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Autore: BellaSwan95    24/06/2008    3 recensioni
"Avevo amato la mia vita. L’avevo apprezzata più di qualsiasi altra cosa. La mia vita con mia madre,Phil … La mia vita nella calda e soleggiata Phoenix … Ma la mia vita si era interrotta all’improvviso …"
Genere: Romantico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Black, Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok,

devo dire che sono molto felice del risultato che ottenuto pubblicando questa fanfiction =)

Ben 4 recensioni,che sono davvero un record per me,

ovviamente aspiro a riceverle sempre di più man mano che continuo ad aggiornare.

Volevo ringraziare per aver commentato:

_sefiri_

ka chan [grazie per aver inserito la storia tra i preferiti]

 gianna88

memi16 [idem: è bello sapere che a qualcuno piace questa ficcy .. ]

 

In questo capitolo,raccontato da Edward,noterete che non apprezza moltissimo la sua natura e arriva quasi a desiderare di non appartenere alla sua famiglia …

 

 

 

 

 

Vampiro

(Edward)

 

 

 

 

 

Avrei desiderato che tutto ciò non fosse mai accaduto.

Ci stavamo preparando ad una battaglia e,perlomeno nell’epoca in cui avevo vissuto ed ero nato,non era un buon segno. Mi chiedevo come ne saremmo usciti: vincitori?

Già,la vittoria …

Leggevo chiaramente l’emozione,l’eccitazione sui volti dei miei familiari,pronti a combattere.

Perché mi sentivo così estraneo a quel luogo in quel momento?

Era come se un soldato non volesse arruolarsi  nell’esercito locale .. come se stessi cercando di sfuggire al mio stesso destino …

Ma no,quale destino …

Il mio destino era già compiuto: una vita eterna davanti ai miei occhi,fatta di monotonia e solitudine. Non esistevano i pro nell’esistenza di una creatura dannata come me,non sarebbero mai esistiti.. Mi vergognavo di ciò che ero,ma non lo avrei mai detto a nessuno,specialmente a Carlisle. Lo avrei ferito,sicuramente,ma avevo l’impressione che in fondo lui l’avesse sempre saputo .. avesse sempre percepito che quella vita non era per me …

Io avevo aspirato ad altro.

Ma oramai era troppo tardo.

“Tanto vale che anche il soldato Edward Cullen si dia da fare”,mormorai tra me e me,con una vaga sensazione di rammarico.

 

“Mi chiedo cos’abbia Edward … “

Ecco,questo era esattamente uno dei tanti contro esistenti nella vita di un vampiro.

Ovviamente non vampiri in generale,si intende.

Pareva che al momento fossi l’unico ad avere la possibilità,se così poteva essere definita,di percepire ogni singolo pensiero della gente.

Girava voce che ci fosse anche qualcun altro,forse in Italia,ma che i suoi potenziali non fossero tanto eccessivi quanto i miei ..

Sentire quel solito e fastidioso ronzio nella testa,mi fece irrigidire ancora di più,come se non fossi di già una statua senza anima e cuore …

“Edward?” mi richiamò una voce squillante,preoccupata.

“Sì?”

Quei dialoghi mentali erano davvero curiosi nella maggior parte dei casi …

A volte preferivo non conoscere l’opinione di Alice sui bicipiti di Jasper …

“Va tutto bene?” chiese la solita vocina.

“Ti importa veramente?” chiesi,indifferente.

“Andiamo … cosa c’è?”

“Niente.” Ribattei prontamente,misurando il salotto a grandi passi.

“Edward,sappiamo entrambi che c’è qualcosa che ti turba.” Replicò.

Sospirai rumorosamente e mi voltai nella sua direzione: Alice Cullen sedeva sul divanetto appostato contro la parete sud e mi scrutava pensosa.

Mi soffermai con lo sguardo sui capelli corvini che racchiudevano quel volto così grazioso,ma allo stesso tempo capace di penetrarti all’interno …

Trasalii inspiegabilmente.

Temevo forse per il fatto che potesse esistere qualcuno capace di leggere anche me?

Beh,sarebbe stato giusto …

“Edward,parliamone.” Continuò.

“Alice,sto bene.”

“Non mi sembra.” Bisbigliò e la sua vocina era un che di irritante nella mia mente.

“Sul serio .. Falla finita.”

“Edward,magari posso aiutarti …”

-Sto bene!- gridai inconsapevolmente.

Abbassai immediatamente lo sguardo quando mi accorsi di aver letteralmente urlato … avevo ..aperto la bocca e dato fiato alle trombe senza nemmeno pensare ..

Percepii lo sguardo di tutti su di me e desiderai sprofondare sotto terra.

Ma non era quello l’Edward Cullen che conoscevo: alzai a mia volta lo sguardo su di loro e li scrutai con aria interrogativa,deciso a far distogliere l’attenzione dal momentaneo fenomeno da baraccone.

-Ehm,comunque … - proferì Carlisle,mantenendo l’attenzione su di me,- dovremmo organizzarci,ora. Jasper?-

E si rivolse al figlio, in piedi accanto ad Alice,le braccia incrociate sul petto.

Lo vidi sospirare rumorosamente,per poi lanciare un’occhiata fugace a tutti i presenti: Emmett,a poca distanza dalla mia postazione,sbuffò rumorosamente.

Mi voltai a guardarlo e avrei preferito non infiltrarmi nei suoi pensieri …:

“Disposizioni … qui ci vuole ben altro … “

Lessi sul suo volto l’afflizione,il dolore,la disperazione,la preoccupazione che aveva tenuto nascosta per anni e anni .. Ora tutte quelle emozioni erano riaffiorate in un colpo solo ..

Maledii gli umani,i vampiri .. tutte le creature presenti su quello che poteva essere definito,in qualche modo ( a me sconosciuto ) ..mondo.

Rammentai,senza volerlo, la figura di mio fratello  che tornava a casa Cullen,il mento … l’intero volto,incrostato di sangue.

Non era sangue di cervo … grizzly … puma ..

No,ben altro: sangue umano.

Non so quale volontà divina mi impedì di balzargli addosso,aggredirlo,imprecare e pregare che l’Inferno lo accoglierà a braccia aperte,se mai giungerà la sua ora …

Ma l’espressione che mi aveva lanciato .. di dispiacere,di afflizione.. lo aveva salvato dalla mia furia indomabile.

Avevo visto nella sua mente l’ancora ben nitido ricordo di pochi minuti prima,quando aveva attaccato la giovane Jessica Stanley in un vicoletto deserto della piovigginosa Forks.

Impaurita aveva seguito ogni singolo movimento del suo assassino …

Il passo lento con il quale le si era avvicinato … il volto che si chinava di lato … i denti,inizialmente serrati, che si schiudevano con un ringhio e si posavano con ferocia sul suo collo.. E poi i suoi ultimi gemiti.. le sue ultime parole inintelligibili ….

Ed ecco Emmett che fugge,in preda alla disperazione ..

Incapace di credere a ciò che ha appena compiuto …

 

-Per ovvie ragioni,Emmett non parteciperà.- sbottò Jasper,posizionandosi all’angolo opposto della stanza.

-Cosa?- protestò lui,avanzando verso il fratello con le mani chiuse a pugno.

Vidi la figura di Rosalie raggiungerlo e condurlo verso un divano,dove lo spinse ad accomodarsi.

“Ma come …” ringhiò Emmett fra se e se, incenerendo Jasper con uno sguardo.

Non se ne curò,ma riprese a parlare,mentre Carlisle ed Esme mi raggiungevano con rapidità.

Con la coda dell’occhio li vidi intenti a mantenere le distanze fra me e loro,come se non volessero intralciare la mia intimità ..

-Bene, ora tutti voi sapete,- continuò Jasper,- che i Quilete sono convinti che anche Emmett sarà con noi,nonostante abbia compiuto..

-E cosa diranno notando la sua assenza?- intervenne Rosalie.

-Probabilmente si stupiranno,ma noi diremo loro che ha semplicemente raggiunto il clan di Tanya a Denali.- rispose,prontamente.

-Per fare cosa?- intervenne Esme,lanciando ad Emmett un’occhiata compassionevole.

-Ritrovare il giusto equilibrio.-

“il giusto equilibrio … “ ripeté Emmett,con un ghigno.

Tentai di concentrarmi,seppur con discreti risultati,sulle parole di Jasper:

-Ora,sappiamo bene che la polizia locale sta ancora investigando sulle cause della morte di Jessica Stanley e al momento non hanno trovato una buona pista da seguire.- proseguì,- Ben presto scopriranno che in realtà non si è trattato di un banale omicidio,vista la totale mancanza di prove,ma non arriveranno mai ad una conclusione che potrebbe includere parole come “vampiro” o “collo mozzato”.-

-E allora perché non posso partecipare?!- gridò Emmett,facendo sobbalzare Esme al mio fianco,- Hai detto tu stesso che al momento non sono ricercato dagli agenti,o no?!-

-Certo,- annuì Jasper,cercando di mantenere la calma,- ma i Quilete,notando che sei ancora tra noi,potrebbero indirizzare la polizia ad investigare su di te .. e gli “esperti” agenti che hanno qui a Forks,pur di portare a termine questo caso,si inventerebbero una qualsiasi scusa appena plausibile per sbatterti dentro.-

La spiegazione di Jasper,la sua teoria,sembrava avere una certa logica,e a quanto pareva dai loro pensieri,anche gli altri erano pienamente d’accordo.

Con una piccola eccezione …

-Perché mai i Quilete vorrebbero farmi incarcerare?- sbottò Emmett,- Non sarebbe meglio per loro uccidermi e basta?-

-Oh Beh … - sospirò Jasper,- A quel punto sarebbe difficile dare una spiegazione a proposito della tua improvvisa sparizione … oppure,se volessero mostrare il tuo cadavere agli abitanti di Forks,capire la causa della tua morte.. A quel punto gli agenti sarebbero ancora più confusi,e più occupati.. e finirebbero per non portare a termine ne le investigazioni sulla tua deceduta,né su quella della Stanley. Perciò … -

-Ok,ok … - si arrese Emmett,appoggiandosi alla poltrona con un sospiro,mentre Rosalie gli carezzava delicatamente i capelli.

-Quindi Jasper? Quali sono le disposizioni?- proruppe Carlisle,lo sguardo sempre più duro.

Vidi Jasper avanzare verso la libreria del salotto,afferrare uno dei tanti volumi e aprendolo,far scorrere le varie pagine fino a puntare lo sguardo su un piccolo foglio bianco che riuscivo ad intravedere dalla mia posizione.

Lo afferrò e,spiegandolo,gli diede una rapida occhiata.

-Allora ..-

-Ma te lo sei scritto?- sbottò Emmett,con un ghigno.

Jasper lo ignorò e nascose il foglio nella tasca dei jeans.

“Idiota.” Borbottò una vocina distante,che riconobbi come quella di Alice ; stava scrutando Emmett con uno sguardo che la diceva lunga.

-Beh?- proferì Esme,facendo tornare jasper a concentrarsi sul suo discorso.

-Ecco,io pensavo che potremmo dividerci in questo modo: Esme e Rosalie si occuperanno di Forks e dintorni,prestando attenzione anche ai boschi.- ed indicò le due donne,rivolgendo a Carlisle un sorriso cameratesco: come facevano ad essere così felici?

Non riuscivo ad essere tanto esultante,era come se il vecchio Edward Cullen fosse scomparso … .

-Bene.- riprese,sorridendo ancora una volta,- Ora,sono quasi del tutto convinto che loro assegneranno lo stesso compito ai più deboli del branco.

-Quindi,chi..?-

-Non so … - sospirò,- voglio dire ..  i pochi che conosco hanno dei potenziali piuttosto alti e probabilmente avranno il compito che io assegnerò ad Alice e Carlisle.-

-Sarebbe?- squittì Alice entusiasta.

-Il confine.-

-Il confine?!- gemette Esme,e voltandomi notai la sua espressione preoccupata.

-Esatto.-

-Jasper .. è troppo pericoloso … - mormorò,e se non fosse stato per la consapevolezza di sapere che mia madre adottiva era un vampiro, l’avrei sorretta per evitare che svenisse.

-Questo non è nulla in confronto a ciò che ho deciso di assegnare a Edward.- proseguì,rivolgendomi un ampio sorriso.

Io sostenni il suo sguardo,cercando di mantenere un’espressione neutra.

-E cosa sarebbe?-

-La Push. – rispose in un sussurro.

Notai le espressioni sbigottite di tutti i presenti,e nel frattempo tutti i loro pensieri cominciarono a farsi spazio tra i miei,nella mia mente.

Annuii,incapace di fare altro. La parte meno nobile di me mi spingeva a rifiutare,ad oppormi alle decisioni di mio fratello per il bene dei miei famigliari … ma dall’altra,ero estatico .. probabilmente la parte cavalleresca del mio essere cominciava a riaffiorare pian piano...

-Jasper..- lo richiamò Alice, e ci voltammo tutti nella sua direzione.

-La Push …?- ripeté,incredula.

-Sì. E’ il compito più adatto a lui.- rispose,e non potei fare a meno di trattenere un sorriso.

-Ma Jasper … - protestò Rosalie,e mi stupii del fatto che avesse deciso di intervenire.

-Suvvia, Edward sarà molto attento,non è vero?- borbottò Carlisle,voltandosi nella mia direzione. Annuii,e tornai subito a concentrarmi sulle parole di Jasper:

-Ed io infine, mi appresterò ad aiutare chi di voi ne avrà bisogno.-

-Giusto .. – sussurrò Esme,con uno sguardo a dir poco materno.

-Esme,andrà tutto bene … - la rassicurò Carlisle,stringendola in un abbraccio.

 

Per un instante che definirei infinito,il silenzio calò sulla stanza e potei percepire,seppur non volendolo,i pensieri di tutti:

“ Come ha potuto … Edward,voglio dire.. è pur sempre Edward! “ piagnucolava Alice,seduta al solito divano.

“Non sono convinta che tutto si risolverà … “

Stranamente Rosalie con quel suo insulso pensiero riuscì a farmi irrigidire.

“Non ci posso credere … i miei figli … “

Cercai di ignorare i pensieri di Esme ..  probabilmente ascoltandoli,se avessi avuto la possibilità di piangere,lo avrei fatto.

E ovviamente Emmett e Carlisle erano altrettanto poco convinti..

“Forse dovrei parlare con Edward … “

Mi sorprese il fatto che Jasper stesse rimuginando su ciò,probabilmente mi sarei aspettato un “ma guarda che idioti .. come ci si può preoccupare di una cosa del genere?”

Mi affrettai a raggiungerlo e quando gli fui davanti,gli rivolsi un’occhiata interrogativa.

-Hai sentito,eh?- sussurrò.

-Già .. –

-Senti,dobbiamo parlare.- e mi condusse fuori.

Quando si fu richiuso la porta alle spalle,riprese a parlottare:

-Vedi,io non sono sicuro di aver fatto la scelta giusta … -

-No jasper,vedrai che andrà tutto bene … - lo interruppi,lo sguardo fisso davanti a me,perso nel vuoto.

-E se così non fosse? Edward,non mi sono mai sentito così perso … - confessò,sospirando.

-Perso? Jasper,hai fatto un ottimo lavoro.-

-Dici? E se per caso i Quileute assegnassero lo stesso compito di Alice a … Billy Black?!-

-Probabile … - mormorai,- ma Alice saprà cavarsela,in ogni caso. -

-Sai cosa devi fare Edward,vero?- si rabbuiò,all’improvviso.

-Sì?-

-Eliminarli.- sibilò.

-E cosa si dirà in giro a proposito della loro improvvisa sparizione?-

-Beh .. una partenza che nessuno si aspettava.- ghignò.

Ricambiai,ridendo di gusto.

 

 

  
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