Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: yukichan01    25/02/2014    0 recensioni
Yuki è una normale ragazza ma ha nel sangue un grande segreto. Protetta dai suoi migliori amici, Alan e James, cercherà di tornare a vivere una vita quantomeno stabile. Scoprendo nel suo cammino la cultura e i segreti dell'impero nascosto delle creature sovrannaturali.
Preso dal testo:
POV Yuki
Tutto intorno a me era bianco e luminoso. Era rilassante stare li nel nulla.
-Yuki... Yuki...
Mi voltai per cercare la fonte di quella voce. All'improvviso davanti a me anche se in lontananza lo vidi il ragazzo dell'altro giorno. Pian piano si avvicinava a me continuando a chiamarmi dolcemente e allungando la mano verso di me.
- Yuki. Ti ho cercato tanto....
Aveva un tono triste come se stesse per piangere. Lentamente e indugiando un po allungai la mano verso la sua che lui prese gentilmente e tirandola mi vece appoggiare a lui.
-Vieni con me Yuki e allontanati da loro. Ritorna con me....
mi stava quasi supplicando, il cuore mi si strinse in una infinita tristezza e confusione. Chi era lui?
- ma tu ….
Lui scompari all'improvviso e tutto diventò nero come una notte senza stelle.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentii dell'aria calda sul collo ed qualcosa di morbido sotto di me. Il forte odore di iris mi travolse e schiusi lentamente gli occhi a causa della forte luce che c'era.
-..ki....Yuki...
Quella era lo vece di James. Misi a fuoco e vidi James sedutomi di fianco con aria preoccupata. Spostai leggermente lo sguardo e vidi Alan seduto alla fine del letto dovere ero adagiata. Il cuore mi si colmò di felicità. Era vivo!!!! Feci per saltargli al collo ma un dolore straziante mi pietrifico e mi accascia sul letto.
-Non devi muoverti così velocemente, stupida.
Volevo lanciargli un occhiata in cagnesco ma sia il dolore che la felicità mi dissuasero dal farlo. Lo squadrai dalla testa ai piedi, sembrava in perfetta saluta. Che mi fossi immaginata tutto? Vagai con lo sguardo ero in una stanza ovale completamente azzurra con i mobili bianchi, con un'enorme cupola di vetro al posto del soffitto.
-Dove siamo? Che è successo ieri? Chi era quel ragazzo?
Mi ero ricordata improvvisamente tutto ciò che era successo e non solo di Alan. Mi osservavano preoccupati. Era così schokcante la verità? Adesso ero ancora più curioso di sapere ciò che era per me un mistero ma anche intimorita.
-Ehm... E' meglio se adesso riposi un po...
James era fin troppo premuroso e in quei casi mi faceva arrabbiare. Lo sapevano benissimo entrambi preferivo sapere anche se era doloroso lo avrei accettato, con un po di tempo magari ma avrei accettato tutto.
-Sto bene, sto bene. Voglio solo sapere cosa è e cosa sta accadendo?
Ero irritata quindi alzai il tono di voce comunque non era vero che stavo bene, ero in panico e il dolore continuava a darmi numerose fitte.
-Diglielo. E' testarda, lo sai pure tu continuerà a insistere e a soffrire fin che non glielo dici.
Gli fui grata per quelle parole, ogni tanto pure lui poteva essere utile.
-Ok ok, allora ti diremo tutto quello che vuoi. Cosa vuoi sapere?
-Dove siamo? Perché? Alan come fa a essere ancora vivo dopo quella caduta? Come ha fatto Alan a cadere? Chi era quel ragazzo? Non mi sono immaginata tutto vero?
-Ci metteremmo un eternità a spiegare e visto che non ne ho voglia James fai gli onori di casa, su spiega.
Ok rettifico lui non era mai utile, che pallone gonfiato.
-Yuki, ora ci troviamo nella base Pegasus ed più esattamente nella camera a te riservata. Le basi sono luoghi dove gente come noi si riposa, mangia e compra il necessario per la sopravvivenza. Come una piccola città possiamo dire. Prima che ce lo chiedi io e Alan siamo guerrieri, nello specifico io sono un demone e lui un angelo entrambi tuoi custodi.
-Un demone e un angelo custodi?Mi prendete in giro. Ahahahahahah. Ora basta però non è un gran che come scherzo.
Si e io ci credevo. Ok è vero che avevo sempre pensato che quei due ero troppo belli per essere umani ma non esistevano angeli ne demoni in questo mondo.
-Uff! Donna di poca fede. Vuoi delle prove basta chiederlo!
Si alzò e si mise ai piedi del letto. Chiuse gli occhi e all'improvviso un paio di ali bianche spuntarono dalla sua schiena. Erano stupende, sarei stata ore a fissarle. Poi una strana paura mi assalì. Non era possibile, non esistevano ne angeli ne demoni. Istintivamente portai le mani alla bocca per non urlare.
-Calmati stupida, ti ha detto che siamo i tuoi custodi. Secondo te ti faremmo qualcosa eh!!
A quelle parole mi calmai un po. Dopo tutto erano i miei migliori amici mi avevano sempre aiutata, non mi avrebbero mai ferita. All'improvviso un gran dubbio mi passo per la testa.
-Ma perché io? Poi non capisco cioè capisco un angelo custode ma un demone lo trovo strano ancora più strano che voi due che siete schierati da lati opposti collaboriate.
-Infatti questo è l'unico caso in cui accade.
-Perché io allora? Non ho niente di così speciale.
lo sguardo di James si addolcì ancora di più.
-Tu hai molto più potere di quanto tu possa immaginare. Persino più di Dio e Satana messi insieme.
Spalancai gli occhi. Io. Io che ero a malapena capace a stare attenta a scuola, che se non cadeva a ogni passo era un miracolo e che doveva fare sempre appoggio sugli altri per qualsiasi cosa.
-James spiegale non ci arriverà mai da sola a capire.
Lo fulminai con lo sguardo, ma perché non stava mai zitto.
-ahiii!
Alan agitava la mano come se qualcosa lo avesse scottato. James scoppiò in una sonora risata cristallina.
-Te la sei cercata fratello.
Lo guardai perplessa, non ci stavo capendo niente. Cos'era appena successo?
-Yuki hai letteralmente fulminato Alan. I tuoi poteri si sono risvegliati la notte scorsa quando hai visto cadere quello li. Comunque ti spiegherò com'è organizzata tutto il nostro mondo. Allora esistono 4 regni: il regno umano, il regno sovrannaturale composto da elfi, ninfe, fuochi fatui, fantasmi e tutti gli esseri considerati frutto di fantasia, il paradiso e l'inferno. La creazione di questi quarto regni è dovuta al Caos che è l'energia primordiale. Da questa energia derivano i nostri poteri e i poteri di tutti gli altri esseri esistenti e la nostra energia vitale. Il Caos dopo aver creato tutto essa prese l'aspetto di un essere umano e dell'ora mantiene l'equilibrio fra tutti i regni e l'energia cioè ciò che ci sostiene e ci fa vivere. Bhe... ecco... il punto è....come dire.....
-Oh come sei lungo. Il fatto è che quel essere sei tu! Tu ci guiderai e sarai colei che ci proteggerà. Chiaro il concetto.
Avevo paura. Una paura matta di quello che mi avrebbe aspettato. Cosa sarebbe stato della mia normale vita.
-No, non io. io no....- di nuovo quel lancinante dolore alla schiena mi fece morire le parole in bocca.
-Devo tornare a casa. Ora!
Mi guardarono tristemente, cosa avevo detto di male.
-Yuki non puoi, tu non ritornerai a casa. Tu devi restare qui, al sicuro. Sei troppo importante per rischiare che ti succeda qualcosa.
-Nessuno si ricorderà più di te. Sarà come se non fossi mai esistita.
Cosa avevano appena detto. Sarei sparita nel nulla, senza la libertà di uscire....

-Uscite!!!!
-Ma Yuki...
-USCITE HO DETTO!!! FUORI!!!!
Sentii tuonare e la luce diminuì di colpo. Mi raggomitolai cercando di comprimere quei sentimenti, la porta si chiuse di colpo e ormai essendo sola lasciai le lacrime segnarmi le guance.

POV Alan

-USCITE HO DETTO!!! FUORI!!!!
Uscimmo silenziosamente dalla stanza, le avevamo detto troppo adesso era al limite e poi stava soffrendo moltissimo per la ferita alla schiena. Quel maledetto era riuscito a farle sciogliere prima del previsto il sigillo facendola soffrire. No era colpa nostra anzi solo e soltanto mia. Dovevo stare più attento. Scendemmo le scale e ci dirigemmo verso la mensa per fare qualcosa di utile. Quei luoghi erano trist, spogli. Lo erano sempre stati a parte quando lei era li presente nei vecchi tempi, era come una ventata di aria fresca. Passava le giornate a ravvivare quei luoghi. Eppure da allora era tutto cambiato ora lei piangeva in camera sua e il cielo con lei. Arrivammo alla mensa, era completamente vuota fatta eccezione per un ragazzo e una ragazza seduti ad un tavolo mentre mangiavano e chiacchieravano insieme
Si voltarono di colpo appena percepirono la nostra presenza. Il ragazzo dai capelli rossi ci saluto agitando la mano energicamente. James si avvio verso di loro. Si chiamavano Lesha e Hitan. Li avevamo conosciuti durante quell'anno di missione che stavano passando li. Hitan era uno spirito del fuoco, aveva capelli rossi come il rubino dai quali uscivano piccole fiammelle, occhi neri come il carbone che sembravano due buchi neri. Indossava un giubbotto di pelle nero con sotto una maglietta arancione e dei jeans scuri. L'altra era un'elfa delle acque, aveva lunghi capelli neri raccolti in una coda, grandi occhi azzurro scuro quasi blu. Indossa dei pantaloni marroni e un top azzurro. Erano tutti e due dominatori degli elementi, cioè guerrieri potenti del regno sovrannaturale ma erano anche dei Guardiani. Il corrispondente di me e James ma del regno sovrannaturale, in totale erano 4 uno per ogni elemento. Mi avvicinai anch'io anche se un po di malavoglia. Volevo stare da solo magari ad allenarmi così mi sarei calmato ma era meglio non tirar fuori le spade lei l'avrebbe percepito e sarebbe andata ancora di più nel panico. Meglio sedersi e mangiare.
-Ohi! Dov'è la principessa?
-Cosa ti dice che sia sveglia, eh!
Almeno nessuno mi impediva rompergli un po.
-Il fatto che voi due non sareste mai usciti da quella stanza se non si fosse svegliata e poi sono sicuro che le avete raccontato la verità se no l'energia non sarebbe così instabile.
Tsk... ci aveva preso i pieno allora testa di fiamma non era poi così stupido come pensavo.
-Sono sicura che non ne avete colpa è lei che ve l'ha chiesto vero?
Mi voltai verso James aveva uno sguardo triste, vuoto, sicuramente si sentiva in colpa a causa del mio casino. Merda!!! Tirai un pugno al tavolo facendo sobbalzare i presenti. Mi voltai e andai in armeria non ce la facevo più doveva subito sfogarmi. Feci apparire Eternity la mia spada e attivai il simulatore e mi lasciai andare nell'ira.

POV Yuki
Smisi di piangere, ma perché avevo pianto così tanto? Così sembravo una bambina isterica. Ok ok, ero spaventata, sconvolta, nel panico più totale ma avevo esagerato. Mi sentii in colpa per come mi ero comportata. Mi alzai e mi diressi verso il muro e appoggiando la mano al muro aprii la porta del bagno. Le pareti sembravano fatte d'acqua e i lavelli erano di vetro. Incastonata nel pavimento c'era un'enorme vasca. Come facevo a sapere che era li la porta non la si distingueva dal muro?Ero già stata li?
Aprii l'acqua della vasca e incominciai a spogliarmi dal lungo vestito bianco che mi ritrovavo addosso. Era un bel vestito stile impero con un nastro azzurro sulla vita. Sciolsi lentamente il nastro che adagia sul lavello e altrettanto lentamente incomincia a far scendere il vestito. Almeno quella era la mia intensione invece lascia cadere il vestito di colpo perchè avevo visto le bende intorno a tutto il petto. Feci per toccarle. Incuriosita dal perchè le avessi addosso.
-Yuki non farlo! Ferma!
-James sei tu? Che ci fai qui?
Sembrava preoccupato, ma cosa non dovevo fare? Levarmi quelle bende?
-Non togliere quelle bende, solo Alan può toglierle senza ferirti. Sta arrivando quindi non le toccare.
La porta si aprii di colpo creando un boato e i suoi pesanti passi rimbombavano nella stanza. Dei pugni colpirono la porta pesantemente quasi con rabbia
-Esci di li così ti tolgo quelle fottutissime bende!!!! ORA!!!
Aprii con cautela la porta. Era li davanti con uno sguardo scocciato ed era anche arrabbiato sentendo il tono di voce. Appena mi vide mi prese il braccio e praticamente mi lancio sul letto a pancia in giù mettendosi a cavalcioni su di me. Sentii le guance arrossarsi e la temperatura alzarsi, ero imbarazzatissima. Ero praticamente nuda, sdraiata sul letto con un ragazzo sopra di me. Chiusi gli occhi dalla vergogna. Lui mi tocco delicatamente le spalle e poi appoggio un dito al centro della schiena e lentamente mi tolse le bende appena finì sentii uno strano tepore innaturale dove prima c'erano le bende. Mi facendomi coraggio e chiesi:
-Perché ero bendata?
-Zitta! Pper oggi hai già fatto abbastanza domande.
Era seccato e anche molto ma non me la presi per le sue risposte, stavo bene. Una calma infinita si impadroniva lentamente del mio corpo al posto dell'imbarazzo di poco tempo prima.
-Finito ora puoi andare.
Si tolse da sopra di me e velocemente uscii dalla camera.
-Yuki l'acqua è pronta.
Così dicendo anche lui se ne andò richiudendo la porta. Per un po rimasi pietrificata, avevo la testa un po in uno stato di confusione. Ma mi rialzai velocemente immergendomi subito dopo nell'acqua calda. Nella quale James aveva messo petali di fiori e aggiunto dei sali.

POV Alan
Ero dovuto correre da lei prima di riuscire a incrociare le spade. Che rottura quelle bende potevano essere tolte solo da chi le metteva. James non le poteva mettere erano state create dagli angeli e anche se eravamo i gemelli del caos non potevamo toccare o usare certi oggetti perciò appena avevo ripreso i sensi ero corso a vedere come stava. Aveva la schiena ricoperta di sangue dalla quale due enormi ali spiegate spuntavano immacolate. Avevamo dovuto farla ritornare nella forma umana e medicarla. Non era stato facile e nel frattempo i rinforzi arrivarono anche se non c'era molto altro da fare. Ritornai alla mensa e mangia un boccone poi mi diressi verso camera mia che stava hai piedi della scala che portava da lei. Anche quella di James era situata li praticamente attaccata alla mia. Aprii la porta le pareti erano di un blu scuro con qualche quadro ai muri il letto nero a due piazze che era proprio davanti alla porta con sopra le mie adorate spade. Accesi la luce e mi diressi verso il bagno mi tolsi i vesti lanciandoli sul letto e mi specchia nel mio enorme muro a parete. Vidi i segni della nostra maledizione che assomigliavano a quelli che gli umani chiamavano segni tribali e la lunga cicatrice sul petto. Quella cicatrice mi era stata inferta da lui quel bastardo. Non lo avrei mai perdonato per quanto l'aveva fatta soffrire. Aprì l'acqua della doccia e dopo pochi momenti in cui aspettavo che si riscaldasse. L'acqua mi scivolava sul corpo e con questa anche le mie preoccupazioni se ne andavano per quei pochi istanti. Uscii quasi di malavoglia dalla doccia e alzai la mia temperatura per asciugarmi velocemente. Sentii l'aura di James. Era preoccupato e voleva parlarmi. La porta si aprii lentamente mentre io mi infilavo un paio di jeans.
-Fratello ti devo parlare.
-Lo so, lo so. Su entra e siediti.
Gli feci centro di sedersi sul letto dove infatti si sedette. Era davvero preoccupato. Ah, si angosciava sempre troppo ma dopo tutto era fatto così.
-Secondo te cosa succederà adesso? Lui la cercherà e non possiamo state qui per sempre e fino a che non si riprende non possiamo muoverci. In più per complicare il tutto il consiglio vuole vederla.
Caz... il consiglio!! Questo complicava molto le cose. L'avrebbero costretta a ricordare e soffrire.
Dovevo impedirlo in qualche modo. Ma almeno finché non sarebbe guarita saremmo rimasti lontani da quei stronzi. Aaaaaah! Avevo ancora più bisogno di incrociare le spade.
- Vedremmo cos....
Mi fermai di colpo, sentivo che nella stanza di sopra c'era una seconda presenza, malvagia e oscura. Quell'aura era del bastardo. Ci fiondammo su per le scale a tutta velocità. Spalancai la porta ed eccolo seduto di fianco a lei semi nuda sul letto. Si voltò verso di noi, era un po evanescente quello era solo il suo spirito feci cadere l'occhio su di lei era sdraiata sul letto. Non si muoveva, era immobile e bianca. Non poteva essere. ...
-BASTARDO! !!!!!
Andai in affondo con tutta la mia forza anche se era uno spirito lo avrei colpito era una delle nostre speciali prerogative. Si smaterializzò comparendo dietro di me e così fece ancora appena mi girai per colpirlo e ancora e ancora mentre rideva divertito. Poi smise di giocare con me mi voltai e lo vidi dare un bacio a lei. Mi pietrificai.
-Sarà di nuovo mia e presto anche, ci vediamo.
E così dicendo spari ne nulla. James che era stato sempre di fianco a lei anche se non aveva potuto far niente per impedire quel bacio. Lo guardai speranzoso.
-Si fratello, sta bene. Dorme soltanto anche se non riesco a svegliarla.

POV Yuki
Tutto intorno a me era bianco e luminoso. Era rilassante stare li nel nulla.
-Yuki... Yuki...
Mi voltai per cercare la fonte di quella voce. All'improvviso davanti a me anche se in lontananza lo vidi il ragazzo dell'altro giorno. Pian piano si avvicinava a me continuando a chiamarmi dolcemente e allungando la mano verso di me.
- Yuki. Ti ho cercato tanto....
Aveva un tono triste come se stesse per piangere. Lentamente e indugiando un po allungai la mano verso la sua che lui prese gentilmente e tirandola mi vece appoggiare a lui.
-Vieni con me Yuki e allontanati da loro. Ritorna con me....
mi stava quasi supplicando, il cuore mi si strinse in una infinita tristezza e confusione. Chi era lui?
- Ma tu ….
Lui scompari all'improvviso e tutto diventò nero come una notte senza stelle.

Come in un deja vu sentii nuovamente un soffio caldo su di me aprii di scatto gli occhi ritrovandomi Alan e James che mi guardavano preoccupati. Mi misi a sedere.
-Che è successo? Avete degli sguardi preoccupati.
Li fissai curiosa, James lo avevo visto molte volte con quello sguardo ma Alan credo che quello fosse la prima volta che i suoi occhi trasmettevano altro oltre a irritazione e indifferenza.
- No niente.... ma tu come ti senti?
Alan mi stava chiedendo come stavo, si preoccupava per me. Qualcosa era accaduto ma sorvolai sul quel fatto glielo avrei chiesto in un secondo momento perché un'altra domanda mi tormentava.
-Sto bene, calmatevi. Però ho una cosa da chiedervi. Chi è il ragazzo che era in camera mia l'altra sera?

 

   
 
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