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Autore: Loreley    24/06/2008    6 recensioni
"Il silenzio non sarebbe mai stato un problema per loro. Le parole sì."
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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4Maddy Titolo: Boy Dreams Girl (The Sincerity of Silence) 
Autore: Loreley
Personaggi: Ron Weasley; Hermione Granger
Pairing: Ron/Hermione
Genere: Romantico/Introspettivo/SongFic
Rating: Verde

Per la Mati, che ha sopportato il mio pessimo gusto in pairing (salvami tu da questa falsa religione!)
Per la Mati, che comunque ha letto quello che c'era da leggere e commentato quel che c'era da commentare, perchè le amiche fanno così.
Per la Mati, la sua coppia preferita.
Enjoy, cara. Grazie per il supporto. E non mi riferisco solo alla scrittura.

Altre note: (Devo sempre mettere tutti  puntini sulle 'i'. Lo so. E' un mio limite e me ne rendo conto.) Comunque... le traduzioni dei passi presi dai libri sono mie, quindi se non corrispondono esattamente a quelle delle versioni italiane abbiate pazienza. Ho cercato di essere il più precisa possibile. La canzone che ho usato s'initola "(You Say it Best) When You Say Nothing At All" di Ronan Keating. Sono presenti spoiler del settimo libro. Se non l'avete ancora letto, fatelo adesso. Enjoy.

PRIMO ANNO

"It's no wonder no one can stand her. She's a nightmare, honestly."
"Non c'è da sorprendersi che nessuno la sopporti. E' un incubo, onestamente."
Harry Potter and The Philosopher's Stone



Perchè lei era un incubo. Non uno di quelli grotteschi o spaventosi che lo facevano svegliare di soprassalto, quelli popolati da ragni giganteschi che uscivano da sotto il letto o si calavano subdoli e silenziosi da ragnatele penzolanti sopra la sua testa. Lei era un altro genere di incubo. Un incubo ad occhi aperti. Come (nell'ordine): la zia antiptica a cena, il brutto voto da portare a casa in religioso silenzio con aggiunti una sfilza di mea culpa, ricevere un Howler, l'abito smesso di terza mano con cui presentarsi il primo giorno di scuola, senza poterci far nulla, con tutti lì a giudicare. Ecco, lei era così. Piantata nel bel mezzo di quella sfilza di momenti spaventosi. Numero tre nella classifica personale degli incubi ad occhi aperti di Ron Weasley: Hermione Granger come vicina di banco, Hermione Granger con la risposta già pronta, mentre lui stava ancora rielaborando la domanda, Hermione Granger (di almeno una testa più bassa di lui) a correggerlo, petulante, saccente, sicura.
Sicura, certo. Ma non abbastanza da non scappare in bagno, sconfitta e avvilita, in lacrime davanti ad una sua presa in giro, ad un suo commento. Chi l'avrebbe mai detto? La perfetta Hermione, si era rivelata dolorosamente umana davanti all'altrui disprezzo. Al suo disprezzo. Ron Weasley aveva combinato l'ennesimo pasticcio. Come farsi perdonare, adesso? E poi c'era stata la faccenda di quel troll. Lui ed Harry avevano giocato agli eroi e lo avevano chiuso in bagno insieme a lei, senza rendersene conto. Erano tornati indietro per salvarla, e lui l'aveva vista lì, vulnerabile, lì, tra muro e mostro. Dov'era adesso tutta la sua saccenza? L'avevano fatta franca, alla fine, la prima di una lunga serie di volte. Per la prima volta il trio aveva trionfato. E poi, quando tutto era finito, lui l'aveva presa per mano e fatta uscire dal bagno.  Forse nessuno se n'era accorto, ne' Harry, ne' la McGrannit, sopraggiunta di lì a poco, ma lui l'aveva tenuta per mano tutto il tempo. Per la prima volta Ron ed Hermione ne erano usciti insieme.
Più tardi erano rimasti da soli, davanti alla cornice vuota della Signora Grassa. Si erano seduti contro il muro, in attesa del suo ritorno. Lei era rimasta con gli occhi fissi sullo sfondo scuro del dipinto, la bocca leggermente socchiusa e la fronte corrugata, lui se n'era accorto perchè ogni tanto le lanciava un'occhiata di sbieco, leggermente a disagio, per capire se lei si aspettasse qualcosa da lui, una conversazione, parole a riempire il silenzio tra loro. Ma lei non sembrava minimamente preoccupata dalla sua presenza e lui cominciava a capire, senza rendersene conto, nel retro della sua mente, che il silenzio non sarebbe mai stata un problema per loro. Le parole sì. Ogni tanto le parole sarebbero state un grosso problema,  quasi insormontabile, ma il silenzio, mai.
Il silenzio tra loro non era mai vuoto.

It's amazing how you can speak right to my heart
Without saying a word, you can light up the dark
Try as I may I could never explain
What I hear when you don't say a thing

You say it best when you say nothing at all
 
E lei continuava a fissare la tela.
"Ho letto su "La Storia di Hogwarts" che i dipinti si muovono, possono lasciare le tele.."
Non lo aveva detto nel solito modo imperioso e saccente che aveva di dare informazioni, lo aveva detto con una strana sfumatura nella voce, come se non ci credesse tanto neppure lei, ad una magia del genere. Come quando aveva nove anni e aveva letto su un libro che il mondo era formato di atomi. Non li poteva vedere, ma c'erano, doveva solo crederci. Come quando aveva dieci anni e aveva inavvertitamente fatto il suo primo incantesimo. Non riusciva a spiegarlo, ma era successo. Così guardava quella tela.
Per lui non era nulla di eccezionale e quindi si era limitato ad assentire leggermente.
"Non è incredibile?" aveva aggiunto lei, con un sussurro concitato, che a stento tratteneva l'emozione.
E lui aveva incominciato a capire perchè lei leggesse tanto, immagazzinasse tutto, amasse scoprire. Cercava, desiderava con tutta se stessa un frammento di quell'Incredibile. L'aveva capita.
Per una attimo si erano guardati.
Poi era tornata la Signora Grassa.
E adesso tutti potevano pensare che qualcosa era cambiato tra loro quando avevano sconfitto insieme il troll, ma la verità era che si erano perdonati quando lui l'aveva presa per mano ed erano diventati amici quando lui l'aveva guardata negli occhi per la prima volta e l'aveva capita.

SEI ANNI DOPO
 
There was a clatter as the Basilisk fangs cascaded out of Hermione's arms.
Running at Ron, she flung them around his neck and kissed him full on the mouth.
Ron threw away the fangs and broomstick she was holding and responded with
such enthusiasm that he lifted Hermione off her feet.

Ci fu un fracasso quando le zanne del Basilisco caddero dalle braccia di Hermione.
Correndo verso Ron, gli gettò le braccia al collo e lo baciò sulla bocca.
Ron lasciò cadere a terra le zanne e la scopa che stava tenendo e ricambiò
con un tale entusiasmo che alzò Hermione da terra.
Harry Potter and the Deathly Hallows

Ah, il bacio!
Il logico epilogo all'illogico sentimento che per più di tre anni l'aveva strozzato alla gola.
Non c'era nulla da capire. In quel momento, in mezzo alla guerra, al panico, loro due erano riusciti a ritagliarsi il loro momento di pace. Improvvisamente era come se un gigantesca bolla di sapone li avesse avvolti, isalandoli da tutto e tutti. Incluso Harry, che poco lontano batteva a terra il piede con aria impaziente e leggermente a disagio.
Ron non si sentiva così vicino a lei da mesi. Non c'era stato bisogno di parole o dichiarazione come preludio a quel momento. Ancora una volta, tra loro aveva trionfato il silenzio.

It's amazing how you can speak right to my heart
Without saying a word, you can light up the dark
Try as I may I could never explain
What I hear when you don't say a thing

Mesi prima, si erano ritrovati soli in casa Black. Seduti sulle scale, avevano gli occhi rivolti verso un altro quadro, purtroppo non privo del suo abitante, sebbene miracolosamente in silenzio. Il ritratto della signora Black.
"Secondo te, se la Signora Black fosse ancora viva, il quadro invecchierebbe al suo posto?", aveva riso Hermione.
Lui  non aveva capito quella che evidentemente doveva essere una battuta e si era girato a guardarla, con aria interrogativa.
"Oh, insomma Ron! Non ti dice niente "Il Ritratto di Dorian Grey?"
Di nuovo quella sua aria fottutamente saputella.
"No", aveva risposto lui. Secco. Asciutto.
Si era alzato.
"Ma dove va?"
"Via"
"Ron.."
"Non ho intenzione di stare qui a farmi trattare come uno stupido!"
C'era una nota stridula nella sua voce, una nota che raccontava anni di simili frecciatine, perchè ormai si sapeva che quella intelligente era lei, no? E il piccolo Ron, l'immaturo Ron di undici anni, gridava vendetta nella sua mente.
Lei era un incubo, un incubo, un incubo.
"Sai Hermione, a volte sei davvero un incubo!"
L'aveva ferita e lo sapeva. Lo sentiva nella sua totale mancanza di parole. Lo capiva dal silenzio.
Lei si era alzata e aveva lasciato la stanza. Erano tempi tesi, tesissimi, per tutti e sopratutto per loro. Ogni goccia poteva essere quella che faceva traboccare il vaso. Il suo poco convincente "mi dispiace"  la scortava alla porta con tanto di inchino pomposo, e la sua bella corte di "dai, non volevo" e "parliamone" la facevano infuriare ancora di più. Si era sbattuta la porta alle spalle, con la consueguenza che le urla della signora Black avevao riempito tutta la casa.
Lei sospirava e lui sospirava, come nei più classici romanzi d'amore.
Ma c'era anche una guerra in corso, e di lì a poco, fuggendo da qualche pericolo, lui l'avrebbe presa per mano, e lei l'avrebbe perdonato.

The smile on your face let's me know that you need me
There's a truth in your eyes saying you'll never leave me
The touch of your hand says you'll catch me if ever I fall
You say it best when you say nothing at all

Mesi prima.
E adesso? Ah, il bacio!
Il logico epilogo all'illogico sentimento che per più di tre anni l'aveva strozzato alla gola.
Alla fine si erano staccati l'uno dall'altra e, sorridendo del nervosismo di Harry che a questo punto stava agitando in aria le braccia e saltellando da un piede all'altro, si erano ricomposti. Avviandosi lungo il corridoio lui le si era avvicinato.
"A volte riesci ad essere un sogno Hermione"
Lei si era messa a ridere, ma era arrossita quanto lui.
La frivolezza di una frase romanica in mezzo alle macerie.
Per una volta, poi, lui aveva detto la cosa giusta.
L'aveva presa per mano e avevano seguito Harry verso la battaglia.


  
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