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Autore: tre 88    01/03/2014    2 recensioni
Erano passati due anni dalla fine della guerra a Marineford ed Ace era stato salvato dai suoi compagni.
Dopo due anni passati in tranquillità, un'ombra aveva preso di mira la seconda flotta, un'ombra legata al passato di Ace.
***
Ace si fermò di colpo, era scioccato da ciò che stava vedendo.
La vide cadere nella voragine senza fondo, urlando con tutto il fiato che aveva in corpo:
-Te la farò pagare, Ace!-
poi la voragine si richiuse e lei scomparve nel nulla…

***
Buona Lettura ^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8° CAPITOLO:

 
 
Ace, dopo qualche giorno di viaggio, raggiunse una piccola isola di pescatori.

Una volta sceso a terra, si recò nell’unica locanda dell’isola che un pescatore gli aveva indicato dopo che lui gli aveva chiesto dove poteva pranzare.

Come aveva detto Sabo, aveva seguito la rotta verso ovest e quell’isola era la prima che raggiungeva dopo essere partito, sperava di incontrare Rufy e di trovare una traccia sulla misteriosa ombra.

Ace raggiunse la locanda e una volta dentro si sentì chiamare da una voce famigliare, non fece in tempo a girarsi verso la persona che lo aveva chiamato, che si ritrovò in un attimo stritolato da un forte abbraccio:

-Rufy! Lasciami!-

il fratellino sorrise felice nel aver rivisto il fratello:

-Sono così contento di vederti.-

Ace sorrise, come sempre anche sta volta Sabo ci aveva visto giusto, seguendo la rotta che gli aveva detto, aveva ritrovato Rufy.

Cappello di Paglia ritornò al tavolo invitando il fratello ad unirsi a lui e ai suoi compagni, Ace fece conoscenza dei suoi amici che non aveva incontrato ad Alabasta, non si stupì nel vedere uno scheletro o un cyborg, da Rufy ci si poteva aspettare di tutto ed Ace, sapeva che il suo fratellino poteva avere solo una ciurma singolare e unica.

Durante il pranzo, Ace parlò molto con Rufy raccontandosi ciò che avevano fatto in quegli ultimi due anni e più volte aveva rischiato di rivelargli che Sabo era ancora vivo, non poteva dirgli nulla perché solo il fratello poteva farglielo sapere; mentre i due fratelli parlavano, il resto della ciurma faceva casino come loro solito, Sanji e Zoro stavano litigando e Nami era sul punto di strangolarli entrambi, Brook si era messo a cantare mentre Franky insieme ad Usopp e Chopper si era messo a ballare, Robin osservava i compagni divertita dal loro comportamento che non si preoccupavano di ciò che gli altri clienti stavano dicendo.

La conversazione tra i due fratelli fu interrotta da due uomini che stavano parlando tra loro attirando l’attenzione di Ace:

-Certo che è davvero strano. Sulla spiaggia si sono aperte delle voragini.-

-La cosa strana è che nelle voragini sono finiti dei marines e non lo strano tizio incappucciato.-

bastarono quelle poche parole per far alzare Ace e farlo uscire di corsa dalla locanda sotto lo sguardo confuso di Rufy.

 
Quando Ace raggiunse la spiaggia, vide una persona incappucciata che stava mettendo via la spada, le voragini si erano richiuse e i pochi marines che non erano caduti dentro, ora giacevano a terra privi di sensi.

Pugno di Fuoco aveva notato la lama scarlatta di quella spada, per lui, quella era la conferma sull’identità della misteriosa ombra:

-Kita!-

il tizio incappucciato si girò verso di lui, sembrava turbato e senza dire nulla sparì.

Ace raggiunse il punto in cui era scomparso:

-“Non ho più dubbi. E’ davvero Kita ma perché è scappata? Se ha attaccato gli altri per attirare la mia attenzione, avrebbe dovuto attaccarmi ora che sono da solo.”-

non riusciva a capire quali fossero le sue intenzioni, era certo che voleva battersi con lui e invece era sparita subito, decise di ripartire e cercarla nelle isole vicine, ora che era certo che si trattava proprio di Kita, non aveva nessuna intenzione di lasciarsela sfuggire.

 
Mentre tornava alla locanda, fu raggiunto da Rufy e dai suoi compagni:

-Ace! Che ti è preso?-

Pugno di Fuoco osservò il fratellino:

-Nulla, è solo che quelle persone stavano parlando di qualcuno che stò cercando.-

Rufy lo fissò:

-Chi cerchi?-

Ace capì subito che quella domanda significava solo che il fratellino era preoccupato che stesse cercando di nuovo Barbanera:

-Tranquillo, chi cerco è solo un’amica che credevo che fosse scomparsa.-

vedendo che Rufy non sembrava molto sicuro aggiunse:

-Non ho intenzione di cercare Teach ma devo ritrovare quella persona.-

Rufy non capiva cosa stava succedendo, anche perché Ace non gli aveva detto nulla e non perché non si fidava di lui ma perché non voleva farlo preoccupare, però una cosa l’aveva capita, per il fratello era importante cercare quella persona:

-Ho capito.-

Ace sorrise:

-Ora devo proprio partire. Ti prometto che la prossima volta che ci incontreremo, non partirò subito.-

lo salutò e si avviò verso lo striker salutando anche gli amici del fratello.

 
Gli era dispiaciuto non poter passare più tempo con Rufy, era anche preoccupato che poteva cacciarsi nei guai anche se lui non poteva di certo dire niente al fratellino dato che era il primo a ficcarsi nei casini, però lo rendeva tranquillo sapere che i compagni di Rufy erano sempre pronti a seguirlo ed aiutarlo, ora doveva solo pensare a ritrovare Kita e chiudere questa storia una volta per tutte.

Era indeciso se contattare Barbabianca e raccontargli tutto ma alla fine aveva deciso di rimandare alla fine le spiegazioni, non voleva coinvolgere i suoi compagni ed era certo che se gli ex membri dei pirati di “Picche” avessero saputo che Kita era ancora viva, avrebbero voluto raggiungerlo e lui non voleva, non sapeva se lei era rimasta quella di una volta oppure se era cambiata e non voleva metterli in pericolo.

Salito a bordo delle striker, salpò seguendo sempre la stessa rotta, l’avrebbe cercata in tutte le isole che incontrava durante il suo viaggio e non si sarebbe fermato fino a quando non l’avrebbe ritrovata.

 

 
***
 
 
Su un’isola a pochi chilometri di distanza da dove si trovava Ace, dal nulla era apparsa la misteriosa ombra che tanto Pugno di Fuoco stava cercando.

La persona incappucciata raggiunse la spiaggia e lasciò cadere il cappuccio rivelando due occhi di colore diverso freddi come il ghiaccio.

Kita si mise seduta su una roccia a scrutare l’oceano:

-“Non era nei miei piani che Ace mi scoprisse subito, doveva scoprirmi solo dopo averlo sconfitto.”-

non riusciva a perdonare Ace per ciò che era accaduto quella volta, era solo colpa sua se lei aveva rischiato la vita, se solo lui gli avesse dato retta e non avesse deciso di fermarsi su quell’isola, non sarebbe successo nulla.

Kita voleva solo fargliela pagare, gli era dispiaciuto aver colpito i suoi ex compagni ma era l’unico modo per far si che Ace rimanesse da solo; stando ai suoi piani lui non doveva scoprirla, era certa che ora che sapeva chi era, lui avrebbe cercato di non combattere e di risolvere la cosa a parole e lei non voleva:

-“Ace ora che sa che sono io non vorrà combattere ma non importa, farò in modo che combatterà lo stesso.”-

a rendere pessimo il suo umore non era solo questo ma era anche dovuto all’incontro che aveva avuto due giorni prima.

Kita aveva incontrato per caso uno dei pirati più pericolosi che navigava in quei mari, aveva incontrato Marshall D. Teach.

Barbanera l’aveva subito riconosciuta, conosceva la sua fama e i suoi poteri, non ci pensò due volte a proporgli di unirsi alla sua ciurma ma Kita rifiutò la sua proposta, si era fidata di Ace e si era pentita e non aveva più intenzione di fidarsi ancora di qualcuno soprattutto di uno che non si era fatto problemi a tradire la sua vecchia ciurma.

 

 
Continua…

 

Ciao, eccomi qui.

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. ^O^

Ora Ace ha trovato Kita, nel prossimo capitolo si affronteranno e molto probabilmente sarà l’ultimo capitolo di questa storia. =)

Ringrazio chi ha letto e recensito (o letto soltanto) i precedenti capitoli.

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò sabato o domenica.

 
  
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