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Autore: Strega_Mogana    28/02/2014    1 recensioni
Raccolta di one-shot/flash fic con tema i sorrisi.
Un sorriso a Settimana per Severus. Un anno di sorrisi.
Sfida n. 14 del Forum Il Calderone di Severus - Magie Sinister
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Harry/Ginny, Hermione/Severus, Lily/Severus
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Titolo: Perle di gioia
Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One Shot Rating: Per tutti
Genere: generale, romantico, in questa ci ho messo anche un po' di melassa XD
Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton.
Pairing: Hermione / Severus
Epoca: post guerra
Avvertimenti: AU
Riassunto:
La scuola era tornata nella sua routine, non c'erano più minacce, guerre e dolore.
Era il momento perfetto per essere felice.
E il mago che, ora, sedeva dietro la sua vecchia scrivania meritava più di chiunque altro la felicità.

Parole: 1.079


Perle di gioia

Era una serata calda di Maggio.
Il Preside Piton stava finendo di leggere una missiva ricevuta dalla scuola di Drumstang; l'atmosfera nell'ufficio era calma, rilassata. Alcuni presidi dipinti sonnecchiavano tranquillamente nelle cornici, alcuni erano andati in altri quadri a spettegolare; Silente fissava la schiena dell'attuale Preside e sorrideva felice. Era un periodo di pace, serenità, calma.
La scuola era tornata nella sua routine, non c'erano più minacce, guerre e dolore.
Era il momento perfetto per essere felice.
E il mago che, ora, sedeva dietro la sua vecchia scrivania meritava più di chiunque altro la felicità.
Un leggero suono ruppe il silenzio dell'ufficio circolare.
Albus sollevò lo sguardo sulla parete che aveva di fronte dove un grande orologio a pendolo era stato posizionato qualche anno prima. Un regalo speciale della famiglia Weasley.
Una delle lancette si spostò velocemente.
Destinazione casa.
- Sta tornando, Severus. - disse il mago dipinto.
Il mago vestito di nero sollevò lo sguardo e guardò l'orologio.
- Grazie, Albus.
Ripiegò la pergamena e si alzò.
- Per oggi basta. – mormorò, fissando la scrivania.
Uscì dall'ufficio e si diresse nei suoi alloggi, spostati da qualche anno dai rassicuranti sotterranei al luminoso quarto piano. Aprì la porta giusto il tempo di vedere sua moglie uscire dal camino.
Hermione stava togliendo la cenere dal mantello con l'aiuto della bacchetta. Solo dalla sua espressione si capiva che era esausta.
- Ciao. - lo salutò lei con un sorriso stanco.
- Ciao. - rispose il mago togliendosi l'ingombrante mantello nero e appoggiandolo ad una delle poltrone davanti al camino – Ti senti bene?
Hermione sbuffò e iniziò a spogliarsi dirigendosi nella camera da letto.
Severus la seguì fino in camera e la fissò mentre si spogliava abbandonando i vestiti per terra.
- Fa caldo oggi! - si lamentò lei togliendosi i pantaloni – E siamo solo a Maggio!
La camicia bianca raggiunse in fretta i pantaloni sul pavimento. Severus sorrise osservando con sguardo innamorato e colmo di gioia il corpo di sua moglie coperto solo da un intimo delicato e quel piccolo pancino di alcuni mesi che custodiva il suo dono più grande.
- Sono esausta. - esclamò Hermione sdraiandosi sul letto.
- Lavori troppo. - la rimproverò dolcemente lui raggiungendola sul letto – Non ti fa bene e neppure al bambino.
Hermione gli lanciò un'occhiataccia.
- Non è il lavoro!- fece – E' tuo figlio! Oggi non mi ha dato un attimo di pace. E' tutto il giorno che gira e tira colpi.
Severus riuscì a trattenere una risata, Hermione era molto suscettibile in quel periodo. Era alla venticinquesima settimana di gravidanza, il suo corpo aveva iniziato a cambiare nell'ultimo mese e lui la trovava sempre più bella e desiderabile. Da qualche settimana aveva iniziato a sentire i primi colpetti. Prima leggeri, quasi indistinguibili, man a mano che i giorni passavano erano diventati più nitidi e più forti, ma a lui ancora preclusi.
Gli aveva detto che era ancora troppo presto, che il bambino non aveva ancora le forze necessarie per farsi sentire anche dall'esterno, ma non poteva non provare un po' di invidia ogni volta che Hermione sorrideva accarezzandosi la pancia nel punto dove aveva sentito un calcetto o una piccola capriola. A volte si sentiva escluso da quel mondo femminile che lui poteva solo tentare di capire.
- Mio figlio? - disse sollevando un sopracciglio – Perché quando ti fa vomitare o quando ti fa stancare è solo mio figlio?
Hermione sorrise e lo tirò verso di sé per un delicato bacio a fior di labbra.
- Io sono la donna incinta e il tuo dovere è sopportarmi.
- Sono quasi certo che il cerimoniere non abbia detto questo quando ci siamo sposati. - rispose lui a pochi millimetri dalle sue labbra.
- Era scritto nelle carte che abbiamo firmato al Ministero.- rispose lei divertita.
- Erano quelle scritte minuscole che non ho letto?
- Esatto. - ridacchiò lei – Ora ci parli, per favore?
Da quando Hermione era rimasta incinta lui si era sentito impotente di fronte alle sue nausee, agli ormoni impazziti che la facevano piangere anche di fronte ad una boccetta di inchiostro finita, alla spaventosa idea che la loro vita sarebbe cambiata in pochi mesi che, come per magia, sembravano passare più velocemente del solito. Ma da quando lei aveva avvertito il primo colpetto si era resa conto che la sua voce era in grado di calmare il bambino. Come una ninna nanna.
La sua voce. Lui che spaventata gli studenti solo con un'alzata di sopracciglio.
Il mago le diede un altro bacio a fior di labbra e scese verso il ventre della moglie, lo accarezzò piano e lo baciò delicato.
Hermione gli guidò la mano dove sentiva i colpi e chiuse gli occhi.
- Ciao anche a te. - sussurrò il mago sulla pancia rotonda – Non devi far affaticare così tanto la mamma, lo sai vero?
La strega sospirò di sollievo e iniziò ad accarezzargli i capelli.
- Sia lodato Godric. - mormorò – Si sta calmando.
Severus sorrise sulla pelle lattea della moglie.
- Cosa stai facendo lì dentro? – gli domandò.
- Probabilmente sta giocando a Quiddicth. – rispose Hermione - Continua a parlare, ti prego… ho bisogno di cinque minuti di tregua.
Severus ci pensò un attimo poi prese a spiegare la preparazione della pozione della pace. Elencò ogni ingrediente, la loro provenienza, il modo migliore per prepararli, di tagliarli e sminuzzarli, descrisse ogni passaggio e ogni variante da lui inventata.
Parlò fino a quando non sentì la mano di Hermione tra i suoi capelli scivolare verso il letto, sollevò la testa e vide che si era addormentata cullata dalla sua voce.
Sorrise di nuovo e tornò a concentrare le sue attenzioni al pancino rotondo.
- Devi lasciar riposare un po’ la mamma.- sussurrò sulla pelle di Hermione – L’hai fatta stancare con tutti i tuoi calcetti.
E per la prima volta Severus sentì qualcosa sotto quella pelle che lui amava. Un colpo, piccolo, delicato, dolce, proprio all’altezza delle sue labbra.
Baciò quel punto.
- Sei stato tu? – domandò con un sussurro sentendosi un po’ sciocco.
Un altro colpo, sempre delicato, piccolo, ma inconfondibile.
Severus non era un uomo dalla lacrima facile. Aveva pianto poche volte nella sua vita e le sue lacrime erano sempre di dolore e rimpianto, di perdita e sensi di colpa.
Ma in quella calda sera di Maggio la delicata lacrima che bagnò la pancia di Hermione era una piccola perla di gioia.
   
 
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