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Autore: lady hawke    23/06/2008    9 recensioni
Perchè Harry non è stato propriamente il primogenito di casa Potter, oh no! E chi, allora, potrà mai fregiarsi del titolo di fratello maggiore del salvatore del mondo magico? Da un breve dettaglio rivelato in Harry Potter e DH. Tranquilli, nessun parente segreto o universo alternativo: solo canon.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Sorpresa | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Grazie a Lady Black, fedele compagna di chattate potteriane su Msn. Se quest'idea ha visto la luce è proprio merito suo. Ma se non vi piace non fategliene una colpa, flagellate me XD


Lily si era da tempo rassegnata all’idea di vedere i Malandrini al completo piombarle in casa senza la benché minima decenza, a qualsiasi orario, senza preavviso.
In un certo senso, sposando Potter aveva sposato tutta la banda. A volte si scusavano, si sentivano profondamente dispiaciuti e chiedevano perfino permesso, varcando la soglia di casa. Questo non impediva a Sirius di presentarsi la mattina a colazione raccontando le sue avventure notturne con una calma nella voce che aveva del sinistro: Lily era costretta a imbarazzarsi per tutti e due. D’altro canto, James era il mago che era corso a casa di Black alle cinque di mattina per dirgli che si sarebbe sposato, o che era in attesa di un figlio.
In effetti, sarebbe stato strano un atteggiamento diverso, lei ci si era quasi abituata. L’ultima volta che si erano riuniti era stato proprio per festeggiare la bella notizia, poi l’Ordine li aveva risucchiati in un vortice di continue missioni e impegni. Era riluttante ad ammetterlo, ma ne sentiva la mancanza, e James che la trattava come una statua di porcellana non aiutava. Certo, era molto dolce ma… asfissiante. Fu un sollievo quando, quella mattina di febbraio, sentì almeno un paio di persone Materializzarsi davanti casa.
- James, immagino siano i ragazzi, vado a…
- Neanche per sogno, non muoverti di lì.
- Devo alzarmi e fare sette passi contati verso l’atrio, cosa mai potrebbe succedere? – sbottò la ragazza, quasi offesa.
- Rimani dove sei, ci penso io. – James la sorpassò agilmente e andò alla porta; prima di aprirla si voltò a farle la linguaccia. Lily sospirò: un bambino per casa ce l’aveva già.
- Ci davi per dispersi, vero? – salutò Sirius con aria allegra.
- Mi godevo la tranquillità, in verità. – rispose James, facendo ridere sonoramente gli altri. Potter e tranquillità non sarebbero mai andati d’accordo.
- Che ci fai con quel gatto in braccio?
- Ah, giusto, lui è Snitch, Peter. – spiegò il giovane, accarezzando la testa di un bel gatto soriano, che li fissava con curiosità.
- Non mi ricordavo aveste un gatto.
- In effetti no. – rispose James, scostandosi per far entrare gli amici. – L’abbiamo trovato circa un mesetto fa, vagava per Godric’s Hollow senza meta, ci siamo inteneriti, o meglio Lily si è intenerita, e gli abbiamo offerto casa.
- Non mi sembravi il tipo da amare tanto i gatti. – disse Remus, sorpreso.
- No, direi di no. Ma Lily ha trovato divertente l’idea che me ne occupassi. – spiegò Potter con una nota di imbarazzo nella voce. – Be’, ecco, siccome non si fida, e fa male, sia chiaro, di me nelle veci di padre ha deciso che Snitch sarà il mio surrogato di figlio. Se sopravvive diventerò padre…
- Altrimenti? – chiese Peter.
- Non ho idea di cosa possa fare quella donna. – commentò James, lugubre.
- Ti ho sentito: sono incinta, non sorda! – urlò Lily dall’altra stanza.
- Saranno sei lunghi mesi, ad attendermi. – bisbigliò.
- Ciao Lily, - salutò Sirius, - tuo marito parla tremendamente male di te.
- Come se fosse una novità. – rispose lei, abbracciandolo e salutando calorosamente gli altri due.
- Fate piano, per carità. – mugugnò James, stringendo febbrilmente il povero Snitch.
- Riprendetevelo voi, io non lo sopporto più. – pigolò la ragazza, - Vi prego.
- Con tutta la fatica che abbiamo fatto per liberarcene? – disse Remus, sbalordito. – Ma nemmeno sotto tortura. Ramoso, quel povero gatto sta soffocando. – aggiunse.
Potter lo buttò a terra immediatamente.
- Bel nome per un gatto, idea tua, vero? – chiese Peter, sogghignando.
- Avrei preferito chiamare così il bambino, ma… ehm… io e Lily avevamo opinioni discordanti in merito.
- Me lo ricordo, sei venuto a piagnucolare da me, alle due di notte, come al solito.
- Eri impegnato, Sirius? – rise Lily, ben sapendo che nonostante i massacranti turni all’Ordine Black riusciva anche a passare piacevoli notti insonni.
- No, - rispose con il tono di chi conduce una vita monacale – ma erano pur sempre le due di notte.
- Dovrò trovare un altro nome, alla fine. Ma il migliore ormai è toccato al gatto… - James parve estremamente dispiaciuto di non poter usare il suo nome preferito per il suo primogenito.
- Potrebbe essere anche una femmina. – esordì la moglie; dopotutto c’era sempre il cinquanta percento di possibilità per entrambe le ipotesi.
- Ma di una femmina non me ne faccio proprio niente.
I Malandrini risero, ma James rischiò di venire fulminato dalla consorte, che non aveva affatto gradito la battuta. Mentre parlavano Snitch si era dato all’esplorazione degli amici dei suoi padroni. Il quasi stritolamento dovuto a quell’incosciente del mago con gli occhiali l’aveva un po’ scombussolato, ma era tutto intero. Si insinuò elegantemente sotto il tavolo e cominciò ad ispezionare la… fauna. Remus Lupin attirò subito la sua attenzione; senza farsi notare si avvicinò silenziosamente, annusando il lembo dei suoi pantaloni. Strano, gli era sembrato di sentire un odore particolare, come se qualcuno avesse invaso il suo territorio. Ma non si trattava del ragazzo che ora stava ridendo. Si avvicinò all’indiziato successivo, si strisciò silenziosamente e… diamine era lui!
Da sotto il tavolo i giovani sentirono uno strano rumore, e si abbassarono all’unisono, per vedere che succedeva. Snitch stava puntando Sirius e, gonfio come non mai, soffiava come un pazzo.
Le teste di Peter e Remus cozzarono, mentre riemergevano. – Come mai fa così? – chiese Codaliscia.
- Credo si sia accorto che Felpato è un cane, in realtà. – rise Remus.
- Ma lo sei anche tu. – borbottò Sirius da sotto il tavolo. Anziché levarsi di mezzo, come sarebbe stato saggio fare, si era accucciato ad osservare meglio la bestiola inferocita.
- Non sono proprio un cane. – si difese Lupin, - E poi lo sono una volta al mese.
James infilò una mano tra le sedie ed agguantò Snitch, che continuava a divincolarsi, graffiandolo selvaggiamente. – Fantastico, decido di farti il padrino di mio figlio e lui ti odia.
- James, tesoro, ti stai scorticando. – disse Lily – Sirius, possiamo riaverti in versione bipede?
- Ma certo. – Sirius si rimise presto in piedi, e Snitch rischiò il collasso. Si divincolò da suo padrone, atterrando malamente sul tavolo. Diversi ciuffi di pelo volavano pigramente per la stanza. Il gatto si sedette, offeso, e cominciò a lisciarsi la pelliccia; nessuno osò toccarlo, temendo una nuova crisi. Si limitarono a scambiarsi occhiate divertite. Snitch, poi, si ricordò improvvisamente che non aveva ancora ispezionato l’ultimo sconosciuto; gli si avvicinò con la coda ondeggiante.
- Non ho un buon presentimento. – gemette Peter. Con un balzo, il surrogato di figlio di James balzò in grembo a Minus, piantando allegramente le unghie nella sua carne. Poi, iniziando a fare le fusa, agguantò una mano del ragazzo e cominciò a giocarci, mordendola e graffiandola di tanto in tanto, con fare pigro. Codaliscia non fece niente, temendo di peggiorare soltanto la situazione.
- Ora che ci penso tutte le mattine Snitch ci fa trovare un topolino davanti alla porta della cucina. – disse James, aggiustandosi gli occhiali con l'aria di chi ha allevato gatti dalla notte dei tempi.
- Un figlio esemplare. – commentò Black.
- Credo sia il suo modo di dimostrare gratitudine per il fatto che gli abbiamo offerto casa. – spiegò Lily, comprensiva. – Peter, credo tu stia sanguinando.
- Davvero? – commentò il ragazzo. – Forse dovrei…
- Non Trasfigurarti, Codaliscia: l’ho visto in azione, non avresti scampo. – disse James facendosi coraggio e liberando l’amico. Il gatto si dimostrò particolarmente scocciato, poiché gli era stato tolto il suo bel giocattolo. Quando James lo mise a terra soffiò nuovamente in direzione di Sirius, e si dileguò di sopra.
- Questa era un’anticipazione dell’adolescenza? – chiese Remus, quasi aspettandosi di sentir sbattere una porta da un momento all’altro. – Bambino problematico.
- Sia come sia, sarà difficile tenerlo in braccio per le foto del battesimo, credo. – disse Sirius, venendo subito al lato pratico della questione.
- Perché pensi che sarebbe facile vestirlo?
- Non preoccuparti, Remus, c’è James che deve fare pratica. – rise Lily, mentre porgeva cotone e disinfettante a Minus. – Spero che i geni Potter non siano così micidiali.
- No. – convenne Sirius. – Il fondo del barile è stato raschiato con James, ora non si può che risalire. - E mentre deridevano James senza vergogna, sentirono distintamente dal piano di sopra un rumore alquanto disgustoso.
- Il piccolo Snitch? – chiese Peter. – Starà bene?
- Il tuo sapore non deve essere dei migliori. – disse Sirius.
- Credo stia bene, probabilmente ha vomitato. – spiegò Lily – Sapete le palle di pelo…
- Non di nuovo. – proruppe James, affranto. Nell’insolito silenzio della cucina il ragazzo si alzò mestamente e, agguantata bacchetta e spugna, si apprestò a salire. I presenti lo seguirono con lo sguardo.
- Dove va?
- Be’, credo che questo sia un ottimo addestramento per i futuri rigurgitini di questo qui. – disse Lily, posando amorevolmente la mano sul suo ventre.
Quando, ore dopo, i Malandrini lasciarono casa Potter, stavano ancora ridendo come matti.



Note finali:
Grazie per aver letto questa breve storia. I commenti sono graditissimi come sempre ^^ L'idea è nata grazie alla lettera di Lily che viene trovata a Grimmauld Place da Harry in DH. Quel gatto doveva certamente avere una storia alle spalle...
  
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