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Autore: Sara Manu e Ale    03/03/2014    0 recensioni
“Ti prego, non scappare di nuovo, non lasciarmi qui.”
“Zayn, non posso.”
Mi avvicinò a se, piano piano, e fissò i suoi occhi nei miei.
“Ti prego.”
Lo baciai.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5
Ero ancora lì, fissando il disastro davanti ai miei occhi, quando decisi di darmi una mossa; non potevo andare a lavoro mollando la mia Ipsylon al suo destino, per oggi ne avrei fatto a meno. Chiamai in ufficio per avvisare del piccolo “problema tecnico” che non mi permetteva di raggiungere i miei colleghi. Ero semplicemente sconvolta: la mia auto, la mia compagna di avventure, la avevo dai 18 anni, di sicuro non avrei accettato la sua improvvisa…morte, diciamo così. Chiamai il carro attrezzi e il meccanico, riponendo in loro la mia speranza e la mia fiducia.
 
***
Rimasi in officina a parlare o meglio, a disturbare, il meccanico, chiedendogli informazioni sull’avanzamento delle riparazioni. Alla fine decisi di lasciarlo lavorare in pace e abbandonai il posto all’ora di pranzo dirigendomi verso casa, purtroppo, con un taxi. Dato che avevo tempo, preparai il mio piatto preferito: le çrepes. Mi sedetti a tavola inebriata dal buon profumo del piatto sotto di me ma, proprio quando stavo per addentare il primo boccone del mio pranzo, suonarono al campanello. Inutile dire che ero delusa come un cane a cui vengono negate attenzioni e lanci di bastone. Ma il mio sorriso si riaccese quando dallo spioncino vidi chi era il mio ospite: Elizabeth.
La feci accomodare e alzai gli occhi al cielo quando vidi che puntava lo sguardo su quello che avrebbe dovuto essere il mio pranzo.
“Non hai pranzato?” Le chiesi.
“No…e il tuo pranzo ha un buon profumo, non è che…”
“Oh, El, sei la solita, siediti a tavola, ho fatto più di una çrepes.” Le dissi ridacchiando.
“Grazie, mia eroina.” Rispose con voce pomposa e storica.
“Stupida, siediti qui.” Continuavo a ridacchiare. “Allora sei qui per fregarmi il pranzo, o c’è un altro motivo?” Le domandai io.
“Sono solo venuta a trovarti, non mi piace sentirci solo attraverso il telefono.”
“Ow, che dolce.”
“Che mi racconti?”
“Mi hanno tamponato.” Per poco Elizabeth non si strozzava con un pezzetto di çrepes, così mi affrettai a continuare.
“Ero a lavoro, beh, ci stavo andando e…mi hanno tamponato; per fortuna sto bene, ma la mia macchina è in officina.”
“Oh mio dio e il guidatore..”
“La guidatrice, era una donna.”
“Beh, lei si è fermata ad aiutarti?”
“In realtà no, è sfrecciata via, sembrava intenzionata a non farsi riconoscere, o forse aveva solo paura delle conseguenze dell’incidente.”
“No Liz, non va bene così, devi sporgere denuncia!”
“Cosa?! Per un tamponamento? E poi non so chi sia stato.”
“Appunto tesoro! È importante! Potrebbe essere qualche brutta persona!” 
“Ma che dici El? Solo perché non si è fermata? Non mi pare il caso di disturbare la polizia per una simile sciocchezza.”
“Non è una sciocchezza! Fai come credi ma, secondo me, devi denunciare questo fatto.” 
“No, non ti preoccupare darling, è tutto apposto.”
“Tranne la tua auto!”
“Ora è in officina, tranquilla.”
“Ok, ok.”
“Senti oggi usciamo a distrarci un po’?”
“Ovvio, cattiva ragazza.” Ammicò lei.
“Alle 20 va bene?” 
“Certo.” Mi sorrise.
 
***
Erano appena le 18:30 ma avevo voglia di uscire, così mi iniziai a preparare. Indossai un abito rosa shocking abbastanza corto e arricchito da alcune gemme. Abbinai dei tacchi neri e mi truccai con solo un po’ di mascara. Non credo che sarei riuscita a vivere senza il mio adorato mascara, esagerazioni a parte, io senza lui non mi trovo affatto guardabile.
 
 
 
 
ZAYN’S POV
Oggi ero andato a lavoro con il sorriso, nonostante la mia notte praticamente in bianco; purtroppo però il mio buonumore non durò per molto quando vidi che Lindsay non era arrivata a lavoro. Così la mia giornata finì per essere monotona mentre ripensavo all’abbraccio del giorno prima.
Mentre uscivo dalla struttura dell’azienda sentii una vibrazione nella mia tasca, così afferrai velocemente il telefono e lessi il messaggio che era arrivato.
“Ehi Zayn, ciao. Sono Liam, che fai oggi? Ti va di venire all’Extasi? – il locale in cui l’avevo conosciuto – Oggi lavoro tutto il giorno.”
“Certo Liam, ci vediamo lì.” Scrissi il messaggio e premetti il pulsante invio.
“Che ora? ;)”
“Le 19?”
“Perfetto, a dopo xxx”
Quel ragazzo era troppo sdolcinato per essere un uomo – pensai ridacchiando tra me e me.
 
***
Entrai nel locale super illuminato in cui avevo fatto amicizia con Liam. Erano solo le 19, ancora eravamo in pochissimi. Ma il locale dalle 21 in poi prendeva vita e pullulava di ragazzi e di ragazze totalmente ubriachi. Restai a chiacchierare con Liam per un sacco di tempo, era come il mio… psicologo, cioè…gli raccontavo i miei problemi e lui mi ascoltava, non è da tutti, ecco. Tra un problema risolto e cinque no, iniziai a bere, così per le 20 ero ubriaco fradicio di Jack Daniel’s, un whiskey del tennessee per cui andavo pazzo.
 
                                                                                               ***
BUIO. BUIO. Tutto ciò che ricordavo era …niente. Dovevo aver bevuto qualche drink di troppo. Decisi di alzarmi a fare una doccia, intanto qualche ricordo iniziava a diventire, da flebile, un po’ più nitido. Musica, profumi, tanti profumi…l’alcool da tutte le parti, il profumo nauseabondo di quelle ragazze mezzo nude che pensano di essere attraenti, il buon profumo di Liam (doveva essere ricco, per me quello era un ‘Armani Classic’), l’odore di fumo e il grande puzzo di un’omone enorme che si era seduto accanto a me e… un profumo buonissimo, dolce e allo stesso tempo pungente… OMMIODIO LIZ! Che ci faceva lì? Oddio, oddio, oddio, cosa era successo?
 
LINDSAY’S POV
Zayn, Zayn, Zayn, cazzo. Ieri sera andai con Elizabeth in un bellissimo locale e mi misi a chiacchierare con il barista, un certo Liam. Quando ad un certo punto vidi lì Zayn, ubriaco, in un angolino. Mi avvicinai.
“Ehyy Zayn!”
“Li..Liz” Oh quanto era sbronzo.
“Zayn, che ci fai in un angolo?”
“Pensavo a te.”
“Oh.”
“Oh? Come oh? Liz, dopo ieri, non sai quanto tu mi attragga.”
“Vieni a ballare!” Sembrava destino che lui non fosse mai cosciente del tutto quando ballavamo. Eppure io lo ero, e l’avevo invitato. Oltre a confonderlo, confondevo me stessa. Oh ma fanculo tutto e tutti. Ballammo tutta la sera sulle note di canzoni scatenate, niente romanticherie quella serie, solo balli movimentati l’uno a contatto con l’altra. Wow, fu fantastico.
“Lizz!”
“Zayn?”
“Vieni con me.”
“Dove andiamo?”
“A casa mia.” Non volevo andare a casa sua, era troppo ubriaco.
“No Zayn, non è il caso.”
“Ti prego, non scappare di nuovo, non lasciarmi qui.”
“Zayn, non posso.”
Mi avvicinò a se, piano piano, fissò i suoi occhi nei miei.
“Ti prego.”
Lo baciai. 
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