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Autore: talia    05/12/2004    4 recensioni
come un improvviso vento estivo, così scoppia l'amore tra Draco e Ginny. Gelosie, rapimenti, due famiglei rivali, una strana partita di Quidditch, ritorni improvvisi...un vento che può trasformarsi in tempesta!R&R
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 12

 

-" DRACO!!! VIENI SUBITO QUI!!"-

Il ragazzo sentì l'urlo della madre proveniente dal piano di sotto.

-" Ops, credo che ci siano grossi guai in arrivo. Quando mia madre usa quel tono di solito vuol dire: Draco è nei guai. Io vado giù a vedere cosa vuole"- disse Draco con aria rassegnata. -" Severus se non mi vedi tornare fra 10 minuti vieni a salvarmi."-

-" Si, non ti preoccupare."- rispose l'uomo distrattamente continuando a mescolare. Poi si fermò a riflettere un attimo e riprese -"Sei sicuro che 10 minuti non basteranno ai tuoi genitori per ucciderti?-

-"No, in famiglia per le uccisioni se la prendono con calma. Andrà così: 3 minuti mia madre urla, 3 minuti io mi discolpo, nei 3 minuti successivi mio padre urla per ciò che ho detto per discolparmi e poi ho 1 minuto per darmela a gambe levate se non ti sento scendere le scale."-

-"Sai non pensavo che Narcissa potesse avere qualcosa in comune con Molly Weasley. Mi sono sbagliato. Urlano allo stesso modo."- disse Sirius che si stava divertendo un mondo.

Dal piano di sotto arrivò un altro urlo tremendo. -" DRACOOO!!!"-

-"Che bello! Farai meglio a scendere se la tua testa non vuol andare a fare compagnia a quelle degli elfi domestici appese sul muro."- infierì allegro Sirius.

-"Vado, vado."- disse mogio il giovane Malfoy -"Sai, sei proprio simpatico. Un Black in tutto e per tutto."- continuò uscendo mentre Ginny lo guardava con apprensione.

 

Draco si fermò davanti alla porta del salone, prese un profondo respiro e, fattosi coraggio, aprì la porta ed entrò esibendo un sorriso sicuro e accattivante.

Eccolo lì il tribunale dell'inquisizione: padre, madre e zia. Narcissa camminava nervosamente avanti e indietro per la stanza, Lucius era appoggiato, scuro in volto, alla libreria, mentre Bellatrix era l'unica che sembrava divertirsi un mondo: era seduta sul divano e sorseggiava del vino rosso da un calice con aria soddisfatta.

La madre si fermò e si voltò verso di lui. -"Togliti quell'aria tranquilla dal viso. Sai benissimo di essere in grossi, grossi guai."-

-"Perché? Che cosa ho fatto?"- rispose il ragazzo con finta aria innocente.

-"Che mi dici se nomino Ginny Weasley?"-

Oh, oh…pensò Draco Guai seri, ma non mi arrendo. Mentire sempre e comunque, negare ogni oltre evidenza. Forse ce la faccio. Quanto tempo sarà passato? Sempre troppo poco.

-"E' una ragazza che frequenta Hogwars. Una Grifondoro, una dei tanti Weasley. Perché ci sono problemi?"-

-"Non fare il finto tonto!"- si intromise il padre -" TI ricordo che IO vi ho beccati insieme, occhi negli occhi in una graziosa e appartata sala da tè. Pensi che me ne sia dimenticato? Non è così semplice!"-

-"Ma io stavo cercando di carpirle informazioni su Potter e il suo gruppo per contribuire alla rinascita dell'Oscuro Signore come ogni bravo Mangiamorte dovrebbe fare."- Ecco pensò Ora mi danno l'Oscar per la miglior panzana inventata in breve tempo. Ma da dove l'ho tirata fuori? Mi stupisco da solo a volte.

-"Guarda che ho visto che eravate mano nella mano e che stavate appiccicati. Come me lo spieghi questo?"- sbraitò Lucius.

-"Bisogna sempre confondere le idee al nemico e guadagnarsi la sua fiducia. Sai com'è il detto: Se non puoi vincerli unisciti a loro." continuò a mentire spudoratamente Draco.

-"E perché hai detto al fratello che eri il suo ragazzo?"-

-"Sempre per confondere loro le idee. E' una cosa che li ha spiazzati. Non se la sarebbero mai aspettata."-

-"Neanche noi. "- si intromise Narcissa.

-"Perché di questo tuo brillante piano non ci hai detto niente?"- continuò ad indagare Lucius poco convinto.

-"Se voi aveste saputo non avreste reagito come chi non sapeva di sapere e loro, vedendo che voi non reagivate come chi non sapeva di sapere, avrebbero capito che voi sapevate e avrebbero agito di conseguenza. Capito?"- doveva prendere tempo disperatamente.

Gli altri tre lo guardarono basiti, ma prima che potessero riprendersi Piton entrò dopo aver bussato leggermente.

-"Ah, sei qui ,Draco. Ti stavo cercando."-

L'arrivo di Piton scatenò nella testa di Draco squilli di trombe festanti. Era arrivata la cavalleria!

-"Si,  sono qui e ora mi hai trovato. Cosa volevi?"-

Lucius si intromise nel discorso. -" Sai che cosa si è inventato il tuo figlioccio? Dice che quando lo abbiamo beccato in un tenero tête-à -tête con la Weasley stava cercando di carpirle informazioni. Ti pare possibile?"-

Piton vide che Draco lo guardava con aria implorante e decise di spalleggiarlo.

-"Si, in effetti abbiamo ideato insieme il piano. E stava funzionando prima che tu arrivassi. Ora dobbiamo modificarlo. E' per questo che cercavo tuo figlio. Devo parlare con lui."-

-"Perché non hai detto niente l'altra volta quando ne stavamo parlando? E poi perché non possiamo ideare con voi i nuovi sviluppi?"-

-"Prima non sapevo quanto Draco volesse rivelarti del piano. Voleva farti una sorpresa gradita fornendoti informazioni utili alla causa. Il piano l'ha ideato lui e io lo sto solo aiutando, è meglio che continuiamo da soli. Ora scusate ma dobbiamo andare."- concluse Piton trascinando fuori il ragazzo.

-"Mi raccomando. "- li bloccò Narcissa -"Tra poco si pranza. Venite in tempo. Collaboratori di tuo padre sono ospiti a pranzo."-

 

“Accidenti!”-disse Draco mentre saliva al piano superiore con Piton – “ Questi sono stati i 10 minuti più brutti della mia vita: non sapevo più cosa inventare. Per poco non gli ho detto che il ragazzo che stava con Ginny Weasley era Potter sotto mentite spoglie.”

“Peccato che Potter sia entrato poco dopo”- sogghignò il professore.

Ero disperato Severus! Avevo anche iniziato a pensare che il liquido rosso nel bicchiere di mia zia non fosse esattamente vino…Bene ora passiamo all’azione: Andiamocene di qui alla svelta!

Piton si fermò e squadrò a lungo il ragazzo: “E perché mai dovremmo andarcene? C’è una deliziosa cenetta che ci aspetta.”

“Non credo che le parole deliziosa  e cenetta si adattino a quello che ci aspetta.Ti dirò solo una parola : collaboratori!  Amabili personcine che lavorano con mio padre nella sua cosiddetta  attività collaterale, ovvero torturare ed uccidere. Senza contare che ci saranno anche i miei genitori e la mia adorabile zietta. Guarda che non ci fa bene alla salute cenare con queste persone.”- replicò sgranando gli occhi.

Un lampo guizzò negli occhi scuri dell’uomo, mentre rispondeva con aria soddisfatta: “ Senza volerlo è stato proprio tua madre a servirci sul piatto d’argento la nostra salvezza.”

“Non è che sul  quel piatto d’argento c’erano le nostre teste? Sai con l’età la vista fa brutti scherzi..”- continuò il ragazzo poco convinto.

“Tu pensa ad arrivarci alla mia età. Al resto ci penso io.”- ribatté Piton con aria misteriosa dirigendosi verso la stanza dove li attendevano Siruis e Ginny.

 

 

La sala da pranzo era illuminata da una luce soffusa che si rifletteva sui velluti e broccati  delle poltrone e delle pareti. L’aria risuonava di un’armonia di arpe e violini e del tintinnare leggero delle posate e dei bicchieri. Tutti avevano un’aria rilassata e compiaciuta, tutti tranne Draco il cui nervosismo si intuiva solo dal fatto che invece di mangiare continuava a spostare il cibo da una parte all’altra del piatto.

Nonostante le rassicurazioni di Piton non riusciva proprio a credere che sarebbero usciti vivi da quella situazione.

Quasi sobbalzò quando il signor Parkinson si rivolse direttamente a lui: “Allora Draco, mia figlia parla sempre molto bene di te. Questo rende molto felice sia me che tuo padre… non escludiamo certo che ci possano essere sviluppi in futuro.. Tu che ne pensi?”

Che piuttosto che stare con tua figlia, preferisco mettermi con Potter e adottare Lenticchia. Ma questo a te non posso certo venirtelo a dire. –pensò mentre sfoderava il suo sorriso migliore: “Pansy è un’ottima amica, signor Parkinson.”

E con questa ti ho fregato, brutto combina-matrimoni.

Per evitare di continuare la conversazione il giovane si girò verso Piton guardandolo con aria di intesa. Quanto ci metteva quella maledetta cosa a funzionare? Non ne poteva più.

Per tutta risposta il professore gli rispose solo: “Girati, ragazzo malfidato.”

Draco spostò lo sguardo sugli altri commensali… si erano tutti addormentati di colpo.

Praticamente nello stesso momento Sirius e Ginny si affacciarono alla porta: “Via libera?”

“Non vi avevo detto che vi avrei chiamato io? E se fossero stati svegli?”- rispose Piton scocciato.

Sirius liquidò la domanda con un gesto della mano: “ E secondo te in una stanza con così tante persone c’è questo silenzio? Vuoi sapere una cosa?”

“Non ci tengo particolarmente”- sbuffò Severus uscendo fuori dalla stanza diretto alle segrete.

“E io te lo dico lo stesso.”- continuò imperterrito Sirius mentre lo seguiva_ “non credevo che la tua idea strampalata di mettere la pozione soporifera nel vino potesse funzionare veramente. Ogni tanto sei utile.”
”Ora che ho la tua approvazione mi sento meglio. E ora potresti almeno aprire la porta della cella così riusciamo a salvarli?”­

Sirius puntò la bacchetta alla porta e con voce stentorea disse: “Explodo!”. Un potente fascio di luce rossa colpì il pesante portone di legno massiccio, facendolo esplodere in mille pezzi,

Da dentro risuonò chiara la voce di James “Questo è Sirius. Riconosco lo stile.”

Il gruppo entrò nella stanza:subito Ginny corse dal fratello e dagli amici che si trovavano sul fondo, trascinando con un sé un riluttante Draco.

“Sei solo un ingrato-“ disse Sirius entrando seguito dagli altri- “ io vengo a salvarti e tu fai il sarcastico.”

“Sei stato tu o no ad aprire la porta?”- si ostinò James

Infastidito dal battibecco tra Black e Potter Severus raggiunse Remus che si trovava vicino i ragazzi. Era l’unico con cui si potesse ragionare, visto che gli altri sembravano appena usciti dall’asilo infantile.

“Che c’entra?”- continuò Sirius rivolto all’amico.

“C’entra che ho indovinato”- rispose l’altro pungolandolo.

“Ragazzi, se avete finito dovremmo andarcene e anche piuttosto celermente!”- li rimbeccò Lily mentre uscivano dalla cella.

“Nah… non preoccuparti. Gli abbiamo messo una bella dose di pozione soporifera negli alcolici. Staranno nel mondo dei sogni ancora per un bel po’- gongolò Black.

“Proprio sicuri?”si intromise una voce alle loro spalle.

Il gruppo si voltò di colpo , nelle ossa un brivido di presentimento.

Voldemort e i suoi seguaci li guardavano dalla porta con l’aria compiaciuta .

“Pensavate sul serio che non fossi in grado di risvegliare i miei mangiamorte da una semplice pozione .”.-sibilò l’uomo facendo scorrere voluttuosamente le mani sulla bacchetta e guardandoli uno ad uno.

Appena sentita la voce di Voldemort Piton prese per un braccio Draco e lo trascinò  dietro un pesante tendaggio che pendeva dal soffitto e correva per tutta la parete.

Accanto Voldemort Codaliscia guardava con aria di sfida i suoi vecchi amici, sentendosi forte dalla presenza dell’Oscuro Signore. “Non dovevate venire qui. Non dovevate proprio!”- cantilenò.

Sirius, Remus e James gli lanciarono occhiate di puro disgusto: “Vieni fuori e affrontaci senza nasconderti,da sorcio qual sei,dietro il tuo padrone”- sibilò  il primo.

Peter si ritrasse maggiormente nel semicerchio dei mangiamorte.

Gli occhi freddi di  Lucius Malfoy indugiarono su ciascuno dei presenti per poi fermarsi su Ginny e Sirius: “ Ho l’impressione che voi due non eravate nel gruppo prima. Non so come abbiate fatto ad entrare. Ma una cosa è certa: non ne uscirete vivi.”

Nel frattempo Piton e Draco erano scivolati lungo la parete, nascosti agli sguardi dalla tenda ed erano riusciti a posizionarsi dietro al gruppo dei mangiamorte.

Lo sguardo corvino di Bellatrix si girò verso il rumore alle sue spalle, per poi focalizzarsi sui due nuovi arrivati: “ Dove vi eravate cacciati? Siete in ritardo”- sibilò.

“Eravamo andati a prendere una cosa in camera di Draco. Siamo ridiscesi e non trovandovi vi abbiamo cercato in tutta la casa.”- rispose pronto Severus.

“Sempre la   risposta pronta, eh?”- rincarò Bellatrix :- “Comunque , come puoi ben notare il vostro piano è riuscito. Ora puoi anche uccidere la tua ragazza, Draco”.

Tutti gli sguardi erano puntati su di lui. Sentendo le parole della zia, il sangue del giovane si gelò per un  attimo, ma non ebbe il tempo di rispondere perché James, approfittando della distrazione generale aveva lanciato una potente maledizione contro la donna.

Come rispondendo ad un segnale, si scatenò l’inferno: tutti lanciavano incantesimi e cercavano di aver salva la vita anche solo per un attimo in più.

Un attacco simultaneo di Molly, Lily e Remus riuscì a mettere ko la maggior parte dei mangiamorte più lenti. James e Sirius al contrario erano partiti direttamente contro Voldemort, ma I loro attacchi vennero subito parati da  Lucius e Bellatrix.

“Non fatevi illusioni. Vi uccideremo tutti.”- minacciò la donna.

Narcissa fu distratta dalla battaglia contro Molly dai tonfi dei suoi compari che cadevano inspiegabilmente a terra. In realtà era merito di Severus, che  mascherandosi tra I mangiamorte ne colpiva quanti più poteva senza essere notato.

Draco imitandolo riuscì a colpire la zia, che si era mossa verso Sirius.

Lucius istantaneamente si voltò verso di lui: “Sei forse impazzito?”

“MA E’ LEI CHE SI E’ MESSA DAVANTI! Io volevo colpire Black!”- disse  con aria innocente.

Anche Ginny , Ron , Harry ed Hermione cercavano di dare il loro contributo alla battaglia, con magia, calci e morsi.

Ognuno faceva quello che poteva.

Il clamore della battaglia fu però interrotto da un sibilo infuriato di Voldemort: “Ora basta! Ora…. Morirete…. Tutti.!”

“Io non ne sarei molto convinto”- gli rispose James.

Voldemort si guardò intorno, incapace di muoversi: mentre infuriava la lotta Molly, Arthur, James, Sirius, Lily, Remus  e Piton si  erano disposti in cerchio attorno a lui isolandolo.

Percy, i gemelli, Charlie, Billy e gli altri ragazzi continuavano a combattere evitando che i mangiamorte colpissero gli adulti.

“Severus…vile traditore!”- urlò l’Oscuro Signore.

Per tutta risposta dal cerchio si levò un’antica formula in una lingua  ormai dimenticata . Una luce si sprigionò da ognuno dei componenti del cerchio, fino ad unirsi all’aurea luminosa degli altri formando un anello di energia solida che imprigionò l’uomo.  Voldemort provò a spezzarlo, ma appena il suo corpo venne in contatto con quella luce incandescente, iniziò a bruciare.

Tra l’incredulità  dei suoi seguaci, ben presto del loro oscuro signore  non rimase che un pugno di cenere..

“E ora Codaliscia a noi !”. minacciò Sirius movendosi plasticamente verso Minus, che aveva osservato l’intera scena tremando.

“Ma, Felpato amico mio, io non…”

“Esattamente Codaliscia tu non… vivrai abbastanza da arrivare a domani”- decretò stentoreo Remus.

 “Ma il primo colpo credo proprio che sia il mio”- disse James avanzando.

“James….”- squittì l’uomo.

“Ma non siamo così crudeli da ammazzarti così…”- continuò Potter

“Grazie….”

“SI… ti diamo dieci secondi di vantaggio e poi veniamo a cercarti.”- completò Sirius sorridendo.

“E allora se proprio ho dieci secondi…Obliviate!”- scandì Minus levando la bacchetta. Se avessero dimenticato lui sarebbe stato salvo.

“Sei lento come al solito”- si limitò a dire Remus. I tre amici si scansarono e il fascio di luce colpì.. Narcissa e Lucius. I due erano infatti immobilizzati da Molly  e Lily alle spalle dei Malandrini  e furono investiti in pieno dall’incantesimo.

Peter Minus, rendendosi conto che tutto era perduto svenne.

 

 

 

All’arrivo di Silente e degli Auror la situazione era ormai sotto controllo: Peter era ancora svenuto, I mangiamorte neutralizzati… l’unica che ancora non si arrendeva era Bellatrix che continuava a dibattersi.

“Avete fatto un ottimo lavoro, ragazzi miei”- disse il Preside  compiaciuto.

“ Certo che quando siamo stati catturati ce la siamo vista brutta,però. Se siamo salvi è stato solo grazie all’intervento di Severus , Sirius, Draco e Ginny. Strano a dirsi ma I primi due sono riusciti a non uccidersi a vicenda…”- scherzò Remus.

“Cosa dobbiamo fare con loro?”- disse Malocchio avvicinandosi al preside.

“Portateli ad Azkaban, ormai non c’è altro da fare”- mormorò il vecchio.

“ A proposito di questo…potrei parlarle un momento, Preside?”. Draco aveva raggiunto il gruppo , ma il suo  sguardo si volgeva continuamente verso I mangiamorte.

“Signor Malfoy….”- riprese il preside osservando il ragazzo che gli aveva riservato non poche sorprese-: “Dica pure.”

Draco prese un respiro profondo, non era abituato a chiedere ciò che voleva. E ciò che stava per chiedere non era poco.

“Mi stavo chiedendo se poteva evitare di far rinchiudere I miei genitori. Non sono stati I migliori del mondo…ma ormai hanno perso la memoria…forse potrebbero ricominciare una nuova vita…le assicuro che non capiterebbe più nulla…. Ci starei attento io….”

Silente gli posò una mano sulla spalle e le parole al ragazzo morirono in gola. L’uomo sembrò ponderare la richiesta, ma non era per nulla convinto. Notando l’indecisione del preside Severus si fece avanti: “ Preside la prego, aiuterei io il ragazzo….”

Il viso del preside si distese in un sorriso: “ Se ci sei anche tu… va bene.”

Poi il  preside poi si volse verso le figure sempre più evanescenti di Lily e James, che stavano abbracciando Harry prima di sparire in una nebbiolina luminosa. Il vecchio abbracciò con uno sguardo Sirius e Remus che cercavano inutilmente di consolare il ragazzo.

“E  ora tutti a casa”- disse prima di andarsene seguito da tutti.

 

 

Draco risalì nel salone. Lì i suoi genitori lo aspettavano intenti a prendere il te…

“Dove sei stato , tesoro?”- disse Narcissa porgendogli una tazza piena di liquido fumante.

Un’idea improvvisa e geniale attraversò la mente di Draco:

“Ero andato a riaccompagnare Ginny a casa. La mia ragazza, ricordi? Quella che è tanto carina e che vorresti tanto avere come nuora…”- disse accomodandosi sul divano. Poi si rivolse al padre: “ Sai, papà sono anche passato alla Gringott come mi avevi detto. I folletti hanno detto che non c’è nessuno problema nell’aprirmi un conto personale.

I due adulti si guardarono confusi, non ricordavano di aver detto nulla del genere, ma del resto tutti I loro ricordi erano  così confusi..

Draco sorrise soddisfatto tra sé e sé : la vita era meravigliosa!

 

 

 

 

…..::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::FINE:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::….….

  
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