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Autore: James potter    28/02/2014    2 recensioni
Salve a tutti, eccomi con un'altra fanfiction sulla copia Harry/Hermione... L'altra storia l'ho cancellata, perchè non mi convinceva e, inoltre, penso che avevo perso il vostro interesse...
Questa storia sarà diversa dall'altra, perchè ho intenzione di rendere più complicata la relazione tra i due ragazzi... dovranno infatti superare alcuni momenti difficili prima di poter vivere felicemente il loro amore... se vi ho incuriosito leggete e, mi raccomando recensite in molti... così facendo mi aiuterete a migliorarmi :-)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, I Malandrini, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Mentre Harry prendeva la decisione di riunire l'ES e l'Ordine, c'era qualcun altro, fin'ora considerato un traditore, che stava prendendo decisioni importanti per la sua vita e il suo futuro. Lui era sempre stato arrogante, non di certo uno dei migliori amici del trio, ma doveva ammettere che loro combattevano per ciò che era giusto, per quello in cui credevano. Inoltre il Prescelto era ammirato da tutta Hogwarts, circondato da amici sinceri e leali, cosa che lui non aveva: i suoi “amici” gli stavano intorno solo perchè lo temevano.
Certo, era consapevole di quello che avrebbe dovuto affrontare, specie da quando era suo padre a comandare i mangiamorte in assenza del loro padrone, ma era disposto a tutto pur di non diventare come loro, anche se questo voleva dire schierarsi con Potter. Era ora che il mondo magico sapesse di che pasta era fatto il vero Draco Malfoy.


Mentre pensava a tutto questo, udì il classico rumore della materializzazione provenire dalla stanza di fianco alla sua. Era strano, perchè sapeva che erano stati imposti degli incantesimi di protezione su Malfoy Manor, e di solito nessuno si materializzava in casa. Incuriosito, fece per avvicinarsi alla porta, quando sentì un ordine imperioso di suo padre, che diceva di non fare entrare nessuno nella stanza, e di tenerlo informato sui cambiamenti del ragazzo. Draco non capiva cosa il padre avesse in mente, ma non ci mise molto a saperlo.
In quel momento, infatti, Lucius Malfoy fece la sua comparsa nella stanza, con un'espressione che definire soddisfatta era poco. Draco rimase in attesa, curioso di capire cosa rendeva suo padre così di buon umore.

“Ho delle buone notizie per te Draco, tu sarai al centro di un'importante missione, un piano che ho in testa da anni, e che ho già iniziato a mettere in atto” rivelò Malfoy Senior.
“Di che si tratta padre? Cosa devo fare per voi?” chiese Draco, stupito.
“Oggi ho trovato il modo di indebolire il prescelto, portandogli via uno dei suoi migliori amici, il Weasley! Ho usato un incantesimo di mia invenzione su di lui, che lo porterà dalla nostra parte, in fondo è sempre un purosangue...” rispose Lucius.
“Capisco, ma qual'è la mia parte in questo?” chiese di nuovo il biondo, non capendo bene cosa il padre volesse da lui.
“Tu tornerai ad Hogwarts, e il tuo compito sarà quello di avvicinarti il più possibile a Potter, guadagnare la sua fiducia e quella dell'Ordine, in modo da avere una spia all'interno... E, al momento giusto, lo farai cadere nelle nostre mani, in modo che possiamo finirlo una volta per tutte” sentenziò suo padre.
“Ne sarò onorato padre, non vedo l'ora di poter dare una mano a far fuori Potter ed i suoi amichetti” rispose Draco, sicuro di se: non doveva vacillare ora, e quel piano poteva giocare a suo favore.
Lucius annuì soddisfatto e annunciò al figlio che sarebbe tornato a scuola l'indomani.
“Se riusciremo nel nostro intento, quando il nostro Signore sarà tornato sarai ricompensato con tutti gli onori, e farai parte della sua cerchia più intima Draco, quindi vedi di non fallire... Sai cosa succederà altrimenti” concluse, prima di lasciare la stanza.
Rimasto nuovamente solo, Draco pensò che avrebbe avuto bisogno di aiuto, doveva parlarne con qualcuno di cui poteva fidarsi, e gli venne in mente una sola persona.


Era tranquillamente seduto nel suo ufficio, dopo essere stato reintegrato al suo posto come direttore dei serpeverde e stava controllando i compiti degli studenti dell'ultimo anno. Ci aveva messo un po' a far capire agli insegnanti di non essere un traditore e, di certo, doveva ringraziare il Preside resuscitato per questo: senza le sue spiegazioni nessuno gli avrebbe creduto.
Ripensò agli ultimi avvenimenti. 

“Non ci credo, tu l'avevi sempre saputo?? Sapevi che sareste tornati tutti in vita, ma ci hai tenuti tutti all'oscuro?? Mi hai fatto passare per un traditore della peggior specie, mi hai fatto rodere dai sensi di colpa per non essere riuscito a salvarti, e per averti dovuto uccidere! Perchè non mi hai detto niente Albus??” Piton era a dir poco furioso. “Calmati Severus, non ti ho detto nulla perchè non sapevo come sarebbe andata a finire, non sapevo se Harry sarebbe riuscito a portare a termine il suo compito, e oltretutto non sapevo se io ero legato a lui in quel modo: in fondo io non ero morto salvando lui, ma per una maledizione su un Horcrux... Inoltre non volevo dare questa informazione ad una persona che è cosi in contatto con Voldemort, sebbene hai sempre svolto a dovere il tuo compito” rispose il preside. Piton non sapeva più cosa rispondere, ma in quel momento non fu necessario, dal momento che, grazie all'aiuto del preside, si difese dalle accuse di tradimento degli altri insegnanti e alcuni membri dell'Ordine.

Si distolse dai suoi pensieri per rimettersi a correggere i compiti, ma venne distratto nuovamente da qualcos'altro o meglio, qualcun altro, che aveva appena varcato l'ingresso del suo ufficio.
“Draco, a cosa devo il piacere della tua visita? Credevo che ormai mi giudicassi come un traditore...” disse glaciale.
“Le cose cambiano professore, ed io non ho intenzione di stare a guardare mentre fanno di me un mangiamorte. Sono qui perchè conosco i piani di mio padre.”
“Cosa ha intenzione di farne di me?” chiese Piton, consapevole del fatto che Lucius era geloso di lui.
“Per ora niente professore, e poi lui sa bene che lei è il favorito del Signore Oscuro, che come sappiamo non è morto... Lui teme la sua ira, non si azzarderà a farle del male”
“Bene, questo gioca a nostro vantaggio... Quali sono le novità?”
“Mio padre ha usato l'incanto homenum mutatio su uno dei Weasley, l'amico di Potter... Hanno attaccato a sorpresa la famiglia, e appena lui si è unito a loro, mio padre ha agito... Sappiamo entrambi che significa” spiegò Malfoy, mentre Piton impallidiva.
“L'homenum mutatio... è una sua invenzione, anche se non l'ha mai usata... l'Oscuro Signore l'ha appresa da lui e poi usata per i suoi scopi... Credo che per Weasley non ci siano molte speranze, anche se forse Silente saprà cosa fare...”.
“Aspetti... Silente? Ma, non capisco...” fece Draco incredulo, prima che Piton lo fermasse.
“Non c'è tempo di spiegarti ora, ma c'è un altro problema da risolvere: venendo qui, e raccontandomi tutto questo, hai tradito tuo padre e l'Oscuro Signore, e sai anche tu che nessuno dei due è incline al perdono... Dobbiamo agire in fretta, e tu dovrai venire con me da Silente e raccontargli ciò che hai detto a me”.
“Mio padre mi ha anche ordinato di tornare a scuola, dice che devo avvicinarmi a Potter e all'Ordine, in modo da avere un'altra spia all'interno, e consegnare Potter al momento opportuno” aggiunse Draco, ancora stupito dal fatto che il Preside fosse vivo.
“Bene, questo semplifica un po' le cose, perchè il fatto che tu sia qui non desterà sospetti... Faremo come vuole Lucius, e ti daremo qualche informazione da rivelargli sull'Ordine... Inoltre, farti vedere insieme a noi alle riunioni dell'Ordine, potrà aiutarti ad avvicinarti a Potter, specie con le informazioni che hai” concluse Piton.
Draco annui in silenzio, ormai la sua decisione era presa, e doveva affrontarne le conseguenze. In quel momento un messaggio di Fanny fece la sua comparsa nell'ufficio, e i due si apprestarono ad uscire.


Un patronus a forma di cervo apparve nel suo ufficio e lui, riconoscendolo lo fisso', le sopracciglia aggrottate, aspettando di ricevere il messaggio di James.
“I mangiamorte hanno attaccato la tana, hanno preso Ron... Si stanno muovendo... Bisogna riunirsi”. 
Non aveva tempo, James aveva ragione, bisognava agire... Avevano forse aspettato troppo. Pensava di sapere la ragione per cui avevano preso Ron, ma bisognava capire chi ci fosse dietro quell'attacco. Chiamò a se Fanny e le fece mandare un messaggio a Severus e Minerva, e attese il loro arrivo.
Ciò che vide un attimo dopo lo sorprese, anche se non lo diede a vedere: assieme a Piton c'era il giovane Malfoy. Anche la McGranitt, appena entrata, si stupì nel vedere Draco nell'ufficio del Preside, ma non se ne preoccupò più di tanto.
“Come mai ci ha fatto chiamare, Preside?” chiese Severus.
“Ho appena ricevuto un messaggio da James, dice che i mangiamorte hanno attaccato la Tana, e che il giovane Weasley è stato preso... Dobbiamo riunire l'Ordine e scoprire chi c'è dietro a questo attacco” rispose Silente.
La McGranitt, che aveva visto il patronus di James rimase in silenzio, seppur sconvolta dalla notizia.
Draco ruppe il silenzio che si era creato, mentre il preside andava a prendere un oggetto, che stava trasformando in una passaporta.
“C'è mio padre dietro all'attacco professore, è lui che guida i mangiamorte ora... Ha usato l'homenum mutatio sul Weasley, e credo che abbia un piano per riportare in vita (di nuovo) Voldemort... Mi ha anche ordinato di tornare ad Hogwarts, dove crede che gli sarò utile per sconfiggere Potter”.
Ciò che Draco rivelò, confermò i loro sospetti, anche se furono sorpresi nel sentirgli nominare il Signore Oscuro per nome.
“Molto bene Draco, le tue informazioni ci sono molto utili, e mi confermano che il pericolo è grande... Sai dove si nascondono i mangiamorte?” chiese Silente, guardandolo negli occhi.
“So che il quartier generale è casa mia, ma non si fanno trovare facilmente, e hanno tanti possedimenti dove si possono nascondere... in più hanno messo vari incantesimi di protezione, non sarà facile raggiungerli... Anche se per entrare a Malfoy Manor vi potrei aiutare io...” rispose Draco, ormai sicuro di se.
“Ti ringrazio di nuovo Draco, so che deve essere difficile per te, ma la tua scelta dimostra che sei diverso da tuo padre, e che vuoi diventare un uomo migliore di lui” concluse il Preside, sorridendo al biondo.
Lui fece un cenno di ringraziamento, e aspettò la prossima mossa del suo professore. Lui prese la passaporta dalla sua scrivania, e fece segno a tutti e tre di avvicinarsi. Toccarono tutti quell'oggetto ed in un attimo si ritrovarono al quartier generale dell'Ordine: Grimmauld Place.

In un'attimo Grimmauld Place fu gremita di gente. Tutti i membri dell'Ordine più Harry, Hermione, Ginny, Fred e George si trovavano li. All'improvviso l'attenzione di tutti si riversò su Draco e Piton, arrivati insieme. Prima che qualcuno riuscisse a dire qualcosa, però, il preside di Hogwarts prese la parola.
“Vi prego di non giungere a conclusioni affrettate. Severus è qui perchè è sempre stato fedele alla nostra causa, come ho già avuto modo di spiegare ad alcuni di voi, vi chiedo quindi di trattarlo come merita un membro del nostro ordine. Quanto al signor Malfoy, vi spiegherà lui stesso perchè è qui”.
Draco si fece avanti, non mostrando alcun segno di nervosismo di fronte a tutti gli sguardi puntati addosso: era pur sempre un Malfoy, dopotutto.
“Come penso tutti avete intuito, al comando dei mangiamorte ora c'è mio padre, e questo significa che è ancora più spietato e crudele di prima. Io sono cresciuto con i suoi insegnamenti, credendo che lui fosse un punto di riferimento da seguire. Non sono una persona perfetta, ma lui vuole farmi diventare un mangiamorte, e io non sono un assassino, e non voglio esserlo. Voglio cambiare la mia vita, lottare per ciò che è giusto, e non per dei pregiudizi senza senso”. Draco fece una pausa, durante la quale fissò con un sopracciglio inarcato le facce stupite di tutti i presenti.
“Inoltre, sono qui per informarvi che mio padre a colpito il vostro amico Weasley con l'homenum mutatio, e che ora lo tiene in custodia al Malfoy Manor...”.
A quelle parole tutti sbancarono, a parte coloro che già sapevano o avevano intuito cosa era successo a Ron.
“Io posso aiutarvi ad entrare a Malfoy Manor, ma non ho nessuna idea su come si può salvare Ronald da quell'incantesimo: a quanto ne so è irreversibile” concluse Draco, che ora aspettava che qualcuno parlasse.
Fu il preside a parlare.
“Draco ha ragione, l'homenum mutatio è irreversibile, anche se qualcosa per salvare il giovane Weasley si può ancora tentare, ma tutto dipende dalla sua volontà... L'incantesimo scagliato da Lucius, ha il potere di far cambiare la personalità di una persona, sfruttandone il suo lato debole, o un sentimento represso come odio, invidia o gelosia... Solo i sentimenti più puri di amicizia e amore potranno salvarlo”.

Harry ed Hermione si guardarono: Ron provava sicuramente due di quei sentimenti quando fu colpito dall'incantesimo, ed era in parte colpa loro... anche se ancora non lo sapevano con certezza.
“Dobbiamo andarlo a prendere, più il tempo passa e più rischiamo di perderlo” intervenne Harry.
“No Harry, il cambiamento è praticamente immediato, non c'entra da quanto tempo sia stato esposto all'incantesimo... Ma hai ragione, bisogna andarlo a prendere, non è il caso di lasciarlo nelle loro mani... Ma bisogna essere cauti e preparati Harry, sicuramente ci stanno aspettando” intervenne James.
“Cosa facciamo allora?” chiese Hermione.
Silente si rivolse a Draco. 
“Draco, tuo padre sa che la maggior parte dei membri dell'Ordine sono tornati in vita?”
“No Preside, sono rimasto stupito ed incredulo anch'io quando l'ho scoperto... I mangiamorte si erano ritirati dopo che Voldemort ha nuovamente usato l'anatema che uccide su Potter senza risultati, vedendo il suo corpo privo di vita un'altra volta. Nessuno di loro, e nemmeno io, sa cosa è successo dopo... Credo sia per questo che ha deciso di attaccare, è convinto di averci in pugno” rispose il biondo serpeverde.
“Bene, quindi abbiamo l'effetto sorpresa... Harry, Hermione e anche tu Draco, voi verrete istruiti da alcuni di noi per delle pratiche magiche che pochi riescono a fare... So che non corre buon sangue tra voi, ma vi chiedo di collaborare, perchè ne va delle vostre vite e di quelle dei vostri amici”.
I tre annuirono, anche se si guardarono scettici.
“Signore, abbiamo fatto riunire i membri dell'ES nella stanza delle necessità e dovremmo andare ad avvisarli di quello che succede” intervenne Hermione.
“Molto bene, prendete questa passaporta, vi condurrà direttamente lì, e poi restate a scuola, riprendete i corsi... Da domani ci saranno delle novità ad Hogwarts” concluse il preside.
Harry guardò Draco, facendogli segno di andare con loro. Stranamente il biondo annuì senza dire una parola. Hermione, Ginny, Fred e George li seguirono increduli, ritrovandosi un attimo dopo davanti agli altri membri dell'ES.


Neville stava chiacchierando con Dean e Seamus, quando improvvisamente senti' qualcosa che gli bruciava nelle tasche: era il suo galeone falso, quello dell'ES. Rimase stupito e, guardando i suoi due amici, capi' che a loro era successa la stessa cosa, e che avevano avuto la sua stessa reazione. Guardarono il galeone, che diceva loro di trovarsi nella stanza delle necessità tra un'ora.
Non ci pensarono due volte e andarono a prepararsi, cercando di capire cosa avesse spinto i loro capi a chiamarli con questa urgenza. La stessa cosa si prepararono a fare tutti gli altri membri dell'ES tranne Ginny, Fred e George che si trovavano a Grimmauld place, e ovviamente Ron che, sebbene anche lui avesse sentito il suo galeone bruciare, da una parte non poteva muoversi e dall'altra, sentiva che non gliene fregava niente... Bisognava sbrigarsi.
Arrivarono tutti nella stanza delle necessità, aspettando i loro capi, che non si fecero attendere troppo.
Un attimo dopo, infatti un gruppetto di 6 persone fece la sua apparizione in quella stanza, ma l'attenzione di tutti si concentrò su un biondino che nessuno si aspettava di vedere lì. Si udì un vociare indispettito ed incredulo, e qualcuno sembrava addirittura voler avvicinarsi per far fuori Malfoy, ma Harry, così come aveva fatto Silente, si mise in mezzo.
“Ragazzi, calmatevi, Malfoy è qui perchè ha dimostrato a me e ai membri dell'Ordine di non essere chi pensavamo che fosse” cominciò, sotto lo sguardo scettico di tutti, mentre gli altri del gruppetto annuivano.
“Draco è stato accolto dall'Ordine, perchè a deciso di combattere per noi, contro suo padre, e questo a me basta per dire che non è un traditore... Quindi anche noi lo accoglieremo, e sono certo che ci può aiutare, e dimostrare di essere un mago capace” disse, guardando ora Malfoy negli occhi. Draco lo ringraziò con un cenno, poi si rivolse agli altri.
“So di non essere stato uno dei migliori elementi di questa scuola, ma io non sono come mio padre, e so di aver sbagliato... forse non cambierò mai, e continuerò ad essere un bastardo arrogante, ma mi impegnerò a farmi accettare da ognuno di voi... in modo da avere qualcosa di vero per cui combattere, come avete voi” affermò stupendo se stesso e tutti i presenti. In quel momento scambiò uno sguardo con Ginny, che solo Harry ed Hermione percepirono, e quello che videro li fece sorridere, anche se non erano certi di esserne contenti.
“Harry, ma dov'è Ron?” chiese Neville.
“Ron è stato preso dai mangiamorte Neville, è per questo che vi abbiamo riuniti qui: abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile per andare a riprenderlo, anche dalle persone più inaspettate” rispose Hermione.
Harry li guardò uno ad uno, Malfoy compreso.
“Ancora una volta ho bisogno di voi ragazzi, e questa volta ci alleneremo diversamente... Siete con me?” Un coro di assenso si levò in risposta, e persino Draco annuì, stupito dal carisma di colui che era stato suo rivale per anni.
   
 
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