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Autore: Evan Wolf    26/02/2014    1 recensioni
Andrea è una ragazza italo-inglese al primo anno di università. Rimasta senza un alloggio a poco tempo dall'inizio delle lezioni, chiede di poter prendere in affitto una stanza in casa di Robert, un vecchio amico di infanzia, più grande di lei. Si ritrova così inserita in un contesto nuovo, che comprende anche i migliori amici del padrone di casa; nonostante differenza di età e opposti stili di vita, la cosa sembra funzionare, con annessi e connessi di una vita nuova...
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La musica è già alta quando Evie e Andrea varcano la soglia del salone ornato a festa. I cristalli di neve appesi al soffitto risplendono proiettando piccole scie color arcobaleno sui vestiti dei ragazzi e sul pavimento lucido; sono in molti quelli che ballano, altri sono appostati all’angolo bar.
 
- Quindi come siete rimasti?
- Non siamo rimasti in nessun modo… so solo che non verrà perché deve andare non so dove con David e Robert!
- Non verrà?! Non posso crederci!
- Non mi sorprenderei… non è tipo da ballo; però speravo di vederlo stasera… ieri era fuori città e domani torno a casa per le vacanze.
- Capisco… su Andrea non abbatterti, c’è una festa, divertiamoci! Non fare la fidanzatina!
 
Evie tira Andrea per un braccio e la spinge tra la folla danzante a ritmo di musica assordante, ballare era l’unica cosa da fare ad un ballo, dopo tutto, riuscire a distrarsi non era poi tanto difficile grazie alla presenza degli amici, anche Mary e Toby erano presenti… tutte le matricole erano sicuramente presenti.
 
- Non faccio la fidanzatina! – ride Andrea.
- Appunto… state insieme da quanto? 3 giorni?
- Più o meno… ahahah.
- Ehy ma quello non è il dottorando? – chiede Mary indicandolo.
- Oh sì, è Brendan! – Andrea alza la mano in segno di saluto, il ragazzo si accorge del gesto e ricambia.
- E quello? Sta venendo qui! Il tuo collega!
- Oddio chi? – Andrea non si volta nemmeno.
- Josh – informa Evie – è proprio dietro di te – bisbiglia, mentre Andrea rallenta i movimenti.
- Andrea… anche tu qui! Ciao Evie… come state ragazze?
- Bene grazie! – risponde la bionda – non si vede?
- Oh effettivamente avete dei bei vestiti ragazze, complimenti.
- Ahm… grazie – risponde Andrea, imbarazzata e immediatamente desiderosa di andare a prendere una boccata d’aria.
- Andrea ho… ho incontrato per caso un tuo amico tempo fa, e credo di non stargli molto simpatico.
- Oh davvero? Ahm… che mio amico?
- Credo che sia quello che ti ha aiutata per l’esame di tedesco, ha la faccia da tedesco.
- Oh, beh, stai parlando di Mick allora, cosa ti ha detto? – chiede Andrea curiosa, finalmente può sapere cosa Mick abbia effettivamente fatto.
- Diciamo che mi ha solo guardato male e per fortuna si è limitato a quello, non lo vorrei come nemico uno così.
- Ah davvero? – Andrea ridacchia imbarazzata.
- Diciamo che questo ragazzo sia un po’ “protettivo” nei suoi confronti – chiarisce Evie con un’occhiata allusiva che avrebbe dovuto far cessare sul nascere le intenzioni di Josh.
- Ah, ma quindi state… non sarà geloso di noi, no?
- Ma nooo! – afferma Andrea con eccessiva sicurezza – lo sa benissimo che siamo colleghi e studiamo le stesse cose… - senza un vero motivo lancia uno sguardo alla porta d’ingresso; il suo sguardo si posa su un ragazzo altissimo dall’aria simpatica, riconosce in lui l’amico di Mick, “Cory” dice sorridendo e tagliando corto con la discussione, mentre Josh rimane impacciato – io vado un attimo al bar eh? – con un sorrisino di congedo si allontana facendosi strada tra la folla, seguita da Evie.
- Cos’è? – bisbiglia la bionda raggiungendola e prendendola a braccetto.
- Cosa? – chiede Andrea.
- Che hai visto?
- Niente, non voglio ballare con Josh… per la sua incolumità più che altro, qui quasi tutti conoscono Mick!
- Mi pareva di aver visto in giro un po’ degli scimmioni della sua squadra in effetti… - dice, appoggiandosi al bancone e ordinando qualcosa da bere – oh aspetta “Cory” è uno di loro.
- Sì, e precisamente è l’unico che mi stia simpatico – dice sorseggiando la sua bibita rigorosamente analcolica; un “Signorina Wolf” pronunciato alle sue spalle le fa andare l’ultimo sorso di traverso portandola a tossire un paio di volte – ehy – spalanca gli occhi voltandosi – ah… Mr Lewis – pronuncia con falsa deferenza – che ci fai tu tra i comuni studenti?
- È una festa… a chi non piacciono le feste? Se poi si possono incontrare persone piacevoli come voi? Il tuo simpatico amico dal quale scappavi l’ultima volta ti ha lasciata in pace?
- Oh, direi… direi di sì.
- Ora stanno insieme! – spiffera Evie, con grande disappunto di Andrea.
- Ah si? – chiede sorpreso lui.
- Eh… - è l’unico commento di Andrea, che prende un altro sorso.
- Quindi era tutta gelosia! – Evie annuisce con un’espressione facciale in pieno accordo con quanto detto da Brendan - Non ti facevo tipo da ragazzo burbero!
- Nemmeno io! – ride Andrea, sempre imbarazzata – con la strega? Come va?
- Sto per dirle addio! Peccato sarebbe stato bello averti in classe.
- È nel mio prossimo semestre vero? Dannazione…
- Proprio così… tanti auguri!
- Grazie! – commenta sarcastica – la tutor del dottorato di Brendan è la mia prossima professoressa… e a quanto pare non è un tipo facile da trattare – spiega Andrea a Evie.
- Magari tu puoi mettere una buona parola – dice lei rivolta al ragazzo.
- No, forse è meglio che lei non scopra quanto Andrea mi stia simpatica, sarebbe deleterio!
- Capito… - risponde Evie terminando il suo drink – buona fortuna amica mia!
- Mi servirà a quanto pare… ora scusate… devo andare in bagno!
- È irrequieta stasera, scappa da un punto ad un altro! - sorride Evie, poi scuote la testa guardando verso l’alto – vengo con te! Ciao uomo degli alti ranghi!
- Ahah ciao ragazze!
Andrea saluta Brendan e si allontana insieme all’amica.
 
 
- E adesso perché sei scappata via di nuovo?
- Non sono scappata via, devo andare in bagno! Ho bevuto tanto!
- Era aranciata – la sbeffeggia Evie.
- E allora? Bere aranciata non ti può far scappare la pipì?
- Beh… hai ragione! Vai prima che te la fai addosso!
- Vado vado!
- Io mi sistemo il make up!
 
Evie si sporge in avanti per vedersi meglio allo specchio, appoggia la sua borsetta accanto al lavandino e ne estrae la cipria, con lo sguardo poi osserva il riflesso della porta del bagno che si  apre e che lascia spazio a 3 ragazze vestite allo stesso modo, di rosso, come lei, “che oltraggio!” pensa “taglio molto semplice e fin troppo corto” giudica.
 
- Allora vuol dire che non vi sentite più? – stava chiedendo la bruna.
- Per ora… non ci sentiamo “per ora”! – controbatte una ragazza dai lunghi capelli castano ramati – ma non vuol dire niente.
- In realtà vuol dire che ha trovato un’altra Lily.
Le tre ragazze le passano alle spalle e prendono posto accanto a lei pressappoco nella stessa posizione, ognuna controlla il proprio viso, Evie rimane apparentemente indifferente e continua a sistemarsi il trucco.
- Ma poi… l’avete vista? Oddio, sì, “graziosa”, ma è palesemente ancora una bambina, da quando in qua a Mick piace questo tipo di ragazza? – infierisce la bruna, mentre la terza ragazza si allontana anche lei per andare in bagno.
- Non me lo spiego… Mick è il fuoco, lei è acqua fredda… non permetterò che si metta in mezzo
- Non è ammissibile, non è per niente al tuo livello!
- Sappiamo com’è Mick… ogni tanto ha una sbandata e poi torna da me…
- Scusate! – la interrompe Evie posando il suo sguardo freddo sulle due ragazze che sussultano.
- Cazzo è l’amica di quella là…
- Sì sono l’amica di “quella” che adesso sta col ragazzo in questione, proprio così.
- “Sta insieme”, fammi il piacere! Come avrai sentito capita che Mick abbia altre avventure, ma poi torni da me, torna sempre da me! – Lily avanza ponendosi di fronte alla bionda ragazza che sostiene il suo sguardo con espressione di sfida.
- Non ne sarei tanto sicura questa volta… forse non hai mai capito davvero chi è l’avventura.
- La moscetta della tua amica è così impegnata a rifiutarlo che lui si stancherà presto!
- Te l’ha detto lui questo?
- No, ma si capisce che quei due non si sono mai sfiorati… io e Mick siamo invece legati da tre anni!
 
Evie sbatte le palpebre sorpresa, questa cosa gli suona nuova, ma non si lascia intimorire da questa rivelazione, ribattendo:
- Stai mentendo! Tu e lui non siete mai stati insieme come coppia.
- Forse non una coppia convenzionale – Lily esita qualche secondo fissando la porta bianca del bagno, intuendo che dietro di essa ci sia proprio Andrea – io per Mick sono la cosa più  simile ad una fidanzata che lui abbia mai avuto. Solo perché si è “distratto” un attimo, non vuol dire che sia finita. Ritirati finché sei in tempo – aggiunge poi a voce più alta, uscendo dal bagno seguita dalle sue amiche.
 
Evie scatta in avanti, provando ad aprire la porta che è però bloccata dall’interno:
- Andrea apri… - sente il rumore della sicura che viene tolta, vedendo poi gli occhi arrossati dell'amica prova a sdrammatizzare – povera illusa, è convinta male – dice con un mezzo sorriso che si spegne immediatamente  - avanti Andrea, non le darai retta spero! Sai benissimo cosa pensa Mick di lei, è stata una… “scopamica” chiamiamola così, ma lo sapevi già…
- Tre anni?! Tre anni… Mick ne 21 da poco, quindi è all’università da quanto? 2 anni? Si conoscono molto meglio di quanto Mick mi abbia mai raccontato a quanto pare!
Evie nota una leggera pelle d’ora sul braccio di Andrea, teme che scoppi a piangere da un momento all’altro. Le passa una mano sulle spalle in segno di conforto.
- Ma no Andi, insomma ok, si conoscono da un po’ ma che ci fa? Vuole te adesso, e ripeto che non sono mai stati una coppia!
- E noi cosa ne sappiamo? Magari lo sono stati, e si sono lasciati, ma hanno continuato a vedersi, perché se la intendono!! Continuano a vedersi quindi lui è rimasto legato a lei fino ad ora!!
- Fino a prima di conoscere te! Dovete parlarne, è questo che fanno le coppie, parlano. Vi conoscete ancora poco sotto questo punto di vista, non vi siete raccontati le vostre esperienze passate. Non è successo niente Andrea!
Andrea si chiede come faccia a essere sempre così positiva, tutto quello che lei non riesce mai a essere quando si  tratta di Mick.
- Una coppia eh? Che razza di coppia siamo? Non ci conosciamo, non abbiamo niente in comune, non abbiamo le stesse esperienze, siamo due persone così diverse, e lui che fa finta di essere quello che non è… per lui non è un problema scopare a destra e sinistra e avere una relazione aperta a quanto pare Evie!
- Andrea! – le poggia le mani sulle spalle per bloccare i suoi movimenti concitati – un tipo geloso come Mick NON sarà MAI un tipo da relazione aperta! Fidati… se mi dicessero che è un sadico o uno a cui piacciono i giochino strani ci crederei, ma non è uno da relazione aperta! Se con lei ne ha una è proprio perché non ci tiene, non gliene frega niente!
- Ma non può essere! In tre anni ti affezioni almeno un po’!
- Sai in questo tipo di rapporti, come in quello di migliori amici tra uomo e donna, può capitare che una delle due parti si innamori dell’altra, ma in questo caso quella che si è affezionata è lei…
- Tre anni – continua a sospirare Andrea.
- Ora basta! Chiama Mick, parlagli, diglielo, ma adesso esci da questo bagno! O passerai alla storia come la Mirtilla malcontenta di questa università! Esci da qui! Devo fare un bel discorsetto a quel Mick! E tu dovresti avere più rabbia dentro, ma grintosa! Dovresti difenderti, difendere quello che siete e non farti calpestare dalle convinzioni di una povera scaricata! Certo per fare questo devi prima crederci davvero in voi due… tu non lo consideri ancora non è così? Certo che è così – continua Evie non lasciando ad Andrea il tempo di intervenire – tu devi convincerti che adesso siete voi due, e nessun’altra… dovete solo conoscervi meglio, di più, e avvicinarvi! E quando sarà vedrai che la grinta ti verrà eccome! – Evie ridacchia improvvisamente.
- Ma che ridi? – ribatte Andrea scocciata – se non mi fido di lui e non mi sento sicura non posso fare proprio un bel niente!
- Beh peccato… prima scopri terreni inesplorati con lui, prima ti viene fuori l’istinto di proprietà! Non permetteresti a nessuna sciacquetta di avanzare pretese sul tuo uomo… una volta che inizierai a sentirlo come tuo uomo ovviamente! Il passaggio in terza base farà scattare la molla! E poi non è proprio questo che ti infastidisce? Che ci siano tre anni in più tra di loro? Beh recupera! – dice sollevando un sopracciglio in modo malizioso.
- Ma io voglio sicurezza prima di stare con lui e non stare con lui per acquisire sicurezza!
- E allora credi a lui e non a una che ti vede come una rivale da abbattere… ricordati che lui è geloso di te, non di lei!
- Me ne vado a casa, questa festa non è il posto per me oggi… - dice Andrea compiendo tre passi decisi finalmente fuori dal bagno. Evie la segue insistendo:
- Chiamalo! Non ti lascio finché non lo fai! Non ti senti nemmeno in diritto di chiamarlo per chiarire qualcosa tra voi, tu sei  senza speranza…
- Ma è notte, dovrei fare una scenata di gelosia inutile?
- Non è inutile, è il tuo ragazzo! Non puoi essere timida fino a questo punto! E comunque sono appena le 23.00 quindi afferra quel dannato cellulare!
- È fuori con i ragazzi quindi non possiamo parlare – dice fermandosi all’improvviso dopo aver attraversato in fretta il salone ed essersi ritrovata, ancora seguita da Evie, di fronte al divano posizionato nella pre-sala – a casa mia non possiamo parlare perché poi Robert e David se ne accorgono!
- Allora digli di venire qui! È una festa dell’università e nella sua facoltà!
- Comunque sapeva che io fossi qui, e non è venuto comunque…
- Se dovete tenere le cose segrete è normale che sia uscito con i suoi amici! Ma magari viene! Ecco… vedi? – sorride improvvisamente sentendo suonare il cellulare dell’amica – hai visto??? Lui ci tiene a vederti! E non gliela dai nemmeno, questo è amore! Ahahah.
- Pronto?! – dice Andrea scuotendo la testa e guardando Evie con gli occhi sgranati.
- Qualcosa non va? – chiede Mick, dall’altro capo del telefono, dopo un primo attimo di esitazione.
- Tutto! Tutto non va stasera! Tipo dove sei? Lo sai che domani torno a casa per le vacanze per 3 settimane vero?
Evie la guarda allibita:
- Ahm… io sono venuto alla festa… ma tu dove sei? Ti ho chiamata per questo, ma non ti trovo, e anche la tua amica Mary ti ha dato per dispersa!
- Sono fuori dalla stanza! Al divano all’ingresso! – dice chiudendo di scatto la chiamata.
- Qando parlavo di grinta, intendevo quella che tu devi rivolgere contro Lily, non contro Mick! Sfoghi su di lui la rabbia che ti ha causato lei? Non è colpa sua, ti prenderà per pazza!
- Mi ha mentito sul suo rapporto con Lily.
- Ha detto chiaramente cosa sia per lui, credigli! – dice, per poi voltarsi verso la porta che si apre, e rivolgere un sorriso smagliante a Mick – sei nei guai Tyler! Io torno a divertirmi! A domani Andrea! – conclude, facendole un occhiolino, per poi tornare a godersi la festa, e riferire a Mary un personale riassunto dell’accaduto.
 
 
- Perché sarei nei guai? – chiede Mick ad Andrea, avvicinandosi a lei e scrutando il vestito che già conosceva, con un sorriso compiaciuto – sei un elfetto incazzato Andrea?
- Già! – dice lei abbassando lo sguardo, poi rialzandolo quando lui le passa una mano sotto il mento sollevandole la testa.
- Ti sembrava che non sarei venuto a salutarti prima della tua partenza? Ti sbagliavi… come vedi sono qui…
- Non è per questo – risponde in tono asciutto.
- Mhm… allora mi dici cos’è? O devi stare lì a fare il piantone? – dice sedendosi e tirandosi la ragazza addosso, prendendola per un polso – sentiamo, cosa è successo? Cos’è hai paura che me ne sia stato con qualche ragazza mh? – dice con la sua aria da sbruffone, provando a darle un bacio, ma Andrea digrigna i denti, lui se ne accorge e corruga la fronte – Andrea ero con Robert e David!
- Già che in genere non sono proprio mai circondati di ragazze eh? Comunque non è importante quante ragazze tu abbia avuto intorno oggi… mi interessa sapere solo di una!
- Di una?! Ma davvero non so di che parli!
- Da quanto tempo conosci Lily???
- Lily? Hai parlato con Lily???
- Tecnicamente io non ho parlato affatto… ha detto tutto lei, e io ho casualmente ascoltato tutto…
- Casualmente eh? – dice guardandola con diffidenza divertita.
- Casualmente Mick! Ero in bagno e lei ha ben pensato di venire a parlare di me con le sue amiche! Non hanno riconosciuto Evie e quindi non si sono fatte problemi a parlare…
- Hanno parlato male di te??
- Saprai anche tu come la pensa… sono troppo bambina, immatura e poco eccitante per piacere ad uno come te… al punto che ti stancherai presto e tornerai da lei, come a quanto pare hai fatto sempre negli ultimi… tre anni!!!!
- È una presuntuosa arrogante! – Mick scuote la testa – ma comprendila, è solo gelosa perché vede di aver perso la sua influenza su di me. Non è facile da accettare!
- Anche tu sei un bel po’ presuntuoso sai?? – dice premendo le sue mani contro il petto del ragazzo per allontanarsi da lui, che tenta di abbracciarla e avvicinarla a se – bene per quello che tu mi hai sempre raccontato, lei non ha mai avuto influenza su di te! Mi avevi detto che fosse una con cui ogni tanto sei stato insieme per una notte, e invece vi “frequentate” da tre anni! Scusa quando avevi intenzione di dirmelo??
- Facevo sesso con lei e lo sai, quindi che importanza ha sapere quante volte l’ho fatto?
- Sono tre anni Mick! Non sono tre bottarelle e via! In tre anni il vostro rapporto non può essere stato solo uno sfogo fisico!
- Beh, per me sì! Te l’ho detto! Come si dice? “Amicizia con benefici”! Per me non è mai stato altro che questo, e lei dovrebbe saperlo, non siamo mai usciti insieme con altre intenzioni, qualunque cosa lei racconti in giro!
- Ma se hai appena parlato di una sua influenza su di te!
- Andrea… perché dobbiamo parlare di questa cosa? Ho detto così perché questa sua influenza è finita ancora prima che ti conoscessi… è vero tre anni non sono poco tempo, ma proprio per questo, non essendoci nient’altro alla base, il possibile legame che poteva esserci si è dissolto già da tempo! Almeno da parte mia! E già da molto… se volessi lei, perché starmene qui con te?
- Non lo so! Perché sei poligamo forse!
- Vuoi che te lo racconti? Non pensavo volessi sapere i particolari della mia vita sessuale pregressa, ma dopo tutto voi ragazze siete sempre strane a modo vostro… l’ho conosciuta a 17 anni sì, era una “nemica” della mia prima ragazza, cose da liceo, non si sopportavano a vicenda.
- Ah pure! – commenta acida Andrea, ma Mick la guarda con sguardo severo continuando il suo racconto, spostandola però da sopra le sue gambe, e lasciandola seduta al suo fianco.
- Un giorno la mia allora fidanzatina mi lascia, dicendomi che sono strano, che lei è maturata e che io sono rimasto il solito di sempre, litigavamo spesso, ci sono stato malissimo, ma non potevo farci niente, non sembrava voler più niente a che fare con me. Sono entrato in paranoia, era la mia prima cotta, ero partito ti testa e non mi sentivo all’altezza, mi sono sentito disprezzato dalla persona a cui tenevo di più… solo dopo ho scoperto che in realtà durante l’estate aveva conosciuto un ragazzo un po’ più grande e “facoltoso”, - Andrea guarda Mick e capisce come mai lui avesse sempre odiato Brendan - le erano venute le arie da grande donna di mondo, e io non potevo più capirla e soddisfare i suoi capricci, o forse era solo un’ adolescente in preda agli ormoni a quanto pare… allora però cominciai ad odiarla, mi iscrissi in palestra, iniziai a fare rugby, perché avevo “troppa rabbia da gestire, da sfogare e da incanalare”, dissero ai miei… il miglioramento del mio aspetto fisico peggiorò il mio carattere… non che fossi brutto, ma io ero innamorato di lei e lei mi aveva rifiutato, non mi sentivo all’altezza di niente, ero sempre stato riservato, un po’ come adesso, dopo la palestra ho iniziato a darmi delle arie, a ostentare una sicurezza che fondamentalmente non avevo, proprio per questo mi davo tante arie, - Andrea si chiede per un attimo se non sia tuttora così - allora pensai bene di farla ingelosire, visto che dopo mesi e mesi non mi era ancora passata, avevo 18 anni e vendicarmi con la sua peggior nemica mi sembrava la mossa più astuta del secolo, così tra tutte le ragazze che mi prestavano attenzione scelsi di avvicinarmi a lei, che comunque aveva già un po’ di interesse… in partenza avevo idee più romantiche dell’amore, ma ero stato ferito e avevo perso il rispetto per il genere femminile, misi subito in chiaro che non avrei voluto rapporti seri, la prospettiva della relazione senza impegno e molto divertente prese il sopravvento, ed eravamo due consenzienti in questa cosa. E funzionava eccome, nel senso che la mia ex si ingelosì da morire – aggiunge inclinando la testa di lato, vedendo che Andrea aveva avuto un’espressione simile al conato di vomito al sentire la parola “funzionava”.
- Perché si è ingelosita se stava con un altro? – chiede con un filo di voce, cercando di sembrare a suo agio, ma inutilmente.
- Perché quello delle vacanze era più grande e nel loro rapporto era lei quella che si sentiva inadeguata, con me era abituata a fare la principessa, dipendevo da lei in un certo senso, quindi questa cosa le mancava, poi dico, vorresti dire che non sono uno schianto di ragazzo? Doveva per forza mangiarsi le mani! – ridacchia Mick cercando di alleggerire la conversazione.
- Le arie che ti dai adesso sono con cognizione di causa però vero? – risponde lei assottigliando gli occhi.
- Forse no, visto che tu non la pensi allo stesso modo, questo ben di Dio non ti ispira proprio per niente!
- Non hai ancora finito la storia! – cambia discorso lei – quindi hai iniziato a vederti con Lily per ripicca ok, ma perché è continuata così a lungo se non era nient’altro??
- Ho iniziato per ripicca sì, almeno per i primi 5 6 mesi, lei sotto sotto lo sapeva pure, dopo di che mi sono accorto che nemmeno della mia ex mi fregava più di tanto, ma non volevo essere io a interrompere quella divertente dinamica. Dopo tutto ero anche io un adolescente in preda agli ormoni…
- Certe cose non cambiano a quanto vedo – commenta Andrea mettendosi a mani conserte.
- Ben presto però mi sono stufato. Quando ho capito che non ero più interessato alla mia ex, i miei “incontri” con Lily sono diminuiti molto… c’è stata l’estate di mezzo, e ho iniziato a suonare con mio fratello e Robert. E ho incontrato ragazze che non pretendevano nemmeno di essere mie amiche, ero arrivato a un livello di “libertà” che persino l’amicizia con benefici mi sembrava vincolante… dopo l’estate venni qui, all’università… e la “ritrovai”, non ci sentimmo per un po’, stava con un ragazzo, ero contento per lei, io avevo 19, andavo in giro a suonare con i nostri amici – Andrea lo guarda per un attimo quando sente quel “nostri” - ero diventato una rockstar, - sorride lui - questo aumentò il mio fascino agli occhi delle ragazze a quanto pare e forse quando lei si riavvicinò era molto più interessata dell’anno precedente, ma io non prestavo attenzione a queste cose, credevo di essere stato chiaro, essendo una mia amica però le dissi che il ragazzo che l’aveva lasciata era stato uno stronzo e che lei meritasse di meglio… lì fu la mia rovina, perché temo che si sia convinta del fatto che tra di noi ci fosse qualcosa di più… ma io più che simpatia nei suoi confronti non ho mai provato. Poi quando mio nonno si sentì male, andai con mia madre in Germania per un po’ di mesi, tanto l’università, come avrai notato, non è proprio cosa mia…
- Hai amanti pure oltremare allora!!! – dice Andrea spalancando gli occhi.
- Andrea per favore! Mio nonno era più di là che di qua, e mia madre piangeva ogni giorno, ti sembra che avessi lo spirito di andare a fare “aerobica”?? – Andrea stringe le labbra imbarazzata – le ragazze erano l’ultimo dei miei pensieri, non trovavo nemmeno più il sesso divertente, sentivo più la mancanza delle fumate in compagnia con il gruppo, e mi mancava la musica, questo si… delle ragazze potevo benissimo farne a meno.
- Ma tuo nonno? – chiede Andrea improvvisamente più triste.
- Si è ripreso – sorride lui – ma sono tornato cambiato da quel viaggio, sono rimasto apatico per un bel po’ ho ripreso a fare sport e a suonare ma ho iniziato a evitare di stare con lei perché ho capito che voleva di più, pure se non lo ammetteva, ma io non la ricambio, ho provato a farglielo capire, sono stato anche con altre ragazze nel frattempo e lei lo sa, ma non si arrende all’evidenza.
- Lei le considera tue distrazioni, e sa che tanto poi torni da lei, crede di essere il tuo punto fisso.
- Oh è questo che dice? Tu ti sentiresti il punto fisso di uno che si comporta così?
- Beh io non sono lei, io non avrei accettato nemmeno di essere il tuo parco giochi se è per questo…
- Parco giochi, bella questa… ora non per difendermi, ma avrai sentito Jake dirmi che sono misogino o dell’altra sponda…
- Beh l’hai ammesso tu stesso di essere misogino!
- Lo ero in quel periodo, poi mi è passato, devo dire grazie a mia madre, ho visto come è stata male per suo padre, è una persona sensibile… ho riacquisito un po’ di rispetto, e sono diventato appunto più “selettivo”, se non mi sono impegnato più con nessuno è solo perché non ho trovato nessuna con cui volessi farlo, ma non ho mai preso in giro nessuna, e Jake mi ha conosciuto solo in questa parte della mia vita! Credimi quando ti dico che tra me e lei non c’è niente se non questo tipo di rapporto di cui ti ho parlato adesso, è già da più di un anno che la cosa si è raffreddata a tal punto che le uniche volte in cui è successa qualcosa ero davvero troppo fatto o troppo ubriaco – Andrea alza un sopracciglio, ricorda Mick affermare che Lily si sia approfittato del fatto che lui fosse ubriaco – forse sperava di potersi riavvicinare dopo l’estate, come era stato negli anni precedenti, ma dopo l’estate sei arrivata tu – Mick prova a prenderle la mano, e lei non oppone resistenza, sebbene non ricambi la sua stretta – capisci bene perché a te ho detto solo che con lei ho avuto incontri sporadici e numericamente limitati.
- In realtà no, non lo capisco. Mi hai sempre reso chiaro il concetto che tu fossi già esperiente e aperto mentalmente, quindi perché nascondermi la tua amichetta abituale?
- Perché mi piaci Andrea… non ti ho parlato mai di nessuna in particolare… consideravo fin troppo improbabile che tu potessi avvicinarti ad uno come me, so che non ti fidi, figuriamoci se ti avessi raccontato come mi sono comportato per anni con una ragazza… sono certo che trovi meno degradanti le mie avventure di una notte rispetto ad un rapporto così materiale e così prolungato.
- Sono scelte – dice Andrea, cercando di risultare imparziale, mentre riflette su quelle parole.
- Sono le scelte di un tipo di persona che tu non vuoi accanto a te – aggiunge Mick in tono basso – ho ragione? – chiede Mick temendo l’esitazione della ragazza – vedi? Ho avuto ragione a non volerti dire niente.
- Il fatto che tu non dica qualcosa, non vuol dire che tu non lo sia…
- Ma io NON sono solo così, io non ho più voglia di essere così, lo sai, io ti ho voluto bene e ti ho rispettata sempre anche se a parole non è sembrato, ma ti ho spiegato il perché… perché ti volevo e tu non mi calcolavi e tutti quei ragazzi che ti girano attorno, io li avrei messi tutti sotto con la macchina, perché loro erano amici tuoi, perché loro potevano parlarti e potevano sperare che tu ti interessassi a loro, mentre io no! Andrea, una volta 3 anni, non è questione di tempo! Non mi sono mai interessato a lei, è questo che conta, nient’altro ti deve importare… i miei sono stati insieme 26 anni, e il tempo non è servito a niente…
- Ultimamente mi sembravi più sereno! Non ho più pensato che ci fossero problemi – dice Andrea scioccata dalla rivelazione, saltando sul divano e afferrando il suo viso.
- Beh effettivamente il problema si è risolto, tu ci credi nelle pause di riflessione all’interno dei matrimoni?
- Oh Mick, mi dispiace.
- Non dispiacerti per loro… hai davanti un ragazzo che si è distrutto con le sue stesse mani.
- Perché dici così?
- Perché so che non mi crederai mai, che non mi crederai mai capace di amare qualcuno soprattutto te, e quindi questa è l’ultima volta che ti vedo!
- Vuoi davvero stare con me e rinunciare a tutto ciò che la tua vita da bellissimo ragazzo musicista con tante fan aspiranti groupies ti offre?
- Ti sembro uno felice con quello che ha avuto nella sua vita? – dice fissandola negli occhi, lasciandola senza fiato come ogni volta che fissa intensamente quel verde, quegli occhi così profondi e specchio di un animo a momenti così triste.
- Mick… facciamo una cosa… dimentichiamo, quasi, tutto quello che è successo ok? – Mick la guarda incuriosito dalle sue parole, ma timoroso -  Ora io mi alzo e mi allontano – molto timoroso – poi ci incontriamo qui come se fosse tipo mezz’ora fa… e… io non ho incontrato nessuno in bagno, tu non ti sei intristito per la tua triste vicenda… e ci salutiamo come sarebbe dovuto accadere ad una festa il giorno prima della mia partenza ok?
- Sicura che una volta allontanata scapperai via?
- Parola di scout.
- Sei uno scout? – sorride.
- Lo sono stata!
- Ah ah fantastico, ok… allora mi fido… come se ti stessi appena incontrando hai detto!
- Sì, ricordandoti che siamo all’università però!
- Ah ok…
 
Andrea si alza e dopo due passi sente fischiare alle sue spalle, “Mick!” dice in tono di richiamo
- Scusa, più forte di me!
- Immagino… - dice voltandosi – Mick! – aggiunge con aria fintamente sorpresa – alla fiine sei arrivato!
- Potevo perdermi la creatura dei boschi?
- Tu non ti sei vestito però – Andrea mette il broncio.
- Come no… io sono l’albero del bosco della creatura dei boschi!
- MICK!!!
- Che ho detto? Non vedi i pantaloni marroni e la maglietta verde?!?!
Andrea piega la testa da un lato e lo guarda:
- Ah, è vero… per un attimo ho pens…
- Lo so io a che hai pensato! Furbacchiona! – dice avvicinandosi e stringendola a sé.
- Sei tu che parli in modo ambiguo!
- Mi diverte vederti arrossire!
- Non sono arrossita! – si difende lei – questa volta.
- Allora non hai pensato abbastanza a lungo all’albero! Ecco vedi sei arrossita.
- Scemo!
- È così che saluti il tuo ragazzo? Eh? Pensavo dovessimo trattenerci solo di fronte a Robert e David… ma io qui non li vedo – dice facendo scorrere la punta del suo naso sul collo di lei, inspirando profondamente – e in ogni caso non avrei paura a dirti che sei bellissima e nemmeno a saltarti addosso ad essere sinceri.
- Ahm non mi pare il caso proprio qui…
- Vuoi che ci appartiamo?
- Mick!
- Ti sentirò mai dire quanto sono irresistibile per te? O qualcosa di simile?
- Alimentare il tuo ego? Giammai!
- Il mio ego sta morendo di fame! – dice, mordendole un labbro e iniziando un bacio piuttosto appassionato – mi sei mancata sai? – dice, sentendola appoggiare alla sua spalla.
- Quindi non sono troppo morta?
- Chi ha detto un’assurdità del genere?
- La tua amica!
- Chi?! Non ho amiche io. E comunque questa persona non ci vede bene…
- Tu invece sì?
- Io credo che tu nasconda la tua vera natura!
- Che sarebbe?
- Sarebbe che se ti muovi a letto come ti muovi mentre balli…
- Ancora con questa storia? Ma perché come ballo? – dice Andrea poggiando le mani sul petto di Mick e guardandolo in faccia.
- Oh molto bene Andi, molto bene! – dice afferrandole la testa e baciandola ancora – anzi andiamo a ballare, così chiunque creda che tu sia una ragazzina smorta dovrà ricredersi!
- Ti riferisci sempre al fatto che secondo te ancheggio??
- Proprio questo, sì! – dice aprendo la porta e facendo un paio di passi nella sala dove ancora molti stavano ballando – su vediamo che sai fare.
- Ma ma… io non so…
- Avanti! – dice aderendo al suo corpo e lasciando scivolare una mano – e ora non dire MICK! Per favore… - Andrea resta zitta ma lo guarda al di sopra dei suoi occhiali – allora… pensi che ci vorrà ancora molto? – le dice a un orecchio iniziando a muoversi abbracciato a lei.
- Per cosa? - chiede Andrea incrociando da lontano lo sguardo di Evie sorridente e con il pollice in alto.
- Perché la creatura della foresta si fonda nella natura!
- Ooohh! – sfiata lei, impaziente – non hai detto che il tempo non è niente?
- L’ho detto io? Dannazione!
- Ahahah già! Con questa bella boccuccia!
- Oh un complimento! Mi sento onorato.
- Dai… allora… adoro la tua voce e il colore dei tuoi occhi… solo perché non ti dico quanto ti trovi bello, non vuol dire che io non lo pensi ogni singola volta che ti vedo… e che ti penso!
- Quindi mi pensi?
- Certo…
- E ti piacciono i miei occhi e la mia voce?
- È quello che ho detto… e il tuo naso, ma questo già lo sai, te l’ha detto Evie.
- Ahahah Evie? L’ha scritto lei quel messaggio?
- Ovvio! Oh te ne ricordi…
- I tuoi complimenti sono una cosa rara… me li ricordo per forza!
- Oh… evito solo di farti notare quanto sei bello per non farti montare la testa!
- Wow, fa comunque piacere adesso che lo so! Immagino che per il prossimo devo aspettare la nuova eclissi solare…
- Hai così tanto bisogno di complimenti?! Sei vanitoso…
- In mancanza di altri tipi di apprezzamento fisico…
- Eh… ti pareva! Senti… quando parlavi di ancheggiare… ti riferivi a questo? – chiede mettendosi a ballare spontaneamente al ritmo della nuova musica.
- Oh sì!
- Promettimi che sarai sempre sincero Mick!
- Cos’è mi confondi con i movimenti e poi mi estorci promesse? – la vede prendere un’espressione arrabbiata in un lampo – comunque sì certo che te lo prometto, io sono sempre sincero! E se questo può farti fidare di me allora sì…
- Affare fatto Tyler!
  
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