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Autore: Aron_oele    28/02/2014    12 recensioni
E, a grande richiesta, (ehhh! Sì, come no!) ecco a voi il ritorno di questa ff!! Se Ryoga è chiamato "l'eterno disperso", io sono "l'eterna indecisa"! Ff scritta, pubblicata, cancellata, riscritta e ripubblicata! A parte qualche cambiamento, il tema principale di fondo è sempre lo stesso: è il compleanno di Ranma ed Akane decide di fargli un regalo un po'... diverso! Solo che non è "spassosissima commedia romantica americana", come l'avevo immaginata all'inizio! Io ho cercato di essere il più comica possibile, ma credo di essere rimasta ridondante e introspettiva come sempre! Grazie in anticipo a chi leggerà e soprattutto grazie a chi troverà il tempo di lasciarmi scritti i suoi pensieri in proposito...
Le incantevoli Fan art che vedete sono fatte dalla bravissima Spirit99
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Secondo capitolo: Ranma's side

Ranma si stava lavando i denti ancora molto, troppo, assonnato.
Il Sole non era ancora sorto e gli sembrava di essere un ladro in quella casa che ormai considerava sua.
Non aveva nemmeno acceso la luce del bagno, per paura che qualcuno se ne accorgesse.
Anche perché non avrebbe saputo spiegare la ragione per la quale si trovava in mutande a lavarsi i denti alle cinque del mattino.
Cosa avrebbe dovuto dire? Che la sera prima aveva trovato un bigliettino della sua fidanzata il cui contenuto da cardiopalma gli aveva impedito di chiudere occhio per tutta la notte, tanto che si era addormentato stringendolo in mano? Che anche lui non sapeva spiegarsi il perché stava andando da lei a quell'ora? Che non aveva la minima idea di cosa avesse intenzione di fare Akane ma che lui la seguiva perché....
Perché la seguiva?
Solo poche ore prima, mentre leggeva e rileggeva mille volte quel pezzo di carta che lei gli aveva lasciato con il massimo riguardo sul futon, non poteva crederci.
Aveva pensato di tutto.
Che fosse uno stupido scherzo del vecchiaccio.
Che fosse un altro dei fantasiosi piani di Shan-pu per sedurlo.
Addirittura che fosse una lettera di Kodachi impregnata di quei suoi profumi velenosi.
Tutto, tranne che fosse di Akane.
Akane, Akane Tendo. La sua Akane.
La ragazza violenta, rozza, il maschiaccio per niente carino.
Lei, proprio lei, aveva scritto che sarebbe diventata “la fidanzata perfetta”.
A Ranma batteva il cuore all'impazzata solo a pensarci.
Cos'è una fidanzata perfetta?
Lui non lo sapeva, era abituato alla sua di fidanzata, che non era carina, non era dolce, forse non si poteva definire nemmeno fidanzata, ma di sicuro era perfetta.
E non serviva spiegare il perché.

Ed ora si ritrovava nel cuore della notte a lavarsi i denti in preda all'agitazione.
Si svestì in un lampo e si buttò sotto la doccia, senza nemmeno pensarci si mise sui capelli il balsamo di Akane, uno dei segni inequivocabili che aveva avuto quella mattina, che a svegliarlo era proprio lei.
Si era sentito chiamare da una voce dolce e scuotere leggermente da una manina calda e delicata.
Era così bello che credeva che fosse sua madre.
Ma poi aveva riconosciuto il profumo di fragola, il profumo di quando Akane è appena uscita dalla doccia.
Ed ora si stava vestendo in fretta e furia proprio perché lei l'aveva svegliato.
E gli aveva chiesto di raggiungerla al parco.
Ranma non sapeva cosa aspettarsi, tanta era l'agitazione che non aveva nemmeno mangiato.
Il suo stomaco era talmente intrecciato che anche un solo biscotto sarebbe stato più pesante di un masso per lui.
Non riusciva a ricordarsi cosa doveva fare per primo, era totalmente nel pallone.
Cercava di non farsi domande, non voleva immaginare cosa volesse fare Akane con lui all'alba di quel sabato mattina, perché sapeva che se la sua immaginazione avesse vagato troppo, non sarebbe più riuscito ad andare da lei.
Aprì il solito zaino da viaggio, quello che aveva usato per anni nelle peregrinazioni con suo padre, e ci buttò dentro l'intero contenuto dei suoi due cassetti.
Non aveva molti vestiti e, non sapendo la direzione, decise di prenderli tutti.
In punta di piedi attraversò il corridoio, le scale e poi, prima di uscire, si accorse di qualcosa sul tavolo da pranzo.
Erano due biglietti, uno da parte di Akane e uno che sarebbe dovuto essere stato da parte sua.
Entrambi dicevano che sarebbero tornati lunedì.
Ranma si diede un sonoro ceffone.
Aveva continuato a pensare, seppur in un angolo remoto, che tutto questo fosse solo uno di quei strani sogni che a volte faceva su Akane, dove lei faceva cose carine per lui e a volte addirittura lo baciava.
Ma quello non era un sogno, ormai ne era consapevole.
Uscì di casa.
L'aria era tiepida ma lui aveva i brividi, brividi che solo l'agitazione sa dare.
Nella penombra di una Nerima ancora addormentata, ogni passo che lo avvicinava ad Akane, era un colpo al cuore.
Forse erano quelle le tanto famose farfalle nello stomaco che vengono al primo appuntamento.
Ma poi la vide.
E capì che quello che aveva sentito fino a quel momento non era niente in confronto.

Akane stava seduta sulla solita panchina, gli occhi bassi e i capelli mossi dal vento.
Appena sentì la sua presenza gli sorrise e a Ranma parve che le gambe gli si stessero sciogliendo.
<< Ranma, avevo cominciato a temere che non saresti venuto! >> disse la ragazza ancora sorridendo, ma mostrando un leggero sollievo nella voce.
<< E invece eccomi qui ehehe... >> rise più nervoso che mai << Cosa facciamo, una corsetta? >>
<< Ti sembro vestita per una corsetta? >>
No.
Ranma avrebbe voluto rispondere “No, non sei vestita per una corsetta, sei vestita per farmi prendere un colpo”.
Akane indossava solo un vestito nero a collo alto e senza maniche, così stretto che le risaltavano le forme, così corto che lasciava poco spazio all'immaginazione.
Il ragazzo rimase imbambolato a fissarla con la bocca aperta prima che lei, con non poca soddisfazione, lo richiamasse nel mondo dei vivi:
<< Non c'è tempo adesso, altrimenti perderemo il treno, vieni, sbrigati! >>
E detto questo, si avviò a passo svelto verso la stazione, lasciando che un attonito Ranma le portasse la valigia.
“Il treno?”

***

I due ragazzi entrarono nel vagone quando il cielo era di quel color indaco che, lasciando ancora tutti al buio, grida ai quattro venti che il Sole sta arrivando.
Presero posto l'uno di fronte all'altra e si guardarono finché non sentirono che il treno si stava muovendo.
Non dissero una sola parola.
Fu Akane la prima a rompere il silenzio: << Ranma, guarda >> e indicò il finestrino, dal quale si vedeva l'alba spuntare.
Fuori un piccolo e lontano Sole, faceva capolino da un cielo color lavanda, colorando le strade, gli alberi, le montagne, il fiume.
Era uno spettacolo mozzafiato.
Ma Ranma non stava guardando, perché lo spettacolo più bello ce l'aveva davanti.
Lo spettacolo più bello era Akane che guardava fuori dal finestrino, con gli occhi incantati ed il viso colorato di arancione.
“Sei bellissima”
Avrebbe voluto dirglielo. Così, semplicemente, “Akane, dipinta dai colori del Sole che sorge, sei bellissima”.
Veramente sei bellissima anche appena sveglia, o quando ti alleni, o quando con i capelli ancora bagnati sei appena uscita dalla doccia o.... Veramente sei bella sempre.
Ma non trovava il coraggio.
Una paura recondita, insita e subdola glielo impediva.
Chissà perché poi.
Non era la cosa più naturale del mondo dire queste cose alla propria fidanzata?
Forse era perché loro non avevano mai accettato apertamente di essere fidanzati.
Forse era perché si vergognava a far sapere a tutti che la trovava bellissima, ma adesso erano soli, solo loro due in un treno semi deserto alle sei del mattino, verso una destinazione sconosciuta, e allora....
<< Akane.....>>

<< Hai ragione Ranma, ti starai chiedendo dove siamo diretti!? >>
Forse era meglio così, meglio che l'avesse interrotto, meglio che non le avesse potuto dire quello che da troppo tempo il suo cuore reclamava.
Ecco di cosa aveva paura.
Del futuro.
Se lui le avesse detto tutto il proprio amore e lei non l'avesse ricambiato? Se gli avesse risposto “Ranma, io ti voglio bene, ma non ti amo?”
E se invece lei l'avesse corrisposto? Cosa avrebbero dovuto fare a soli diciannove anni?
Avrebbero potuto avere il loro primo appuntamento? E poi il secondo? E il loro primo Natale insieme? E la dichiarazione? E la proposta?
No, quelli c'erano già stati.
La relazione era partita in medias res e a loro mancavano gli inizi, i principi.
Tutte le cose sono più belle quando è la prima volta.
Non c'era stata una prima volta in cui un Ranma, già da molto innamorato di Akane, le aveva chiesto un appuntamento. E non c'era stata una prima volta in cui Akane era stata in ansia per un giorno intero, scegliendo il vestito da indossare. E non c'erano state confessioni segrete con le amiche nei giardini, nessuna lettera d'amore, nessun mazzo di fiori, nessuna scatola di cioccolatini.
Non erano mai andati a cena fuori, non si erano mai detti “ti voglio bene” e nemmeno “ti amo”.
Non avevano neanche una foto insieme.
E adesso che erano innamorati e avrebbero davvero voluto fare queste cose, era troppo tardi.
Adesso, al primo sguardo d'amore fra i due, si sarebbero entrambi ritrovati con un abito bianco, pronti a passare il resto delle loro vite insieme, senza aver mai avuto un principio.
Quindi forse era meglio che non le avesse detto che la trovava bellissima.
<< Beh, in effetti.... >> disse solo.

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Buonasera a tutti!

Come promesso, ecco stasera (anche se tardi) il terzo capitolo!
Dovete perdonarmi, ma ultimamente mi riescono più brevi del solito!
Credo sia perché mi piace tanto rimanere in questo limbo di cose dette/non dette, ma giuro che dal prossimo capitolo cominceremo a vedere un po' più di pepe!!
Colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che hanno letto e leggeranno questa mia storia, tutti quelli che l'hanno recensita, seguita, ricordata, preferita... Siete tantissimi e io davvero sono commossa e onorata.

Come ultima cosa, questa sera voglio farvi un regalo.
Anche se me ne prenderei volentieri il merito, queste splendide fan art sono state fatte da Spirit99!!
Stasera colgo un po' troppe occasioni lo so, ma voglio ringraziarla pubblicamente per aver letto e disegnato così bene la mia storia! Grazie mille :)
Bene, ora vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo!
A presto,
Aronoele (:

 

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