erano persone con cui riusciva a ridere in questa maniera, queste persone meritavano appieno la sua stima.


Sylvia guardò James, per un attimo, concentrato sulle immagini che vedeva.
Sorrise.
-Ora, James, prima di mostrarti come i malandrini diventarono quattro,dovrai risentire delle parole molto importanti che ti sono state rivolte.
James non capì, ma lei gli fece segno di tacere.
-Guarda.-

-Potter, James!-
Una signora dall'aspetto severo li aveva condotti in quella che poi gli studenti avrebbero conosciuto come Sala Grande, e , dopo aver fatto cantare ad uno strano cappello una altrettanto strana canzone, stava procedendo nello smistare gli studenti nelle varie case.
James si infilò il cappello, per niente intimorito.
-Mmmmh...un Potter, a quanto vedo...-
-si, signor cappello.-
-Mi ricordo di quando smistai tuo padre...E anche tua madre, a dire il vero.-
-Quindi...?-
-Uh...abbiamo fretta?-
-Un po', signor cappello.-
-e pensare che dovrai avere molta, molta pazienza per raggiungere i tuoi obbiettivi...-
-Cosa?-
-ha-ha. Sei curioso come tuo padre, vedo.-
-io...penso di sì, signor cappello.-
-Eppure, non sei del tutto come tuo padre.-
-Ma questo cosa c'entra?-
-C'entra, perchè per raggiungere i tuoi obbiettivi, dovrai distruggere la maschera che ti sei creato. E ricordati, chi la dura,la vince.-
-Cos..?-
-GRIFONDORO!-


La scena mutò, e si ritrovarono pochi mesi dopo, a ormai autunno inoltrato.
James, Remus e Sirius stavano passeggiando, nel parco.
James era di pessimo umore.
aveva litigato per l'ennesima volta con quella Evans.
chi si credeva di essere,poi..!

James si voltò verso Sylvia, per chiederle di chi diavolo stesse parlando il suo ego undicenne.
ma la biondina scosse la testa. Non era ancora tempo.
fece segno di continuare a guardare.

A un certo punto, James sbottò.
-Che noia!facciamo qualcosa?-
-Potremmo andare a cercare Mocciosus...- Propose Sirius.
Prima che Remus potesse replicare, con grande stupore di entrambi, James esclamò:
-No. Non mi va. Già la Evans per il momento ce l'ha con me, figuriamoci se mi metto pure a dare la caccia al suo amichetto-per-la-pelle-non-mi-lavo-mai-i-capelli.-
I due si guardarono, preoccupati. Non era da James, fare quei discorsi.
Sirius scrollò le spalle.
-E se andassimo nella foresta Proibita?- fece  James, sussurrando.
-é pericoloso.- Disse subito Remus. James sbuffò.
-James, l'idea mi alletta, lo sai. Ma fra un po' è ora di cena, e sto morendo di fame.- fece Sirius.
Altro sbuffo da parte di James.
Poi Sirius si bloccò.
-Uh-oh.-
-Cosa?-
-Mi ero dimenticato di avere la punizione con la McGranitt.- disse, angelicamente.
-Ti...ti eri...dimenticato?!- boccheggiò Remus.
-Ehm...si.-
-Ma come diavolo fai a dimenticarti una cosa simile??-
-Mi piacerebbe continuare a disquisire sulle mie capacità intellettive, ma si da il caso che sia in un ritardo mostruoso.Ci vediamo a cena, ciao!.-
E detto ciò si dileguò, lasciando Remus a borbottare su quanto fosse scapestrato.
James bloccò quell'incessante borbottio, esclamando:
-ehi!Che succede laggiù?-
Effettivamente, a pochi metri da loro, un gruppetto di Serpeverde stava torturando un povero ragazzino paffutello con i capelli biondicci.
-Cosa state facendo?- disse James, con aria minacciosa.
Una rissa era ciò che gli ci voleva.
-Potter, non credo siano affari che ti riguardano...-
Potter ghignò.
-Mulciber, sicuro di esserti chiuso per bene la cerniera dei pantaloni?- fece, rievocando un episodio successo qualche giorno prima.
Mulciber arrossì appena, mentre gli altri ridacchiavano, non potendo farne a meno.
-Stai zitto, Potter. E voi altri, andiamocene, non c'è nient'altro da fare, qui.-
detto questo, la cricca di Serpeverde si allontanò, già stufa del loro giocattolo.
-g...Grazie...- disse il piccoletto, che era finito a terra.
-Oh, stai zitto.- soffiò James, incavolato ancora di più per la rissa mancata.
Poi si voltò verso Remus.
-Allora, ci vieni, nella foresta?-
-No, James. è pericoloso, lo sai anche tu.-
-Benissimo, allora ci vado da solo.-
-C...ci vengo io con te, James.- Fece il piccoletto, con aria spaurita. Eppure, voleva trovare il modo per ringraziare quel ragazzino che aveva mandato via i suoi persecutori con tanta facilità.
James rise, cattivo.
-Tu?ma non farmi ridere.-
detto questo, si allontanò, a grandi passi.
Forse aveva esagerato. Anzi, aveva decisamente esagerato. Insomma, quel ragazzo voleva solo ringraziarlo.
Sospirò, addentrandosi nella foresta.
è che era così arrabbiato! insomma, cosa aveva quella Evans da rompergli sempre le uova nel paniere?Neanche fosse....
Improvvisamente, un rumore sinistro lo fece bloccare, i sensi allertati.
Si guardò intorno.
Preso com'era dai suoi ragionamenti, si era inoltrato troppo nella Foresta, facendogli perdere il sentiero.
Attorno a lui gli alberi sembravano volerlo schiacciare. Ebbe, per un attimo, un fremito di paura.
Chi diavolo glielo aveva fatto fare di inoltrasi così tanto?
maledetta Evans! e maledetto il suo farsi condizionare così tanto.
Improvvisamente, sentì uno scalpiccio, dietro di sè.
Ma prima che potesse girarsi, sentì un grido.
-STUPEFICIUM!-
Gli si gelò il sangue nelle vene.
Ma l'incantesimo non era diretto a lui.
la luce abbagliante colpì la creatura che stava per attaccarlo, facendola cadere, tramortita.
James guardò la creatura, ansimante.
Poi si girò di scatto, verso il suo salvatore.
Quando lo vide, sgranò gli occhi. Ma sorrideva.
-Tu?-
-Si. Chi l'avrebbe mai detto, eh? pensare che è uno dei pochi incantesimi che sono riuscito a fare.-
James rise.
-Piacere, James Potter. Tu devi essere Peter, giusto?-
il biondino annuì, contento di vedere James un  po' più di buon umore.
-Come hai fatto a trovarmi?-
-Bè, in realtà ti ho seguito dall'inizio.- Fece quello, imbarazzato. -Volevo sdebitarmi in qualche modo.-
James sorrise.
-Ma non c'era bisogno,sciocco.- Disse, facendogli l'occhiolino.
Peter ridacchiò.
-Bè, che ne dici se torniamo verso il castello? Sto morendo di fame.-
-Si, in effetti anch'io.-
-Ah, senti, mi dispiace per prima. Ero un po'...-
-nervosetto?Si, si è notato. Comunque, non importa.-
James sorrise.
Nel frattempo, avevano recuperato il sentiero.
-Ma senti, come hai fatto a ritrovare il sentiero?-
-Ehm...ho sbriciolato la schiacciatina che mi ero portato ditro. Ho preso spunto da una favola babbana.-
I due, intanto, erano riusciti ad uscire indenni dalla foresta.
Due figure gli correvano incontro, preoccupate.
-Sirius!Remus!- gridò James, correndogli incontro.
Peter si fermò lì. Ecco, era stato bello finchè era durato.
Ora si sarebbero di nuovo dimenticati di lui, pensò, con tristezza, mentre vedeva James mettere una braccio attorno alla spalla di un amico, e l'altro sulla spalla dell'altro. Sospirò, sconsolato, mentre sentiva James ridere ai rimproveri di Remus e ai pugni scherzosi di Sirius.
Poi, con suo sommo stupore, James si girò verso di lui, sorridendo.
-Ehi, Peter,vieni qui! Se tu non l'avessi capito, questo è un abbraccio di gruppo.-
Sirius rise.
-Esatto, e per l'abbraccio di gruppo, ci vuole, per l'appunto, tutto il gruppo.-
Peter spalancò gli occhi.
-D..Davvero?- balbettò.
Remus gli sorrise, rassicurante.
-Certo. Vieni qui, Peter, almeno saremo in due a sopportare questi scapestrati.-
E fu così che,tra le risate, si unì anche Peter Minus a quello che sarebbe diventato poi il gruppo più conosciuto in tutta Hogwarts.




Ciaooooooo!!!questo capitolo ho deciso di dividerlo in due parti, perchè veniva sennò immensamente lungo. Spero la seconda parte di riuscire a postarla domani.
Comunque...volevo fare una precisazione. magari molti di voi saranno orripilati dal fatto che abbia trattato "bene" Peter. cioè, non l'ho descritto sfigato, nè ciccione o quant'altro. E, l'ho fatto anche un po' grifondoro, si.
intanto, perchè se era finito in grifondoro, ci doveva essere un motivo. Poi, perchè trovo assurdo che venga descritto come sfigato o emarginato dai malandrini, o addirittura, non presente. Perchè intanto i malandrini non credo avrebbero mai preso con loro un tipo sfigato sigato davvero. Poi, pensateci un attimo, ma voi vi sentireste più tradite dalla migliore amica, quella con cui ridevate, scherzavate e vi confidavate, o da quella un po' sfigatina, emarginata, sulle sue? personalmente, trovo che quello che ha fatto peter sia spregevole proprio perchè lui era appieno un malandrino. Fare finta che non esista o che era uno sfigato assurdo, per me,è come sminuire quello che ha fatto poi ai Potter. e inoltre, al mondo esistono i cosidetti cattivi, bastardi. E, se, ci sono anche quelli che lo diventano. Quindi, il mondo non è sempre rose e fiori, ne è detto che se è stato rose e fiori una volta, lo sarà anche dopo.
Basta, ho finito lo sfogo. Oddio, sono un po' incavolata con il mondo, in questo momento, si nota?
scusate, non volevo far ricadere la rabbia su di voi, anzi, io vi adoro troppissimo, siete sempre così gentili con me ^^
 ora, i ringraziamenti una per una ^^
Germana: ihihihi...mangiato bene'oddio, che domande faccio?cmq si, c'è sempre Lily che pensa a scaldarlo ^^
ninny: Grazie ^^ non sai quanto mi faccia piacere ^^
Tsuyuko: ehehe...tranquilla, alla fine lo faccio volentieri ^^
Potterfanlalla17:^^
Pikappa93:Effettivamente, è stata la tua recensione in più a spingermi a scrivere subitissimo ^^
Emily Doyle: tranquilla, sylvia stessa si è rassegnata =P
Jaily:Nuova lettrice, che soddisfazione ^^ spero che questo cap ti abbia intristito di meno ^^
  
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