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Autore: Lexy    23/06/2008    7 recensioni
Lucius/Severus Draco/Harry Voldemort/Severus. Una storia d'amore che infrange i confini del tempo, giungendo a ridvegliare la curiosità di Morsen Malfoy, nipote diretto di Draco Malfoy, che, diventato anziano, si ritroverà a rivangare il suo passato, la storia sua, ma soprattutto di suo padre, e di Severus Piton, abitanti rispettivamente della Casa della Spada, e della Casa del Mamba Nero. Molti altri personaggi, come Harry Potter in persona, si ritroveranno a ricordare, e raccontare varie parti di questa storia, per la soddisfazione di quella che per Morsen diverrà una vera e propria ossessione... tutta la storia di Severus e Lucius, a cominciare dalla loro promessa di bambini di amarsi per sempre, fino al tradimento di Lucius, col matrimonio con Narcissa, ed alla loro inevitabile morte. O forse non finirà così? Leggete e scopritelo!
Genere: Romantico, Dark, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per Felicity89: Ti ringrazio, mi fa piacere sapere che è tutto bellissimo, colm io ritorno (Eh, sì, ultimamente ce ne sono moltissimi di miei ritorni, visto che faccio passare una quantità di tempo assurda tra un aggiornamento e l’altro... ). A dire la verità, come avrai capito, il Signore Oscuro ha perso la verginità proprio con Severus, nelle sue precedenti avventure non si era mai spinto così oltre, visto che mirava solo ad ottenere altro! Comunque, stavolta si è proprio innamorato, vero? XD Eh, sì! Fenrir è davvero un ottimo amico anche se lui e Sev hanno molte divergenze! Tranquilla, anche se la caduta di Voldemort è vicina, anche la sua resurrezione arriverà presto! Baci, alla prossima, spero continuerai a recensire!

Per Gokychan: ç_ç e pensare che me lo avevi anche detto... sono passati altrettanti mesi per questo aggiornamento! Spero ci sarai ancora, a seguirmi! Un bacio, spero che anche questo capitolo ti piacerà altrettanto del precedente! Un bacio, alla prossima!

Per Aki-Chan: Sì, lo so in questa storia i personaggi hanno comportamente poco spiegabili, specialmente Lucius. Alla fine si è purtroppo reso conto che il mondo non è un giardino di rose, e che non sarebbe ai riuscito a rinunciare a tutto, nemmeno per Severus ç_ç Sicuramente i genitori di Sev li avrebbero aiutati, ma avevano di gran lunga molto meno potere e denaro dei Malfoy, quindi avrebbero potuto fare ben poco, e anche questo, Lucius lo sapeva bene... ecco il prossimo SilverChap, anche se mostruosamente in ritardo, come mio solito! ç_ç ed effettivamente no, la relazione tra Sev e Voldemort non sarà certo emplice! Spero continuerai a recensirmi! Un bacio alla prossima!

Per LadyViolet: Ho poco da dire, se non "Perdonooooooooooooo!!" per il ritardo! Sono comunque felice che ti piaccia la storia, e spero continuerai a recensirmi ç_ç! Lo so che effettivamente la storia in sè è abbastanza triste ed i personaggi potrebbero risultare strani o cattivi! Spero leggerai anche i prossimi capitoli! Un bacio, alla prossima!

Per Lucy Light: Ti prego perdonami per l’attesa, ragazza mia! ç_ç spero che anche questa volta continuerai a leggere e recensire, e che il mio stile ti piaccia sempre come al solito! So che l’Mpreg, e le Voldemort/Severus hanno davvero pochi fan, ma ti assicuro che l’amore di Voldemort, anche se molto goffo, è sincero! Sarà complicata, questo non lo nego, ma non ti dirò altro! Va avanti a leggere, non te ne pentirai, spero! XD Un bacio alla prossima!

Per Gothic_Princess: Non ci credevi, eh? Eppure eccomi qua! Un bacione! Grazie dei complimenti in cui non ti sei proferita, è come se me li avessi urlati! XD Alla prossima! Sono lieta che ti piaccia questa storia!

Per Rinnie: Comincio subito col dire che mi dispiace mortalmente del ritardo!! ç_ç Il tuo ritardo nel recensire non è assolutamente nulla paragonato al mio nell’aggiornare! Sono felice che ti piacciano tutti i miei personaggi, eccetto il profesore (eh, ceto, quello non piace neanche a me! XD). Per quanto riguarda Voldemort c’è chi piace e chi no ma sono felice di aver saputo rendere tutto abbastanza IC! Spero ti piacerà anche questo SilverChap, e scusami se la risposta è breve in confronto alla tua recensione, ma se non mi sbrigo, non posto più, cerca di capirmi ç_ç! Un bacio, grazie di tutto amica mia, alla prossima!

Per Angevil_Rickman: Eh, sì! A te t’ho tenuta per ultima, perchè devo inginocchiarmi e profondermi in mille scuse! ç_ç Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa! Eccomi qui, comunque! Col nuovo SilverChap! Ti ringrazio di tutti i complimenti che mi hai fatto (e che io ho mal ripagato facendoti aspettare tanto a lungo)! Spero che i personaggi contnueranno sempre a piacerti, e che troverai bello anche questo SilverChap (nonostante non sia una Nc-17 ^_^’). Alla prossima, amica mia! :P Un bacio!

Prima di iniziare il capitolo, voglio ringraziare ShaunReen-Rinnie per i suoi preziosi consigli a proposito della reazione di Fenrir ai continui assalti di Malfoy a Severus(il suo migliore amico!), e per avermi aiutato a capire la sua psicologia! Infatti io non avevo davvero chiaro in mente come un personaggio simile potesse muoversi un una situazione del genere! Grazie mille amica mia! Sei davvero mitica!! *_* Mi dispiace per non aver scritto subito i ringraziamenti, e per scusarmi li aggiungerò anche al prossimo capitolo! Un bacio!

 

SilverChap7:

 

 

Il mio sesto giorno alla Villa della Spada, fu purtroppo segnato da uvaghi ricordi di incubi febbrili, e fastidiosi sintomi influenzali, causati probabilmente da tutta l’acqua che mi ero beccato il giorno precedente. Il mio pessimo umore non venne rasserenato neanche dalla vista del Sole che entrò all’alba dalle finestre della mia stanza, tingendo tutto di un oro chiarissimo.

Odiavo stare male, e dover prendere pozioni scomode che causavano –a mia ulteriore umiliazione –una fuoriuscita di fumo dalle orecchie. Così, infreddolito, coi muscoli doloranti, e col naso freddo e odiosamente gocciolante mi diressi nel bagno. Non potei evitare però la mia vista allo specchio, rendendomi conto di quanto orribile apparissi...

Aprii con gesto nervoso lo sportelletto della toeletta, e presi la cura per i miei malanni. Una volta aperta la boccetta, bevvi immediatamente il suo contenuto, sapendo che se avessi indugiato ad odorarlo, o assaggiarlo, di certo sarei finito col tenermi la mia influenza –cosa che non potevo permettermi, visto che arei dovuto acnora una volta correre a destra e a sinistra per svelare il mistero delle vite di Severus Piton, e del mio bisnonno.

Fatto ciò, le mie orecchie iniziarono a fumare e fischiare, e pre non sentire nè vedere tutto ciò, mi preparai un bagno dal quale riemersi solo un’ora dopo. Scesi per la colazione, e come al solito trovai il nonno seduto, solo, al piccol tavolino rotondo dell’elegante soggiorno.

Quando alzò gli occhi su di me, vidi il nonno squadrarmi da capo a piedi, e poi nascondere il viso dietro l’edizione mattutina della gazzetta del profeta, ma sentii chiaramente i suo miseri tentativi per non ridere del mio rossore e del fumo che mi circondava. Facendo finta di non essermene accorto dunque, mi avvicinai a lui, prendendo anch’io posto, e servendomi abbondantemente di tutto ciò che era stato portato in tavola.

"Vedo che sei influenzato. Fai bene a mangiare molto, ti riprenderai più in fretta."

"Lo spero. Odio tutto questo."

"Sei rientrato bagnato fradicio ieri sera, come mai?"

"Ero andato a fare un salto alla Casa del Mamba..."

"Capisco... che peccato che non ci si possa materializzare qui nei dintorni..."

"Già..." confermai io, irritato. Il nonno mi stava prendendo in giro.

"Scusami Morsen, ma mi ricordi tanto tuo padre..."

"In che senso?"

"Nel senso che lui era esattamente come te da ragazzo. Odiava ammalarsi ma era così buffo!"

"Bene! Sono contento che tu ti diverta!"

Esclamai sarcastico, sperando che smettesse infine di burlarsi di me, ma la mia battuta riuscì solo ad ottenere l’effetto contrario, scuotendo le spalle del nonno con risa represse. La presi abbastanza male in quel momento, ma a ripensarci ora viene da ridere anche a me. Dovevo essere davvero buffo: un ragazzino che si sentiva incompreso e deriso da suo nonno e non si accorgeva che invece, portare la gioia sul volto di una persona sofferente come lui, fosse una cosa meravigliosa che in pochi potevano a fare.

Dopo mangiato chiacchierammo per qualche minuto del più e del meno, prima che prendessi coraggioe gli raccontassi –con parole il più delicate possibile –ciò che mi aveva rivelato il vecchio insegnante di Severus e ciò che mi disse Fenrir alla Casa del Mamba. Lo vidi diventare serio e ragionevolmente incupito. Riuscivo perfettamente ad immaginare la sua sofferenza nell’apprendere quanto suo padre fosse tutto il contrario di ciò che aveva creduto fino a quel momento. Non mi aspettavo che me ne parlasse, ma il nonno mi sorprese, raccontantomi i suoi ricordi.

"Sai, Morsen... nonostante sapessi già che qualcosa era corso tra mio padre ed il professor Piton... ho sempre creduto si trattasse di un amore che, seppur intenso e sincero, rappresentasse solo un passato dimenticato che riaffiorava in un momento di delirio... non lo nego: fa male venire a sapere ciò che mi hai rivelato. Ho sempre amato entrambi i miei genitori, e creduto che anche loro si amassero profondamente."

"Lo so... mi dispiace che sia andata così."

"Tuttavia, non smetterò di amare e venerare mio padre... sebbene non riesca più a comprenderlo come credevo di fare un tempo."

"Sono felice di sentirtelo dire. Ma... prima hai detto il ‘professor’ Piton?"

"Sì. Vedi, Piton è stato il mio insegnante di pozioni ad Hogwarts, nonchè mio padrino."

"Ma perchè ti ha fatto da padrino se... beh, mi capisci."

"Questa è una bella domanda. Non ne ho la più pallida idea."

"Se te la senti... potremmo chiedere a Greyback. Sono sicuro che conosca la risposta."

"Ne sono convinto anch’io. È inutile piangere sul latte versato."

Concluse, e chiamò la sua elfa domestica ordinandole di andare immediatamente a richiedere la presenza di Fenrir Greyback nella biblioteca, che fu il luogo dove ci dirigemmo immediatamente, sedendoci ad aspettare il nostro ‘cantastorie’ sui comodi divani del maniero. Colui che stavamo aspettando non impiegò molto tempo ad arrivare e ci salutò con malagrazia, visibilmente assonnato ed in disordine, poi prese posto insieme a noi, anche se storceva il naso visibilmente, come se qualche odore lo disturbasse.

"Buongiorno, Fenrir. –iniziò, pacato, il nonno –mio nipote mi ha appena informato del vostro dialogo di ieri sera." Terminò, e vidi il vecchio licantropo annuire brevemente a quella notizia.

"Quindi?" Chiese, scocciato ed evidentemente ancora turbato da un qualche odore.

"Mi è sorto un dubbio. Severus Piton è il mio padrino, ma considerando la situazione..."

"...ti domandi come mai abbia accettato il ruolo."

Nonno Draco annuì e le sue labbra si assottigliarono in maniera appena percettibile, come preparandosi ad un altro duro colpo, che però non arrivò. Le notizie che Greyback riportò, infatti, furono invece abbastanza confortanti.

"Vedi Draco, sei idiota a pensare che tuo padre o Severus, ti abbiano in alcun modo detestato o mentito. Lucius era vistosamente affezionato a te e tua madre, e non puoi negare che a suo tempo, ti abbia viziato come un principe! Certo, magari il matrimonio con Narcissa non era esattamente pieno di passione bruciante, ma si volevano comunque un gran bene! Lucius superò la delusione per la gravidanza di sua moglie nel momento stesso in cui ti deposero, neonato, tra le sue braccia! Va bene, amava Severus, ma dovrai conviverci! Soddisfatto?"

"Beh... non nego che siano belle parole, alle quali ti assicuro di credere, ma non hai risposto alla domanda che ti avevo fatto." Gli rammentò il nonno, col suo solito modo di fare elegante e pacato. Vidi Fenrir alzare gli occhi al cielo e sbuffare vistosamente prima di dire con strabordante arroganza

"Ah, ma allora bisogna proprio spiegarti tutto parola per parola! Andiamo, conoscevi Severus anche tu, no! Dunque... quando tu nascesti, Lucius era entrato da poco tempo nei Mangiamorte e questo rese Narcissa alquanto inquieta e gelosa per via di Severus. Dunque per tastare il terreno, chiese a Piton, in qualità di sua vecchia compagna di scuola di battezzarti. Sev accettò immediatamente, per dimostrare la sua freddezza nei confronti di Lucius dando la sua virtuale benedizione al loro matrimonio. Capito adesso?"

"Totalmente, ti ringrazio Greyback. Chiarito questo punto, te la senti di andare avanti?"

"Certo, ma potrò dirvi ancora ben poco. Hai ricevuto una risposta?"

"Non ancora purtroppo."

"Pare che il tipo sia alquanto indaffarato, eh...?"

"O semplicemente non gli va di incontrarci. Non lo biasimerei se fosse così."

Greyback grugnì il suo assenso irritato, mentre io spostavo il mio sguardo dall’uno all’altro con curiosità e sorpresa. Stavano forse parlando di colui che aveva nascosto i ricordi di Severus alla Casa del Mamba? Mi risolsi che non avrebbe potuto essere altrimenti, così mi azzardai a chiedere

"Chi dovrebbe rispondere alle tue lettere, nonno?"

"Beh..." iniziò, ma fu interrotto da Fenrir, che disse

"Oh andiamo, Draco... un po’ di suspence, no!"

Vidi il nonno scoppiare a ridere, –era visibilmente sollevato dopo le spiegazioni di Fenrir – lanciarmi uno sguardo furbo e fintamente dispiaciuto, ed alzare le spalle. La mia trepidazione, così bruscamente interrotta, mi irritò non poco e non mi accorsi nemmeno di aver messo il broncio finchè non vidi i due scoppiare a ridere ancora, il nonno nella sua solita maniera composta, Fenrir in modo selvaggio ma appunto per questo coinvolgente.

"Su, Morsen non prendertela. Sarai soddisfatto, vedrai."

"Sì...? beh, staremo a vedere."

"Ah ah! Ora fa l’offeso! È uguale a te da ragazzo, Draco!"

"Tu dici? A me ricorda piuttosto mio figlio."

"Dev’essere qualcosa nei vostri geni, allora... siete tutti uguali, voi Malfoy!"

"Lo prenderò come un complimento. Dunque... se vuoi farci l’onore..."

"Volentieri, anche se non sarà niente di molto interessante. Duqnue... il Signore Oscuro passò molte altre notti con Severus, dopo quella sera che ti raccontai –disse, rivolto a me –ma la loro non si poteva certo definire come una coppia normale... Severus restò fermamente convito che si trattasse di una semplice tresca. Uno sfizio che l’Oscuro voleva togliersi e che magari si toglieva anche con altri a sua insaputa. Ma tutto ciò gli andava più che bene, anzi era propri quello che sperava...

"Voldemort però, ignaro di tutto questo, pensava erroneamente di aver distribuito abbastanza segnali da far capire al ragazzo il suo amore senza doverglielo per forza dichiarare apertamente. Insomma, erano entrambi convinti di avere una cosa, mentre la verità era tutta all’opposto. I problemi che si susseguirono furono molteplici proprio a causa di questa pecca nel loro dialogo... Lucius non si era infatti ancora tirato indietro e faceva la sua bella presenza di tanto in tanto."

"In che senso bella presenza?" Chiesi, non capendo il linguaggio vago del licantropo.

"Nel senso che a sorpresa, ogni tanto ripresentava la sua proposta a Severus, irritandolo alquanto."

"Ma non aveva paura a farsi avanti, sapendo che l’Oscuro..."

"Ma non lo sapeva! –mi interruppe bruscamente, come se per lui quel concetto fosse la cosa più ovvia del mondo ed io fossi il solo a non poterci arrivare –vedi, il bello era proprio che Severus, non credendo seria la sua relazione, non gliene parlò. Pensava dovesse restare segreta e credeva che all’Oscuro non sarebbe importato comunque sapere delle varie proposte ed inviti che gli faceva Lucius."

"Oh... capisco! E che tipo di problemi ha portato poi, ciò?" Chiesi curioso.

"Beh, inevitabilmente l’Oscuro Signore capì tutto e si scagliò pesantemente contro i due. Contro Lucius soprattutto. Non perdeva occasione per penalizzarlo o punirlo. In quanto a Severus, decise di allontanarlo da sè, mandandolo a spiare Silente ad Hogwarts. Ma non si accorse che in verità stava spiando noi, e non l’Ordine della Fenice."

"Beh, ma... perchè?"

"Questo non te lo so dire..."

"Merlino... fa un’impressione così strana sentir parlare di cose studiate a scuola..."

"Immagino... ricordo però che quel periodo fu davvero divertente per me. Mi divertii come un matto a tirar rogne con Lucius! Solo a ripensarci mi viene da ridere... senza offesa, Draco."

"Non preoccuparti. Và avanti... che tipo di ‘rogne’ tiravi con mio padre?"

"Oh, beh... di tutti i tipi! Scherzi infantili più che altro... come dire alla bruttissima Alecto Carrow che Lucius era innamorato di lei, in modo che iniziasse a lanciargli segnali provocatori per fargli capire che ci stava... oppure allungare innocentemente le mani su Sev in sua presenza, tanto per ricordargli che lui, quelle cose non poteva farle... parlare tedesco con Sev e scoppiare a ridere mentre mi voltavo nella sua direzione, così che credesse stessimo parlando di lui...

"Poi sgambetti, rovesciamenti di vino sui suoi vestiti più costosi, spostargli la sedia mentre si sedeva, o metterci sopra delle puntine... fargli il verso o sminuire ogni sua idea davanti agli altri... nascondere le sue cose, parlare in modo ambiguo così che non capisse e si sentisse un idiota, o inventare codici con gli altri così da farlo sentire fuori dal gruppo... fare in modo che alle feste non trovi mai il suo cibo preferito, o togliere una sedia per farlo restare in piedi... inventargli dei nomignoli..."

Disse, elencando tutte le sue malefatte e più andava avanti, più io ed il nonno faticavamo a trattenere le risa. Ci ritrovammo infine a ridere a crepapelle della sua perfida infantilità. Ma nella mia mente sapevo bene che Fenrir era in verità decisamente cattivo –perchè mordere un bambino per trasformarlo in licantropo è segno di vera crudeltà –e non era certo tutta quella persona dolce e razionale. Quindi trovavo più che accettabile che tutti quei comportamenti da lui descritti fossero dettati da questo suo lato.

In poche parole, immaginai –ed a ragione – che il gusto che Fenrir provava nel "tirar fuori rogne" con Lucius, fosse semplicemente una dimostrazione inconscia del suo affetto malato per Severus. Gli sarebbe stato impossibile dimostrare i suoi sentimenti in altri modi se non con la cattiveria. Lanciai uno sguardo al nonno e lo vidi piegato in due dalle risate, ma quando riuscì a ricomporsi, scosse la testa e disse al licantropo

"Scusa se te lo dico in parole crude... ma sei un po’ imbecille."

La reazione che ebbe Greyback all’affermazione del nonno fu inspiegabile sul momento: avrebbe potuto arrabbiarsi per l’insulto, riderne o rispondere qualcosa di altrettanto offensivo. Avrei trovato normale ognuna di queste reazioni, invece Fenrir s’incupì improvvisamente, come pervaso da un’improvvisa tristezza, in contrasto netto con l’allegria di poco prima e poi disse, spiegandoci i suoi pensieri

"Che strano effetto fa... Severus mi diceva la stessa cosa, ogni volta che ne combinavo una."

"Dovrai conviverci..."

Rispose bonario il nonno, senza però tentare di consolarlo. Immagino ritenesse offensivo per Fenrir iniziare a comportarsi come una mammina affettuosa, chiedendogli scusa e tentando di consolarlo: Greyback era l’apoteosi del selvaggio e dell’indomabile. Sicuramente avrebbe staccato la testa a chiunque gli avesse fatto gli occhi dolci. Feci per aprire la bocca ed invitare il licantropo a continuare il racconto ma qualcosa mi interruppe.

Qualcosa di grosso e piumato che era appena entrato planando nella biblioteca ed era graziosamente atterrato sul tavolino basso davanti a noi. Vidi Greyback sfoggiare un sorriso maligno ed il nonno diventare inespressivo mentre con calma sfilava dalla zampetta del gufo una pergamena sigillata. La srotolò e lesse velocemente, per poi alzare lo sguardo ed esclamare.

"Beh... contrariamente alle nostre previsioni, ci informa che verrà."

"Io non ne avevo dubbi, conoscendolo."

"Ma arriverà solo."

"Ovvio... non vuole la sua famigliola attorno al grosso lupo cattivo, immagino!"

"Come biasimarlo? Sarà qui domani, non specifica a che ora."

"Forse teme un agguato..."

"Mannò, non è così. Si sarà dimenticato di scriverlo... è così... distratto."

Ascoltai attentamente le loro parole, cercando qualche indizio che mi rivelasse l’identità di questo visitatore, ma dopo le prime battute, mi resi conto che non ne avrei cavato un ragno dal buco, quindi decisi di aspettare pazientemente l’indomani per vedere dunque svelato quel mistero di poca importanza. Dubitavo fortemente di conoscere questa persona, quindi non mi curai di chiedere oltre, anche per non dare soddisfazione a quei due ‘burloni’.

"Che ne dite di andare avanti?" Chiesi pigramente.

I due mi lanciarono uno sguardo vagamente curioso ed un po’ deluso. Non irritandomi per non aver dato attenzione al loro segreto li avevo delusi e ciò mi fece sentire soddisfatto. Il nonno allora ripose la lettera in una tasca, ed anche lui invitò Fenrir a proseguire col racconto della sua storia.

 

 

 

Tutti i Mangiamorte erano riuniti attorno ad un tavolo, il loro Signore a capotavola, discutendo dei prossimi piani, soprattutto a proposito di Silente e della sua lotta insieme all’Ordine della Fenice. Quel gruppo stava diventando una vera spina nel fianco per loro: molti dei loro piani avevano avuto successo, impedendo così a quelli dell’Oscuro di andare in porto.

Lord Voldemort se ne stava in silenzio, una mano poggiata sul tavolo, mentre le sue dita tamburellavano pigramente e silenziosamente sulla superficie di questo mentre ascoltava le poco soddisfacenti notizie che i suoi adepti gli portavano.

"Sicchè, Yaxley, non sei ancora riuscito a praticare un imperio sul segretario del Ministro."

"Mio Signore, mi dispiace. Lui è sempre in compagnia di quel..."

"Queste... –disse Voldemort rafforzando la parola –sono scuse che possono reggere al massimo una volta."

Il viso di Yaxley impallidì di botto, e la sua espressione rivelò la paura improvvisamente esplosa sul suo volto a quelle parole. Aprì la bocca un paio di volte senza che nessun suono ne uscisse, e poi si alzò in piedi per gettarsi in ginocchio sul pavimento

"Mio Signore, le chiedo perdono. Io le giuro, non accadrà mai più! Posso farcela entro questa settimana, ne sono sicuro!"

"Sì... immagino di sì. Ma per esserne più sicuri... crucio!"

Esclamò Voldemort, puntando la bacchetta sul Mangiamorte solo all’ultimo momento e per alcuni minuti le sue urla riempirono la Sala. Nessuno osava dire una parola o interrompere la tortura inflitta al loro compagno anche se alcuni lasciavano trasparire i propri sentimenti: chi di paura, pregando di non trovarsi mai al posto di Yaxley, chi di disdegno per il lavoro fallito, e chi, meno esperto, fu impressionato dalla vista dell’uomo che si contorceva, urlando sul pavimento.

Bellatrix, seduta al fianco del suo Signore, sorrideva sognante ed eccitata da quella vista, mentre Lucius si limitò ad alzare un sopracciglio: il loro Lord si faceva sempre più impaziente, quindi meglio non deluderlo. Severus, invece si limitò a voltare lo sguardo da un’altra parte. Non aveva mai amato la maledizione cruciatus ed i suoi imbarazzanti effetti ed anzi preferiva di gran lunga praticarla lui stesso il meno possibile.

Lo sguardo del Signore Oscuro non perse nessuna delle reazioni dei suo sudditi, per verificare che la lezione sia servita d’esempio a tutti. Quando però il suo sguardo si posò sul suo amante, riuscì a notare una nota di disgusto di cui non si sarebbe mai accorto se non avesse ormai imparato a conoscerlo così bene: era inespressivo, certo, ma il fatto che non volesse guardare quello spettacolo era un chiaro indizio dei suoi sentimenti.

Inconsciamente si morse l’interno del labbro e interruppe la tortura. Lasciò che il silenzio regnasse sovrano ancora qualche tempo, permettendo a Yaxley di riprendersi abbastanza da capire le prossime parole che gli avrebbe rivolto:

"Così saprai cosa ti attende nel caso fallissi di nuovo."

"Sì, mio Signore... mi dispiace."

Riuscì a dire solo queste parole con voce rotta e tremante, mentre a fatica si tirava su e tornava a prendere di nuovo posto al loro tavolo. Poi, lo sguardo si spostò al suo fianco verso Severus, di nuovo inespressivo mentre guardava davanti a sè, attendendo che gli venisse rivolta la parola.

"E la tua missione, Piton come sta procedento?"

"Ho delle notizie. Sono riuscito a spiare Silente, ieri pomeriggio alla Testa di Porco e sembra che abbia assunto una nuova insegnante con delle credenziali abbastanza... interessanti. Ma ritengo più opportuno riferirle ciò che ho appreso in privato, se a lei non dispiace."

"Se lo ritieni opportuno, allora va bene. –sorrise –come al solito non mi deludi, Piton. –lodò così il suo amante, dando alla frase una tonalità appena accennata in modo che il ragazzo capisse che si stava riferendo anche ad altre attività, oltre quelle del Mangiamorte... ed anche quelle non risultavano mai deludenti per lui. Vide il moro piegare un lato della bocca, accennando così un sorriso.

"Qualcun altro ha qualcosa di interessante da riferirmi?"

"Mio Signore... –si propose Bellatrix –io, con il gruppo da lei affidatomi, siamo riusciti ad uccidere Marlene McKinnon insieme a tutta la sua famiglia con largo anticipo! –un sorriso perfido e soddisfatto le graziò il volto notando che era riuscita a rubare da Severus l’attenzione del suo Lord–ora l’Ordine si ritrova un membro in meno, sembrerebbe."

"Davvero... anche se un po’ vistoso. Ottimo lavoro, comunque." Rispose Lord Voldemort, in maniera asciutta per poi sciogliere il loro consiglio ed invitare tutti a tornare alle loro missioni. Il sorriso in quel momento morì sulle labbra della donna, irritata dal non essere stata lodata a sufficienza... lanciò uno sguardo maligno verso Piton, che non la stava neanche osservando, e poi si alzò, stizzita per lasciare anche lei la sala.

Prima di varcarne la soglia, fece in tempo a sentire ancora una volta la voce del suo Signore "Piton, tu resta.". A quelle parole si morse le labbra ma non si fermò, preferendo uscire di lì il prima possibile... sembrava che nessuno tra i Mangiamorte riuscisse a soddisfare l’Oscuro meglio di Piton, nonostante la sua missione fosse stata molto più impegnativa e rischiosa di quella del ragazzo.

Una volta lasciato solo col suo amante segreto, Lord Voldemort si alzò e chiese, avvicinandosi al ragazzo "Dunque, cosa volevi dirmi a proposito della tua missione?"

 

 

 

"Dopo di ciò... penso che non ci sia altro. Bisogna solo aspettare il nostro ospite."

"Piton riferì a Silente della profezia, giusto?" Chiesi un po’ scioccamente.

"Esatto. Ora se mi scusate, in attesa del pranzo, credo che farò una passeggiata."

Si scusò, alzandosi. Quando restai solo col nonno, lo guardai per qualche minuto, mentre si rilassava contro lo schienale della poltrona. Decisi di lasciarlo solo, aveva certamente molte più cose di me a cui pensare. Mi congedai da lui, e tornai nella mia camerna, immergendomi ancora una volta nel diario di Severus, che dapprima, cercando indizi, non avevo degnato di tutta l’attenzione che meritava.

Quando capii che l’influenza mi aveva troppo stremato, mi misi a letto, addormentandomi poco dopo. Sognai nuovametne Piton, cercando di convincermi che fosse solo a causa del mio malessere, o per il costante parlare di lui di questi giorni, ma sapevo benissimo che la causa era la presenza ancora costante ddegli spiriti nella Villa.

Nel sogno, lui se ne stava seduto sul suo letto, ad ascoltare i rumori esterni, una valigia chiusa e colma ai suoi piedi, attendeva il richiamo di Lucius dalla finestra; richiamo che non venne mai, e poi vidi il mio bisnonno, solo nella stanza che ora occupo, intento a fissare un quadro di fronte al letto. Sorrideva, ed allungò una mano a toccare la superficie del disegno: un uomo, piuttosto inquietante, che rideva senza apparente motivo. Poi aprì la bocca, muovendola a formare una frase appena bisbigliata.

"Ridi, ed il mondo riderà con te. Piangi, e piangerai da solo."

 

Perdono a tutti per il ritardo di questo aggiornamento! Mi prostro per scusarmi! Ringrazio tutti coloro che mi leggono e mi commentano! Un bacio a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere fino a qui!!! Alla prossima, spero di non avervi perso a causa del ritardo! ç_ç

 

XxX.SilverLexxy.XxX

  
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