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Autore: foreverwithyou    27/02/2014    4 recensioni
Jenna Rowling è una ragazza complessa.
Tanto diversa dalle ragazze che si vedono tutti i giorni.
Ha un problema. Chi non ne ha?!
Il problema di Jenna, però, è uno di quei problemi la cui soluzione è “l’agire d’impulso senza dar conto alla razionalità”.
Sua madre è il problema, per dirla tutta.. Perché?
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Jenna
di foreverwithyou



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Capitolo 15
 
 
About Sebastian
Schiacciò il piede sull’acceleratore e si diresse a casa dei suoi genitori. Doveva metterli al corrente della situazione.
Scese dall’auto sbattendo lo sportello con forza. Si diresse a passo svelto verso la porta d’ingresso e, prima che potesse suonare il campanello, essa si aprì.. o meglio, qualcuno la aprì..
«Bas!» Esclamò Leonard sorpreso di vederlo lì.
Il volto di Sebastian si mutò: da innervosito e arrossato qual era, diventò un marmo in cui era scolpito puro odio.
«Quanto tempo!» Esordì Sebastian in un ghigno infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni.
«Dovremmo parlare tu ed io.» Disse Leonard con un filo di voce.
«Perché mai?» Domandò Sebastian ironico sgranando gli occhi.
«Vieni.» Disse prendendolo per un braccio.
Sebastian si divincolò dalla presa con un gesto secco e preciso. Lo guardò con astio mentre Leonard era sempre più incredulo.
«Non sono più la marionetta che potete manipolare a vostro piacimento! Il gioco adesso è nelle mie mani e se davvero vuoi fare qualcosa per aiutare: tieni lontano quella sgualdrina da me e dalla mia famiglia.»
A quelle parole Leonard non resistette più e colpì Sebastian in pieno viso con un pugno.
Sebastian indietreggiò di qualche passo cercando di ritrovare l’equilibrio e non appena lo ebbe recuperato restituì il pugno con gli interessi.
I due lottarono come lottano due leoni per una preda. La preda, nel loro caso, era la fratellanza.. Quel bene così forte che li legava in modo profondo, scomparso a causa di una donna. Ma non era lottando tra di loro che potevano recuperarla.
Intervenne William Rowling, il padre dei due che li divise spingendo Leonard lontano da suo fratello di qualche metro.
«Ma siete impazziti per caso?!» Domandò col suo tono possente e un tantino roco. «Se volete ammazzarvi non fatelo in casa mia!» Tuonò ancora. «Se vostra madre vi avesse visto, cosa avrebbe pensato, eh?» Disse abbassando un po’ il tono.
«Scusaci, papà. Non lo faremo più.» Disse Leonard toccandosi il labbro insanguinato.
«Pensi di cavartela così? Non sei più un ragazzino quindi smettila di fare bravate e non mi riferisco solo a questa.» Disse guardandolo negli occhi.
Sebastian rimase impassibile. L’ultima cosa che voleva era picchiare suo fratello davanti a suo padre.
«Ha dato di matto perché ho definito Kate una sgualdrina.» Disse prendendo parola.
«Avevo capito che era per colpa sua. Entrate in casa e andate a ripulirvi, stupidi.» Disse William in un sospiro.
Una volta disinfettatesi le ferite, Sebastian e Leonard raggiunsero William in salotto. Quest’ultimo aveva intenzione di appianare ogni tipo di divergenza e di riprendere la routine di un tempo dove tutto scorreva tranquillamente.
«Non credo ci sia molto da parlare, papà. Ero venuto solo per informarti che annullerò il matrimonio con Kate per lasciare campo libero al mio fratellino!»
William e Leonard non potevano credere alle loro orecchie. Le parole di Sebastian suonavano così convinte e rudi. Tutto ciò spaventava a morte!
«Ma cosa dici, figliolo? Tu hai una famiglia con Katherine.. Hai pensato alle bambine?»
«Certo. Ed è per loro che lo faccio. Non voglio che Jenna viva una vita infelice accanto a lei e non voglio che Julie venga educata male. Ci penso io a loro, papà.»
«Ti sei rincoglionito o cosa? Bas, non puoi farlo.. A Kate, ci hai pensato?» Disse Leonard con veemenza.
«No! Ci hai già pensato tu.» Rispose Sebastian con una smorfia stranamente sollevata.
«Io intendevo Kate senza Jenna e Julie. Cosa farà?»
«Non è un problema mio. Ci pensava prima di venire a letto con te. Altrimenti mettila incinta!»
«Basta!» Urlò William. «Sono stanco di ascoltare le vostre liti insensate quindi andatevene e tornate solo quando ritroverete quel senso di civiltà che avete perso!»
Sebastian e Leonard abbandonarono la villa dei loro genitori dispiaciuti per il loro assurdo comportamento.
«Siamo stati degli idioti. Papà è in collera per colpa nostra..» Sbottò Leonard.
«Gli passerà.» Disse Sebastian aprendo lo sportello dell’auto.
«Bas..» Disse Leonard fermandolo. «Mi perdonerai mai?» Chiese con una vena di tristezza negli occhi.
«Eri l’amante di mia moglie. La mia famiglia si è sfasciata per colpa tua.. e anche sua, diciamocelo. Io.. non lo so. Ti guardo e mi sembri il mio fratellino Leonard, poi ti guardo meglio e realizzo che sei diventato un uomo e che niente sarà più come prima, a prescindere.» Disse lasciando che una lacrima cadesse sul suo viso, ammorbidito da tanta sofferenza.
Leonard annuì comprendendo le ragioni di suo fratello. Era troppo presto per perdonarlo.
«Mi dispiace.» Balbettò Leonard calando il capo.
«Me ne vado.» Disse Sebastian chiudendo lo sportello e mettendo in moto.
«Ciao.» Mugugnò Leonard ancora col capo chino intento ad asciugarsi le lacrime.
Tornò a casa, triste e amareggiato. Si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi lottando con se stesso per non pensare a Leonard, a Kate e a tutti quelli che gli avevano, da un po’ di tempo a questa parte, procurato dolore.
Si fece una doccia e si coricò.

About Kate
Rimase sul marciapiede a piagnucolare per un po’. Passò circa un’ora e lei non poteva più sopportare quella situazione.
Promise a se stessa che non avrebbe mai più ingoiato bocconi amari a causa di Sebastian, per quanti bocconi gli avesse fatto ingoiare lei..
I dispiaceri e le delusioni le logoravano il viso. Decise di farla finita, di ribellarsi a quella pungente situazione.
Si mise in macchina e voleva andare solo lì: alla villa di William Rowling, suo suocero. Quell’uomo che ha sempre nutrito una gran stima nei suoi confronti. Chissà cosa le avrebbe detto! Chissà cosa stava pensando!
Frenò e scese dall’auto dirigendosi nel parco della villa che precedeva la villa vera e propria. Lì, seduto su una panchina, ci vide Leonard. Sembrava sconsolato e triste, infatti lo era.
Si avvicinò e gli sfiorò la spalla con la mano così da fargli alzare lo sguardo.
«Ciao Leo.» Esordì in un piccolo sorriso.
«Kate! Che ci fai qui?»
«Non preoccuparti: il mio matrimonio sta per essere annullato. Questo non è più niente di illegale.» Disse accarezzandogli la guancia ruvida a causa dell’accenno di barba.
Leonard allontanò il viso, impedendo a Kate di toccarlo ancora.
«Che ti prende? Ti eccitava di più sapermi sposata e con dei figli piuttosto che libera?» Domandò provocandolo.
«Che sei venuta a fare?» Domandò alzandosi e cercando di mantenere la calma.
«A parlare con tuo padre, devo dirgli come stanno le cose.»
«Ci ha già pensato Sebastian, come giusto che fosse. Ora che state per annullare il vostro matrimonio, non vedo più nulla che ti lega ai Rowling.»
«Sono una vittima, Leonard.»
L’uomo scoppiò in una fragorosa risata.
«Ma fammi il piacere! Siamo dei mostri: abbiamo rovinato la vita a Sebastian e deluso i sentimenti di Jenna. Dovremmo vergognarci!»
«Lo supereremo insieme!» Disse mettendogli le mani sul viso e attirandolo a se per baciarlo.
«No.» Disse Leonard stoppandola e togliendosi le sue mani dalle guancie. «Per me sei stata solo una delle tante, Kate. Mi sono divertito, ma ora è tempo di cambiare!» Disse lasciandola lì, da sola.
Kate sgranò gli occhi incredula.

Maledetto Leonard. Maledetti Rowling!

Quel rifiuto così schietto le fece, però, capire che un capitolo della sua vita, durato troppi anni, stava concludendosi e che doveva cominciarne un altro al più presto. Magari in Europa, o in America.
Ovunque, ma di certo non in Inghilterra.

About Jenna
Suo padre era rientrato già da un bel po’ senza proferire parola su dove era stato o con chi. Dopo una mezz’ora passata a girarsi e rigirarsi tra quelle lenzuola tiepide, si alzò per andare a parlargli.
Aprì lentamente la porta della camera di suo padre e sbirciò.
«Papà..» Disse distraendolo dal suo dormiveglia.
«Jenna.» Disse sorpreso tirandosi a sedere.
«Posso entrare?»
Annuì facendole segno sedersi sul letto.
«Com’è andato l’incontro con l’avvocato Karl e con.. mamma?»
Sebastian annuì sottintendendo un “bene” .
«Come l’ha presa?»
«Non se lo aspettava.»
Jenna sospirò.
«È venuta da me, stamattina.. fuori scuola.»
«Me l’ha detto. Sono passato anche dai nonni per tenerli aggiornati il più possibile su questa storia che ci sta logorando un po’ tutti.»
«Cos’hanno detto?»
«Ho incontrato Leonard lì. Era destino! Anche perché non so se lo vedrò ancora.»

Leonard.. Meglio non toccare questo tasto altrimenti non risponderò di me. Quello che ha fatto è intollerabile. Mi ha fatto perdere tutto l’amore che provavo per lui.. Anche se non posso negare che mi manca da morire non poter parlare con lui.

Jenna aggrottò le sopracciglia. Non capiva di cosa stesse parlando suo padre.
«Prima mi ha telefonato.. Evidentemente non gli era bastata la chiacchierata di oggi pomeriggio. Lascerà Londra, andrà in Italia da alcuni cugini per ‘rifarsi una vita’.»
«Con Kate?» Domandò Jenna, ma quella suonava come un’affermazione più che una domanda.
Sebastian emette’ un leggero ghigno poi la guardò negli occhi e scosse leggermente la testa.
Il cuore di Jenna perse di un battito. Non si aspettava quella risposta. Gli occhi le si inumidirono.. Lui l’aveva lasciata.
«Anch’io vorrei evadere per un po’: Londra è diventata troppo soffocante.»
Un altro battito in meno per Jenna. Davanti a lei scorsero le immagini di chi a Londra le rendeva più belle le giornate, nonostante tutto.
«Ma non preoccuparti..» La risollevò Sebastian. «Partiremo solo io e Julie! Tu ti annoieresti con un vecchio come me e una bambina come Julie nella quiete delle campagne scozzesi.»
Jenna sorrise scuotendo il capo.
«So che ora c’è questo Damian e c’è anche la cara Blossom, di conseguenza devo lasciarti libera. Questo è una specie di premio!» Disse Sebastian.
Jenna aggrottò nuovamente le sopracciglia. Il suo papà era talmente vago quando parlava.. Si capiva da solo!
«È un premio per la tua forza, per la tua fermezza e maturità che hai dimostrato in questi ultimi tempi.. Nessuno, e dico nessuno, sarebbe riuscito a reggere il peso di un dolore tanto grande.»
Jenna si fiondò tra le sue braccia scoppiando in un pianto silenzioso. Era stata una situazione scomoda per tutti, ma Jenna sapeva che nessuno aveva soffrerto più di suo padre. Lui che aveva dovuto affrontare tutto da solo, era stato una povera vittima che si faceva forza e andava avanti per non crollare davanti ai suoi occhi.

Finalmente è finita!

Jenna si sentiva divincolata dalla tristezza. Anche se il suo dolce viso era bagnato di lacrime che continuavano a scendere, lei sapeva bene che quello era il pianto di chi aveva vinto, di chi poteva finalmente ricominciare a vivere.
«Mi lascerai casa libera?» Domandò alzando lo sguardo per posarlo sul viso alquanto perplesso di Sebastian.
«Non se ne parla. Andrai a stare dai nonni fino a quando non ritorno.» Disse scoppiando poi in una sonora risata coinvolgendo anche Jenna.

Sono Jenna Rowling, forte come una roccia. 
 

Fine.

 


Il mio raggio di sole, Troian alias Jenna.



 
È finita. Piango. Un'altra storia completa.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che lasciate qualche recensione e
vi ringrazio per essere stati pazienti e gentili nei confronti di questo mio travagliato progetto.
Non vi faccio nessun sunto altrimenti mi rimetto a lacrimare quindi sorry not sorry.
Come già vi ho anticipato nello scorso capitolo, sono alle prese con una nuova storia sempre originale drammatica, 
Flavor of life
Se vi va, passate (:
Detto questo, vi saluto.
xoxoxo
FOREVERWITHYOU
   
 
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