CAP. 12
-" DRACO!!! VIENI SUBITO
QUI!!"-
Il ragazzo sentì l'urlo della madre
proveniente dal piano di sotto.
-" Ops, credo che ci siano grossi
guai in arrivo. Quando mia madre usa quel tono di solito vuol dire: Draco
è nei guai. Io vado giù a vedere cosa vuole"- disse Draco con aria
rassegnata. -" Severus se non mi vedi tornare fra 10 minuti vieni a
salvarmi."-
-" Si, non ti preoccupare."-
rispose l'uomo distrattamente continuando a mescolare. Poi si fermò a
riflettere un attimo e riprese -"Sei sicuro che 10 minuti non basteranno ai
tuoi genitori per ucciderti?-
-"No, in famiglia per le uccisioni
se la prendono con calma. Andrà così: 3 minuti mia madre urla, 3 minuti io mi
discolpo, nei 3 minuti successivi mio padre urla per ciò che ho detto per
discolparmi e poi ho 1 minuto per darmela a gambe levate se non ti sento
scendere le scale."-
-"Sai non pensavo che Narcissa
potesse avere qualcosa in comune con Molly Weasley. Mi sono sbagliato. Urlano
allo stesso modo."- disse Sirius che si stava divertendo un mondo.
Dal piano di sotto arrivò un altro urlo
tremendo. -" DRACOOO!!!"-
-"Che bello! Farai meglio a
scendere se la tua testa non vuol andare a fare compagnia a quelle degli elfi
domestici appese sul muro."- infierì allegro Sirius.
-"Vado, vado."- disse mogio il
giovane Malfoy -"Sai, sei proprio simpatico. Un Black in tutto e per tutto."-
continuò uscendo mentre Ginny lo guardava con apprensione.
Draco si fermò davanti alla porta del
salone, prese un profondo respiro e, fattosi coraggio, aprì la porta ed entrò
esibendo un sorriso sicuro e accattivante.
Eccolo lì il tribunale
dell'inquisizione: padre, madre e zia. Narcissa camminava nervosamente avanti e
indietro per la stanza, Lucius era appoggiato, scuro in volto, alla libreria,
mentre Bellatrix era l'unica che sembrava divertirsi un mondo: era seduta sul
divano e sorseggiava del vino rosso da un calice con aria soddisfatta.
La madre si fermò e si voltò verso di
lui. -"Togliti quell'aria tranquilla dal viso. Sai benissimo di essere in
grossi, grossi guai."-
-"Perché? Che cosa ho fatto?"-
rispose il ragazzo con finta aria innocente.
-"Che mi dici se nomino Ginny
Weasley?"-
Oh,
oh…pensò Draco Guai
seri, ma non mi arrendo. Mentire sempre e comunque, negare ogni oltre evidenza.
Forse ce la faccio. Quanto tempo sarà passato? Sempre troppo poco.
-"E' una ragazza che frequenta
Hogwars. Una Grifondoro, una dei tanti Weasley. Perché ci sono problemi?"-
-"Non fare il finto tonto!"-
si intromise il padre -" TI ricordo che IO vi ho beccati insieme, occhi
negli occhi in una graziosa e appartata sala da tè. Pensi che me ne sia
dimenticato? Non è così semplice!"-
-"Ma io stavo cercando di carpirle
informazioni su Potter e il suo gruppo per contribuire alla rinascita
dell'Oscuro Signore come ogni bravo Mangiamorte dovrebbe fare."- Ecco
pensò Ora mi danno l'Oscar per la miglior panzana inventata in breve tempo. Ma
da dove l'ho tirata fuori? Mi stupisco da solo a volte.
-"Guarda che ho visto che eravate
mano nella mano e che stavate appiccicati. Come me lo spieghi questo?"-
sbraitò Lucius.
-"Bisogna sempre confondere le idee
al nemico e guadagnarsi la sua fiducia. Sai com'è il detto: Se non puoi
vincerli unisciti a loro." continuò a mentire spudoratamente Draco.
-"E perché hai detto al fratello
che eri il suo ragazzo?"-
-"Sempre per confondere loro le
idee. E' una cosa che li ha spiazzati. Non se la sarebbero mai aspettata."-
-"Neanche noi. "- si intromise
Narcissa.
-"Perché di questo tuo brillante
piano non ci hai detto niente?"- continuò ad indagare Lucius poco convinto.
-"Se voi aveste saputo non avreste
reagito come chi non sapeva di sapere e loro, vedendo che voi non reagivate come
chi non sapeva di sapere, avrebbero capito che voi sapevate e avrebbero agito di
conseguenza. Capito?"- doveva prendere tempo disperatamente.
Gli altri tre lo guardarono basiti, ma
prima che potessero riprendersi Piton entrò dopo aver bussato leggermente.
-"Ah, sei qui ,Draco. Ti stavo
cercando."-
L'arrivo di Piton scatenò nella testa
di Draco squilli di trombe festanti. Era arrivata la cavalleria!
-"Si,
sono qui e ora mi hai trovato. Cosa volevi?"-
Lucius si intromise nel discorso.
-" Sai che cosa si è inventato il tuo figlioccio? Dice che quando lo
abbiamo beccato in un tenero tête-à -tête con la Weasley stava cercando di
carpirle informazioni. Ti pare possibile?"-
Piton vide che Draco lo guardava con
aria implorante e decise di spalleggiarlo.
-"Si, in effetti abbiamo ideato
insieme il piano. E stava funzionando prima che tu arrivassi. Ora dobbiamo
modificarlo. E' per questo che cercavo tuo figlio. Devo parlare con lui."-
-"Perché non hai detto niente l'altra
volta quando ne stavamo parlando? E poi perché non possiamo ideare con voi i
nuovi sviluppi?"-
-"Prima non sapevo quanto Draco
volesse rivelarti del piano. Voleva farti una sorpresa gradita fornendoti
informazioni utili alla causa. Il piano l'ha ideato lui e io lo sto solo
aiutando, è meglio che continuiamo da soli. Ora scusate ma dobbiamo andare."-
concluse Piton trascinando fuori il ragazzo.
-"Mi raccomando. "- li bloccò
Narcissa -"Tra poco si pranza. Venite in tempo. Collaboratori di tuo padre
sono ospiti a pranzo."-
“Accidenti!”-disse
Draco mentre saliva al piano superiore con Piton – “ Questi sono stati i 10
minuti più brutti della mia vita: non sapevo più cosa inventare. Per poco non
gli ho detto che il ragazzo che stava con Ginny Weasley era Potter sotto mentite
spoglie.”
“Peccato
che Potter sia entrato poco dopo”- sogghignò il professore.
“Ero
disperato Severus! Avevo anche iniziato a pensare che il liquido rosso nel
bicchiere di mia zia non fosse esattamente vino…Bene ora passiamo all’azione:
Andiamocene di qui alla svelta!
Piton si fermò e squadrò a lungo il ragazzo: “E
perché mai dovremmo andarcene? C’è una deliziosa cenetta che ci aspetta.”
“Non credo
che le parole deliziosa e
cenetta si adattino a quello che ci
aspetta.Ti dirò solo una parola :
collaboratori! Amabili
personcine che lavorano con mio padre nella sua cosiddetta attività
collaterale, ovvero torturare ed uccidere. Senza contare che ci saranno
anche i miei genitori e la mia adorabile zietta. Guarda che non ci fa bene alla
salute cenare con queste persone.”- replicò sgranando gli occhi.
Un lampo
guizzò negli occhi scuri dell’uomo, mentre rispondeva con aria soddisfatta:
“ Senza volerlo è stato proprio tua madre a servirci sul piatto d’argento
la nostra salvezza.”
“Non è che
sul quel piatto d’argento c’erano
le nostre teste? Sai con l’età la vista fa brutti scherzi..”- continuò il
ragazzo poco convinto.
“Tu pensa
ad arrivarci alla mia età. Al resto ci penso io.”- ribatté Piton con aria
misteriosa dirigendosi verso la stanza dove li attendevano Siruis e Ginny.
La sala da
pranzo era illuminata da una luce soffusa che si rifletteva sui velluti e
broccati delle poltrone e delle
pareti. L’aria risuonava di un’armonia di arpe e violini e del tintinnare
leggero delle posate e dei bicchieri. Tutti avevano un’aria rilassata e
compiaciuta, tutti tranne Draco il cui nervosismo si intuiva solo dal fatto che
invece di mangiare continuava a spostare il cibo da una parte all’altra del
piatto.
Nonostante le
rassicurazioni di Piton non riusciva proprio a credere che sarebbero usciti vivi
da quella situazione.
Quasi sobbalzò
quando il signor Parkinson si rivolse direttamente a lui: “Allora Draco, mia
figlia parla sempre molto bene di te. Questo rende molto felice sia me che tuo
padre… non escludiamo certo che ci possano essere sviluppi in futuro.. Tu che
ne pensi?”
Che piuttosto che stare con tua figlia, preferisco
mettermi con Potter e adottare Lenticchia. Ma
questo a te non posso certo venirtelo a dire. –pensò mentre sfoderava il
suo sorriso migliore: “Pansy è un’ottima amica, signor Parkinson.”
E con questa ti ho fregato, brutto combina-matrimoni.
Per evitare
di continuare la conversazione il giovane si girò verso Piton guardandolo con
aria di intesa. Quanto ci metteva quella maledetta cosa a funzionare? Non ne
poteva più.
Per tutta
risposta il professore gli rispose solo: “Girati, ragazzo malfidato.”
Draco spostò
lo sguardo sugli altri commensali… si erano tutti addormentati di colpo.
Praticamente
nello stesso momento Sirius e Ginny si affacciarono alla porta: “Via
libera?”
“Non vi
avevo detto che vi avrei chiamato io? E se fossero stati svegli?”- rispose
Piton scocciato.
Sirius liquidò
la domanda con un gesto della mano: “ E secondo te in una stanza con così
tante persone c’è questo silenzio? Vuoi sapere una cosa?”
“Non ci
tengo particolarmente”- sbuffò Severus uscendo fuori dalla stanza diretto
alle segrete.
“E io te lo
dico lo stesso.”- continuò imperterrito Sirius mentre lo seguiva_ “non
credevo che la tua idea strampalata di mettere la pozione soporifera nel vino
potesse funzionare veramente. Ogni tanto sei utile.”
”Ora che ho la tua approvazione mi sento meglio. E ora potresti almeno aprire
la porta della cella così riusciamo a salvarli?”
Sirius puntò
la bacchetta alla porta e con voce stentorea disse: “Explodo!”. Un potente
fascio di luce rossa colpì il pesante portone di legno massiccio, facendolo
esplodere in mille pezzi,
Da dentro
risuonò chiara la voce di James “Questo è Sirius. Riconosco lo stile.”
Il gruppo
entrò nella stanza:subito Ginny corse dal fratello e dagli amici che si
trovavano sul fondo, trascinando con un sé un riluttante Draco.
“Sei solo
un ingrato-“ disse Sirius entrando seguito dagli altri- “ io vengo a
salvarti e tu fai il sarcastico.”
“Sei stato
tu o no ad aprire la porta?”- si ostinò James
Infastidito
dal battibecco tra Black e Potter Severus raggiunse Remus che si trovava vicino
i ragazzi. Era l’unico con cui si potesse ragionare, visto che gli altri
sembravano appena usciti dall’asilo infantile.
“Che
c’entra?”- continuò Sirius rivolto all’amico.
“C’entra
che ho indovinato”- rispose l’altro pungolandolo.
“Ragazzi,
se avete finito dovremmo andarcene e anche piuttosto celermente!”- li rimbeccò
Lily mentre uscivano dalla cella.
“Nah… non
preoccuparti. Gli abbiamo messo una bella dose di pozione soporifera negli
alcolici. Staranno nel mondo dei sogni ancora per un bel po’- gongolò Black.
“Proprio
sicuri?”si intromise una voce alle loro spalle.
Il gruppo si
voltò di colpo , nelle ossa un brivido di presentimento.
Voldemort e i
suoi seguaci li guardavano dalla porta con l’aria compiaciuta .
“Pensavate
sul serio che non fossi in grado di risvegliare i miei mangiamorte da una
semplice pozione .”.-sibilò l’uomo facendo scorrere voluttuosamente le mani
sulla bacchetta e guardandoli uno ad uno.
Appena
sentita la voce di Voldemort Piton prese per un braccio Draco e lo trascinò
dietro un pesante tendaggio che pendeva dal soffitto e correva per tutta
la parete.
Accanto
Voldemort Codaliscia guardava con aria di sfida i suoi vecchi amici, sentendosi
forte dalla presenza dell’Oscuro Signore. “Non dovevate venire qui. Non
dovevate proprio!”- cantilenò.
Sirius, Remus
e James gli lanciarono occhiate di puro disgusto: “Vieni fuori e affrontaci
senza nasconderti,da sorcio qual sei,dietro il tuo padrone”- sibilò il
primo.
Peter si
ritrasse maggiormente nel semicerchio dei mangiamorte.
Gli occhi
freddi di Lucius Malfoy indugiarono
su ciascuno dei presenti per poi fermarsi su Ginny e Sirius: “ Ho l’impressione
che voi due non eravate nel gruppo prima. Non so come abbiate fatto ad entrare.
Ma una cosa è certa: non ne uscirete vivi.”
Nel frattempo
Piton e Draco erano scivolati lungo la parete, nascosti agli sguardi dalla tenda
ed erano riusciti a posizionarsi dietro al gruppo dei mangiamorte.
Lo sguardo
corvino di Bellatrix si girò verso il rumore alle sue spalle, per poi
focalizzarsi sui due nuovi arrivati: “ Dove vi eravate cacciati? Siete in
ritardo”- sibilò.
“Eravamo
andati a prendere una cosa in camera di Draco. Siamo ridiscesi e non trovandovi
vi abbiamo cercato in tutta la casa.”- rispose pronto Severus.
“Sempre la
risposta pronta, eh?”- rincarò Bellatrix :- “Comunque , come puoi
ben notare il vostro piano è riuscito. Ora puoi anche uccidere la tua ragazza,
Draco”.
Tutti gli
sguardi erano puntati su di lui. Sentendo le parole della zia, il sangue del
giovane si gelò per un attimo, ma
non ebbe il tempo di rispondere perché James, approfittando della distrazione
generale aveva lanciato una potente maledizione contro la donna.
Come
rispondendo ad un segnale, si scatenò l’inferno: tutti lanciavano incantesimi
e cercavano di aver salva la vita anche solo per un attimo in più.
Un attacco
simultaneo di Molly, Lily e Remus riuscì a mettere ko la maggior parte dei
mangiamorte più lenti. James e Sirius al contrario erano partiti direttamente
contro Voldemort, ma I loro attacchi vennero subito parati da
Lucius e Bellatrix.
“Non fatevi
illusioni. Vi uccideremo tutti.”- minacciò la donna.
Narcissa fu
distratta dalla battaglia contro Molly dai tonfi dei suoi compari che cadevano
inspiegabilmente a terra. In realtà era merito di Severus, che
mascherandosi tra I mangiamorte ne colpiva quanti più poteva senza
essere notato.
Draco
imitandolo riuscì a colpire la zia, che si era mossa verso Sirius.
Lucius
istantaneamente si voltò verso di lui: “Sei forse impazzito?”
“MA E’ LEI CHE SI E’ MESSA DAVANTI! Io volevo
colpire Black!”- disse con aria
innocente.
Anche Ginny , Ron , Harry ed Hermione cercavano di dare
il loro contributo alla battaglia, con magia, calci e morsi.
Ognuno faceva quello che poteva.
Il clamore della battaglia fu però interrotto da un
sibilo infuriato di Voldemort: “Ora basta! Ora…. Morirete…. Tutti.!”
“Io non ne sarei molto convinto”- gli rispose James.
Voldemort si guardò intorno, incapace di muoversi:
mentre infuriava la lotta Molly, Arthur, James, Sirius, Lily, Remus
e Piton si erano disposti in
cerchio attorno a lui isolandolo.
Percy, i gemelli, Charlie, Billy e gli altri ragazzi
continuavano a combattere evitando che i mangiamorte colpissero gli adulti.
“Severus…vile traditore!”- urlò l’Oscuro
Signore.
Per tutta risposta dal cerchio si levò un’antica
formula in una lingua ormai
dimenticata . Una luce si sprigionò da ognuno dei componenti del cerchio, fino
ad unirsi all’aurea luminosa degli altri formando un anello di energia solida
che imprigionò l’uomo. Voldemort
provò a spezzarlo, ma appena il suo corpo venne in contatto con quella luce
incandescente, iniziò a bruciare.
Tra l’incredulità
dei suoi seguaci, ben presto del loro oscuro signore
non rimase che un pugno di cenere..
“E ora Codaliscia a noi !”. minacciò Sirius
movendosi plasticamente verso Minus, che aveva osservato l’intera scena
tremando.
“Ma, Felpato amico mio, io non…”
“Esattamente Codaliscia tu non… vivrai abbastanza da
arrivare a domani”- decretò stentoreo Remus.
“Ma il
primo colpo credo proprio che sia il mio”- disse James avanzando.
“James….”- squittì l’uomo.
“Ma non siamo così crudeli da ammazzarti così…”-
continuò Potter
“Grazie….”
“SI… ti diamo dieci secondi di vantaggio e poi
veniamo a cercarti.”- completò Sirius sorridendo.
“E allora se proprio ho dieci secondi…Obliviate!”-
scandì Minus levando la bacchetta. Se avessero dimenticato lui sarebbe stato
salvo.
“Sei lento come al solito”- si limitò a dire Remus.
I tre amici si scansarono e il fascio di luce colpì.. Narcissa e Lucius. I due
erano infatti immobilizzati da Molly e
Lily alle spalle dei Malandrini e
furono investiti in pieno dall’incantesimo.
Peter Minus, rendendosi conto che tutto era perduto
svenne.
All’arrivo di Silente e degli Auror la situazione era
ormai sotto controllo: Peter era ancora svenuto, I mangiamorte neutralizzati…
l’unica che ancora non si arrendeva era Bellatrix che continuava a dibattersi.
“Avete fatto un ottimo lavoro, ragazzi miei”- disse
il Preside compiaciuto.
“ Certo che quando siamo stati catturati ce la siamo
vista brutta,però. Se siamo salvi è stato solo grazie all’intervento di
Severus , Sirius, Draco e Ginny. Strano a dirsi ma I primi due sono riusciti a
non uccidersi a vicenda…”- scherzò Remus.
“Cosa dobbiamo fare con loro?”- disse Malocchio
avvicinandosi al preside.
“Portateli ad Azkaban, ormai non c’è altro da fare”-
mormorò il vecchio.
“ A proposito di questo…potrei parlarle un momento,
Preside?”. Draco aveva raggiunto il gruppo , ma il suo
sguardo si volgeva continuamente verso I mangiamorte.
“Signor Malfoy….”- riprese il preside osservando
il ragazzo che gli aveva riservato non poche sorprese-: “Dica pure.”
Draco prese un respiro profondo, non era abituato a
chiedere ciò che voleva. E ciò che stava per chiedere non era poco.
“Mi stavo chiedendo se poteva evitare di far
rinchiudere I miei genitori. Non sono stati I migliori del mondo…ma ormai
hanno perso la memoria…forse potrebbero ricominciare una nuova vita…le
assicuro che non capiterebbe più nulla…. Ci starei attento io….”
Silente gli posò una mano sulla spalle e le parole al
ragazzo morirono in gola. L’uomo sembrò ponderare la richiesta, ma non era
per nulla convinto. Notando l’indecisione del preside Severus si fece avanti:
“ Preside la prego, aiuterei io il ragazzo….”
Il viso del preside si distese in un sorriso: “ Se ci
sei anche tu… va bene.”
Poi il preside
poi si volse verso le figure sempre più evanescenti di Lily e James, che
stavano abbracciando Harry prima di sparire in una nebbiolina luminosa. Il
vecchio abbracciò con uno sguardo Sirius e Remus che cercavano inutilmente di
consolare il ragazzo.
“E ora
tutti a casa”- disse prima di andarsene seguito da tutti.
Draco risalì nel salone. Lì i suoi genitori lo
aspettavano intenti a prendere il te…
“Dove sei stato , tesoro?”- disse Narcissa
porgendogli una tazza piena di liquido fumante.
Un’idea improvvisa e geniale attraversò la mente di
Draco:
“Ero andato a riaccompagnare Ginny a casa. La mia
ragazza, ricordi? Quella che è tanto carina e che vorresti tanto avere come nuora…”- disse accomodandosi sul divano. Poi si
rivolse al padre: “ Sai, papà sono anche passato alla Gringott come mi avevi
detto. I folletti hanno detto che non c’è nessuno problema nell’aprirmi un
conto personale.
I due adulti si guardarono confusi, non ricordavano di
aver detto nulla del genere, ma del resto tutti I loro ricordi erano
così confusi..
Draco sorrise soddisfatto tra sé e sé : la vita era
meravigliosa!
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