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Autore: Hono    02/03/2014    2 recensioni
- Reed, ascoltami bene perché sarà l’ultima volta che perderò tempo per questo: Riguarda solo me e dal momento che tu non sei nessuno, non ti direi mai nulla sul mio conto. E' chiaro, mezzosangue?
I loro nasi quasi si sfioravano e la giovane strega si ritrovò a pensare che le sarebbe bastato pochissimo per far si che le loro labbra si toccassero. Tuttavia, quelle parole, le lasciarono uno strano senso di amarezza.
- Cristallino, Malfoy. – mormorò sommessamente, mordicchiando con forza l’interno della guancia per evitare di lasciare che altre parole affluissero dalla sua bocca.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio, Theodore, Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 22

Capitolo ventidue: Fucking Chaos  

Discomfort, endlessly has pulled itself upon me
Distracting, reacting
Against my will I stand beside my own reflection
It's haunting, how I can't seem...
To find myself again
My walls are closing in...
(Crawling - Linkin Park)”

 

 

Confusione. Questa era l’unica cosa che albergava nella testa dei quattro ragazzi che, a notte fonda, sedevano in terra nella Sala Comune proprio davanti al grande camino di roccia il cui fuoco, oramai, non era altro che carbone e cenere. Hermione era china su un grosso tomo di Rune Antiche, i capelli cespugliosi raccolti alla bell’è meglio, le gambe incrociate e gli occhi strizzati piantati da un po’ sulla stessa frase che aveva bisogno di più tempo per essere decifrata. Al suo fianco, Harry fissava assorto davanti a sé, le gambe distese in avanti e la schiena poggiata sul fianco di una poltrona. Allyson, invece, aveva le gambe strette al proprio busto, il capo posato sulla spalla dell’amico occhialuto e lo sguardo rivolto al pavimento. E infine Ron sonnecchiava tranquillo steso supino sul divano, la frangia a ricadergli sugli occhi semichiusi e le braccia incrociare sul petto.

Un silenzio tranquillo li circondava permettendo ai loro pensieri di viaggiare lontano, consentendo ai dubbi, alle domande irrisolte e ai sentimenti contrastanti di invadere la testa, l’anima, il cuore. Allyson abbassò lentamente le palpebre mentre per un attimo ebbe il timore che tutta la roba che aveva dentro stesse per scoppiare da un momento all’altro. I suoi migliori amici erano lì ma era come se giorno dopo giorno avesse la netta sensazione di allontanarli sempre di più da lei. Quel suo continuo scappare dai problemi, quell’inutile temporeggiamento, tutte quelle bugie l’avevano portata a quello: a conoscere le soluzioni della metà dei dubbi che assalivano Harry e Ron e di non poter alleviare la loro frustrazione in alcun modo. E più ci pensava e più stava prendendo in considerazione l’idea di sputare il rospo. Non le interessavano le conseguenze; voleva solo togliersi quella dannata morsa che le opprimeva lo stomaco e il petto, arrecandole la voglia incontrollata di espellere dal suo corpo della robaccia acida e puzzolente.

 - Ci sono! - esclamò improvvisamente Hermione, facendo sobbalzare i tre.

- Eh, si, cosa? - mormorò Ron spaventato, svegliandosi di soprassalto, rotolando giù dal divano e sbattendo a terra con un gemito.

Allyson aveva raddrizzato la testa di scatto, colpendo di striscio il mento di Harry che si portò una mano sul punto dolorante, lamentandosi debolmente. La Reed si scusò imbarazzata per poi schiarirsi la gola e ridacchiare alla vista del rosso che si stava rimettendo seduto con qualche lamento.

- Che diavolo ti prende, Hermione? - borbottò ma venne palesemente ignorato dalla riccia che intanto stava richiudendo il libro con delicatezza.

- Che succede? - gli fece eco Harry.

- Beh, mentre stavo leggendo quel libro mi è venuta in mente una cosa…- cominciò a bassa voce, lanciando uno sguardo fugace d’intesa all’amica che inizialmente non comprese dove volesse andare a parare. - Ad Harry bruciava la cicatrice quando vi siete sentiti male, no? E se Gwendolyn Wood avesse a che fare con Voldemort?

- Hermione ma ti senti? - proruppe il rosso con scetticismo venendo ignorato nuovamente dalla Granger.

- Perché pensi ad una cosa del genere, Hermione? - esalò invece Potter con serietà.

Allyson capì le intenzioni dell’amica di voler spingere l’attenzione di quei due su qualcun altro per fare in modo che si dimenticassero di lei e di Malfoy per un po'. Ma entrambe sapevano che questo sarebbe servito a poco.

- Ho controllato in biblioteca dopo cena. Marianne e Adolph Wood erano due dei nomi nella lista dei Mangiamorte più cruenti e convinti nella causa di Lord Voldemort. O, almeno, questo è ciò che è stato riportato sulla Gazzetta del Profeta di quel tempo. - spiegò la riccia con enfasi.

- E questi due dovrebbero essere i suoi genitori? - le domandò interessata Ally.

Hermione annuì. La Reed non sapeva chi fossero. Se avevano fatto parte (e lo facevano ancora tutt’ora) della cerchia più ristretta dei “fedeli” Mangiamorte, lei non lo sapeva. A dire il vero, non li aveva neanche mai sentiti nominare da nessuno. Per quanto ne sapeva, potevano anche essere morti.

- Potrebbero non esserlo. - commentò Ron.

- Beh, non è che conosciamo così tanti Wood, no? -fece Allyson con fare sarcastico. - A parte Oliver, ovviamente. - si corresse subito dopo ricordandosi del loro ex capitano della squadra di quidditch. 

- E da quanto ne sappiamo, non credo che i suoi genitori avessero quei nomi. - esordì ancora una volta Hermione. Poi si rivolse ad Harry e gli chiese: - Allora, che ne pensi?

L’occhialuto ci mise alcuni secondi per rispondere, cercando di ponderare le sue parole.

- Potrebbe essere plausibile. - disse lentamente, assorto. - Ma non spiegherebbe il motivo della tua reazione, Allyson. La mia cicatrice non avrebbe cominciato a bruciare se non ti fossi sentita male perché anche se Gwendolyn Wood dovesse possedere qualche collegamento con Voldemort la cicatrice non brucerebbe. Altrimenti dovrebbe farlo continuamente con Malfoy che è diventato Mangiamorte dall’inizio dell’anno, non vi pare?

Ragionò, guardando i suoi amici negli occhi uno ad uno e soffermandosi qualche secondo in più su di Allyson.

- Harry, ne abbiamo già parlato. Voldemort non si affiderebbe mai ad un sedicenne.

- Va bene anche questo, ma non dimentichiamoci della discussione tra Piton e Malfoy che Harry ha sentito.

Esclamò Ron che questa volta non poté essere ignorato né da Hermione e né da Allyson.

- Sentite, Malfoy è innocuo. Si comporta in modo più che strano ultimamente, lo ammetto, ma come ho già detto più di una volta mi rifiuto di credere che Voldemort abbia potuto marchiarlo.

Sentenziò Allyson tentando di sembrare il più naturale possibile mentre con la mano destra andava a sfiorare il punto della camicia che copriva il suo Marchio Nero che, con lo sguardo pressante di Harry addosso, sentì come se ardesse fastidiosamente.

- Stiamo perdendo il punto della questione. Malfoy adesso non c’entra ma la Wood si. - intervenne prontamente Hermione permettendo ad Ally di tirare un sospiro di sollievo.

- E’ una possibilità come un’altra. Non sappiamo niente di questa ragazza ed è inutile continuare a ragionarci sopra senza avere niente tra le mani, se non due nomi e delle ipotesi. - fece Ron ravvivandosi i capelli rossicci, come a volersi dare un’aria di importanza. Quel gesto fece sorridere inconsciamente Ally.

- Si, va bene, ma almeno è già qualcosa sapere che dobbiamo stare attenti a ciò che diciamo in sua presenza, no? - rispose senza neanche pensarci la riccia che, solo dopo aver notato il sorrisetto divertito della Reed, si rese conto di aver appena risposto ad un qualcuno che aveva deciso di ignorare completamente.

Harry annuì semplicemente per poi alzarsi e darsi una bella stiracchiata alle braccia. Ron, con un grosso sbadiglio, lo imitò.

- Credo sia meglio andare a dormire. Ci si vede domani, buonanotte ragazze.

- ‘Notte!

Le due streghe aspettarono che i due risalissero la scala del dormitorio e poi si guardarono serie per qualche istante mentre lasciavano che il silenzio calasse nuovamente su di loro.

- Allora?

- Allora cosa? - bofonchiò Allyson evitando il suo sguardo.

- Spiegami cosa è successo davvero, Ally. - fece con ovvietà e un tono di voce bassissimo.

- Aspetta…- mormorò lanciandosi uno sguardo alle spalle per poi brandire la bacchetta. - Muffliato.

Hermione attese che l’amica le spiegasse, stringendo tra le dita la copertina liscia del tomo che aveva in grembo.

- Beh…

**

Allyson, quella mattina, era in ritardo. Aveva avuto un'altra nottata insonne e i suoi incubi erano stati popolati da Voldemort che uccideva Harry davanti ai suoi occhi, dai Mangiamorte che catturavano i suoi amici e, infine, da Gwendolyn Wood che ghignava divertita alla vista della strage da lei appena compiuta mentre i suoi capelli rossi assumevano il colore del sangue. Si era svegliata, quindi, di colpo, in un bagno di sudore, una stretta al petto talmente forte da farle male. Le era servito un buon quarto d'ora solo per alzarsi dal letto e in seguito si era ricordata della lezione di quella prima ora, con la McGranitt. Si preparò in fretta e furia e per poco non incespicò nei suoi stessi piedi. Uscì dal buco del ritratto mentre si raccoglieva i capelli in una crocchia disordinata e poi si fiondò a rotta di collo su per le scale, la tracolla pesante che le pendeva da un lato.

Si diresse dritta verso l’aula di Trasfigurazione, sperando di non prendersi un'altra sgridata. Corse talmente veloce da raggiungerla almeno dieci minuti prima dell'inizio della lezione. Rallentò in prossimità della classe, giusto per darsi un contegno e tentare di regolare il respiro affannoso provocatole dalla corsa. Aveva saltato la colazione e al pensiero avvertì una vaga sensazione di fame. Ma, quando si ritrovò quella scena davanti, nuovamente lo stomaco le si chiuse in una morsa. Gwendolyn Wood era appoggiata al muro, in un corridoio poco distante dalla classe, e guardava fuori dalla finestra, verso il cielo grigio di quella mattina. S'irrigidì in automatico, alla vista dei suoi lunghi boccoli fiammanti, mentre il sogno di quella notte sembrava prendere vita proprio davanti ai suoi occhi. Subito si voltò, decisa ad allontanarsi il più possibile, magari di trovare un corridoio alternativo per evitarla, quando una voce la immobilizzò.

 - Ehi! Sei Gwendolyn Wood, giusto?

Allyson gelò. Avrebbe riconosciuto la voce del suo migliore amico tra mille. Sgranò gli occhi tornando a guardare nel punto precedente e imprecando mentalmente contro Harry e Ron che si erano avvicinati alla nuova arrivata con fare amichevole. Idioti, pensò, essere così amichevoli con lei solo per cercare di scoprire qualcosa in più sul suo conto non sarebbe servito a niente. Sin dalla prima occhiata, Allyson aveva inquadrato il genere di persona che era quella strega. Fredda, calcolatrice, acida e senza scrupoli.  

La Wood non si scompose, né fu sorpresa da quelle voci. Si girò, guardando i suoi disturbatori e, per un attimo in lontananza, incrociò gli occhi verdi di Allyson.     Il contatto parve durare un'infinità sebbene la Reed sapesse che erano stati solo un paio di secondi. Eppure, non riusciva a togliersi dalla testa i suoi occhi grigi. Solitamente, avrebbe associato quel colore a Draco. Ma con la Wood era diverso: mettevano suggestione, avevano le stesse sfumature delle tempeste invernali e, anche se non l'avrebbe mai ammesso, preferiva starne lontana. Perché non le piacevano affatto. Occhi di una predatrice a sangue freddo. Terribilmente simili ai suoi quando l’eccitazione per la paura e il dolore altrui prendevano il sopravvento dentro di lei.

La rossa rispose ad Harry e Ron limitandosi ad un cenno del capo. I due sorrisero; Ron più allegro e rilassato, Harry, invece, aveva la solita aria tesa che ultimamente sfoggiava sempre più spesso.

 - Serve aiuto per la classe? - chiese Weasley. - Sai, è facile perdersi per il castello.

Gwendolyn si ritrovò costretta a rispondere, probabilmente. La sua voce fu un sussurro, ma la decisione arrivò forte e chiara alle orecchie della mora:

 - No, grazie.

Allyson avrebbe scommesso che non era quella la sua meta. E quando i ragazzi proposero di accompagnarla, non riuscì ad impedire a sé stessa di intromettersi.

 - Harry, Ron! Cielo, sono ore che vi cerco! Andiamo o faremo tardi!

I due Grifondoro si volsero verso di lei, mentre Allyson mostrava il più falso dei sorrisi e cercava di evitare ogni minimo contatto con la Wood.

 - Ally! Stavamo giusto chiedendo a Gwendolyn se... - ma la frase di Harry fu stroncata sul nascere. - La novellina non ha bisogno di indicazioni! - saltò su Allyson con un tono di voce involontariamente brusco. Si accorse degli sguardi interrogativi di Harry e si corresse subito, sforzandosi di usare una voce calma. - La classe è proprio lì.

Ma si accorse tardi del fatto che Gwendolyn Wood non la stava neanche più ascoltando. Limitandosi ad un silenzioso saluto, accompagnato da un "È stato un piacere conoscervi", si era avviata dalla parte opposta. Un sollievo pervase la Reed all'istante. Quando alzò lo sguardo, però, il suo cuore perse un battito. Proprio davanti a lei, Draco Malfoy aveva fermato la Wood per un braccio, con una delicatezza piuttosto insolita da parte di uno come lui, dicendole qualcosa che Allyson non era riuscita a comprendere. Lo sguardo sarcastico della Wood, accompagnato da un ghigno divertito appena accennato, la fecero sprofondare nuovamente nel dolore che aveva provato la sera prima. Quasi ebbe la stessa sensazione ma si trattenne, confusa più di prima. Harry intanto aveva sentito nuovamente che qualcosa non andava e si avvicinò subito ad Allyson con Ron al suo seguito.

- Allyson che succede?

Lei scosse la testa, fissando sconvolta il punto in cui Draco e Gwendolyn stavano borbottando qualcosa.

- Sei più pallida di Nick-quasi-senza-testa! - proruppe ad alta voce il rosso, posandole una mano sulla spalla.

Il tono di voce di Ron fece attirare l’attenzione della Wood e di Malfoy. Allyson deglutì più volte a vuoto mentre lo sguardo di Draco si intrecciò al suo. Si guardarono per qualche istante. Lui ghignò. Lei, invece, si morse con forza l’interno della guancia imponendosi di distogliere lo sguardo mentre il sapore ferruginoso del sangue le invadeva le papille gustative. Si portò una mano alla bocca mentre avvertì un conato risalirle per la gola.

- Non credo di sentirmi molto bene. - sussurrò appena, barcollando nel tentativo di voltarsi. - Andrò da Madama Chips e ripeserò per un po’. Voi andate, tranquilli.

Harry e Ron si scambiarono uno sguardo preoccupato. Allyson però insistette così tanto da riuscire a convincerli e si avviò per il corridoio, percorrendo la direzione opposta per raggiungere l’infermeria. Il suono della campanella avvertì l’inizio delle lezioni. Lei lo ignorò e continuò lentamente la sua avanzata, mille domande a farle compagnia.

Che cosa le stava succedendo, dannazione?

**

- Non posso crederci, Draco! Non è possibile che siano successe così tante cose da quando me ne sono andata. - ridacchiò Gwendolyn scuotendo la testa divertita.

- E’ passato molto tempo dalla tua partenza, Gwen.

Constatò Malfoy, l’espressione indecifrabile, gli occhi chiusi e la testa poggiata sulla corteccia dell’albero dietro le sue spalle. Lui e la Wood avevano deciso di non pranzare e si erano recati nei pressi del Lago Nero. Faceva freddo ma il cielo grigiastro era sgombro e privo di nuvole. Gwendolyn non era abituata a certe temperature e sebbene fosse ben coperta da un pesante e pregiato mantello nero con tanto di cappuccio alzato, il freddo era riuscito a penetrarle sino alle ossa. Serrò la bocca e tentò di nascondere il tremore dei denti.

- Ma come diavolo fai a non morire di freddo, me lo spieghi? - sbottò la rossa cambiando completamente discorso.

Draco le aveva lanciato a malapena un’occhiata mentre le labbra si distendevano in un ghigno.

- C’ho fatto l’abitudine. E poi non fare tanto la melodrammatica.

Gwendolyn sbuffò bofonchiando qualcosa di incomprensibile. Il silenzio li circondò per qualche minuto.

- Senti, Draco, chi era la ragazza che hai guardato prima? Quella che stava con Potter e Weasley. - chiese ad un certo punto Gwendolyn con un tono volutamente casuale.

- Parli della mezzosangue? - iniziò lui con fare perplesso. - Allyson Kathleen Reed. Una mezzosangue davvero stupida e irritante. Meglio starne alla larga. E comunque, perché me lo chiedi?

- Sai… - la strega si dipinse un ghigno divertito sulle labbra per poi continuare. - mi domandavo il motivo della tua reazione. Quando è sbiancata in quel modo sembravi terrorizzato.

Draco scoppiò in una risata divertita.

- Non farmi ridere.

- Io sono seria, Draco.

Il biondo si sistemò meglio e poi rivolse uno strano sguardo alla ragazza.

- A che gioco sta giocando, Wood?

- Io? - fece lei con fare innocente mentre con un sorrisetto che non lasciava presagire nulla di buono aggiungeva - E chi ti dice che stia giocando?

Draco la guardò per qualche istante, mentre pian piano anche il suo viso si apriva in un sorriso molto simile.

 - Ti conosco, Gwen.

Fu soddisfatto dal divertimento che attraversò gli occhi grigi di lei.

 - Potevi avvertirmi, comunque. - riprese, con una certa irritazione nel tono. Gwendolyn stese le braccia davanti a sé, indifferente.

- In effetti, avrei potuto. - e ritornò quel tono menefreghista.

Draco sospirò impercettibilmente e poi riassunse l’aria impassibile.

 - Cosa ci fai qui? - le domandò con tono brusco.

Lei lo guardò in silenzio, seria. E poi, inaspettatamente, si aprì nel suo sorrisetto beffardo. - Mi mancavi, Draco.

- Fottiti, Wood. - borbottò lui. Odiava quando lo prendeva in giro. Lei rise.

 - E comunque, Malfoy. Tu non me la conti giusta. - affermò tranquilla, lanciandogli un’occhiata di sottecchi.

- Ah, ma davvero? - fece con fare sarcastico mentre alzava gli occhi al cielo.

- Si. Secondo me qualcuno si è preso una bella sbandata.

Asserì Gwendolyn con sguardo furbo. Non che le interessasse davvero la vita sentimentale dell’amico ma aveva notato qualcosa di nuovo nello sguardo che si era scambiato con quella Reed. Per non parlare delle occhiate durante la lezione di Erbologia, quando la ragazza si era presentata alle serre con una faccia più colorita e allegra rispetto alla mattina stessa. Aveva notato la tensione e l’attrazione che si trasmettevano con un solo sguardo. Ed era strano il modo in cui si tenevano alla larga. Anche se era lì da poco tempo, lei conosceva Draco e mai lo aveva visto guardare qualcuno in quel modo. E poi era ipernervoso. Le era bastata un’occhiata per accorgersene. La missione che il Signore Oscuro doveva avergli commissionato doveva essere parecchio impegnativa, si disse.

-Chi, Wood?

La sua voce scocciata la ridestò. Si stampò un sorrisetto e disse:

- Ma come chi? Tu. Tu per la Reed. Ammettilo.

 - Piantala con queste stronzate e non deviare il discorso. - sbottò in tutta risposta Malfoy, scoccandole un’occhiataccia.

- Stronzate? Io ti conosco, Draco. Dì la verità: non aspetti altro che il momento per saltarle addosso.

- Ho cose più importanti da fare.

 - Certo, come quelle che sicuramente tengono occupata lei. - le parole le uscirono automaticamente, senza neanche pensarci. Quasi si maledisse ma poi si disse che in fondo non aveva detto niente di male. A lei non importava un cazzo di quella Reed, di Potter o di qualunque altra persona. Beh, a parte il mago che le stava davanti in quel momento. Ma non era sicura nemmeno di quello.

- Quali cose?

- E io che ne so?

Gwen si alzò, dandosi una stiracchiata mentre tentava di sciogliere tutti i muscoli che le si erano contratti per il freddo.

- Dobbiamo andare. - mormorò scocciata mentre cominciava ad incamminarsi senza neanche attendere che il ragazzo la seguisse.

L'angolo di Hono:

Eccomi qui con il ventiduesimo capitolo! ^-^ Spero davvero di essere riuscita a far capire un po' il rapporto tra Gwendolyn e Draco e le sensazioni che Allyson prova a vederli insieme, la confusione che sente per i sentimenti così, diciamo, "amplificati" con cui si ritrova. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, spero di non avervi delusi!  Mi affido a voi, come al solito :')
Passando ai ringraziamenti, come sempre un grazie va ad ognuno di voi! Vi voglio beeene <3 Ringrazio chi recensisce, chi segue la fic, chi l'ha inserita tra le seguite, le preferite e le ricordate. Siete fantastici u.u Un graaandissimo grazie potteriano (?) Alla prossima settimana con il prossimo capitolo! :3
Hono

  
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