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Autore: Astoria McCartney    28/02/2014    3 recensioni
AVVISO: C'è un pizzico di surreale in questa storia ♥
Anne e Julia sono due normalissime adolescenti moderne, solo una cosa le differenzia dagli altri: il loro amore per i Beatles, una innamorata di Paul e l'altra di John. Entrambe amano gli anni '60 ma sanno benissimo che è un'epoca passata da quasi 50 anni. Un pomeriggio a casa di Anne, nello studio del padre...
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sento la sveglia del mio cellulare suonare, m stiracchio sotto le coperte come se volessi fare straccing. Mi metto le mani sugli occhi e penso di dover andare a scuola. Conoscendo a memoria la mia stanza e il mio letto mi muovo un po' verso destra e..... Cado a terra facendo un baccano terribile, Julia si sveglia di soprassalto.
 "Anne? Che hai fatto?" Il suo respiro è accellerato. Devo averla davvero spaventata!
 "N-niente, ahiaaa la testa...non mi ricordavo fossimo nella camera di Paul" Cerco di giustificarmi massaggiandomi il fianco con il quale ho urtato il pavimento.
 "E cerca di ricordartelo però, vorrei dormire e poi SPEGNI QUEL MALEDETTISSIMO CELLULARE PERCHE' QUI NON SERVE A NIENTE!" Esclama Julia alzando il tono di voce.
 "Shhhhh sei pazza? Non vorrai mica svegliarlo? Ok, calma, lo spengo." Sbuffo e spengo il telefonino ormai con la batteria quasi scarica.
 Julia si rigira nella sua specie di sacco a pelo e si riaddormenta dopo poco. Io invece non ci riesco, sono troppo emozionata. Decido di dare un'occhiata alle cose di Paul, caspita come sono fortunata...vabbè dai. Piano piano scendo dal letto e mi avvicino alla finestra. Fa molto freddo e con il mio respiro appanno il vetro. Pulisco con la manica e scosto leggermente le tende bianche. Che meraviglia, il sole sta sorgendo. Liverpool è magnifica a quest'ora. Non capisco il colore del cielo è quasi verdognognolo arancione, davanti a me due schiere di villette identiche a questa. Qualcuno è già sveglio, vedo qualche automobile passare in strada. 
Sorrido.
 Mi allontano dalla finestra e mi avvicino allo scrittoio di legno scuro, mi siedo e apro il primo cassetto. Trovo una piccola fotografia sbiadita in bianco e nero raffigurante una donna sui quaranta, lo prendo e sopra c'è scritto "Mamma mi manchi", all'improvviso mi pizzicano gli occhi e mi scende una lacrima, oh Paul...gli deve mancare moltissimo Mary McCartney. 
Oltre a questa fotografia ci sono delle matite ed una armonica a bocca. Sistemo tutto com'era prima e decido di vestirmi. Mi infilo la stessa gonnellina di ieri e mi tiro le calze fino alle ginocchia, Paul mi ha dato anche un paio di scarpette rosa, indosso quelle. Mi copro bene il collo con il maglione beige e vado allo specchio. I miei capelli castani sebrano pelo di topo, che orrore. Li lego come ieri sera così vado sul sicuro e molto cautamente esco dalla stanza socchiudendo leggermente la porta. Cammino nel corridoio a passo felpato, arrivo vicino alle scale e comincio a scenderle pianissimo...ahhhh! Alcuni gradini scricchiolano. Arrivo nell'ingresso e vado nel salotto. Paul sta ancora dormicchiando. Forse è meglio lasciarlo stare...eh no! Non resisto, mi avvicino al divano e mi inginocchio vicino al suo viso. E' perfetto diamine! Sembra un'orsacchiotto, e se gli scattassi una foto con il cellulare? Merda l'ho lasciato sopra....continuo a guardarlo con tenerezza quando mi comincia a pizzicare il naso, nooooo uno starnuto! Cerco di trattenerlo ma faccio ancora più rumore. Paul apre gli occhi, arrossisco e dico: "Ehm......buongiorno...". 
Mi sorride e dice: "Ciao Anne, dormito bene?"
 "S-si benissimo e tu?" 
"Si, anche" Si stiracchia e si alza in piedi, è alto. Ci passeremo almeno dieci\quindici centimetri. "Sono contento che hai dormito bene..." Dice lui con uno sbadiglio contagioso.
 "Scusa Paul ma tuo padre?" Gli chiedo dopo pochi secondi.
 "Tranquilla, è fuori per lavoro. Non dovrebbe tornare prima di un mese" 
"E tuo fratello?"
 "Beh lui....aspetta un minuto, come fai a sapere che ho un fratello"
 Imbarazzatissima mi porto un braccio dietro la nuca "Ehm...ho tirato ad indovinare...",
 Paul mi guarda perplesso "Non c'è nemmeno lui."
 annuisco.
 "Julia dov'è?" Mi chiede cambiando discorso. 
"Sta ancora dormendo e ti volevo ringraziare per l'ospitalità..."
 "Di niente, è stato un piacere dopotutto come gentleman non potevo lasciarvi sotto la pioggia scrosciante" 
Sorrido. "Anne, posso chiamarti Annie?"
 "C-Certo!" Rispondo sentendomi imporporare le gote.
"Bene (sorride) hai fame?"
 "Ehm.... (vorrei dirgli di no ma è troppo evidente) si."
 "Allora più tardi andremo a casa di un mio amico a mangiare qualcosa, lui ha sempre tutto da mangiare, sopratutto i biscotti, li adora."
 "George Harrison" Bofonchio.
 "Cosa Annie?"
 "N-niente" (Ho già causato troppi guai).  Paul va in bagno e nel frattempo scende Julia.
 "Cavolo Julia, è bellissimo..." Le dico a bassa voce cercando di non farmi sentire da Paul.
 Lei ridacchia e mi da delle pacche sulla schiena. "Tra poco andremo a mangiare qualcosa da George Harrison"
 "Cavolo Anne! Che figata..." Dice lei sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
 Annuisco. Sinceramente ho ancora paura della situazione in cui io è Julia ci troviamo, chissà per quanto tempo rimarremo qui.E se non riuscissimo più a tornare a casa? Cosa ne sarà della vita che conoscevamo prima? Cosa ne sarà della scuola, degli amici ma soprattutto dei nostri genitori? Non ci ritroverebbero più oppure sarà come se non fossimo mai nate? La cosa mi spaventa tantissimo ma allo stesso tempo sono contenta di quello che ci sta capitando e mi sento come credo si senta anche Julia, la ragazza più fortunata al mondo. Se non riuscissimo più a tornare diventeremo orfane e dovremmo cominciare una nuova scuola qui? Aiuto. 
Paul è di nuovo difronte a noi nel salotto con il suo favoloso completo Teddy Boy. Io mi sento bollire lo stomaco e le orecchie. Paul ci sorride e fa cenno di seguirlo. Io e Julia usciamo dalla casa e lui chiude la porta dietro di noi. Raggiunge il passo e cammina vicino a me. (Evvai!) La temperatura si è leggermente alzata questa mattina. Adesso la città si è completamente risvegliata e vedo che Paul saluta molta gente. Forse sarà già abbastanza popolare.... 
Una punta di gelosia sento crescere in me. Cerco di rivolgergli la parola, ma lui mi precede. 
"Dimmi...che scuola fai Anne?"
"Le superiori..Sono al secondo anno" Rispondo senza guardarlo.
"Interessante...anch'io! Vado alla scuola artistica." Mi dice calciando una pietra davanti ai nostri passi.
"Beh Ragazze ci siamo quasi.."  Aggiunge più tardi.
"Oh, molto bene Paul, per caso c'è anche John?" Chiede Julia estroversa come al solito.
 "Certo Julia! Noi siamo veramente inseparabili come amici"
 "Sono contenta di questo, si vede che la vostra sarà un'amicizia eterna"
 "Anche quando avrò, che ne so settant'anni io e John saremo amici". A quest'ultima risposta di Paul mi viene da piangere, non posso dire niente o altrimenti rovinerei l'intera storia e inoltre non vorrei causare altri guai. 
Arriviamo poco dopo a casa di George, è una villetta carina quasi identica a quella di Paul e appena entriamo subito ce lo presenta. 
"Piacere George Harrison..." Un ragazzo alto quanto Paul, molto molto magro e con i capelli neri compare sorridente e ci stringe la mano.
 "Piacere Anne, Annie per gli amici" Ricambio la stretta felice.
 "Piacere Julia"
 "Dimmi un po' Paul nuove conquiste?" Dice George indicandomi, arrossisco violentemente. "Ahahahahahah no bastardo" Risponde lui ridacchiando.
 "Chi chiami bastardo?" Gli dice George fingendo di indispettirsi.
"Te!" Esclama Paul guardandolo negli occhi scherzosamente.
Si riempiono di schiaffetti e pugni, sono veramente carini.
"Ho portato queste due mie amiche per far mangiare loro qualcosa..." Dice Paul.
 "Si, quando verranno Stu e Pete mangeremo una torta che ha fatto ieri mia madre..." Dice George invitandoci dentro casa sua.
 "Oh allora staremo veramente bene Geo"
 "Grazie amico..ma vedi..mia madre è sposata!" Dice George cercando di provocarlo.
 "Idiota.." Risponde Paul sorridendo. Si abbracciano. 
Guardo Paul e lui ricambia il mio sguardo, per una frazione di secondo i nostri volti si sono incrociati, wow!
Dopo un po' arrivano John e gli altri e, come c'era d'aspettarselo Julia comincia a fare la lecchina con John , solo lei è in grado di fare così.
 Ci sediamo tutti quanti in cucina e George ci offre un megalattico pezzo di torta, ottima. Mentre mangio osservo Paul, Julia intanto mi fa degli strani segni, ma non capisco affatto quello che vuole dirmi. All'improvviso vedo John e Pete ridere. 
"Che c'è?" Chiedo. 
Paul si gira per guardarmi e sorride, prende un tovagliolo e me lo passa sulle labbra, DIO CHE IMBARAZZO! ERANO SPORCHE!!! VORREI SOTTERRARMI. 
"Che gentleman che è Paul...eeehhh quando cominci a far così vuol dire che..." Paul si gira è lo fulmina con lo sguardo. 
Sono ancora più imbarazzata di prima.




Autrice: Cari lettori, aspetto con ansia le vostre opinioni! Fatevi sentire! :D
Baci, Astoria.
  
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