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Autore: Ausel    01/03/2014    1 recensioni
Ma ancora non vi ho detto qual era la tortura tremenda che tormentava il povero Harry, così amante del cioccolato, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Molto, ma molto peggiore che vedere mucchi di Cioccorane nelle vetrine dei negozi o guardare gli altri bambini sgranocchiarsi le loro belle fette proprio davanti a lui. Insomma, era la più terribile tortura che si possa immaginare.
Si trattava di questo: nella sua stessa città, addirittura in vista della casa in cui abitava Harry, c’era... pensate un po’... un’ENORME FABBRICA DI CIOCCOLATO! Provate a immaginare una cosa del genere!
E non si trattava nemmeno di un’enorme fabbrica di cioccolato qualsiasi. Era la più grande e la più famosa fabbrica di cioccolato del mondo magico! Era la FABBRICA SILENTE, di proprietà del signor Albus Percival Wulfric Brian Silente, il più grande inventore e fabbricante di dolciumi e cioccolatini che sia mai esistito.

[Testo scritto interamente da Roald Dahl e tratto dal libro "La fabbrica di cioccolato]
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Sorpresa
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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        Harry fece irruzione dalla porta d’ingresso urlando: «Mamma! Mamma! Mamma!» 

La signora Weasley era nella stanza dei fratelli perché stava servendo loro la cena.

«Mamma!» gridò Harry, precipitandosi dentro come un uragano. «Guarda! L’ho trovato! Guarda, mammina, eccolo! L’ultimo Biglietto d’oro! É mio! Ho trovato dei soldi per strada e ho comperato due tavolette di cioccolato e quando ho aperto la seconda ci ho trovato il Biglietto d’oro e tutt’intorno a me c’era una folla di gente che lo voleva vedere e poi il negoziante mi ha tirato fuori e ho fatto tutta la strada di corsa fino a casa e ora eccomi qua! É IL QUINTO BIGLIETTO D’ORO, MAMMA E L’HO TROVATO IO!»

La signora Weasley  rimase imbambolata a fissare suo figlio, mentre i cinque fratelli, che stavano seduti sul letto tenendo la scodella della zuppa in equilibrio sulle ginocchia, lasciarono cadere i loro cucchiai con gran fragore e si appoggiarono ai cuscini come pietrificati.

Per circa dieci secondi un silenzio assoluto regnò nella stanza. Nessuno osava parlare o muoversi. Era un momento magico. Poi, con un filo di voce Bill disse: «Ci stai prendendo in giro, Harry, vero? Ci stai facendo uno scherzo?»

«Neanche per sogno!» esclamò Harry correndo verso il letto e sventolandogli sotto il naso il grande e bellissimo Biglietto d’oro.

Bill si chinò per dare un’occhiata da vicino fino quasi a toccare il biglietto con la punta del naso. Gli altri lo osservavano trepidanti, in attesa del verdetto. Poi, lentamente, mentre un largo sorriso si faceva pian piano strada sul suo volto, Bill alzò la testa e guardò Harry dritto negli occhi. Un improvviso rossore gli colorì le guance e in mezzo agli occhispalancati e lucidi, proprio al centro della pupilla scura, cominciò a danzare una scintilla di gioia folle. Inspirò profondamente, poi, all’improvviso, senza alcun segno premonitore, sembrò che qualcosa gli esplodesse dentro. Gettò le braccia in aria e gridò: «Evvivaaaa!». Contemporaneamente, il suo lungo corpo ossuto balzò dal letto e la scodella della zuppa finì dritta in faccia a Charlie; con un salto fantastico questo signore abile come novantaseienne che mai era sceso dal letto negli ultimi vent’anni, raggiunse il pavimento e si mise a sgambettare in pigiama una frenetica danza di trionfo.

«Evvivaaaaa!» urlò di nuovo. «Tre urrà per Harry! Hip, hip! Urrà!»
A questo punto, la porta si spalancò ed entrò il signor Weasley. Era stanco e infreddolito, e si vedeva. Era stato tutto il giorno a spalare neve dalle strade.
«Miseriaccia! Si può sapere che succede qui dentro?»
Non ci volle molto per spiegargli l’accaduto.
«Non ci posso credere!» disse. «Non è possibile»

«Coraggio Harry, fagli vedere il biglietto!» gridò Bill, che stava ancora danzando come un invasato nel suo pigiama a righe. «Faglielo vedere a nostro padre: il quinto e ultimo Biglietto d’oro al mondo!»

«Fammelo vedere, Charlie» sospirò il signor Bucket, allungando una mano e
lasciandosi cadere su una sedia. Charlie si fece avanti con il prezioso documento.
Era un oggetto veramente bello, questo Biglietto d’oro, ricavato, a quanto
pareva, da una sfoglia d’oro battuta fino a raggiungere quasi lo spessore della carta.
L’invito del signor Wonka era stato stampato, mediante un ingegnoso incantesimo, in
eleganti lettere nere, su una delle sue facciate.

«Fammelo vedere, Harry» sospirò il signor Weasley, allungando una mano e lasciandosi cadere su una sedia. Harry  si fece avanti con il prezioso documento.
Era un oggetto veramente bello, questo Biglietto d’oro, ricavato, a quanto pareva, da una sfoglia d’oro battuta fino a raggiungere quasi lo spessore della carta. L’invito del signor Silente era stato stampato, mediante un ingegnoso sistema, in eleganti lettere nere, su una delle sue facciate.

«Leggilo ad alta voce» disse Bill, riarrampicandosi finalmente sul letto. «Sentiamo cosa c’è scritto di preciso».

Il signor Weasley portò il bellissimo Biglietto d’oro vicino agli occhi. Le sue mani tremavano leggermente e pareva un po’ sopraffatto da tutta questa storia. Respirò profondamente due o tre volte. Poi si schiarì la voce. Alla fine disse: «E va bene, adesso lo leggo. Attenti:

 

 

IL SIGNOR ALBUS PERCIVAL WULFRIC BRIAN SILENTE TI SALUTA, RAGAZZO FORTUNATO CHE HAI SCOPERTO QUESTO BIGLIETTO D’ORO! TI STRINGO CALOROSAMENTE LA MANO! COSE STRAORDINARIE SONO IN SERBO PER TE! TI ASPETTANO SORPRESE MERAVIGLIOSE! PER ORA TI INVITO A ESSERE MIO OSPITE NELLA FABBRICA SILENTE PER UN GIORNO INTERO - TE E TUTTI GLI ALTRI FORTUNATI CHE AVRANNO TROVATO I MIEI BIGLIETTI D’ORO. IO, ALBUS PERCIVAL WULFRIC BRIAN SILENTE, VI CONDURRÒ PERSONALMENTE IN VISITA ALLA FABBRICA E VI MOSTRERÒ TUTTO QUELLO CHE C’È DA VEDERE E POI, AL MOMENTO DI TORNARE A CASA, SARETE ACCOMPAGNATI DA UN CORTEO DI MAGHI. QUESTI MAGHI, VE LO PROMETTO, SARANNO CARICHI DI TANTI DELIZIOSI DOLCIUMI CHE BASTERANNO A VOI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE PER MOLTI, MOLTI ANNI. SE IN SEGUITO, IN QUALSIASI MOMENTO, LE VOSTRE SCORTE DOVESSERO ESAURIRSI, NON DOVRETE FARE ALTRO CHE TORNARE ALLA FABBRICA, MOSTRARE QUESTO BIGLIETTO D’ORO, E IO SARÒ FELICE DI RIEMPIRE LA VOSTRA DISPENSA DI TUTTO CIÒ CHEDESIDERERETE. IN QUESTO MODO POTRETE MANTENERE UNA SCORTA DI GUSTOSE LECCORNIE PER IL RESTO DELLA VOSTRA ESISTENZA. E QUESTA NON È NEMMENO LA COSA PIÙ EMOZIONANTE CHE ACCADRÀ IL GIORNO DELLA VOSTRA VISITA. STO PREPARANDO ALTRE SORPRESE ANCOR PIÙ STRAORDINARIE E FANTASTICHE PER TE E PER TUTTI I MIEI ADORATI DETENTORI DI BIGLIETTI D’ORO - SORPRESE MISTERIOSE E STUPEFACENTI CHE VI INCANTERANNO, DELIZIERANNO, INCURIOSIRANNO, SBALORDIRANNO E VI LASCERANNO PERPLESSI OLTRE OGNI DIRE. NEANCHE NEI VOSTRI SOGNI PIÙ FOLLI AVRESTE POTUTO IMMAGINARE CHE COSE DEL GENERE POTESSERO ACCADERE A VOI! ASPETTATE E VEDRETE! E ORA, ECCO LE ISTRUZIONI: IL GIORNO CHE HO SCELTO PER LA VISITA È IL PRIMO DEL MESE DI FEBBRAIO. IN QUESTO PRECISO GIORNO DOVRETE PRESENTARVI AI CANCELLI DELLA FABBRICA ALLE DIECI IN PUNTO DEL MATTINO. MI RACCOMANDO LA PUNTUALITÀ! VI È INOLTRE PERMESSO FARVI ACCOMPAGNARE DA UNO O DUE MEMBRI DELLA VOSTRA FAMIGLIA CHE BADERANNO A VOI E FARANNO IN MODO CHE NON VI METTIATE NEI GUAI. UN ULTIMA COSA: ASSICURATEVI DI AVERE CON VOI QUESTO BIGLIETTO, ALTRIMENTI NON SARETE AMMESSI ALL’INTERNO DELLA FABBRICA. (FIRMATO) 

ALBUS PERCIVAL WULFRIC BRIAN SILENTE»

 

 

«Il primo giorno del mese di febbraio!» esclamò la signora Weasley. «Ma è domani! Oggi è l’ultimo giorno del mese di gennaio. Ne sono sicurissima!»

«Miseriaccia!» disse il signor Weasley. «Credo proprio che tu abbia ragione!»
«Appena in tempo!» gridò Bill. «Non c’è un attimo da perdere. Devi cominciare a prepararti subito. Lavati la faccia,pettinati i capelli, pulisciti bene le mani, lavati i denti, soffiati il naso, tagliati le unghie, lucidati le scarpe, stiratila camicia e per l’amor del cielo, tira via quel fango dai pantaloni! Devi prepararti, ragazzo mio! Devi prepararti per il più grande giorno della tua vita!»

«Suvvia,  Bill, calmati, non esagerare» lo esortò la signora Weasley, «e non mettere in agitazione il povero Harry. Dobbiamo tutti cercare di mantenere la calma. Ora la prima cosa da decidere è questa: chi accompagnerà Harry alla fabbrica?»

«Io!» gridò Bill, saltando ancora una volta giù dal letto. «Ce lo porterò io, baderò io a lui. Lasciate fare a me».

La signora Weasley sorrise al ragazzo, poi, rivolta al marito, disse: «E tu, caro? Non pensi che dovresti essere tu ad andare?».

«Be’» cominciò a dire il signor Weasley, soffermandosi a pensare. «No, non sono affatto sicuro che dovrei andarci io».

«Ma è tuo dovere!»
«Macché dovere e dovere, mia cara!» rispose affettuosamente il signor Weasley. «Guarda, a dire la verità mi piacerebbe molto andarci. Sarebbe una cosa emozionante. Ma d’altra parte... credo che la persona che più di tutti meriti di andare sia proprio Bill. Pare che ne sappia più di chiunque altro di questa faccenda. Ammesso, naturalmente, che se la senta di...».
«Evvivaaaa!» urlò Bill, afferrando Harry per le mani e mettendosi a ballare con lui per la stanza.
«A quanto pare se la sente e come...» disse la signora Weasley, ridendo. «Sì, in fondo hai ragione. Forse Bill è il più adatto ad accompagnare Harry. Di sicuro non posso andarci io e lasciare gli altri cinque ragazzi soli per tutto il giorno».
«Alleluja!» intonò Bill. «Merlino sia lodato!» 

A quel punto sentirono bussare alla porta d’ingresso. Il signor Weasley andò ad aprire, e in un attimo sciami di giornalisti e fotografi si riversarono in casa. Erano riusciti a scovare il possessore del quinto Biglietto d’oro e ora volevano tutti i particolari della storia per la prima pagina dei giornali del mattino. Per diverse ore, nella casetta si scatenò un pandemonio ed era quasi mezzanotte quando il signor Weasley riuscì a sbarazzarsi di tutti in modo che Harry potesse andare a letto.

   
 
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